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Capitolo 25

Riccardo's pov

Quella mattina finalmente era tutto tranquillo in casa: Luca si era svegliato in orario, Davide non si era svegliato e nessun urlo invadeva la casa. Adorata calma. Andai in camera e mi vestii. Decisi di indossare una maglietta a maniche corte rossa e un paio di jeans, sistemai i capelli e aspettai Luca. Quel giorno aveva lezione di danza e sapevo per certo che aveva intenzione di torturarli per bene.

R: < Lu mi spieghi cosa stai premeditando? Sai benissimo che quei ragazzi sono terrorizzati da queste lezioni, non peggiorare la situazione. Mi chiedo sempre più spesso chi è quel pazzo che ti ha proposto di insegnare, poi mi ricordo che sono io.> il biondo rise.
Appena entrati in classe mi sedetti su una sedia davanti allo specchio, dato che non era la mia lezione mentre Luca accoglieva i primi arrivati. Dopo qualche minuto, però, uscii, mi stavo annoiando a stare seduto. Stavo passeggiando intorno all'edificio quando vidi Sara uscire infuriata, seguita da Davide. Inizialmente pensai di raggiungerli, ma quando vidi i due abbracciarsi tornai indietro, meglio non rovinare il bel momento. Si vedeva che quei due erano fatti l'uno per l'altra e io e Davide eravamo migliori amici, tutttavia non capivo come mai sentivo questa strana sensazione, gelosia forse? No non può essere. Dopo un po' di tempo rientrarono e decisi di seguirli, avevo passato fin troppo tempo fuori. Per il resto della lezione mi sedetti vicino a Davide che non staccava gli occhi da Sara, era preoccupato per qualcosa, così mi preoccupai di chiedergli cosa fosse successo.

R: < Pss .... Davide.> si voltò

D: < Si?>

R: < Scusami se mi intrometto ma, posso sapere cosa è successo durante la lezione di ballo? Ho visto Sara uscire infuriata e te che le correvi dietro. Non avrete litigato.>

D: < No niente di tutto ciò. Ti spiegherò a casa, insieme a Luca, il nostro amico ha bisogno di qualche consiglio.>

R: < D'accordo, spero non sia qualcosa di grave.>

D: < Relativamente.>

Ero curioso di sapere i fatti, cosa non farei per loro .... Sembriamo quasi fratelli: litighiamo, ci stuzzichiamo, a volte ci odiamo, ma in fondo ci vogliamo un bene dell'anima e siamo sempre presenti l'uno per l'altro nei momenti del bisogno. La lezione terminò, i ragazzi si recarono stanchi e sudati agli spogliatoi e Luca venne verso di noi.

Lu: < Bene, sistemo le ultime cose e andiamo.>

S: < Io vado da Laura, ovviamente .... Luca, spero vivamente che riuscirai a trovare una soluzione, non la sopporto più quella Alessandra, figuriamoci Laura.> guardò teneramente Davide e con un dolcissimo sorriso gli disse: < Ci vediamo domani.>

Davide la abbracciò e le rispose altrettanto teneramente: < A domani Saretta.>

Cavolo quanto mi sentivo strano a guardarli .... " che diavolo mi prende" pensai. Arrivati a casa chiesi subito spiegazioni.

R: < Luca, Davide mi ha detto che hai bisogno di un consiglio .... Ma riguardo a cosa?>

Lu: < Si Riccardo. Il fatto è che le lezioni di danza sono alquanto pesanti, sia per il numero degli studenti, sia per la forte tensione che si respira .... Alcuni alunni hanno difficoltà nella danza e una di questi è Laura e la poverina, come se non bastasse, è vittima dei dispetti di Alessandra.>

R: < Ah, caspita mi dispiace. È questo il motivo dell'agitazione di Sara questa mattina?>

D: < Si, ha difeso Laura e nel discutere con Alessandra si è innervosita tantissimo, ho dovuto portarla fuori di peso.>

R: < Non so .... Magari la lezione di danza potrebbe essere divisa in gruppi.>

Lu: < Non sarebbe male, ma le ore a disposizione non me lo permettono e poi dovrei rivoluzionare tutto il programma.>

R: < Si hai ragione .... Fammi pensare ....>

Tutti e tre eravamo immersi nelle nostre riflessioni, come potevamo risolvere questo problema? .... Ecco, all'improvviso ebbi un'idea .... Forse banale, ma ancora nessuno l'aveva proposto, quindi ....

R: < Che ne dici di un aiutante?> Luca e Davide si svegliarono dai loro pensieri.

D: < Certo, un aiutante .... Che stupidi a non pensarci prima!>

Luca aveva ancora l'aria preoccupata.

Lu: < Si, ma chi? Tu Riccardo hai già le tue ore di canto, tu Davide non hai la preparazione giusta per insegnare, almeno per quanto riguarda il ballo, e poi non riusciresti a reggere la classe. Finiresti per perdere le staffe ed insultare qualcuno dopo nemmeno 10 minuti.>

R: <È vero non ci avevo pensato.>

D: < Non potrò dare una mano, ma penso di sapere chi ti serve ....>

Luca ed io lo guardammo curiosi, stavo per incitarlo a continuare ma non servì.

D: < Nicolò Noto .... Il nostro Paride.> disse ridendo, soddisfatto

Lu: < Cavolo Nicolò! Non dovrebbe essere impegnato in questo periodo, lo chiamo subito!> si alzò di scatto dalla poltrona e si recò fuori al balcone, io e Davide intanto speravamo in una risposta positiva. Nel frattempo scambiai due chiacchiere con il ragazzo.

R: < Come va con Sara? Si vede che state bene, ma te come la vivi?>

D: < È fantastica! Sto così bene con lei, oddio, ancora non è che stiamo proprio insieme, però sento che siamo sulla buona strada.>

R: < Sono molto contento .... Finalmente qualcuno che ha una relazione seria tra noi tre folli.>

D: < Ahahaha, abituati con le relazioni a breve termine di Luca.>

R: < Si la tua sembra un miracolo! Ahahah.>

Già .... Davide impegnato con Sara .... Tra Luca e Laura potrebbe succedere qualcosa di serio .... Ma io?

Mentre ero immerso in questi pensieri, Luca entrò felice.

Lu: < Ha accettato! Ora mi basta avvisare la scuola, non credo che sia un problema per loro la presenza di Nicolò, ha persino detto che potrebbe farlo gratis.>

R: < È un grande!>

D: < Dai chiama subito la segreteria e sistema questa faccenda.>

Lu: < Grazie ragazzi, siete una benedizione!>

La giornata trascorse in un bel clima di allegria: la scuola aveva permesso la presenza di Nicolò nelle lezioni di ballo e Luca era in vena di festa, vivacizzando la giornata anche a me e a Davide. Nessuno di noi toccò l'argomento "ragazze" e gliene fui grato, non so perché ma non era il momento migliore per affrontare un discorso simile.

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