Due anni fa ho passato il giorno di Halloween a casa delle mie cugine più grandi. Eravamo sole in casa e fuori pioveva. Ordinammo una pizza per cena e passammo il resto della serata a guardare film dell'orrore nella TV in salotto e a mangiare popcorn. E fin qui nulla di particolare. Verso le tre di notte decidemmo di andare a letto. Andai in bagno a lavarmi i denti e poi in camera a mettermi il pigiama. Dato che le mie cugine sembravano essersi volatilizzate decisi di stendermi e di aspettarle e così feci. Erano le 3:10. Cinque minuti dopo saltò la corrente. Mi alzai di scatto dal letto e raggiunsi a tentoni la porta, muovendo la maniglia freneticamente su e giù, ma sembrava chiusa a chiave. Battei con i palmi delle mani sulla superficie di legno un paio di volte, poi realizzai che probabilmente era uno scherzo di pessimo gusto e mi sedetti sul bordo del materasso. Tutto era silenzioso: né un passo, né una parola. Rimasi nel buio, gli occhi puntati verso la finestra da cui proveniva l'unico bagliore di luce. Quasi dieci minuti dopo si sentì un botto e un paio di occhi gialli comparvero dall'altra parte del vetro, scivolando verso il basso. Poiché ero una persona fondamentalmente paurosa cominciai a urlare. Si riaccese la luce. Corsi di nuovo alla porta e sentii le mie cugine che cercavano di entrare. Mi dissero che non trovavano la chiave della porta e dovetti aspettare che forzassero la serratura con una vecchia gruccia. Più tardi, quando ormai avevamo rinunciato ad addormentarci, mi raccontarono che la luce non era saltata, ma era stata tolta da qualcuno e che loro non si erano avvicinate al pannello se non per riaccenderla. Degli occhi gialli alla finestra pensammo inizialmente ad un cane, ma la casa era isolata e loro non ne possedevano uno. Quanto alla chiave, quella non fu mai ritrovata.