Chapter 9
Italia.
Solo questo riuscii a pensare guardando il biglietto aereo dentro la piccola scatola.
Italia. Andata e ritorno (ovviamente). Una settimana. Me felice.
Cosa mi aspettava poi ancora non lo sapevo. Avevo paura di rispolverare il passato ma ero coraggiosa. E lo sono tutt'ora.
Ero in camera, avevo avuto un calo di zuccheri proprio quando ebbi tra le mani il biglietto nella scatola.
Dylan era con me e mi guardava mentre io rigiravo il biglietto tra le mani
-Scherzi vero?- Chiesi a Dylan che ancora mi guardava paziente. Nei suoi occhi leggevo tutto. Erano una poesia di emozioni. I versi erano ripetitivi.
Amore.
Felicità.
Insicurezza.
Amore.
Felicità.
Insicurezza.
E continuavano a ripetersi, e nemmeno la Divina Commedia era per me paragaonabile a ciò.
Dylan 1 Dante 0
-Non lo vuoi? Ehm... Voglio dir-
Non lo feci finire e attaccai le mie labbra alle sue. Sapevano di fragole e panna montata e non potei fare a meno di sorridergli.
-Io ti amo. Giuro. Lo giuro sulla mia stessa vita. Come hai fatto ad averlo?-
Chiesi ancora stupita.
-Tyler conosce un tizio. È per questo che non ci vedevamo mai. Lavoravo per permettermi questo biglietto. E tua madre mi ha aiutato, perchè con un paio di lavoretti in cui ti pagano poco e niente non sarei mai riuscito ad arrivare lontano. Allora? Cosa ne pensi?-
-Penso che ti amo. Penso che amo Dylan O'Brien. Penso che non esista al mondo un ragazzo migliore di te. Penso che sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Penso che sei la mia ancora, la mia salvezza. Penso che sei tu quello con cui voglio passare il resto della mia vita e penso che non saprei come sopravvivere senza di te.-
Ero troppo presa dal discorso per rendermi conto delle lacrime che mi rigavano il viso, di cui mi accorsi solo quando Dylan le asciugò con il pollice.
-Ti amo Alex. Ti amo davvero tanto.- Disse e poi mi abbracciò.
-Parto dopodomani, che dici se adesso usciamo?-
-Umh...- fece pensandoci su, -si. So dove portarti. Preparati, e bhe, portati un costume!- esordì mentre usciva per andare a casa sua.
Un costume? Mi aveva già visto con un costume, intero certo ma pur sempre un costume, quindi reindossarlo non sarebbe dovuto essere un problema, invece lo era!
-Merda!- dissi
-Cosa?- chiese La-Serpe-Regina-Delle-Teste-Puzzone meglio conosciuta al mondo reale come Francesca.
-Qualcuno ti ha chiamata?- chiesi acidamente. Il nostro rapporto era essattamente come quello di Tom e Gerry. O come un'altalena. Come il periodo del 15/18 detta "all'italiana", visto e considerato che la 1ª Guerra Mondiale iniziò prima nel mondo in generale.
(*ma gli argomenti di storia messi a caso? Bha, nemmeno io mi capisco molto*)
-No, è questo il punto. Comunque di' al tuo ragazzo che un viaggio in Italia lo vorrei anche io. Ma se diventassi lesbica e mi mettessi con la sorella, lei lo regalerebbe anche a me?- chiese con il suo modo irritante di dire le cose. Le sue parole erano infinitamente stupide.
-Cosa c'è che non va bene in te? Tu stai male forte cara mia.- dissi facendo accendere le fiamme dietro i suoi occhi. Erano piccole, come due piccoli fiammiferi. Mi sarei aspettata di più. Tipo un incendio indomabile. Al quale sarebbero serviti minimo 3 Canadair
(*sono gli aerei che spengono gli incendi. Non è proprio questo il nome preciso dell'aereo ma molti lo conoscono con questo nome*)
-Niente. In me va tutto bene. Era solo una supposizione.- disse facendo spallucce. Stupida. Stupida. Stupida.
-Vai via! Sei davvero stupida.- gli sputai addosso. Non fece una piega. C'era qualcosa sotto, qualcosa che a me era stato nascosto.
-Certo che andrò via. Peccato che mi seguirai. Questo viaggio in Italia ci fará bene a tutte e due eh?- cosa? Cosa? COSA? Lei sarebbe venuta con me? Era seria? Molto probabilmente vide che rimasi allibita dalla sua risposta, perchè gli si formò un sorriso compiaciuto sul viso.
-Sei lesbica?- chiesi.
-No stupida! Prima lo avevo detto per fartelo intuire, ma visto che sei troppo stupida per arrivarci da sola ti ho dovuta aiutare.- disse. Era palpabile il fatto che era seccata.
-E dove hai preso i soldi?- chiesi ancora confusa.
-Credevi davvero che mamma ti lasciasse andare in Italia da sola?-
-Bhe no. Pensavo che sarebbe venuta lei.- dissi
-No stupida. Verrò io. Dino, Denis, Do...-
-DYLAN!- la corressì urlando prima di prenderla per i capelli e spiaccicarla al muro.
-Bhe si lui, ha lavorato e insieme a mamma poi hanno fatto una coletta e ne sono usciti fuori due biglietti.- disse con noncuranza.
Feci spallucce e mi girai senza degnarla più di uno sguardo.
-Hai finito adesso. Vattene.- e lei se ne andò. Fu un sollievo per me non vederla più sotto lo stipite della porta.
Il mio cassetto era senza costumi. Mi resi conto solo in quel momento che non me ne ero portata. Ero così convinta che non ne avrei avuto bisogno. Almeno fino ad oggi. Merda.
-Sei pronta?- chiese Dylan, che ora era al posto di Francesca.
-Si. Dammi solo un minuto.- dissi senza convinzione. Come avrei dobuto fare? Il costume intero adrà bene. Ovviamente non pensavo certo di voler indossare un bikini ma un costume intero non era esattamente nei miei piani.
Aprii l'armadio e presi dal borsone il mio costume. Il mio tesoro. Mi piace troppo questo costume. Lo comprai in Italia. E fu il mio ultimo acquisto prima di ripartire.
-Dove pensi di portarmi esattamente?- chiesi.
-lo scoprirai presto.- disse rassicurandomi anche se non mi rassicurò per niente.
-Oh no!- mi resi conto solo in quel momento il grandissimo errore che avevo fatto. Kaya e Tyler. Non li avevo ringraziati per il viaggio, ovviamente era anche grazie a loro se io sarei andata in italia.
-Kaya e Tyler! Non li ho ringraziati per il biglietto.-
-tranquilla, avrai tempo per farlo. Ora vieni.- mi rassicurò e lo seguii fuori.
-Vieni, la jeep è di qua.-
salimmo in macchina e dopo aver fatto dieci minuti di macchina arrivammo in un locale. Era caldo e al mio naso arrivò subito l'odore del cloro che riconoscerei dappertutto. Guardando meglio vidi anche che eravamo nell'atrio di un centro sportivo.
-Cosa ci facciamo qui?- chiesi a Dylan.
-Nuotiamo no?- disse tranquillo. Andammo nei diversi spogliatoi e ci mettemmo in costume, poi ci ritrovammo entrami a bordo vasca pronti ad entrare in acqua. Anche se c'era ancora qualcosa che mi mancava...
-Come faccio a nuotare senza cuffia e senza occhialini?- chiesi
-Aspetta.- mi disse prima di allontanarsi avvicinandosi ad alcuni armadietti. Aprì un'anta e ne tirò fuori due cuffie e due paia di occhialni. Gli occhialini erano fantastici, partivano dal blu notte e andavano a sfumare fino a diventare azzurri sulla montatura centrale, con le lenti azzurre. Erano perfetti.
-Cosa saremmo venuti a fare di preciso Dylan?- chiesi
-Bhe, diciamo che ho iniziato a nuotare e non sono il massimo così ho pensato "ehi, Alex sa nuotare divinamente, può aiutarmi." così poi ti sono venuta a chiamare. Ti basta come spiegazione?- mi chiese con un sorrisetto in faccia.
-Non del tutto. Come mai hai iniziato a nuotare? chi sei tu, e che ne hai fatto del Dylan che era come un gattino e che aveva paura dell'acqua?- chiesi facendo la voce da bambina.
-Sono sempre lo stesso, solo che ti ho vista nuotare e ho voluto provare anche io. Iniziamo?- chiese ancora sorridendo.
-Certo- annuii in risposta.
Dylan's pov
Mi disse che avremmo iniziato a scaldarci con otto vasche a stile, otto a rana, otto a dorso e quattro a delfino. Poi si buttò. Scivolò sull'acqua e fu come se l'acqua stessa la stesse abbracciando e la stesse aiutando ad andare avanti. Poi partì la prima bracciata, poi la seconda e ad ogni quattro bracciate respirava.
Manteneva sempre lo stesso ritmo e ci misi un po' prima di rendermi conto che il mio cuore batteva alla stessa velocità.
Una persona un legame vero lo comprende solo dopo averlo viso e solo dopo averlo sentito dentro, perchè ti entra dentro e per un po' la senti tua, la senti tua quella sensazione dentro di te che ti fa sentire calore, quel calore che ti scalda il cuore, quel calore che sai che non ti abbandonerà mai. Mai.
Questo è ciò che ti provoca avere una passione, avere uno scopo, avere un modo tutto tuo di vivere. E la sua passione, la sua ragione, il suo scopo era questo, nuotare. Magari a qualcuno potrebbe sembrare strano che andare avanti e indietro in una vasca seguendo sempre la stessa linea nera possa essere una passione. Eppure per alcuni lo è.
Mi persi nei miei pensieri, da cui venni risvegliato dalla mia Alex che mi schizzava dalla vasca.
-Andiamo pigrone. Ti scioglierai li se non entri nell'acqua fresca!- mi rimproverò e io non potei far altro che seguirla, buttandomi con lei nell'acqua fresca. Ebbi i brividi per quanto fosse fredda ma partii subito con il riscaldamento per far diventare quella freschezza un piacere che solo l'acqua sa dare.
Dovetti sbrigarmi ad eseguire tutti gli esercizi che Alex mi assegnava, perchè dovevo sbrigarmi per non arrivare in ritardo da Kaya e Tyler per la sorpresa di Alex.
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*spazio autrice*
Ehilà bella gente che si dice?
volevo scusarmi per la lunghissima attesa ma tra la scuola e gli impegni non ho avuto tempo da dedicare alla storia. Per quanto riguarda la storia direi che ancora mancano molti capitoli, e che forse in queste feste avrò tempo da dedicare a voi scrivendo. Ma non vi prometto nulla. SIAMO PIù DI
300 wGFVBWEYACUGZTY8FILUEJVSW<ZA come posso ringraziarvi? bho.
una domanda, quale personaggio vi piace di più? lo vorrei tanto sapere.
anyway
ciau belli e BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!! E POSSA LA BUONA SORTE ESSERE SEMPRE A VOSTRO FAVORE!!! ^_^
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