Capitolo 3
SARA'S POV
Ovviamente non potevo sfuggire alla serata di gossip estremo con i miei amici, in fondo siamo stati separati per un intero anno.
G: < Allora .... Dicci nei minimi dettagli cosa esattamente è successo con Andrea, cioè .... Finché eri qui a Verona lo odiavi dal profondo!>
S: < Avete ragione, comunque non c'è un gran che da spiegare .... Ci siamo ritrovati insieme, da soli, abbiamo parlato e .... Abbiamo deciso di provarci. Lui con me è stato sempre dolcissimo con me e ha fatto di tutto per farmi superare la sofferenza in cui stavo annegando.>
R: < Quindi ti tratta bene ...>
S: < Si si come una principessa .... Magari a volte è un po' geloso ma .... Niente di irreparabile.>
Lu: < Attenta con la gelosia ....>
L: < Credo che lei sappia quel che fa .... La mia scimmietta è una che difficilmente si fida.>
S: < Ma .... Voi invece? Ci sono delle novità?>
Lu: < Come vedi, ci siamo liberati di Nico e Alessandra .... Se avessi saputo che bastava così poco ...>
L: < Luca ....>
S: < Credevo ormai foste grandi amici.>
Lu: < E io credevo che tu e Davide foste maturi .... Non avevate deciso di rimanere amici?>
S: < ..... Dobbiamo proprio parlarne? Lui ha fatto l'amico con voi? Guarda che lo so che è scomparso .... Vedevo i suoi video sui social e vedevo che ormai era succube di Carlotta e del suo gruppo.>
Lu: < Anche tu hai ragione, comunque prima che arrivasti tu abbiamo parlato con Gian e ha detto che si trovano meravigliosamente, se non sbaglio anche voi vivevate lì no?>
S: < Si ma per noi era molto limitante ...... sai è un paese come tutti piccolino, pieno di pregiudizi e poco ..... accogliente verso voi artisti ...... >
L: < Perché continui a dire VOI artisti, sei anche tu un'artista .... cioè guarda i tuoi lavori, se non è arte questa!>
S: < Hai ragione ..... comunque sia non permetteva di sviluppare a pieno le proprie capacità. Però ha dei paesaggi quasi incantati.>
G: < E se lo dice la nostra fotografa non possiamo far altro che fidarci.>
Lu: < E invece io non mi fido .....> disse con finta aria di superiorità, poi continuò: < Vorrà dire che organizzeremo un viaggetto e ci mostrerai ciò di cui parli.>
S: < Va bene signor Giacomelli, come desidera.>
L: < Vi prego non ricominciate ..... questo non mi è mancato affatto.>
Continuammo tutta la serata a parlare e a litigare esattamente come un anno fa, poi ci addormentammo tutti profondamente. Finalmente potevo dormire di nuovo nel mio amato letto.
La mattina dopo mi svegliai tardissimo e con me anche i ragazzi. Eravamo tutti seduti in cucina a fare colazione quando mi squillò il telefono. Era Andrea. Mi allontanai di un po' per sentire meglio e risposi.
S: < Pronto Andre?>
An: < Amore come va lì?>
S: < A meraviglia! Ma come mai questa chiamata?>
An: < Ho una proposta per te che non puoi rifiutare.>
S: < E allora sentiamo questa proposta.>
An: < Avevo deciso di incontrare una vecchia amica e lei, quando ha saputo che mi ero fidanzato ha voluto conoscerti subito ...... così ha proposto una sessione di shopping per conoscersi un po'. Dice che è il modo migliore per conoscere a fondo una persona, vedere come si veste.>
S: < Dovrei comprare dei vestiti insieme ad una sconosciuta? E magari uscire dal camerino insieme a lei e mostrarle in anteprima i miei acquisti? Scusa amore ma non credo di poterlo fare.>
An: < Ma non sarai sola con lei, puoi invitare i tuoi amici.>
S: < Hai pensato proprio a tutto eh. Ora vado a parlargliene e ti dico.>
An: < Sbrigati che sono qua fuori. Ah e non preoccuparti perché l'anteprima dei tuoi outfit sarò io a vederla, io e nessun altro.> potevo percepire da qui che aveva un sorriso furbetto dei suoi che mi faceva venir voglia di prenderlo a sberle. Tornai dagli altri e comunicai loro la novità.
Lu: < Secondo voi chi può essere questa sua amica che vuole farti conoscere.>
L: < Perché ho lo strano sospetto che si tratta di Carlotta?>
S: < Perché è plausibile .... Credo anche io che si tratti di lei .... Anche se spero non sia così.> pieni di curiosità uscimmo di casa. Appena fuori dal nostro cortile vidi subito l'auto di Andrea, era solo stranamente.
S: < Amore come mai tutto solo? Seba?>
An: < Seba è con mia sorella, hanno lasciato Phil con la Baby sitter e sono usciti per una giornata romantica tutta per loro.>
S: < Beh dai se la meritano, fare i genitori è difficile soprattutto per Sebastian che si trova catapultato in una realtà simile da troppo poco tempo.>
An: < Già .... è l'effetto dell'amore. Ma .... cambiando discorso, i tuoi amici?>
S: < Erano .... Dietro di me. Staranno prendendo i loro mezzi se aspettiamo un attimo stanno per uscire.> Come se li avessi chiamati vidi tutti e quattro uscire, Luca e Laura con i caschi in mano ovviamente.
R: < Allora ragazzi dove si va?>
Lu: < Almeno "un ciao Andrea come stai, sono felice che anche tu sia tornato", Riccardo ce lo vogliamo mettere? Un lord come te che mi cade su certe cose?>
R: < Hai ragione Luca scusami. Andrea bentornato.>
Lu: < Scusatelo è peggio di una donna, quando sente la parola shopping perde la ragione.>
An: < Ahahaha ma tranquillo, comunque andiamo in quel centro commerciale qui vicino. La mia amica e il suo boy ci aspettano già li.> Salimmo in macchina e partimmo. Appena arrivati Laura mi fece allontanare dal resto del gruppo
L: < Sai che se è veramente lei al 90% il suo boy è Davide vero?>
S: < Certo che lo so. Tranquilla nessun tipo di reazione.>
L: < Per favore sii superiore ad ogni provocazione.>
S: < Lo sono sempre.> dopodiché ci riunimmo agli altri e ci avviammo verso l'entrata del centro commerciale. Proprio di fronte alle porte scorrevoli si materializzò il mio peggior incubo: Carlotta e Davide insieme, mano nella mano, sorridenti e .... No, Sara, niente! Ormai è finita, tu hai una nuova vita con Andrea e lui si è consolato in fretta con .... Quella .... Aumentai impercettibilmente la stretta sulla mano di Andrea poi feci un respiro profondo e con il sorriso più falso possibile, mi avvicinai a loro.
C: < Carissima! Ti vedo in splendida forma .... Vedo che il viaggio è andato a meraviglia! Quando mio fratello mi ha detto che stavate insieme non volevo crederci ma in fondo .... L'ho sempre pensato che sareste stati una coppia perfetta.>
S: < Grazie mille tesoro, anche tu perfetta come sempre .... Vedo che anche voi due siete tornati insieme. Proprio una coppia perfetta .... Barbie e Ken.>
D: < Che vorresti insinuare?>
S: < Niente che .... Siete una splendida coppia .... Sapevo che è così che sarebbe finita.>
D: < Bhe sappi razza di nanetta che non sono stato io a volerlo .... E comunque non credo di essere mai stato come Ken .... Non sputare nel piatto dove hai mangiato baby.>
S: < Non sto insinuando proprio nulla e vedi di non scaricare la colpa su di me razza di .... MONA! >
D: < Mona .... Ma sentitela .... Ragazzina sta calma.>
Ma possibile che ero a Verona da solo un giorno e già io e Davide avevamo avuto ben due liti? È davvero così che voleva mantenere l'amicizia?!
DAVIDE'S POV
Sapevo che le proposte di Carlotta portano solo guai, anche se il più delle volte finisce con me che crollo sul divano di casa mia e lei che si innervosisce perché riceve poche attenzioni. Cazzo donna rischio il coma etilico ogni volta che ci vediamo, spiegami come faccio! E anche stavolta credevo che finisse così, di certo non mi aspettavo di dover uscire con i miei amici più Sara! ..... anche se non era la stessa Sara di un anno fa. Ora era più sicura di sé, più decisa .... anche se in fondo rimane ancora una bambina innocente e una parte di me spera che nessuno gliela tolga ne Andrea ..... ne io.
L: < .... Ora capisco cosa provavano soltanto un anno fa.>
Lu: < Se ho capito cosa intendi .... Direi che stare da quest'altra parte fa male più di quanto lo faceva stare da quella parte.>
L: < Dite che la smettiamo di fare i bambini gelosi? Io ho una voglia matta di shopping che deve essere colmata!>
D&S: < Non stiamo litigando!> Ed era vero non stavamo litigando altrimenti sarebbero partiti insulti e volate cose, da parte di entrambi.
R: < Però non smettono di parlare all'unisono....> sentii Riccardo sussurrare e gli altri annuire, guardai male tutti e Riccardo alzò le mani a mo di scusa.
C: < Davidinoooo! Io voglio entrare quindi smettila.>
D: < Ti ho detto che non devi MAI chiamarmi in quel modo! Nessuno può farlo.> Dio che nervoso, ma è stupida o cosa? È da un anno che glielo ripeto e ancora non lo ha capito..... poi ... che voce stridula che ha, insopportabile!
D: < Si entriamo che è meglio, non vedo proprio l'ora di stare tutto il pomeriggio su un pouf scomodo a guardare te che provi 300 abiti e non ne approvi nemmeno uno.>
An: < Beh dai siamo 4 uomini .... ci supportiamo a vicenda.>
Lu: < Tre uomini ..... Riccardo è peggio di una donna ormai lo abbiamo appurato tutti.> Dopo questa perla di saggezza entrammo nel centro commerciale, diamo il via a questa farsa.
SARA'S POV
Dio ma che problemi ha quel ragazzo? Davvero mi odia così tanto? Bah non mi interessa ..... appena entrammo rimasi sbalordita. Era immenso! Vidi Laura correre verso una vetrina che esponeva degli abiti stupendi, seguita a ruota da Giulia, Riccardo e Carlotta. Io rimasi insieme ai ragazzi a fissarli in un misto tra il confuso e lo spaventato .... erano davvero così?
An: < Amore che fai non le raggiungi? Ogni ragazza va matta per lo shopping.>
S: < Si stavo giusto andando. Solo che ...... Dio chi prendo in giro, quei due insieme fanno paura.>
An: < Ma chi?>
S: < Laura e Riccardo ....>
Lu: < Ma su fifona! Eppure da come ti sei presentata credevo che avessi superato questo scoglio.>
S: < Hai ragione andiamo.> Ci avvicinammo agli altri e due abiti subito attirarono la mia attenzione. Erano entrambi degli abiti da sera, lunghi fino ai piedi, uno bianco e l'altro nero, con delle scollature da capogiro. Santo Dio se erano belli! Attraverso il riflesso vidi Davide accennare un sorriso, come accadeva sempre quando giravamo per negozi insieme, ma poi lo mascherò subito con un finto sbadiglio appena si accorse che lo stavo guardando e spostò gli occhi sul fondoschiena di Carlotta. Senza alcuna vergogna proprio ...... poi sarei io quella cambiata. Comunque mi imposi di non farci troppo caso e tornai a parlare con le ragazze.
S: < Certo che ragazze mie ..... questi abiti sono la fine del mondo.>
L: < Ti do pienamente ragione! Non sai quanto vorrei indossarne uno simile ...... >
C: < Sai Sara, quell'abito nero ti starebbe divinamente .... sai il fisico te lo permette.> che è, ora si mette a fare la simpatica? Bhe con me non attacca....
S: < Già magari hai ragione, solo che non c'è occasione per indossarlo.>
Lu: < Ma come no? La prima del mio nuovo spettacolo.>
S: < Che spettacolo?>
Lu: < Quello che sto scrivendo ..... poi se vuoi far parte del cast saremo ben più felici di accettarti. Ricordo che c'era stata una promessa da qualcuno di noi di farti salire su quel palco.>
S: < Non succederà mai.> Quanto mi erano mancati quei battibecchi ma soprattutto la faccia esasperata di Laura. Eravamo ancora impegnati in una lotta all'ultima battuta quando sentimmo una voce provenire da pochi metri da noi.
X: < Se avete bisogno di un occasione per indossare quei capolavori di haute couture ve la offriamo noi.> Ci voltammo tutti in direzione della voce e vidi Sebastian e Jacqueline guardarci sorridenti.
S: < Jacqui! > Stavo per avvicinarmi quando sentii due piccole braccia tirarmi verso il basso.
P: < Tiaaaaaa!> presi in braccio quel piccolo pestifero che aveva tutta la faccia impiastricciata di cioccolata.
S: < Zia, Phil, con la zeta .... sei testardo come tuo zio eh!>
An: < Ehi ma che c'entro io?!>
J: < Phil! Attento che sporchi la zia di cioccolata! Guarda come ti sei conciato.>
S: < Tranquilla tesoro non è niente. Piuttosto cos'è quest'occasione che ci vuoi offrire?> Lei per tutta risposta mostrò un anello con un diamante enorme.
L: < Mio Dio ma è vero?! Giuro di non averne mai visti di così grandi.>
S: < Azz .....>
Lu: < Sara! Insomma che espressioni sono?> mi beccai uno scappellotto dal biondo che però non poté fare a meno di ridere. Andrea però non era così divertito dalla scena.
An: < Si amico tutto molto divertente ma giù le mani.> In un attimo il gelo .... Non credevo che reagisse in questo modo.
S: < Va be ragazze .... a questo punto che ne dite di entrare? > Trascinai Andrea dentro e chiedemmo alle commesse di poter provare gli abiti. Io decisi di provare l'abito bianco, anche se era eccessivamente scollato, mi sembrava più adatto. Quando uscii dal camerino lasciai tutti a bocca aperta.
DAVIDE'S POV
Giuro che non era la prima volta che vedevo Sara indossare vestiti eleganti ma ammetto che quello li superava tutti. Anche se la scollatura non era il suo genere non la rendeva troppo provocante. Quasi contemporaneamente a lei uscì anche Carlotta con un vestito identico a quello ma più corto, quasi succinto oserei dire. Quello di Sara, indossato da lei era molto più delicato .... Ma un attimo, cosa .... Meglio evitare di pensare troppo. Mi concentrai su Carlotta.
D: < Carlotta lasciati dire che sei divina. Oddio ti preferisco senza ma sarebbe oltraggio al pudore, comunque sta senz'altro meglio a te.>
Vidi lo sguardo furente delle ragazze mentre Sara rientrava nel camerino per cambiarsi, senza dare il tempo al suo ragazzo di replicare. Quando ne uscì però non sembrava aver perso il suo buon umore, allora non doveva fregarle nulla della mia opinione .... Bhe meglio per lei.
SARA'S POV
Quando uscii e vidi lo sguardo di Davide sperai in un suo commento positivo, in uno spiraglio di possibilità per un rapporto civile. Ok non dovrebbe fregarmene nulla di tutto ciò, l'importante era l'opinione di Andrea ma ancora di più la mia .... Solo che io sono sempre stata un po' paranoica e sensibile sotto questo punto di vista e .... Insomma ne avevo inconsciamente bisogno. Rientrai nel camerino e mentre mi spogliavo mi guardai allo specchio. Ero piuttosto cambiata dopo questa permanenza a Parigi. La separazione da Davide mi aveva devastata, spezzata a livello fisico e psicologico. Dopo aver superato quel momentaccio, grazie anche ad Andrea avevo riacquistato vigore ed era evidente .... Quindi perché farsi smontare da chi non lo merita? Quando uscii tutti mi guardavano in attesa.
An: < Tesoro ma perché lo hai tolto così in fretta? Eri splendida.>
J: < Sì, infatti vorrei chiedervi una cosa .... A te e a Carlotta.>
S: < Cioè?> ti prego no, dimmi che non sta per accadere.
J: < Vorrei che voi due foste le mie damigelle .... E quegli abiti sono perfetti.> no .... Non sta accadendo a me .... Per favore ditemi che è uno scherzo, anzi è un incubo! Perché quando spero di poter stare il più lontano possibile da quella ragazza me la ritrovo in mezzo. Capisco che alla fine è la sorella dello sposo .... Ma perché io?
C: < Oh .... Jacqueline ma certo che sì! Sarai la futura moglie di mio fratello come potrei mai rifiutare. E poi guarda che bel principino che hai.> provò ad avvicinarsi a Philippe ma il bimbo la guardò male e si gettò tra le mie braccia. Io lasciai l'abito ad Andrea e lo accolsi con dolcezza.
P: < Zia tu accetterai vero?>
S: < Ma certo che sì, solo se tu sarai il mio accompagnatore.> il bimbo per tutta risposta mi abbracciò.
Se: < Chissà come mai Carlo il bambino ha paura di te.>
C: < Solo perché conosce Sara da più tempo. I bambini mi amano.>
Il bimbo continuò a guardarla male e mi si avvicinò all'orecchio dicendo: < A me però sta antipatica.>
Non potei fare a meno di ridere.
J: < Quindi Sara accetti?>
S: < Certo che accetto.>
An: < Bene, allora direi che io vado ad occuparmi del vestito.>
J: < Ti accompagno, Sara pensi tu alla piccola peste?>
S: < Ma certamente.>
Nel frattempo anche Laura uscì, con l'abito nero. Anche il suo aveva una scollatura vistosa, ma elegante, con un velo che da un effetto più pudico, lungo anch'esso fino ai piedi, con delle decorazioni in pizzo sulla parte superiore che convergono nel punto in cui inizia la gonna che scende morbida fino alla fine.
S: < Laura .... Sei ....>
Lu: < Uno schianto! Amore mio sai sempre come lasciarmi senza parole.>
S: < Luca mi hai letto nel pensiero.>
Se: < Hanno ragione .... E credo che la mia principessa sarà molto lieta se vorrai farci l'onore di indossarlo al nostro matrimonio.>
L: < Dici? Ma non sarà troppo eccessivo?>
G: < No Laura non lo è.>
L: < Ma ....>
R: < Ma niente! Laura questo vestito è fatto su misura per te e sai che io non sbaglio su queste cose.>
S: < Scusatemi ma c'è una sola persona che può dirci la verità.> tutti mi guardarono confusi così continuai: < Philippe, secondo te il vestito di Laura è fatto per lei?>
P: < Sì! Zia, sai che hai due amiche molto belle.>
S: < Certo che lo so amore mio.>
Nel frattempo arrivarono anche Andrea e Jacqueline.
C: < E io come sono?>
P: < Tu non mi piaci.>
J: < PHILIPE! Scusalo Carlotta, è solo un bambino.>
S : < Sveglio però il pargolo ....>
D: < Cosa hai detto? >
S: < Nulla, avvocato difensore. Ragazzi che ne dite di portare questa piccola peste al parco? Così si svaga un po' e la sua mamma non dovrà faticare a farlo addormentare.>
An: < Certo! Ho in mente un posto molto carino.>
Salimmo tutti nelle proprie macchine. Mentre Andrea saliva al posto di guida, io dovetti sedermi dietro, dato che Philippe aveva deciso di rimanere con me.
S: < Phil .... È giusto che tu dica la verità, ma non sempre. Quella ragazza è la sorella del fidanzato di tua mamma e .... Diciamo che sarà tua zia presto .... Come lo è Andrea.>
P: < Quindi non devo dire che quella ragazza ha un brufolone enorme sulla fronte? >
S: < No.>
P: < E che mi sta antipatica?>
S: < Bhe, glielo hai già detto .... Comunque no.>
P: < E che il suo ragazzo non la ama?> rimasi per un attimo sbalordita. Come faceva a dire una cosa simile? Era solo un bambino.
An: < Philippe, tu tieni la boccuccia chiusa e fingi che ti vada a genio.> il tono irremovibile fece irrigidire sia me che il bambino, che non aprì più bocca per il resto del viaggio. Sono d'accordo con il fatto di insegnare al bambino a non offendere le persone ma .... Non con dei modi così bruschi. Anche io rimasi in silenzio a guardare fuori. Quando arrivammo vidi il posto dove ci trovavamo. Per un attimo tornai indietro di molti mesi. Io e Davide stavamo ancora insieme e non c'era nessun intruso all'orizzonte. Avevamo deciso di uscire anche se sia Laura che Luca ce lo avevano sconsigliato, perché stava per piovere. Eravamo così felici mentre giocavamo sull'altalena e lo eravamo ancora di più mentre correvamo sotto la pioggia. E in quel momento mi tornò alla mente tutto ciò che è accaduto inseguito, la febbre e la vicinanza di quello che era il mio grande amore.
An: < Amore non ti piace il posto? Possiamo cambiare se vuoi ....> mi voltai verso Andrea con le lacrime agli occhi ma quando incontrai lo sguardo quasi complice di Davide che sembrava aver ricordato le stesse cose, e lo vidi trasformarsi poi in indifferenza mentre baciava in modo poco dolce la sua barbie, cacciai indietro le lacrime che minacciavano di uscire.
S: < Tranquillo .... Solo che ho dei .... Ricordi in questo posto, ma nulla di che. Più che altro gradirei un po' di rispetto verso questa piccola creatura che deve vedere certe scene deplorevoli.> Carlotta mi guardò con sguardo altezzoso, per poi sedersi sulla MIA altalena, proprio di fronte a me. Evitai il suo sguardo per tutto il tempo e passammo la giornata al meglio. Mi divertii tantissimo a rincorrere il piccolo Phil, insieme a Laura e Luca, che è diventato più ragazzino del ragazzino. Quando rientrammo in macchina Philippe dormiva beato.
S: < Seba sarà felice di poter dormire un po' con la sua ragazza finalmente.>
An: < Sì, povero ragazzo.>
Spostai lo sguardo fuori dal finestrino e mi persi di nuovo nei miei ricordi, finché non venni interrotta di nuovo da Andrea.
An: < Sara che succede? Vedere Davide ti ha fatto così male? Devo preoccuparmi per una reazione simile?>
S: < Ma no Andre, di cosa dovresti preoccupare? Sono solo i vecchi ricordi, non posso di certo estirparli.>
An: < No Sara, a me sembra che lui sia ancora tra i tuoi pensieri.>
S: < Ma che dici, non è vero.>
Ed è così. Non fa più parte dei miei pensieri, ma solo dei miei ricordi. Rientrai a casa, distrutta, mi cambiai, mi struccai e mi infilai nel letto, senza nemmeno controllare se Laura fosse tornata. Qualche minuto dopo sentii un abbraccio circondarmi delicatamente.
L: < So cosa si prova in certe occasioni, ma tu sei forte piccola scimmia e lo supererai.>
Che dire. Ho la migliore coinquilina del mondo che ti capisce anche senza parlare .... Sono proprio felice di essere tornata a Verona, ma soprattutto di aver deciso di non accettare la proposta di Andrea e tornare a vivere a casa mia, ora lo scoglio da superare era dirlo ad Andrea .... Non credo la prenderà poi così bene.
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