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Capitolo 17


Bonus perché mi va e perché sono felice! Gioite con me.


LAURA'S POV


Ero completamente immersa nel mio solito relax pomeridiano, con le dolci coccole del mio Giaco a fare da anestetico quando sentii ben due macchine fermarsi fuori da casa nostra e le voci inconfondibili di Sara e Andrea. Sara sembrava piuttosto alterata e sentire Davide altrettanto su di giri mi rese particolarmente preoccupata.

L: < Luca, là fuori sta succedendo qualcosa. Ci conviene andare a vedere.>

Uscimmo di corsa ma trovammo solo Sara e Davide circondati da valige e ..... rose? Tante rose! Vorrà forse dire che .....

Tentai di avere l'attenzione della mia migliore amica parlando del suo look, anche se ero sinceramente colpita, era più che altro una scusa per farla scendere dalle nuvole. Niente non mi ascoltava .....

Lu: < Davide ma che è successo qui?>

Vidi i due uomini entrare mentre io cercai di svegliare Sara.

LUCA'S POV


Lu: < Davide ma che è successo qui?>

D: < Parliamone dentro ..... lasciamo le ragazze al loro gossip. Sara le tue valige sono nella tua stanza quando tornerai tra noi comuni mortali.>

Vidi il mio amico caricarsi le infinite valige della mora e portarle come un mulo da soma fino alle camere da letto.

Lu: < Davide se uno dei due non parla ne vedremo delle belle.>

D: < Sara e Andrea sono tornati insieme.>

Lu: < Perche si erano lasciati?> notai un pizzico di tristezza in quelle parole. Tristezza e gelosia.

D: < È dal ritorno a Verona, dalla Grecia s'intende, che la convivenza li aveva cambiati. Anzi aveva cambiato solo lui e Sara non lo accettava. Erano giorni che diceva di volersene andare, di lasciare lavoro e amici e tornare dai suoi. Quando ho visto la sua chiamata, ho temuto il peggio ma sentirla dire "fra me e lui è finita, voglio tornare a casa" mi ha ridato speranza .....>

Lu: < Ma?>

D: < Lui è venuto a cercarla ..... le ha promesso di cambiare ed ha addirittura acconsentito a vivere separati, lei ovviamente ci ha creduto ..... poi le rose sono state il colpo di grazia.>

Lu: < E tu?>

Nel frattempo anche Riccardo e Giulia si erano uniti a noi.

D: < Io cosa Luca, cosa? Se lei vuole lui, di nuovo, io non posso impedirglielo.> ecco di nuovo quella gelosia.

R: < Davide ci stai dicendo quello che penso?>

G: < Merlini non mentire. Siamo tutti in trepidante attesa del momento in cui tu ti decidi a riprenderti quella ragazza!>

D: < Cosa vuoi sentirti dire?! Che ci ho sperato? Che vedendo il suo numero ho immaginato situazioni idilliache come una sedicenne al primo appuntamento?! Si, Cristo! L'ho desiderato con tutto me stesso! Ma è un sogno impossibile.>

G: < Il tuo mestiere deve averti insegnato che se puoi desiderarlo puoi farlo.>

Vedere Davide così abbattuto è un dolore immenso. Per la prima volta ha ammesso di provare ancora dei sentimenti per Sara ma ha anche perso tutta la sicurezza in se stesso.

D: < Stanno rientrando, non una sola parola di tutto ciò.>

Lu: < Vuoi un consiglio? Parlane con Laura. Meglio di lei nessuno sa consigliarti.>

SARA'S POV


Dopo aver passato non so quanto tempo a parlare fuori dalla porta di casa, io e Laura rientrammo finalmente, felici di essere di nuovo insieme.

L: < Quindi sei tornata? Definitivamente? E Andrea è d'accordo?>

S: < È d'accordo.>

L: < Però non è possibile che mi riempi sempre la stanza di rose..... sono quasi gelosa.>

S: < Non ci credo che Luca non te le abbia regalate mai. E se non lo ha fatto vuol dire che ha fatto di meglio.>

L: < Smetti di insinuare!>

Ero tornata a casa.

Lu: < Sara ma com'è che riesci sempre a far scattare Davide? Con me non muove nemmeno il telecomando per spegnere la tv.>

D: < Ma quanto sei bugiardo! >

S: < Non faccio niente di particolare in realtà ..... magari Luca io so invogliarlo meglio di te.>

Lu: < E in che modo sentiamo?> Luca si sporse verso la poltrona in cui ero seduta poggiando entrambi i gomiti sul bracciolo del divano in posizione di ascolto.

S: < Non sono fatti che ti riguardano .... Ma magari al ragazzo dagli occhi smeraldo interesserebbero.> guardai con espressione divertita Davide che mi rivolse un occhiata di fuoco.

D: < Smettila!>

S: < Oppure? Sei troppo lento per raggiungermi.>

D: < Ne sei sicura? Mi sono allenato. >

S: < Vedremo.... devo giusto riprendere ad allenarmi anche io.>

L: < Dio no ti prego ....>

Lu: < Ma piuttosto spiegaci cos'è questa storia del ragazzo dagli occhi smeraldo.>

D: < Sara se dici mezza parola preparati a correre!> lo sfidai con lo sguardo, poi iniziai il mio racconto.

S: < Dovete sapere che il nostro caro Romeo ha fatto colpo!>

Davide aveva preparato una bottiglia d'acqua, la sua vendetta.

Lu: < Ma il nostro Romeo ha già una donna nel cuore e Carlotta tra le lenzuola.>

Vidi Davide irrigidirsi impercettibilmente e allo stesso tempo sentii dentro me un moto di incomprensibile gelosia. Comunque non persi il sorriso e continuai.

S: < Peccato che la sua nuova Giulietta abbia qualcosa di diverso dalle precedenti. Sai Luca credo che tutti quei baci che vi siete dati in scena abbiano contribuito ......>

Lu: < Mi è stato riferito che i miei baci sono.... per così dire indimenticabili.>

Guardammo automaticamente tutti verso Laura che abbassò lo sguardo.

G: < Davide non sapevo avessi cambiato tendenze ...... però devo dire che c'era qualcosa che mi portava a pensarlo.>

D: < Giulia non ti ci mettere anche tu ! E poi cosa ti dice che era gay.>

S: < Uno: era carino, quelli carini sono SEMPRE gay; poi ..... voce delicata, i modi .... E poi da quando siamo entrati a quando siamo usciti ti ha mangiato con gli occhi, anzi sospetto che mentre uscivamo ti abbia guardato il posteriore ..... o meglio squadrato. >

Con un Oooh generale terminai la mia storia ma le conseguenze non tardarono ad arrivare.

D: < Te la sei cercata!>

Mi voltai e evitai per un soffio l'acqua che mi veniva lanciata. Di scatto corsi verso le stanze al piano superiore seguita a ruota da Davide e dai ragazzi.

L: < Non nella mia stanza!>

Corsi per tutta casa, entrando e uscendo da ogni stanza. Alla fine tornai nella mia stanza dove le mie valige campeggiavano davanti alla finestra che dava sul terrazzo. Quelle valige saranno un pericolo me lo sento. Mi nascosi dietro la porta e quando entrò lo spinsi fuori dalla finestra.

D: < Sara vieni qui e affrontami. >

Mi avvicinai alla finestra. Provai a sembrare sicura di me .... E c'ero anche riuscita, finché non inciampai male sulle mie stesse valige. Sapevo che sarebbero state mortali! Persi l'equilibrio e finii dritta contro Davide che mi afferrò al volo prima che mi fracassassi la testa contro la ringhiera.

D: < Attenta scimmietta, ti voglio ancora intera.>

Eravamo così vicini. Mi ritrovai a fissargli le labbra e un desiderio di avere uno dei suoi baci dolci si insinuò in me. Cosa mi stava succedendo? Tentai di riprendere il controllo di me, ma fissando gli occhi nei suoi oceani color cioccolato .... Non migliorai la situazione. Era tutto perfetto, sarebbe stato il bacio perfetto quando ...... sentii qualcosa di freddo scendermi lungo la schiena.

S:<Mi hai veramente inzuppata?! Sei un'idiota!>

D: < Ti ho detto che mi sarei vendicato. Ora però, meglio rientrare o ti prende una polmonite.>

In quel momento seguii l'istinto. Non pensai ad Andrea, a Carlotta e nemmeno all'intera casa che ci fissava. Mi gettai tra le sue braccia in un tentativo di cercare protezione. Lui inizialmente rimase spiazzato dal gesto ma poi si rilassò e mi circondò la vita con dolcezza.

A: < Sara!> una voce dalla strada mi riportò alla realtà.

In un attimo mi staccai dall'abbraccio e guardai giù. Andrea era sotto al balcone e aveva lo sguardo di chi aveva visto tutto e aveva capito anche troppo.

S: < Andre! Ma ... ma che ci fai qui?>

A: < Carlotta ha parlato delle prove di "Anastasia" e ho pensato di fare un salto ..... sta arrivando anche Carlotta.> Non so perché ma quello che doveva essere un monito per Davide fece innervosire solo me.

Lu: < Te lo avrei anche detto, ma non volevo essere inzuppato dai vostri giochini.> rispose Luca dalla soglia della stanza. Presi la bottiglia dalle mani di Davide e ne gettati ciò che rimaneva contro il biondo che reagì come un gatto bagnato.

Lu: < Sara! Ma che ti dice il cervello?! Scendi immediatamente in salotto che ho del lavoro per te.> dopodiché scese stizzito, seguito da Laura.

D: < Sara ma cosa non hai capito della frase "Sarà un inferno"?> voleva sembrare arrabbiato ma era palese che stesse trattenendo le risate.

S: < Ne è valsa la pena. Hai visto che faccia? >

D: < Fantastica ..... però ora ne pagherai le conseguenze.>

stavo per ribattere quando sentimmo la voce di Luca, furioso, riecheggiare per tutta casa.

Lu: < Merlini vale anche per te! Muoviti.> Fu in quel momento che spostandoci, ci rendemmo conto di essere ancora mano nella mano. Quella stessa mano dove ancora tenevo il suo anello. Guardandolo negli occhi vidi chiaramente che anche lui lo aveva notato. A quel punto lui mi mostrò la collana con l'anello che gli avevo regalato prima di partire per Parigi. Era blu.

S: < È blu.>

D: < Le cose sono due: o Romeo si è impossessato del ciondolo oppure è perché sono felice.> Ed eccoli qui. Ora che mi sorride così dolcemente ecco che appaiono quelli che Laura chiama "occhi da cinese". Più passa il tempo e più li trovo bellissimi.

DAVIDE'S POV

Dopo aver detto tutto a Luca mi sento molto meglio. Perché è vero, non ho mai veramente dimenticato Sara. Anche se con Carlotta e le altre amiche speciali ci ho seriamente provato. Ma ora che la vedo di fronte a me, che ride come una bambina mentre cerca di legare i lunghi capelli resi più chiari dai raggi del sole, ora sono sicuro che è lei quella con cui voglio stare.

D: < Scimmia sai che mi piaci di più con la chioma ribelle.>

S: < Se tu non mi avessi bagnato, Virginia prima di partire mi aveva fatto una piastra perfetta.>

D: < Virginia? Non dirmi che avevi anche la domestica privata.> come posso competere con uno che le dona tanto sfarzo?

S: < Non era la mia domestica. Era la balia di Phil che però ha una passione per la parrucchieria e io le lasciavo fare le sue creazioni con i miei capelli.> mentre parlava aveva fatto una cipolla piuttosto ridicola. Stavo per scioglierglieli di nuovo quando una voce fastidiosa in netto contrasto con quella dolce e delicata e con la risata cristallina della mora di fronte a me ci interruppe.

C: < Davidinoooo! Dear, oltre che non mi sei venuto a prendere non scendi nemmeno a salutarmi?>

"Scendo a darti il colpo di grazia" pensai tra me e me.

S: < La tua girl è arrivata, insieme ai francesi, quindi deduco che stiamo per uscire. Tu intanto scendi io mi cambio e arrivo. >

D: < D'accordo. Quando scendi ti farò conoscere i miei nipoti.>

S: < ahahaha scemo! Ci metto 5 minuti.> Scesi in salotto dove intercettati subito lo sguardo di Laura.

D: < Laura posso parlarti un attimo?>

L: < Certamente.> Ci spostammo in cucina. Era piuttosto difficile tirar fuori tutto a mente lucida, ma avevo bisogno di capire come comportarmi.

D: < Ho bisogno di un consiglio e Luca ha detto che nessuno meglio di te poteva aiutarmi.>

L: < Scommetto che riguarda Sara. Davide lasciami dire che siete due persone testarde e insensate. Dai è palese che fra voi c'è molto .... dovete solo rendervene conto e ....>

D: < Laura, Laura, Laura fammi parlare.>

L: < Ah si, scusami.>

D: < Allora si, riguarda Sara. Ho bisogno del tuo aiuto per capire se ho o no una possibilità. Ho visto uno spiraglio di speranza quando mi ha chiamato dicendo che aveva lasciato Andrea. Ma lui non ha perso tempo a riconquistarla.>

L: < Davide ma è fantastico! Non lasciarti abbattere, l'hai già conquistata una volta. Lei non è felice con lui mentre con te .... lo vedi da te come cambia.>

D: < Quindi dici che farei bene a non arrendermi? >

L: < Faresti benissimo.> Tornammo in salotto dove nel frattempo era scesa anche Sara, che sedeva sul divano abbracciata ad Andrea. O meglio, lui cercava di abbracciarla mentre lei ...... aveva perso tutta la vitalità. Persino negli abiti. Dovendosi cambiare, aveva optato per un look molto pratico, dato il duro lavoro che ci aspettava, un Total black che stonava chiaramente con la solarità di appena cinque minuti fa. I capelli continuavano ad essere stretti in uno chignon, stavolta più ordinato, quasi austero. Andrea al mio arrivo sembrava quasi infastidito. Che avesse effettivamente capito cosa stava per accadere prima del suo arrivo?

D: < Tanta serietà non ti si addice.>

A: < Si chiama serietà professionale non so se ne sei a conoscenza.> ok. Lo ha più che compreso. Eppure non mi aspettavo un attacco così diretto con Sara lì a due passi.

D: < Cosa ti fa pensare che non la conosco? Direi che sei tu ad averla fraintesa. La ragazza fa la fotografa non la monaca di clausura.> vidi chiaramente la rabbia trapelare dagli occhi del fotografo. Stava per ribattere quando venne interrotto da Sara.

S: < Ragazzi non iniziate ad attaccarvi. Siamo qui per lavorare, le questioni private lasciamole fuori. > non le avevo mai visto un espressione così seria, al limite dell'apatia. Ne fui quasi spaventato.

Da: < Allors, Garçons .... partiamo?>

Lu: < Si, il teatro ci consente anche di provare lì dato che momentaneamente la stagione teatrale è in standby. Chissà magari sarà proprio la nostra "Anastasia" a riaprire le danze.> Vedere lo sguardo di Luca in certe occasioni è come vedere quello di una bambina a Disney land.

G: < Per i mezzi come ci organizziamo? Sarebbe meglio prendere meno macchine possibile.> A quel punto vidi Sara alzarsi e parlare in gran segreto con Luca e Laura. Mi avvicinai per cercare di sentire ma presi solo frasi confuse. Cos'è che Sara aveva imparato a fare in questo periodo? E perché Laura era tanto preoccupata? Ma soprattutto perché mentre noi uscivamo di casa lei è risalita in camera sua.

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