Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

27- Storia di una leggenda (p.2)

I giovani erano andati a caccia notturna e, fino a quel momento, era andato tutto bene.

Il giorno prima avevano aiutato qualche cittadino a gestire spiriti maligni, avevano risposato in un'ospitale locanda, si erano divertiti, avevano riso, si erano rilassati.

Poi, all'alba, si erano diretti verso i Meandri delle Nuvole, passando per luoghi poco frequentati e che erano stati descritti come infestati: anche qui pensavano che sarebbe stata una questione di poco conto, e quando quindi erano incappati in un'ampia pianura melmosa e desolata, non ci avevano dato peso.

«Principessina, attenta ai tuoi piedini di fata: non vorrei mai che ti impantanassi.» scherzava JingYi, rivolto ad un irritato Jin Ling, che stava davvero prestando attenzione ad ogni suo passo per non sporcare la divisa dorata.
«Ma perché invece non fai attenzione a dove metti i tuoi, di piedi, dato che sembrano delle zattere per quanto sono grossi?!» replicò l'altro, le guance rosse di rabbia.
«Su, su, non litigate.» provò ad intercedere SiZhui, per evitare che i due cominciassero a litigare, coinvolgendo anche gli altri discepoli.

«Per te è facile: quando eri piccolo ti piantavano come un ravanello nelle terra!» borbottò astioso il Gran Maestro Jin, avvampando subito dopo e temendo di aver offeso SiZhui.
Il giovane, tuttavia, si portò la mano alle labbra e nascose una risatina.

Non ricordava molto di ciò che era accaduto ai Colli dei Sepolcri, ma che il Patriarca di Yiling lo piantasse nel terreno era vero ed era anche uno dei pochi ricordi che aveva, a cui quindi era molto affezionato.

Nonostante la situazione drammatica che stava vivendo il Clan Wen, Wei Wuxian era riuscito comunque a donargli una parvenza di normalità e un'infanzia serena, tenendolo lontano dalla morte e dall'odio: ogni giorno gli era grato per avergli dato l'occasione di vivere.

«Gran Maestro Jin, giovani maestri Lan...che cos'è quella cosa?» la voce di uno dei discepoli fece votare i tre ragazzi.
La persona che aveva parlato stava indicando uno strano oggetto in lontananza.

Si avvicinarono tutti, curiosi, sguazzando nella melma.
Conficcata nella fanghiglia c'era una buca accanto alla quale era stato abbandonato qualcosa, ma era talmente sudicio e logorato che era impossibile capire cosa.

JingYi agguantò il braccio di SiZhui, che a sua volta posò la mano sulla spalla di Jin Long:«C'é qualcosa che non va.» sussurrò il Gran Maestro Jin, estraendo con cura e circospezione la sua spada.

Questo gesto fece irrigidire i discepoli, che si allontanarono in fretta dalla buca.
SiZhui stava analizzando il territorio, e quando capì la situazione fece per dire agli altri di rimanere immobili, ma era ormai troppo tardi.

I passi concitati e la crescente agitazione avevano fatto risvegliare ciò che riposava sotto di loro.

«Cazzo... estraete le spade, presto!» ordinò Jin Ling, raggiungendo il suo clan, che si raccolse compattamente dietro di lui.

«SiZhui, che cos'è? Un cimitero? Perché in un cimitero dovrebbe esserci tanto risentimento?» chiedeva intanto JingYi, a sua volta davanti al Clan Lan, spalla a spalla col suo amico.
Anche SiZhui estrasse la spada, tentando di mantenere la calma.

Attorno a loro, dal terreno, stavano spuntando cadaveri, alcuni putrefatti, altri ridotti già a puro spirito risentito, altri ancora in buone condizioni.
Erano tantissimi, e come una marea si muovevano o strisciavano, lamentandosi e ringhiando. Li circondavano.

«Non è un cimitero...» cominciò SiZhui, interrompendosi quando il primo cadavere cominciò ad attaccare.
Con un movimento elegante lo trafisse con la spada, tornando poi al fianco dei suoi compagni:«...é una fossa comune.» concluse, lanciando un'occhiata lateralmente, in tempo per vedere Jin Ling difendere un suo discepolo, sporcandosi le vesti di melma e qualche altra sostanza che non si preoccupó di indentificare meglio.

«Sono troppi!» annunciò JingYi dopo un rapido calcolo, osservando come la formazione dei due clan stesse già cominciando a sfaldarsi man mano che i cadaveri attaccavano e loro erano costretti a difendersi .

«Sparate un razzo, svelti!» ordinò Jin Ling, allungandosi verso l'esterno e distruggendo uno spirito risentito.
Due discepoli lanciarono il segnale, che brillò nel cielo prima di dissolversi.

«A-a-arriveranno?» balbettò un discepolo del clan Jin.
«Certo che arriveranno!» esclamarono SiZhui e Jin Ling insieme.

I due si scambiarono un'occhiata, e non c'era bisogno di dire a chi si stessero riferendo: se Wei Wuxian e HanGuang-Jun avessero visto il segnale, sarebbero accorsi subito, e li avrebbero salvati.

I cadaveri sembravano aumentare sempre di più, e costringevano i ragazzi a riunirsi al centro della palude, in netta minoranza.
Tra quella marmaglia di melma, l'una nota di colore erano le loro vesti chiare, sebbene ormai sporche o di sangue o di fango.

«Lan SiZhui, se non arriveranno in tempo, moriremo tutti!» urlò nel panico uno dei discepoli.
«Arriveranno!» fu JingYi a replicare.
I ragazzi erano spinti l'uno contro l'altro, le loro spalle cozzavano con quelle dei compagni, i respiri si facevano sempre più affannosi e spezzati.

«EHI! É HANGUANG-JUN QUELLO!» gridò all'improvviso qualcuno, additando verso l'alto.
Gli sguardi degli altri seguirono la direzione indicata, ed effettivamente in lontananza scorsero la figura perfetta di Lan WangJi.
Molti sospirarono di sollievo.

«Non abbassate la guardia!» ringhiò Jin Ling quando però si trovò costretto a parare un attacco per difendere uno dei suoi discepoli.

«Lan Zhan, dobbiamo trovare un modo per atterrare!» stava intanto dicendo Wei Wuxian nell'orecchio del suo compagno, vedendo la situazione dall'alto.

Il suo corpo era rigido e teso, il suo sguardo affilato e concentrato, stretto a lui per non cadere.

Lan WangJi portò bichen a terra, e Wei Wuxian scese per primo, lo sguardo puntato sui giovani.
I suoi giovani.

Che si stavano destreggiando con grande abilità tra i cadaveri, coprendo gli altri e mantenendo il controllo in modo egregio, ma che erano comunque ragazzi e che Wei Wuxian voleva proteggere ad ogni costo.

Sibilò fra i denti quando notò un cadavere particolarmente feroce armato di zappa: si stava dirigendo velocemente verso SiZhui e Jin Ling, che in quel momento si trovavano spalla a spalla.

Senza pensarci due volte, Wei Wuxian si insinuò tra la coltre di cadaveri, sgusciando tra di loro senza essere acciuffato e senza rallentare la sua avanzata.

Lan WangJi sentì ogni nervo del suo corpo cristallizzarsi quando notò che quella marea di corpi lo stava man mano inghiottendo.
Non lascerò che lo portino via di nuovo.

«SIZHUI, JIN LING!» urlò JingYi, il primo a rendersi conto del cadavere con la zappa.

I versi bestiali dei cadaveri furono rimpiazzati dalle grida dei giovani quando si resero conto di ciò che stava accadendo.

I due ragazzi erano impreparati a quell'attacco, e non avrebbero fatto in tempo a voltarsi.

Il cadavere feroce alzò la zappa con un lamento animale, pronto a squarciarli in due, abbassando poi le braccia in fretta.
Il gelo calò su tutti loro.
I cadaveri ringhiarono con più forza.
Lan WangJi si immobilizzò, bichen in mano.

Wei Wuxian si era già gettato davanti a loro, proteggendoli con suo corpo e beccandosi una ferita orizzontale lungo il costato, che gli fece drighignare i denti dal dolore.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro