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53- Storia di un po' di gelosia (p.3)

SiZhui stava osservando divertito la titubanza degli altri discepoli.

Vista l'assenza di HanGuang-Jun, avevano deciso di andarlo a cercare, senza trovarlo per i Meandri delle Nuvole: ciò li aveva portati al jingshi, e ora si trovavano davanti all'ingresso, a discutere se bussare o meno.

«Giovani Maestri, non credo che sia una buona idea...» li avvertì JingYi, memore dei traumi.
«Vogliamo solo controllare se è tutto apposto.»
«O capire se è scomparso...»
«Infatti, infatti.»
«Dopo quello che è successo ieri, poi...»
«Ma è vero che quel gongzi è il Patriarca di Yiling?»
«Quando l'ha detto ho sentito l'anima uscirmi dal corpo!»
«Sono ancora sconvolto!»
«Quindi... dovremmo...entrare?»

SiZhui scosse la testa, divertito, scambiando un'occhiata con il suo amico.
Se quei giovani maestri volevano rimanere traumatizzati, era un problema loro: avevano provato a dissuaderli.

Infine, un discepolo più coraggioso si decise a bussare, aspettando una risposta.

All'interno del jingshi, il vociare aveva svegliato Wei Wuxian:«Aish! Questi mocciosi...» si lamentò, mettendosi seduto sul letto e stiracchiandosi.
Fu presto raggiunto da Lan WangJi:«Lan Zhan! Perché sei qui? Non dovresti essere a lezione?» chiese, sorpreso, mentre si alzava alla ricerca delle sue vesti nere.

«Aaaaaah, sono ancora bagnate.» borbottò, tirando su i vestiti ormai ridotti ad uno straccio.
«Credo che vogliano entrare.» constatò Lan WangJi, riferendosi ai giovani.
«Non posso di certo farmi trovare così...» notò Wei Wuxian, abbandonando per terra le vesti e voltandosi verso il compagno, con un sorriso seducente.

Si allungò verso di lui, leccandosi le labbra:«Lan Er-gege, credo che dovrò prendere in prestito i tuoi vestiti...» cantilenò, ridacchiando del rossore dell'altro.

Proprio in quel momento, i discepoli bussarono alla porta, e Wei Wuxian fu svelto ad arraffare le vesti candide di HanGuang-Jun e ad indossarle disordinatamente.

Vedere il compagno con quei vestiti metteva sottosopra lo stomaco di Lan WangJi: il bianco faceva sembrare Wei Wuxian ancora più giovane, e il fatto che i suoi vestiti gli stessero grandi non faceva che renderlo più adorabile e al tempo stesso più sensuale che mai.
Soprattutto perché aveva indossato solo le vesti esterne, dietro le quali riusciva ad intavedere il suo corpo.

Prima che potesse fermarlo e dirgli di indossare qualcosa di più coprente e appropriato, però, Wei Wuxian aveva già spalancato le porte del jingshi, sorridendo allegramente alla marmaglia di mocciosi davanti a lui.

I giovani, vedendo comparire un Patriarca di Yiling selvatico semivestito, con le vesti di HanGuang-Jun che improvvisamente smisero di essere un simbolo di rigore e divennero invece qualcosa di completamente opposto, rimasero di sasso.
SiZhui nascose un sorriso.

«State cercando HanGuang-Jun, vero?» domandò il Patriarca di Yiling allegramente, come se il giorno prima non avesse sbandierato la sua vera identità.

«S-sì, gongzi.» balbettò qualcuno.
I discepoli non sapevano come comportarsi con lui: fino ad allora era stato un confidente, un giovane sfrontato e sorridente da cui avevano appreso molte cose e a cui si erano legati, ma sapere che quella stessa persona era in realtà colui che aveva forgiato la via senza ritorno della coltivazione demoniaca li stava mettendo a disagio.
Come era possibile che un ragazzo così allegro e spensierato potesse al tempo stesso essere l'incubo vivente del mondo della coltivazione?

«Lan Zhan! Come può il perfetto HanGuang-Jun tardare alla sua lezione? E questi mocciosi poi da chi imparerebbero? Come puoi lasciarli in balia della loro ignoranza?» gridò verso l'interno del jingshi.
Quando HanGuang-Jun apparve al suo fianco, con un'espressione neutra, lo colpì giocosamente col bordo delle maniche, che erano troppo lunghe.

Lan WangJi serrò le labbra, reprimendo l'istinto che gli ordinava di spingerlo contro lo stipite e baciarlo fino a fargli mancare il fiato.

«Wei qianbei, ci chiedevamo se invece di fare lezioni teoriche potessimo fare pratica.» propose SiZhui, facendosi largo tra la folla e piazzandosi accanto a Wei Wuxian.
Il Patriarca di Yiling sorrise, un sorriso smagliante che abbagliò tutti i discepoli: davvero, come era possibile che quella persona fosse descritta in modo così orribile?

«A-Yuan, non stai cercando di venir meno ai tuoi doveri, vero?» cantilenò, avvicinando a sé il giovane.

I discepoli sgranarono gli occhi: come poteva quel discepolo del Clan Lan rimanere così vicino al Patriarca di Yiling senza preoccuparsi di nulla?

«Wei gongzi, SiZhui ha ragione! Possiamo esercitarci ancora con l'arco?» insistette anche JingYi, ricavando assensi da tutti i giovani.

«Non farò nulla senza il permesso del vostro HanGuang-Jun. Lan Zhan?» si voltò verso il compagno, aspettando il suo consenso.
Lan WangJi non poteva davvero rifiutare nulla a Wei Wuxian.
«Mh.» acconsentì.
«Ah, ti amo immensamente, Lan Zhan!» esclamò, facendo arrossire il diretto interessato oltre a qualche giovane.

«Prima, però...!» cominciò subito dopo Lan WangJi, ricordandosi il modo in cui era vestito il compagno, che alzò lo sguardo in attesa.
Senza dire più nulla, chiuse le porte del jingshi tirando al suo interno Wei Wuxian, che inciampò finendo tra le sue braccia:«Lan Zhan!» esclamò, sorpreso.

HanGuang-Jun gli tolse di dosso i suoi vestiti, sbalordendo l'altro sempre di più, dopodiché gli infilò una sottoveste e concluse il tutto allacciandogli in fretta una candida veste esterna della sua taglia. A lavoro terminato, si separò, il viso immobile ma le orecchie rosse.

«Lan Er-gege, ogni giorno mi sorprendi sempre di più.» commentò l'altro, ridacchiando.
«Mh.» borbottò Lan WangJi, che avrebbe sopportato ogni presa in giro, ma non avrebbe mai sopportato che Wei Wuxian andasse in giro in quel modo, attirando su di sé sguardi famelici.
Soprattutto, non dopo gli eventi del giorno prima.

Wei Wuxian si alzò in punta di piedi per lasciargli un bacio delicato sulle labbra, dopodiché uscì dal jingshi e sparì insieme ai discepoli.

Lan WangJi lo osservò andare via con il cuore che gli frullava nel petto: si innamorava di quell'uomo sempre di più.

Uscì anche lui dalla stanza, dirigendosi speditamente verso il padiglione della biblioteca, dove sapeva che avrebbe trovato il fratello.

Lan XiChen, infatti, sedeva composto, impegnato a leggere, e alzò lo sguardo quando Lan WangJi entrò, determinato.

«WangJi? Va tutto bene?» chiese, mettendo da parte il libro non appena notò lo sguardo del fratello.
HanGuang-Jun si sedette davanti a lui, sempre con eleganza, e alzò lo sguardo chiaro:«Il matrimonio.» disse soltanto.
Zewu-Jun spalancò gli occhi:«Sì?!» chiese, sulle spine.
«Tra massimo due settimane.»

Per poco Zewu-Jun non si mise a saltare, se non fosse che quello era un comportamento molto poco da Lan.
«Certo! Come vuoi, WangJi.» acconsentì soltanto, dimenticandosi ufficialmente del libro e saltando in piedi.

Se il suo fratellino voleva un matrimonio tra due settimane, non importa quanto si sarebbe dovuto impegnare, gliel'avrebbe organizzato.

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