Capitolo 18
SARA'S POV
G: < Con i mezzi come ci organizziamo? Sarebbe meglio prendere meno macchine possibile.>
Era proprio ciò che mi serviva. Avevo bisogno di staccare da tutto e a Parigi avevo trovato il modo migliore. Mi avvicinai a Laura e a Luca.
S: < Lu ho bisogno di un favore.>
Lu: < Dopo quello che hai combinato perché dovrei farlo?>
S: < Perché mi adori e non ti piace arrivare in ritardo a teatro.>
Lu: < Ti odio scimmia. Cosa ti serve?>
S: < Le chiavi della tua moto.>
L: < Non sai guidarla.> Laura aveva assistito divertita tutto il tempo, ma ora era seriamente preoccupata.
S: < Ho imparato quest'anno. Vi prego ne ho bisogno .... Laura ci sei già passata, sai che vuol dire .... Da una parte Andrea che non si stacca di un millimetro ed è diventato quasi diabetico per cercare di farsi perdonare la scena del matrimonio di sua sorella e dall'altra .....>
L: < Davide che ti sta mettendo in crisi ..... Sara si capisco ma è un suicidio. Cosa è successo l'ultima volta?>
S:< Ho rischiato di prendere in pieno un cancello col motorino, ma giuro che so cosa faccio.>
L: < Ho paura per te Sara ok? L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un tuo incidente.>
S: < Laura ho la patente! Ed è valida .... Per favore ho bisogno di stare sola .... Giuro che arrivo in tempo.>
L: < Sara se dico no è ....>
Lu: < E sia. Le chiavi sono attaccate. Ti voglio a teatro tra 10 minuti esatti, tutto pronto per iniziare a lavorare. E aiuterai gli attori con i passi dei balletti, in assenza di Nico ci dobbiamo adeguare.>
S: < Ma io non so i passi! E poi io non ballo lo sai, non su un palco.>
Lu: < Te li insegnerò dietro le quinte e dalla prossima volta seguirai loro al posto mio .... È la mia condizione.> feci un lungo sospiro ma accettai.
S: < Va bene .... Laura dai la mia attrezzatura ad Andrea e digli di prepararla .... Digli che ..... non so inventa.>
L: < Ok ma sappi che non sono d'accordo.>
Mi voltai e vidi lo sguardo confuso di Davide. Non lo degnai della minima attenzione e corsi nella mia stanza. Avevo bisogno di cambiarmi di nuovo. Lasciai i leggins, avrei dovuto ballare purtroppo, ma cambiai la maglia. Invece della solita magliettina da bambina, indossai una canottiera leggera, a cui abbinai una maglietta corta che cadeva morbida lasciando una spalla completamente scoperta. Ai piedi misi gli stivali da motociclista comprati a Parigi e presi la giacca di pelle. Presi la borsa più comoda che avevo a disposizione e tirai fuori dal nascondiglio segreto il mio tesoro. Le scarpette che mi aveva regalato Jacqueline prima di tornare in Italia, erano delle semplici mezze punte ma per lei avevano molta importanza: erano quelle che indossava nel suo ultimo spettacolo, prima di dover abbandonare tutto. Le aveva date a me quando le ho raccontato che ballare era stato anche il mio grande sogno, ma che non ho mai potuto realizzare. Sciolsi i capelli e li infilai nel casco in modo da non infastidirmi, dopodiché corsi fuori, come sempre rischiavo di fare tardi. Misi la borsa sotto la sella poi partii. Dovevo essere velocissima. Arrivai ad un semaforo ma dovetti frenare di colpo, era appena scattato il rosso. Vidi di fronte a me la macchina di Davide e mi pietrificai. Non so quale fosse il motivo ma non volevo mi vedesse. Ripartii e mi posizionai di fronte a lui così da partire per prima. Aveva i finestrini aperti e al suo fianco c'era Riccardo, mentre dietro vedevo la chioma di Carlotta. Lo sentii chiaramente parlare al telefono, forse con Laura.
D: < Per favore calmi l'isterica?! Stiamo arrivando, Carlo aveva bisogno di cambiarsi d'abito dato che stasera ha una serata e i semafori hanno deciso di non scattare mai. Poi c'è un pazzo qui di fronte che vuole fare il gradasso con la moto .... È arrivato a duemila e ha fatto fischiare le gomme per non passare col rosso e ora mi ha sorpassato, io non vorrei mai essere al posto della persona che può solo pensare di chiedergli un passaggio. Sarà uno dei soliti ragazzini, ma ora gli faccio vedere chi è che comanda.>
R: < Tu non fai proprio niente! Sapevo che dovevo andare con Giulia e Andrea.>
Involontariamente non potei trattenermi dal sorridere. Se era una sfida che voleva .... Nessuno lo avrebbe scoperto mai. Appena scattò il verde accelerai all'istante e Davide fece lo stesso. Fu una gara all'ultimo sorpasso fino ad arrivare al teatro. Scesi dal veicolo e lui e i suoi passeggeri fecero lo stesso. Riccardo corse tra le braccia di Giulia mentre Luca e Laura ci fissavano.
Lu: < Ce l'avete fatta finalmente, Davide entra e prepara tutto .... E tu pazza suicida dammi le chiavi ..... dovevo dare retta a Laura!>
Davide si voltò verso di noi mentre mi toglievo il casco e rimase di sasso.
D: < Ma quindi eri tu il pazzo al semaforo! Ecco cosa avevi da bisbigliare e perché Laura era così preoccupata.>
Da: < Garçons .... Se siamo tutti direi di entrare.>
Detto ciò entrammo in quel mondo magnifico in cui avevo imparato a perdermi.
LAURA'S POV
Come volevasi dimostrare non ci si può mai fidare di un pericolo come Sara. Quando sia lei che Davide arrivarono io e Luca ci precipitammo da loro, era molto divertente vedere Luca fare la ramanzina a Sara e a Davide al posto mio. La mia amica era divertita dalla situazione e anche il biondo non riuscì a rimanere serio a lungo, era bello vedere la ragazza sorridere così spensierata. Entrammo nel teatro e rimanemmo incantati. Avevamo già visto quel posto, avevo già recitato su quel palco ma si sa, dopo un anno tutto ha un fascino diverso.
L: < Sara .... Che cos'hai in quella borsa?>
S: < La condizione che ha imposto il tuo ragazzo .... >
Lu: < Gli attori sul palco, Sara e Davide con me.>
Proprio in quel momento, mentre i nostri "registi" ci lasciavano da soli che Riccardo, Giulia, Damien e io sentimmo aprirsi le porte e scoprimmo con chi avremmo dovuto lavorare.
L: < Giulia ma .... Quelli sono Vittorio e Silvia?>
G: < Certo Laura, non lo sapevi? Luca li ha chiamati non troppo tempo fa e loro hanno accettato con piacere.>
L: < No che non lo sapevo, hanno voluto farmi tutta una sorpresa! Riuscitissima direi.>
Nel frattempo i ragazzi e Sara tornarono. Andrea era piuttosto irritato dall'assenza della sua ragazza, evidentemente non hanno mai lavorato separati e non stento a crederci.
Lu: < Bene miei cari attori, direi che possiamo dare il via alla prima prova ufficiale di "Anastasia". Iniziamo con le presentazioni: la maggior parte di voi conosce i nuovi arrivati ma per i nostri colleghi francesi, vorrei presentarvi Vittorio Matteucci e Silvia Querci, rispettivamente Rasputin e la nonna di Anastasia.>
V&Si: < Piacere di conoscervi.>
Lu: < Vittorio, Silvia, loro sono Laura e Damien, rispettivamente Anastasia e Dimitri.>
Sapere di dover recitare con due personalità così importanti era un'emozione indescrivibile. A malapena riuscivo a spiccicare parola.
Si: < Quindi tu sarai la mia nipotina! Hai un sguardo così timido ma determinato che sono sicura che lavoreremo perfettamente insieme!>
L'energia di Silvia presto coinvolgerà tutti è assicurato. La mia riflessione venne interrotta dalla voce professionale di Luca.
Lu: < Bando alle ciance .... Di fronte ai vostri piedi ci sono i copioni che la nostra sapiente fotografa a preparato in modo che le parti di ognuno siano evidenziate. Iniziamo a lavorare seriamente.>
L: < No aspetta .... Hai fatto fare quel lavoro a Sara? Non oso immaginare la tua copia.>
Lu: < La mia l'ho stampata personalmente. Mi preoccuperei di quella che lei dovrà dividere con Davide.>
Davide ci mostrò la sua copia, piena di sottolineature diverse e con i nomi di ognuno di noi evidenziati con un colore diverso.
D: < Ho bisogno di un interprete per capire come devo leggerlo.>
L: < Sara sei impossibile.>
S: < Se volete lavorare con me adeguatevi e lo sai. Ora iniziamo cortesemente?>
Detto ciò iniziammo le prove delle varie scene. Di rado sbirciavo in direzione di Davide e della mia amica, ma rimanevo sempre delusa. Lui non osava avvicinarsi, data la serietà del momento, mentre lei non era mai sola, Andrea le andava dietro come un cagnolino e sapevo che a lei questo dava molto fastidio.
Provammo molto quel giorno, scene diverse, non necessariamente connesse tra loro e una in particolare, non riuscivamo proprio.
SARA'S POV
Era la prima volta che vedevo dal vivo le prove di uno spettacolo vero e proprio e devo dire che sono ..... devastanti! Avevo fatto delle gran belle foto e i video .... Bhe erano oro colato! Eppure sentivo una stanchezza non mia che mi faceva quasi perdere l'equilibrio. E la costante presenza di Andrea non faceva che peggiorare la situazione. Come posso lavorare in pace con lui che non mi fa muovere di un passo! Alla fine però vedevo anche i ragazzi piuttosto stanchi e Laura poverina, continuava ad avere i soliti problemi con la danza .... Come darle torto, anche per me sarebbe stato impossibile, quando devi danzare con Damien Sargue. Anche se avevamo già lavorato insieme, per me era comunque una grande emozione, pensa per lei. Anche Luca si rese conto delle difficoltà e si precipitò a parlare con la sua ragazza.
Lu: < Laura, tesoro, che succede?>
L: < Sai che non sono mai stata a mio agio con la danza e .... Tutta l'emozione non mi sta aiutando.>
Lu: < Bene ragazzi direi di concludere qui, andate a riprendere ciò che avete lasciato dietro le quinte così andiamo. Questa prima prova è stata già carica di emozioni.>
Decisi di accompagnare la mia amica, forse sapevo come aiutarla.
S: < Laura forse so cosa ti serve.>
L: < Ossia?>
S: < Cambiare accompagnatore. Forse qualcuno che non ti fa emozionare così tanto potrebbe aiutarti.>
L: < La fai facile tu .... Nessuno in quella stanza può essere d'aiuto.>
La guardai con sguardo eloquente e lei si aprì in un sorriso sincero. Mi allontanai da lei e vidi il teatro vuoto, i ragazzi stavano fuori ad aspettare, bhe avrebbero atteso un po' di più.
L: < Vuoi dire che .... Lo farai davvero?>
S: < Bhe si, la sala è vuota e .... Basta spegnere la mente e non pensare.> solo in quel momento notai di non aver mai tolto le scarpette di Jacqui. Forse era il destino. La riccia con un nuovo entusiasmo mi trascinò sul palco e si mise in posizione.
S: < Allora cosa ti crea problemi? Conosco molto sommariamente i passi di entrambe le parti quindi .... Direi che dovrò prendere il posto di Damien.>
Era una situazione comica e impiegammo un po' prima di iniziare a fare sul serio ma proprio in quel momento ....
Jo: < Tres bien, tres bien. Ma non sarebbe meglio che Laura veda da fuori ciò che le è difficile?>
S: < E come potrei fare?>
Jo: < Balla tu con Damien. Da quanto ho potuto vedere, conosci i passi.>
Sinceramente non era una grande idea, ma non potevo rifiutare se poteva aiutare Laura.
S: < Va bene ma li conosco solo sommariamente ...>
Trovarsi di fronte Damien in tutto il suo splendore non è di certo un fattore di tranquillità, ma seguii il mio stesso consiglio, sgombrai la mente e mi lasciai guidare dall'istinto. In fondo, ricordai, avevamo già ballato insieme alla festa in maschera organizzata in Grecia. Quando terminammo vidi il ciuffo di Davide scomparire, mentre Andrea faceva capolino dallo stesso punto.
An: < Sara ne hai ancora per molto? Noi stiamo andando.>
S: < Si scusate .... Laura hai capito gli errori? E soprattutto sei più calma?>
L: < Certamente. Sei un tesoro, come sempre.>
DAVIDE'S POV
Eravamo in attesa di Sara e Laura, quando John e Damien decisero di entrare. Io li seguii curioso e la vidi. Sara era lì su quel palco che si lasciava guidare dal francese in quelli che sembravano essere i passi che lui e Laura avevano provato qualche minuto prima. Sembrava così in pace con se stessa. Poi come ogni sogno, anche quel momento finì, lei si girò e feci appena in tempo ad uscire quando sentii la voce di Andrea. I 5 uscirono dal teatro e ci preparammo per tornare a casa. Stavolta i posti erano diversi, Riccardo andò con Giulia, Andrea e Sara; Luca prese le chiavi della sua moto e tornò con Laura, mentre i francesi presero posto nell'auto di Vittorio, così a me toccava il viaggio di ritorno solo con Carlotta. Stavo per salire in auto quando Silvia mi si avvicinò con la sua solita aria da mamma.
Si: < Davide, quando arriviamo ho bisogno di parlare con te.>
D: < Certamente. Cena di benvenuto a casa nostra, avvertite anche le ragazze.>
Non so cosa possa volermi dire Silvia ma ho la strana sensazione che riguardi Sara.
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