Non fu un vero e proprio terremoto - visto che durò un istante appena - ma bastò a far tremare la base.
"Cos'è stato?", chiese Alexis fuori dall'infermeria.
"Non lo so, ora andiamo a controllare" le rispose Starscream porgendole la bambina "tu stai dentro con Light".
La ragazza annuì mentre gli Autobot uscivano per la galleria che portava all'esterno.
Lì li aspettò uno spettacolo alquanto incredibile; il rumore era stato causato dall'atterraggio d'emergenza di un'astronave piccole dimensioni.
Gli Autobot videro muoversi nell'ombra una figura; si misero in posizione di combattimento quando la figura uscì dalla navicella.
"Wheeljack!" esclamò Bulkhead abbracciandolo "come sono contento di rivederti".
"Stessa cosa per me gigante".
"Tanto casino per niente", commentò bruscamente Starscream.
Appena riconobbe la voce, il nuovo arrivato lo minacciò con una granata sguainata.
"E tu che ci fai qui?".
"Vivo qui e sono un Autobot quindi vedi di abbassare la granata. E per di più, c'è una bambina dentro".
"Quindi sei un Autobot?".
"Proprio così", rispose Optimus.
Con lo sguardo dubbioso, Wheeljack mise via la granata.
"Voi tutti mi dovete delle spiegazioni".

Appena entrati, fu Optimus a prendersi il carico di raccontare la storia di Starscream al nuovo arrivato, da quando aveva conosciuto Alexis fino al sorgere dell'emergenza Insecticons.
Tutti ascoltarono, compresa la piccola Light, stretta in braccio a Starscream, seduto di fianco a Alexis.
"Ho capito, quindi avresti rubato il corpo di Airachnid per sopravvivere?", chiese Wheeljack guardando la ragazza.
"Proprio così", rispose Starscream al suo posto.
"Beh, non per dire ma voi siete tutti strani. Se non sono disturbo, posso vedere la piccola?".
Con occhio dubbioso, Starscream gliela porse.
"Occhio a non farle male".
"Ma per favore" rispose con irrilevanza Wheeljack "sarò un demolitore ma non sono ignorante in queste cose. Come si chiama?".
"Light", rispose Smokescreen.
"Dai come nome non ci sta male" si voltò verso Rachet "il Jack Hammer può essere riparato?".
"Dipende da quanti danni ha però penso di sì".
"Se mi procurate i pezzi, posso ripartire il mese prossimo".
"Sì tranquillo, cercheremo di trovarli nel minor tempo possibile".
"Lo spero. Sapete che non so stare in un posto fisso".
"Puoi dirlo eccome!", esclamò Bulkhead.
Wheeljack sorrise quando si accorse che Light si comportava in modo strano; il respiro si era fatto frenetico e il battito accelerato.
D'istinto, la porse a Starscream.
"Che cos'hai piccola?", le chiese il padre.
La bambina rispose ruggendo.
Tutti si tapparono le orecchie mentre Starscream dovette sopportare lo strazio per non mollare a terra Light.
Era un ruggito terribilmente acuto e stranamente soltanto Alexis lo sopportava.
La bambina finì di ruggire poco dopo, ma era ridotta piuttosto male: respirava freneticamente, il cuore le sembrava scoppiare in petto e le ottiche erano verdastre che tuttavia passarono gradualmente al rosso sangue.
Starscream non fece in tempo a reagire.
Rachet gli strappò di mano Light e corse in infermeria, chiudendosi la porta a chiave.
"Non so cos'è successo" commentò Wheeljack "ma è stato veramente strano".
"Ma perché non ti ha fatto niente il ruggito?", chiese Arcee guardando Alexis.
"Dev'essere per la mia n-".
Non fece in tempo a finire che Rachet uscì con in braccio Light.
"Allora? Cos'ha?", chiese Alexis prendendo la bambina.
"Non voglio trarre conclusioni affrettate ma...".
"Ma cosa?", si fece minaccioso Starscream.
"Prima di dirvelo devo esserne sicuro. Ho bisogno di una carcassa Insecticon".
"Te la procuro io", gli rispose l'F16.
"Non essere impulsivo", lo rassicurò Optimus.
"Ne serve solo una. Ce la faccio da solo".
"No" le disse Alexis "non voglio che tu rischi troppo".
"Non ti preoccupare. Tornerò per voi", sorrise, indicando anche Light.

Anche se si erano ritirati, gli Insecticons erano ritornati nelle vicinanze del vulcano a finire la miniera di Energon.
Starscream aveva bisogno di una carcassa, ma non poteva permettere di causare casino; era solo e gli Insecticons erano tanti.
Ne individuò uno a pochi metri da sé; era di piccole dimensioni - perfetto per essere strascinato - sdraiato sul fianco a dormire beatamente, russando.
A passi felini, si avvicinò all'insetto e sguainò gli artigli; non poteva rischiare di sparare e quindi di attirare l'attenzione.
S'inginocchiò e alzò leggermente il mento dell'insetto, liberando il collo. Con un unico colpo, lo sgozzò. Tutto in silenzio; senza urla, nessun rimpianto: solo Energon versato.
"Starscream" lo chiamò Alexis attraverso l'auricolare con un tono preoccupato "stai bene?".
"Sei vivo o morto?", s'intromise Smokescreen.
"Sono vivo per tua sfortuna".
"E io che ci speravo...", sentì mormorare Wheeljack.
"Ti ho sentito".
Starscream udì un ringhio dietro di sé, mescolato con un fiato pesante sul collo. Si voltò lentamente, ritrovandosi il muso di Hardshell a un niente dal viso.
Dietro al capobranco vi erano tutti gli Insecticons, con le mascelle spalancate e gli artigli sguainati.
"Qui Starscream..." mormorò l'F16 mentre cominciava a trascinare il cadavere per una zampa "chiedo un ponte terrestre".
"Quando?", fu la stupidissima domanda di Wheeljack.
"Adesso!".
Udì il portale aprirsi alle sue spalle.
Lanciò il cadavere oltre ad esso e si lanciò, evitando per un niente un artigliata da parte di Hardshell.