Chapter 11
Il viaggio fu un inferno, e per una volta la colpa non fu di Francesca. Lei era semplicemente seduta accanto a me, aveva le cuffie nelle orecchie e stava li senza dire una parola.
Per 12 ore ho sentito un bambino che dormiva un po' e poi piangeva. Un ragazzo guardava una serie TV, ma senza cuffiette quindi si sentiva di tutto, licantropi che ruggivano, vetri che si rompevano, il grido di una Banshee sotto un ponte, e infine il pianto di un ragazzo per la ragazza da lui tanto amata, che era morta con una katana conficcata nello stomaco. Mi ripromisi che avrei visto quella serie TV.
Poi c'era un tizio che leggeva e si sentivano i suoi piedi sbattere per terra per l'eccitazione di un momento del libro, e poi sentii i suoi sighiozzi per forse qualche personaggio deceduto.
Tutto insieme mi fece venire un mal di testa assurdo. Ma il mio inferno finì 12 ore dopo essere iniziato. Sentii la voce dell'hostess dire di allacciare le cinture e prepararci all'atterraggio. E così feci.
Appena atterrati ritirammo le valige, e poi con Francesca ci avviammo verso l'uscita dell'aereoporto facendoci strada tra tutte le persone che aspettavano i propri cari sbucare fuori.
Quando finalmente uscimmo fuori inspirai a fondo sentendo di essere tornata a casa.
-Ale!! Francesca!! siamo qui!!- sentimmo gridare da un lato e girandomi vidi mia cugina saltarmi addosso. Era sempre stata la mia migliore amica, l'unica persona di cui io mi fidassi.
-Mi sei mancata così tanto. Troppo.- disse tenendomi stretta in un abbraccio da togliere il fiato.
-Anche tu. Ho da raccontarti tante cose.- dissi credendolo davvero.
-Hey! Ci sono anche io. Togliti di mezzo e lasciala a me.- disse mio cugino venendomi ad abbracciare. Poi facemmo il nostro saluto speciale. Ci demmo il pungo, poi strisciammo le mani tra loro e poi dinuovo il pugno.
-Hai tante di quelle cose da mettere a posto. Io non ho il tuo stesso stile quindi servi tu.- disse sapendo che io capivo a cosa si riferiva.
-È ovvio.- dissi
-Andiamo. Mamma ci sta aspettando in macchina.- disse mia cugina. Andammo alla macchina dove c'era mia zia ad aspettarci, lei scese subito e venne ad abbracciarci.
-oh le mie bambine. Quanto mi siete mancate!- disse
-Anche tu zia! Soprattutto le tue polpette di carne.- dissi io ridendo.
-oh tesoro, le farò stasera tranquilla. Ho preso la carne apposta per quello.- disse lei sorridendo.
Entrammo tutti i macchina e dopo pochi minuti fummo a casa. La mia vera casa.
-Vieni. Posiamo le valige a casa tua e poi andiamo da loro.- disse mio cugino.
Così andammo a casa mia, aprendo quella porta riaprii anche la scatola dei ricordi che fu difficile richiudere.
Tutte le cose che avevo passato lì dentro tornarono alla mente, turbinavano dentro la mia testa e non se ne andavano via.
L'odore di chiuso che entrava nelle mie narici mi fece pensare. Quello oramai non era più il mio posto, quello era il posto della mi vita passata, ora ero rinata.
Qualche lacrima scese sulle mie guance e le lasciai scorrere, e lasciai scorrere con loro anche i miei ricordi. Ricordi che conserverò per sempre e non lascerò mai andare.
-Andiamo. Ci staranno aspettando.- disse mio cugino e così ci mettemmo in cammino per arrivare al posto dove io passavo le mie giornate migliori. Dove passavo con loro le mie giornate migliori.
Ero davanti la rete di ferro e mi ero bloccata li. Non riuscivo a credere che ero dinuovo li. Il posto che preferivo al mondo, il posto che mi liberava dai pensieri e mi lasciava libera di fare ciò che volevo.
Con un cenno del capo, mio cugino, mi fece segno di andare avanti, così passai sotto il buco della rete. Quel buco non era altro che un pezzo di rete tranciato da noi per poter passare.
Oltre la rete c'era una distesa di erba secca, e sparsi qua e la c'erano baracche. Ognuna occupata da qualcuno, da qualcuno che come noi voleva scappare dai propri problemi e da se stessi.
Appena arrivati davanti la baracca numero 12, mi resi conto di cosa mi aspettava, ma non avevo paura, mi adoravano tutti li. Ero sempre stata io a guidarli, ero sempre stata io a decidere tutte le nostre mosse. Io ero il loro leader e ne ero consapevole, me lo avevano fatto capire loro stessi.
Me lo avevano fatto capire quando Maro mi aveva tradita ma loro erano rimasti dalla mia parte, quando eravamo messi male contro un'altra baracca e mi hanno supportato facendomi capire che sarei dovuta essere io a tirarci fuori di lì. Ne ero consapevole e questa è una delle cose di cui oggi sono veramente sicura.
-Pronta?- mi chiese mio cugino
-Sono nata pronta.- dissi io sicura di me.
Mio cugino aprì la porta, era rimasta la stessa, il legno vecchio era ancora li, il vecchio divano di mia nonna che avevamo portato noi era li, li c'era persino il mio letto. Quel letto. Il letto dove dormivo io quando decidevamo di rimanere qui. Il letto dove persi la mia innocenza.
Appena entrata due braccia mi si attaccarono al collo e non volevano saperne di staccarsi. Erano quelle di Adele. La mia migliore amica, quella che conosceva ogni mio capello, quella che non voleva saperne delle voci che giravano intorno a lei perchè se strafotteva in ogni caso, quella che era e rimase per sempre lei, la mia migliore amica.
Erano tutte le ragazze del nostro gruppo mie migliori amiche, ma Adele era unica e irripetibile. Era lei quella che io consideravo davvero come la migliore.
-Tu sei qui!! Voglio dire che sei qui qui! Con me, tra le mie braccia!!- disse e potei giurare di sentire la mia spalla leggermente bagnata da qualche goccia d'acqua, da qualche lacrima.
-Si Dele, sono qui.- dissi mentre qualche lacrima usciva dai miei occhi.
-Mi sei mancata così tanto.- disse stringendomi ancora più forte. Non ci eravamo sentite molto mentre ero in America. Non avevo avuto molto tempo per lei e odiavo me stessa per questo.
-Oh tesoro. Devo raccontarti tante cose, troppe per essere raccontate in un'intera vita.- dissi poi lei si staccò da me.
Quando si mise al mio fianco avendo la visuale libera vidi la stanza per intero e rividi quei visi che una volta erano la mia quotidianità. Erano delle pillole di felicità che mandavo giù con spensieratezza.
Luca, Carmine, Cecilia, Sofia, Sonia e Antonio erano li. Erano li per me, però mancava qualcuno.
-Bhe, che ne dite di un abbraccio?- dissi e poi niente. Fui avvolta dalle loro braccia, mi sentivo al sicuro, protetta dal loro amore e rispetto che provavano nei miei confronti. Rimanemmo abbracciati per 10 minuti o più, poi ci sciogliemmo e guardandoli in viso mi resi conto che avevano tutti qualche lacrima che gli scendeva per le guance, lacrime che erano anche sulle guance mie.
-Wow devo essere davvero potente per riuscire a far piangere i ragazzi più cazzuti che io abbia mai conosciuto.- dissi ridendo seguita poi da tutti loro.
-Ma gli altri? Vi avevo lasciato che eravamo più di una ventina ta di noi, torno e vi ritrovo che siete rimasti quattro gatti. Cosa è successo agli altri?- chiesi curiosa di sapere che fine avevano fatto i miei amici.
Si guardarono tutti quanti come se non sapessero se rispondere o no. Così li guardai ad uno ad uno negli occhi.
-Ditemelo. Ora.- dissi determinata.
-Bhe ecco... Diciamo che quanto tu sei partita c'è stata una lite. Marco e Rosalia una sera erano entrati in una stanza perchè Rosalia aveva detto a Marco che doveva parlargli, così sono entrati. Stavano ancora insieme in quel periodo, tutto andava bene per loro, tu eri partita quindi loro avevano via libera...-
disse Sofia ma io la interruppi per precisare che: -Avevano via libera anche quando c'ero io. Se non ricordo male, e ricordo benissimo, avevo passato quella storia due o tre giorni dopo aver scoperto di loro.-
-...si, ma si sentivano comunque in imbarazzo difronte a te. In ogni caso la loro storia era come quelle in quella merda di romanzi rosa dove tutto è contornato da fiori e cuori e tutto va bene per i due amanti. Bhe quel giorno dopo esser entrati nella stanza Rosalia mise al corrente Marco del fatto che Lorelai le aveva detto che Marco l'aveva tradita con la stessa Lorelai. Tu ricordi come eravamo ai vecchi tempi vero? Eravamo uniti, quasi indissolubilmente, ma come in un puzzle quando togli un pezzo il puzzle non sarà mai più lo stesso, e se in particolare togli quello del centro, quello che tiene tutto unito il puzzle si sfascerà in due. E così è stato. Bhe, noi eravamo tutti dalla parte di Marco e Rosalia, ma gli altri andarono dalla parte di Lorelai e così ci dividemmo. In sostanza quando tu te ne sei andata tutto si è sfasciato e ci siamo persi.- disse Sofia finendo il suo lungo discorso.
Ci misi un po' ad assimilare tutte le informazioni che lei mi aveva dato. Effettivamente mi mancava troppo quel posto. In America era tutto fin troppo semplice, qui invece ogni giorno c'era da combattere per stare insieme. E mi mancava combattere, mi mancava la mia vecchia vita.
-Bhe, direi che ho sbagliato tutto.- dissi lasciando sul volto di tutti un'espressione confusa, poi con un sorriso sgembo mi girai verso mio cugino.
-Direi che ho sbagliato a chi lasciare il comando.- e tutti a quell'affermazione risero.
-Oh andiamo Ale! Davvero credevi che lui avesse il tuo stesso stile?- disse Carmine.
-Ci speravo.- dissi ridendo, ma poi mio cugino scoppiò anche lui a ridere con noi.
-Fanculo Carmine, davvero, sempre gentile tu.- disse mio cugino ancora ridendo.
-Stronzi, cazzuti, infinitamente stupidi... Mi siete mancati troppo ragazzi.- dissi io.
E ne ero convinta. I miei amici mi mancavano più di ogni altra cosa, qualche cosa che era al pari della mia famiglia. Eppure oramai ero convinta che come mi erano mancati loro, rimanendo in Italia mi sarebbero mancati anche Dylan, Kaya e Tyler. Ma la mancanza che avrei sentito per Dylan sarebbe stata abbastanza da spezzarmi il cuore.
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*spazio autrice*
Nulla contro i romanzi rosa quindi non uccidetemi, ma non mi piacciono molto.
È meraviglioso vedere che siamo oltre le 500 visualizzazioni quindi grazie mille davvero. Non credo di meritarmele, voglio dire, girando su Wattpad si trovano storie davvero belle e poi si trova la mia che è un cesso di storia. In ogni caso è la mia storia quindi la porterò a termine, per quanto schifo possa fare (anche se a me non dispiace, sono fiera di dove sono arrivata) la finirò.
E dopo aver fatto questo inutile (o quasi) e lungo spazio autrice vi lascio sperando che il capitolo vi sia piaciuto. Grazie ancora per le visualizzazioni e le stelline!! Ciau!❤️
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