20- Storia di una proposta (p.2)
Quando video sbucare l'uomo, con il quale avevano maggiore familiarità, i giovani si rilassarono, sebbene fossero ancora rossi in viso.
«Giovani Maestri, cosa vi porta qui ora? E per "qui" intendo nella mia camera, mentre con "ora" intendo il tempo che avrei passato con HanGuang-Jun a concludere ciò che avevano appena iniziato.» chiese Wei Wuxian, portando le mani dietro la schiena.
Qualche ragazzo sembrò sul punto di svenire, mentre qualche altro più sfrontato entrò nella stanza.
«Siamo venuti per Lan Er-gongzi!» risposero.
Wei Wuxian lanciò un'occhiata al suo bellissimo compagno, dandogli una spallata.
«E cosa volete dal vostro Lan Er-gongzi?» domandò ancora, al posto di Lan WangJi.
I giovani si scambiarono occhiate imbarazzate, spingendosi a vicenda per capire chi dovesse parlare per primo.
«Non potete abbandonare la Scuola, HanGuang-Jun!» esclamò infine uno di loro.
Il gelo scese impercettibilmente nella camera.
Wei Wuxian si irrigidì, ma non fece cadere il sorriso:«Non dovrebbe, vero?»
«No! È la Seconda Giada del Clan!»
«E ha una reputazione da mantenere, giusto?» continuò a domandare, mentre davanti a lui si palesavano tutti quei timori che aveva momentaneamente dimenticato.
«Sì!»
«E credete anche voi che sia la migliore guida e il miglior esempio da seguire?»
«Sì.» risposero i giovani.
Wei Wuxian si voltò verso Lan WangJi, sorridendogli:«Vedi, Lan Zhan? Ti avevo detto che non potevi abbandonare la...-
«Wei Ying.» lo interruppe, posandogli la mano sulla spalla.
Il giovane si rivolse nuovamente ai ragazzi, battendo le mani per attirare la loro attenzione:«Non preoccupatevi, Giovani Maestri, va bene: appena me ne andrò riavrete il vostro HanGuang-Jun, non preoccup...-
«Wei gongzi, nemmeno voi potete abbandonare la scuola!» esclamarono bruscamente, all'improvviso.
«Abbandonare la Scuola?» ripeté, confuso: da quel che gli risultava, lui non faceva parte del clan Lan.
«Wei gongzi, restate a Gusu! Le vostre lezioni sono così interessanti.» insistettero.
Quello che gli stavano chiedendo era troppo crudele: si aspettavano che restasse ai Meandri delle Nuvole ad osservare da lontano Lan Zhan e la sua futura moglie?
«No.» parlò infine Lan WangJi, facendo calare il silenzio nella stanza:«Io e Wei Ying lasceremo Gusu e ci allontaneremo dalla Scuola.» e la sua sembrava una sentenza definitiva.
I ragazzi, che solitamente si zittivano con reverenza alle parole del loro grande HanGuang-Jun, questa volta protestarono intensamente.
Wei Wuxian vedeva nella loro caparbietà la determinazione di Lan WangJi e la sua sfrontatezza, e sorrise con affetto.
Forse valeva la pena restare a Gusu ed insegnare a quei Giovani Maestri.
Forse, con i suoi insegnamenti e la guida di Lan WangJi, avrebbero imparato ad essere giusti e decorosi come la seconda Giada del loro clan, e al tempo stesso a non aver timore di battersi per i propri principi come il Patriarca di Yiling.
Posò con delicatezza la mano sul braccio di Lan Zhan: avrebbe semplicemente dovuto evitarlo, avrebbe dovuto smettere di pensarlo. Aveva un'intera vita per imparare a vivere senza di lui.
«Va bene così, Lan Zhan. Andrò a Gusu e insegnerò a questi candidi discepoli. D'altronde, se non ci fossi io, sareste tutti impalati come spaventapasseri.» intervenne, piazzando una battuta per alleggerire la tensione.
Ma Lan Zhan si voltò verso di lui, gli occhi ardenti, le labbra serrate:«Non la sposerò.» affermò con forza.
«Sposarla?»
«Chi dovreste sposare?»
«Vi sposate?»
«Ma Wei gongzi è un uomo, perché dovreste sposarla?»
Le domande si affollavano, confuse, ma né Wei Wuxian né tantomeno Lan WangJi prestarono loro attenzione: erano troppo impegnati nella gara di sguardi messa in atto.
Sapevano che chi avesse abbassato lo sguardo per primo avrebbe perso, e nessuno dei due voleva cedere.
Wei Wuxian sarebbe andato a Gusu e avrebbe portato Lan Zhan con sé.
Lan WangJi non avrebbe sposato quella donna.
Era strano come le due cose si escludessero l'un l'altra.
Intanto JingYi spiegò a grandi linee la situazione ai suoi compagni, che inorridirono subito.
«Lan Er-gongzi, dovete abbandonare la Scuola!»
«Wei gongzi, come potete tornare a Gusu?»
«Non potete sposarla, HanGuang-Jun!»
«Le cose si escludono a vicenda, Giovani Maestri, e preferisco mille volte che HanGuang-Jun vi guidi.» fece notare Wei Wuxian.
«Ma se torna ai Meandri delle Nuvole, dovrà sposarsi! E non con voi!» protestarono.
Prima che potesse replicare, Lan WangJi si mosse, inginocchiandosi ai suoi piedi.
Wei Wuxian si pietrificò, chinandosi per tirarlo su:«C-cosa stai facendo? Lan Zhan, alzati, dai!»
Fece per inginocchiarsi anche lui, non potendo concepire che il grande HanGuang-Jun si trovasse in una posizione inferiore alla sua.
Il silenzio nella stanza era tornato, stavolta stranamente agitato.
Prima che però potesse davvero raggiungere il compagno, questi si aggrappò alla sua veste, puntandogli addosso uno sguardo talmente intenso da immobilizzarlo.
Nessuno stava respirando.
«Sposami.» disse infine Lan Zhan, i lobi delle orecchie rossi e un'espressione decisa.
I giovani del clan Lan capitolarono, sgranando gli occhi e lanciandosi occhiate stupefatte.
Perfino Jin Ling, solitamente disgustato dalle dimostrazioni di affetto, sembrò sorpreso.
«C-cosa?» sussurrò Wei Wuxian.
Stavolta non era un sogno, e non era nemmeno un eccesso di ubriachezza: HanGuang-Jun era inginocchiato ai suoi piedi, lo sguardo sollevato, chiaro e illustre come il suo nome, il cuore negli occhi.
«Wei Ying, vuoi sposarmi?» ripeté Lan Zhan, conciso, preciso, senza usare artifici retorici per poetizzare quella frase già densa di significato.
Stavano tutti aspettando col fiato sospeso la risposta di Wei Wuxian, che era ancora stordito.
«Sì, Lan Zhan, certo che voglio sposarti!» esclamò infine, lasciandosi sfuggire una risata mentre si gettava sul suo promesso, che lo accolse a braccia aperte.
«Congratulazioni!»
«Wei gongzi, Lan Er-gongzi, congratulazioni.»
«Sapevo che sarebbe finita così!»
«Wei qianbei!»
«HanGuang-Jun!»
«Dobbiamo festeggiare!»
«Lasciamoli soli, lasciamoli soli: non voglio vedere cose strane.» pose fine alla valanga di congratulazioni Jin Ling, spingendo i membri della Scuola Lan fuori dalla camera e chiudendosi poi la porta alle spalle.
Lan WangJi e Wei Wuxian, rimasti soli nella stanza, si separarono di poco: Lan Zhan poteva vedere le lacrime negli occhi dell'altro, e con dolcezza gli posò la mano sulla guancia, sorridendo.
«Davvero mi sposerai, Lan Zhan?» chiese Wei Ying per conferma.
«Mh.»
«Davvero sarò tuo marito?»
«Mh.»
«E tu sarai mio marito?»
«Mh.»
«Solo mio?»
«Solo tuo.»
Wei Wuxian rise di nuovo, baciando con slancio Lan WangJi, che si affrettò ad invertire le posizioni, spingendolo contro il pavimento.
Con un gesto fluido, Wei Wuxian sciolse il nastro frontale di Lan WangJi, mettendoglielo sotto il naso:«Perché non mi leghi, Lan Zhan? Mi sembra che ti piaccia vedermi legato a completa disposizione del mio Er-gege, no?» lo provocò.
In risposta, Lan WangJi gli strappò il nastro dalle mani e gli legò veramente i polsi:«Pietà, pietà, Er-gege, Lan Zhan, stavo scherzando, lo sai?» si pentì subito, mentre l'altro cominciava a levargli le vesti.
Tornò sopra di lui con quel raro sorriso capace di sciogliere il ghiaccio:«Sei legato a me.», gli ricordò.
E Wei Wuxian smise persino di pregare: effettivamente essere legato a Lan Zhan non era affatto un male.
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