Capitolo 69
LAURA'S POV
Durante il viaggio in aereo io e Luca eravamo seduti vicini, non mi andava di dare a vedere troppo l'odio che provavo nei suoi confronti, anche se l'essere entrata in casa come una furia la sera prima, ovviamente aveva allarmato un po' tutti quanti. Luca sembrava talmente confuso che quasi gli credevo, ma poi mi ricordavo che fa l'attore, quindi, non aveva nessuna difficoltà a fingere. Ha finto di amarmi, ha finto di essere geloso, ha finto di tenere a me .... Lo ammetto, era troppo anche per un attore fare tutto questo, ma lui era abituato a farlo, prima di me ce ne sono state molte altre di ragazze nella situazione in cui mi trovavo io. Però a mente lucida mi veniva da pensare e cominciavo a sospettare che fosse tutto troppo strano, le cose erano due: o Nicolò si era inventato tutto o ci deve essere stato un malinteso durante quella fantomatica chiamata. Ma perché Nicolò avrebbe dovuto mettere su tutta questa commedia? Eravamo amici e lui ci teneva a me, Luca continuava a dire che voleva riavermi, io continuavo a non credergli .... Però era davvero tutto troppo strano .... "Che Luca abbia davvero ragione e Nicolò stesse cercando sul serio di dividerci per riprovarci con me?"
L: < No, è una pazzia ...> dissi pensando ad alta voce ed eliminando quei pensieri assurdi. Luca mi sentì.
Lu: < Cosa?> rispose scocciato.
L: < Non te lo dico, soprattutto se me lo chiedi con quella faccia.>
Lu: < Cosa pretendi? Che te lo chieda con calma? Come faccio a stare calmo con te che continui a darmi contro senza ragione.>
L: < Questo lo dici tu .... Ho tutte le mie buone ragioni per farlo, credimi.>
Parlavamo a bassa voce per non disturbare gli altri passeggeri, ma questo non riduceva di certo la nostra agitazione.
Lu: < Laura, se c'è un problema perché non ne parliamo in modo maturo, come dovrebbe fare ogni coppia di questo mondo?>
L: < Per me si può fare, solo che avresti dovuto prendere tu l'iniziativa, non sono mica io ad avere problemi .... A parte la stupidità.> queste ultime parole gliele sputai in faccia, piene di rabbia.
Lu: < Continui a dire che sei stupida, ma non riesco a capire perché .... Che succede?>
L: < Dovresti dirmelo tu cosa succede, perché io non lo so.>
Lu: < E continui a dire anche questo .... Io sul serio, non so se sono il protagonista di una candid camera, o se sei impazzita .... Spero sia la prima.>
L: < Più che altro sei il protagonista di un teatrino che hai montato tu stesso fin dall'inizio .... Bravo, sta riuscendo benissimo, devi esserne orgoglioso.>
Lu: < Perché non parli più chiaramente?>
L: < Basta, mi sono stancata di parlare con te .... > mi girai dall'altra parte per ritrovare un po' di allegria guardando quei pazzi dei nostri amici. Sara dormiva come nello scorso
viaggio e non dava segni di volersi svegliare mentre i ragazzi intorno a lei si divertivano tra loro.
Lu: < Laura .... Cosa ti ha detto Nicolò?> io non gli risposi e rimasi girata dall'altra parte.
D: < Ragazzi, guardate Riccardo quando era piccolo!>
Gian: < Oh mio Dio, sembra un bambolotto.>
L: < Posso vedere?>
D: < Certo!> mi porse il telefono .... Era davvero buffo.
L: < Noooo, Riccardo sei buffissimo. Avevi un po' di ciccia in più eh!>
R: < Eh ma crescendo ...> e mostrò i muscoli come per finire la frase.
G: < Che scemo che sei.> disse dandogli uno schiaffetto sulla testa.
D: < Dovevi vedere Luca!> sentii Luca girarsi dietro di me, il mio sorriso scomparve, poi ritornò, ma più ironico e beffardo.
L: < Mah, non credo sia più interessante del piccolo Ricky ...>
D: < Non lo vuoi vedere? Guarda che ho la foto a portata di mano.>
Lu: < Davide, quelle sono foto che non meritano di essere di dominio pubblico .... Ti prego. Abbiamo anche le tue, chissà se Sara sarà interessata a vederle una volta sveglia.>
D: < Non ci provare nemmeno .... Ricattatore.>
L:< Risparmiatemi quella visione ti prego, mi basta quella attuale.>
R: < D'accordo, se lo dici tu .... Ma non sai cosa ti perdi!>
L: < Niente che mi possa interessare credimi.>
In realtà ero troppo curiosa di vederlo, ma la dolcezza che avrebbe suscitato in me, non sarebbe stata d'aiuto con la situazione che si era venuta a creare. Tuttavia non volevo che si rendessero conto che c'erano problemi tra noi così mi affrettai ad aggiungere: < Magari una volta tornati a Verona, in una giornata tranquilla, sperando che ce ne siano, organizziamo una serata a tema dove sfodereremo tutte le foto più imbarazzanti della nostra infanzia. Fingete che io non ve ne abbia mai parlato ma la nostra bella addormentata ne è piena. Davide potresti scoprire lati della tua principessa che nemmeno puoi lontanamente immaginare.> menomale, sembrava che l'avessi scampata, non sospettavano nulla .... O forse no?
R: < Laura, ma cosa avete voi due? A malapena vi siete salutati e adesso state vicini ma è come se foste trasparenti l'uno per l'altra. Vi parlate solo per litigare. Mi sembra di essere tornato indietro di qualche mese.>
L: < Non è di certo colpa mia.>
N: < Infatti ....> disse quasi sovrappensiero.
Lu: < Come scusa?>
N: < Dici a me?>
Lu: < No, a quello dietro.> io e Nicolò ci girammo a guardare chi ci fosse e vedemmo che dietro a Nicolò c'era un vecchio addormentato con la bocca aperta e scoppiammo entrambi a ridere, tra gli sguardi increduli degli altri.
Lu: < No .... Dico .... Fate sul serio?>
N: < Avanti fatti una risata, fa bene sai?>
Lu: < Nicolò non sei spiritoso e tu Laura mi devi delle spiegazioni per il tuo comportamento.>
L: < Inizia anche a darmi degli ordini come se non bastasse.>
D: < A me sembra che stiate tutti impazzendo.>
G: < Infatti, e apparentemente senza motivo. Anche se in realtà tutto deve essere partito dalla chiacchierata che Laura ha fatto con Nicolò ieri sera.>
Lu: < Appunto .... Laura, vuoi dirmi di cosa avete parlato?>
N: < Vuoi farti i fatti tuoi per una buona volta?>
L: < Non mi sembra né il luogo né il momento adatto per parlarne.>
Calò il silenzio, ma in un millesimo di secondo Luca mi prese il capo, mi girò di colpo e mi baciò. Io non volevo lasciarmi ammaliare da quel bacio, ero troppo arrabbiata con lui, ma stavo per cedere. Ritrovai un po' di lucidità e mi staccai da lui abbastanza alterata.
Lu: < Scusa ma .... Mi manchi ...>
L: < Che significa? Io sono qui ...> in quel momento mi parve di avere una specie di dejà vu, poi mi accorsi che quelle erano le stesse parole che avevamo usato il giorno in cui ci siamo dichiarati sotto l'albero del parco e mi venne il nodo in gola.
Lu: < Mi mancava baciarti, è da ieri sera che c'è tensione tra noi, anzi, da quando sei andata a giocare a pallavolo con loro ieri pomeriggio .... Ne avevo bisogno.>
Ai ragazzi sembrava di assistere alle scene di un film, erano senza parole. Io non dissi niente, mi misi comoda sul sedile e abbassai lo sguardo e così fece anche Luca, gli altri, invece, piano piano tornarono a chiacchierare tra loro, poi Nicolò si rivolse a me dicendomi a bassa voce.
N: < Stai facendo la cosa giusta.>
E poi tornò a parlare con Riccardo e Davide. "Stai facendo la cosa giusta". Io non ne ero convinta, io amavo Luca con tutto il cuore e fino al giorno prima ero sicura che lui ricambiasse allo stesso modo e adesso questa certezza cominciava a vacillare. Mi sentivo così male a trattarlo così, ma se le parole di Nicolò erano vere, io non potevo di certo farmi mettere i piedi in testa da lui.
L: < Luca? Posso farti una domanda?> Luca mi guardò sorpreso, non si aspettava che gli rivolgessi di nuovo la parola.
Lu: < Certo.>
L: < Ecco .... Ti sembrerà strano, ma ....>
Lu: < Tutto quello che vuoi tranquilla.>
L: < Ok.> presi un bel respiro poi glielo domandai: < Di solito .... Quanto tempo duravano le tue storielle con le ragazze?>
Mi guardò un po' stupito, ma non fece domande.
Lu: < Ehm .... Non lo so .... Di sicuro mai più di un mese.>
L: < Ti sei mai comportato come hai fatto con me? Cioè .... Non so come spiegarti.>
Lu: < Non gli dicevo neanche di amarle .... Mi sembrava scorretto nei loro confronti .... Loro me lo dicevano, ma a me non faceva né caldo né freddo.>
Annuii e il mio sguardo tornò basso.
Lu: < Ma perché mi chiedi questo? C'entra con tutto quello che sta succedendo?>
"Se è davvero come dice, allora perché con me si comporta diversamente? Forse vuole divertirsi di più ed io sono solo la vittima più sfortunata .... O forse mi ama davvero e Nicolò sta mentendo .... Forse non dovrei fidarmi di lui .... Forse non dovrei fidarmi neanche di Luca ...." Arrivai ad una conclusione: dovevo smetterla di affidarmi troppo agli altri e cominciare a fidarmi di me stessa e basta. Il mio istinto mi diceva che dovevo stare con Luca senza dubitare e forse avrei fatto bene a seguirlo. Ma non ancora, era troppo strano ancora ed io avevo bisogno di tempo.
Lu: < Ehi .... Mi senti?>
L: < Eh? Sì, scusa stavo pensando ....>
Lu: < A cosa?>
L: < A .... Al fatto che non sono stupida e che non ho bisogno di nessuno, so badare a me stessa.>
Lu: < E che significa questo?>
L: < Che ho bisogno di una pausa .... Tra noi due.>
Lu: < .... Perché?!>
L: < Perché non ci sto capendo più niente e ho bisogno di tempo per riflettere.>
Lu: < Riflettere su cosa?>
L: < Sui nostri sentimenti.>
Lu: < Dubiti del mio amore? Se è per i miei precedenti, non c'è niente di cui ti devi preoccupare, sono cambiato!>
L: < Mi dispiace .... Ma io sono piena di dubbi in questo momento e penso che periodo di pausa mi farà bene .... CI farà bene .... Capiremo meglio entrambi cosa proviamo veramente e a quel punto prenderemo una decisione.>
Lu: < Non mi ami più?>
L: < Io .... Senti, fai come ti dico, ti prego.> non so perché ma lo baciai, stavo così male ed ero così confusa, non sapevo se rimangiarmi tutto o se quella era la decisione giusta.
Lu: < Va bene .... Io rispetto la tua decisione, ma sappi che io non ho nulla su cui devo riflettere, io so di amarti e so che tu mi ami, sei solo confusa e spaventata da non so cosa ....>
L: < Fammi mettere ordine tra i miei pensieri e poi vedremo cosa fare ....>
Nicolò era riuscito a mettermi in crisi, nonostante Luca sembrasse sincero, io non riuscivo a credergli a pieno e questo mi ha portata a scegliere una pausa. Chiesi a Riccardo di fare a cambio posto e lui accettò, un po' confuso.
G: < Ehi che succede?>
L: < Niente niente, tranquilli, volevo solo stare un po' con voi.>
Il resto del viaggio passò molto lentamente, i minuti diventavano ore e quando finalmente arrivammo in Italia, Sara si svegliò, ignara di tutto il casino che era successo durante il volo.
D: < Ben svegliata principessa.>
S: < Buongiorno .... Oh ma siamo in Italia! Mi accorgo solo ora che Verona in realtà mi mancava tanto!>
Gian: < Pensa a me quanto poteva mancare!>
G: < Siamo in due!>
R: < Ma ora siamo di nuovo tutti qui, pronti per un nuovo inizio!> tutti esultarono, tranne me e Luca, e Sara se ne accorse, ovviamente non immaginava minimamente il motivo e stava per chiedercelo, ma dovevamo sbrigarci ad uscire dall'aereo così non fece in tempo. Una volta usciti dall'aeroporto, Sara mi si avvicinò e prima che lei mi chiedesse qualcosa, io la anticipai fingendo di stare bene.
L: < Oh Sara, dobbiamo chiamare a casa!>
S: < Ah giusto ...>
L: < Dai vedrai che è la volta buona.> composi il numero di mia madre in fretta e furia e misi il telefono all'orecchio, così la mia amica rinunciò alle domande. Dopo qualche squillo, mia madre rispose.
M: < Tesoro! Da quanto tempo che non ci sentiamo, ero in pensiero!>
L: < No mamma tranquilla, tutto ok, devo raccontarti tante di quelle cose!>
M: < E perché invece di raccontarmele tutte assieme, non mi hai informata mano mano che succedevano?>
L: < Perché purtroppo non ne ho avuto il tempo .... Più o meno .... Ma mi farò perdonare. Allora dove eri rimasta?>
M: < All'ammissione alla scuola! Alla fine hai avuto il prof dei tuoi sogni?> ecco che tornava la tristezza, ma non potevo lasciare che mamma la percepisse.
L: < Sì mamma! Non puoi capire che bello!>
M: < Com'è dal vivo?>
L: < Un sogno mamma, un sogno! Meglio che sullo schermo!> mamma sapeva della mia ammirazione esagerata per Luca e le piaceva parlarne con me come un'amica.
M: < Immaginavo! Ma forza racconta!> così, mentre ci recavamo con le auto verso casa io le raccontai tutto quello che era successo .... Anzi, quasi tutto. Le nascosi la relazione che avevo avuto con Nicolò e quella con Luca e tutte le varie complicazioni.
M: < Ah sono così fiera di te! Sapevo che ce l'avresti fatta .... E sono contentissima per Sara, quella ragazza sarà un'ottima fotografa me lo sento. A proposito, ho sentito sua madre stamattina, sappiamo entrambe quale sia il loro rapporto purtroppo, ma probabilmente oggi l'avrebbe chiamata.>
L: < Sul serio? Ah sì! in effetti stanno parlando al telefono in questo momento .... Finalmente .... Non le ha mai risposto durante tutti questi giorni.>
M: < Che ci vuoi fare .... Speriamo che piano piano si aggiusti tutto ...>
L: < Già .... Va bene mamma, ti lascio che abbiamo ancora un po' di strada da percorrere .... Ah! Un'altra cosa, tra non molto sarà il nostro compleanno e ovviamente verrai!>
M: < Come posso mancare! 18 anni! Sembra ieri che ti allattavo al seno ...>
L: < Mamma ....>
M: < Va bene dai .... Ci risentiamo .... Ciao tesoro, ti voglio un mondo di bene!>
L: < Anche io mamma .... Manchi tanto!>
M: < Anche tu .... Dai attacca prima che mi metta a piangere come una matta!>
L: < Ahahaha, va bene. Ciao mamma!>
M: < Ciao!> attaccai, Sara aveva già finito la telefonata.
L: < Allora? Che dice?>
S: < Le solite cose .... Ha anche detto che verrà alla festa di compleanno e, sinceramente, ho paura che mi trascinerà a casa a forza .... E ho anche paura a presentarle Davide.>
L: < Capisco le tue preoccupazioni, ma la vita è tua e lei non può farci niente, ormai tu sei padrona della tua vita, hai il lavoro assicurato e l'amore della tua vita .... Vedrai che quando si accorgerà di quanto sei felice, capirà e ti chiederà scusa.>
S: < Vorrei davvero crederci.>
L: < Ma sì dai, non ci pensare adesso, abbiamo già troppe cose di cui preoccuparci appena arriviamo a casa .... Chissà che macello! Toccherà pulire tutto!>
S: < Almeno mi terrà occupata la mente!>
L: < E le braccia!> cominciammo a ridere e questo sollevò entrambe. Dopo qualche minuto di viaggio finalmente arrivammo a casa.
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