Sandra
Sandra avanzava lentamente, i raggi del sole che illuminavano la strada le bruciavano le ferite come i colpi di una pistola laser. Per la prima volta la sua pelle bianca era colorata dalla vivace tonalità rosso sangue. Gli abitanti di Seattle non amavano il concetto della diversità, e quando gli capitava sotto mano un essere con questa caratteristica non riuscivano a trattenersi.
Sandra aveva lasciato la fattoria dov'era nata per trasferirsi in città con la madre dopo il drammatico divorzio dei suoi genitori.
In un caldo e noioso pomeriggio di giugno, appena dopo la fine della scuola Luke Ross aveva smesso per un attimo di controllare i tabulati riguardanti la situazione economica del ristorante quando ebbe un'idea (secondo lui) grandiosa. Aveva deciso di iniziare a fare trading per investire sul futuro della figlia e magari guadagnare un po' di soldi per comprare una seconda casa per le vacanze estive. Ne aveva discusso inizialmente con la moglie che naturalmente si era rivelata contraria, ma entusiasta aveva deciso di fare di testa sua. Questo errore gli era costato il divorzio e la perdita dell'attività della famiglia. La madre di Sandra aveva deciso così di allontanare sua figlia dall'esempio di un padre fallito e di rendere moderna la loro vita con l'aiuto della tecnologia, del traffico e dei pettegolezzi.
La figlia aveva reagito in modo indifferente alla notizia, e così dopo una settimana dalla distruzione della famiglia si erano trovate su un treno con le braccia appesantite dai bagagli. Appena arrivate in città la madre Lily aveva trovato un posto di lavoro provvisorio come cassiera nel supermercato della zona promettendosi di trovare un lavoro migliore appena si fossero sistemate definitivamente.
Sandra non aveva molti amici nella nuova scuola, ma non si lamentava. Con il supporto di Alex e Molly riusciva a sopportare le battute offensive sui suoi capelli rossi e sulla sua carnagione chiara. Lei abitava in un'area della città diversa rispetto ai suoi amici, perciò dopo qualche metro di distanza dal viale prima della scuola era costretta a procedere da sola lungo il cammino. Era lì che il gruppo dei bulli si fermava ad aspettarla.
Il viale alberato era fin troppo innocente per ospitare una carneficina. Sandra aveva camminato tranquilla sul marciapiede ghiaioso facendo finta di non sentire qualcuno dietro di lei. Mark, il ragazzo più basso e agile del gruppo le era finito addosso facendole lo sgambetto facendola inciampare e cadere con il sedere per terra. Poi, era toccato a Daniel, il più grosso del gruppo che l'aveva presa per i capelli e trascinata dietro una siepe per conferirle un pugno molto forte. Sandra era rimasta lì, e per abitudine rimase ferma aspettando che le facessero altro, ma grazie alla comparsa di una vecchietta i bulli erano scappati. Dopo qualche secondo una mano rugosa l'aveva tirata fuori dalla siepe come un sacchetto di patate, e la ragazza dopo aver visto un bastone nell'altra aveva deciso di proseguire verso casa da sola dopo le richieste dell'anziana signora di accompagnarla a casa. Sandra era tornata a casa di fretta e felice che la madre fosse al lavoro prese la cassetta dei medicinali e si curò le ferite da sola. La sera la madre non fece molto caso all'aspetto della figlia per via della stanchezza e lei decise di non dirle nulla per non farla preoccupare. Non pensava che quegli atti di bullismo sarebbero durati fino alla fine dell'anno scolastico.
Ora camminava lentamente verso la sua abitazione dopo l'ennesima aggressione dei compagni verso la sua abitazione. Odiava Seattle e tutti quelli che la abitavano. Mentre in lei cresceva la rabbia iniziò a pensare che un giorno, come sua madre le aveva sempre detto da quando era piccola, tutti quegli stronzi avrebbero fatto la fine che si meritavano. La sera un forte temporale colpì la città lasciando le strade infangate la mattina. Quando Sandra si svegliò si accorse che la sua casa era completamente avvolta in una fitta nebbia, uscendo di casa sentì come se in quella nebbia ci fosse una presenza. Chiuse gli occhi e piano piano si lascio portare su fino in cielo, fino a dover tornare sulla terraferma. Iniziò a sentirsi più pesante e a cadere giù come un esplosivo. Il giorno dopo "New York Times" descrisse un'esplosione di oltre 700.000 vittime nella città di Seattle dove la causa sembrava una ragazzina carbonizzata giacente sul terreno. Gli unici resti furono le ciocche rosse davanti alla porta dell'abitazione ormai completamente rasa al suolo.
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