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Creepypasta concorso

TheGirlInTheCamp

Lampi e fulmini squarciavano il cielo, formavano tele luminose nel cielo plumbeo e grigio. Quella che una volta era stata villa Borohmay si ergeva sulla collina, abbandonata come di suo solito.-Jennifer, non mi sembra il caso di...--E zitto Jack, se non vuoi entrare significa che hai solo paura.--Non ho paura!--E allora entriamo.-Jennifer, biondina appassionata di occulto e quelle che lei chiamava creepypasta, aveva insistito tanto per far entrare Jack, suo amico, nella vecchia villa abbandonata.L'esterno era fatiscente, cadeva a pezzi; vetri rotti sparsi ovunque, sia dentro che fuori, tra le erbacce del giardino.E quale luogo migliore, per evocare il mostro del paese, quello che con un soffio di vento gelido uccideva senza pietà? Quella notte, illuminata dalla flebile luce della falce di luna, era perfetta. Jennifer si sedette nel centro della biblioteca della villa; parte dei mobili era bruciata, i libri sparsi ovunque, e strati e strati di polvere ricoprivano tutto.Jack, appoggiò il libro che si era portato a casa nel centro, tra lui e la ragazza. "Leggende e misteri di Silent Hollow".Aprì il libro, fino alla pagina in cui era raffigurato il mostro. Alto, sul metro e ottanta. I capelli, disordinati e bianchi, sembravano essere stati tirati su con chili di gel ed erano bruciacchiati sulle punte. La pelle fatta di metallo, metallo bianco e solido. Il volto era quasi vuoto: se non fosse per la cicatrice nera che lo trapassava e le orbite vuote, due buchi di luce da cui fuoriusciva dell'olio, buchi dai quali si potevano intravedere dei circuiti non molto nitidi. Ma, l'apparenza inganna: la bocca, secondo la leggenda, appariva quando voleva parlare, una bocca senza labbra, uno squarcio maledettamente e paurosamente perfetto. Indossava una palandrana di un rosso sporco, scuro, strappata e bruciata in più punti: le braccia bianche avevano dita affilate, spesso sporche del sangue delle vittime. Sulle clavicole, infine, erano conficcati dei chiodi neri ben visibili.Quello era KAZE [O1], il robot perfetto che il signor Borohmay aveva creato anni prima, e che adesso andava libero per i paesi vicini, facendo strage di uomini, donne, bambini, nella disperata ricerca del suo "creatore".Leggenda narrava, che il signor Erin Borohmay era maledettamente solo, dopo la morte per colera della moglie e del figlio che si portava in grembo. Preso da un attacco di solitudine e follia, creò il robot perfetto che per lui sarebbe stato come un figlio, appunto KAZE [O1]. KAZE cresceva come un bambino normale, rideva, giocava con il presunto padre. Era talmente perfetto da poter essere scambiato per un umano qualsiasi.Eppure dentro di lui, un giorno, qualcosa esplose.La ragione artificiale che il suo creatore gli aveva donato, svanì in poco tempo.Negli ultimi tempi, aveva iniziato a comportarsi in maniera strana: rideva, ma non era una risata normale, era pazza e malata. I suoi circuiti avevano iniziato a funzionare male e spesso veniva assalito da tic nervosi che spesso facevano fondere i fusibili, che venivano costantemente cambiati.-ERRORE- diceva spesso al suo padrone, con un misto di voci, tra quella di un bambino e una fin troppo robotica. -SEI SOLO UN ERRORE- e lo additava, con le sue dita affilate come rasoi.Il signor Borohmay aveva preso un cane, Gladstone, poco prima dell'incidente.Lo ritrovò orribilmente mutilato, con gli occhi bianchi e inespressivi fuori dalle orbite, le zampe rigirate su se stesse, e pochi fili di muscoli che tenevano ancora il muso attaccato al resto del corpo, scuoiato. Su di esso, era incisa la parola "ERRORE".Andando nella camera di KAZE, Erin lo vide mordere furiosamente un lembo di pelle del cane, il volto candido macchiato di sangue.Quella stessa notte, Erin Augustus Borohmay fu assassinato. Lo trovarono nelle stesse condizioni di Gladstone, nel volto tumefatto ancora impresso il suo urlo d'addio.Da allora, KAZE [O1], prima copia della serie KAZE, se ne andava per i paesi, eliminando gli "errori".Ovviamente, la leggenda nel corso dei secoli era stata dimenticata, se non rimossa: tuttavia, gli abitanti di Silent Hollow non osavano avvicinarsi minimamente a villa Borohmay, non perché fosse sancito dalla legge, ma perché la villa era inquietante, e se si stava in silenzio si potevano udire ancora i lamenti del precedente proprietario.-Jennifer... non mi sembra il caso, davvero! E se poi fosse vero? Se poi -Pf, io le chiamo stronzate.--Jennifer...-Senza ascoltare gli ammonimenti dell'amico, Jennifer iniziò a parlare, prendendo le mani dell'amico, ad occhi chiusi.Vieni a noi o spirito dimenticatoE in questo luogo sarai reincarnatoTi invochiamo dal tuo labirinto di disperazionePerché tu possa eliminare ogni erroreE in un soffio di vento sarai ricordatoAve a te o KAZEAve!Ave!Un vento gelido invase la stanza, senza un preavviso. Jack rabbrividì paurosamente, tremando. Le pagine del libro svolazzarono e costrinsero l'oggetto ad aprirsi alla prima pagina, su cui i ragazzi trovarono scritto "ERRORE".Jennifer alzò lo sguardo verso la finestra.Due orbite vuote e lucenti li fissavano.-Siete solo errori-[TELEGIORNALE LOCALE]"Ritrovati i corpi di due ragazzi di diciassette anni nella biblioteca di villa Borohmay. I corpi orribilmente mutilati privi di pelle, alcuni muscoli tengono ancora la testa attaccata al collo, gli occhi fuori dalle orbite. Sul ventre è stata incisa la parola "errore". I ragazzi, Jennifer Hooper e Jack Simons, come ci racconta la ragazza di quest'ultimo, si erano avventurati a villa Borohmay con l'intenzione di evocare KAZE [O1], una vecchia leggenda di Silent Hollow. La polizia è ancora sulle tracce del misterioso killer. I particolari alle 12."


Oh mio dio!Adoro questa storia!Merita un bel 10!Secondo me non ce un testo con la tua altezza ma vediamo...

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