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Stella Cadente

Disclaimer: come già scritto nell'intro, in questa storia sono presenti temi come autolesionimo, suicidio e violenza, quindi se siete sensibili a questi temi evitate di leggere. Per chi volesse continuare, invece, auguro una buona lettura. :)

━━━━。゚•┈「☄」┈•゚。━━━━

Nuovamente, Yusei aveva messo fine al sé stesso ormai ridotto ad una mezza testa ed un corpo paralizzato, salvando Nuova Domino dalla Fortezza del Destino. L'epico combattimento aereo sarebbe passato alla storia tanto fu sensazionale, nessuno avrebbe mai dimenticato quella moto alata che sconfisse il male, facendo cadere al suolo la maschera di ferro. La Stella Cadente del Satellite, ormai, poteva definirsi "eroe".

- Perché, Polvere di Stelle?- Chiesi, guardandolo negli occhi.
- Perché, prima o poi, il finale non sarà lo stesso, Cremisi.-
- Non puoi continuare a far soffrire quell'umano, non è distruggendo la città che potrai elevarti a divinità.-
- Parli di "continuare", ma io non sto continuando nulla.
Yusei, Z-One, non può evitare il proprio destino, è già scritto che il ragazzo del Satellite prima o poi sarà costretto a tornare indietro nel tempo per tentare di evitare l'imminente catastrofe, sacrificando sé stesso e coloro che ha amato ed amerà.-

...
Proprio tu, che gli hai insegnato a cambiare il fato, ora ti sento pronunciare l'opposto.
Tu eri la Speranza nei suoi occhi, negli occhi di tutti quei bambini... cosa sei diventato?

- Eppure, sei stato proprio tu a finire Z-One.- Esordii, ma la sua risposta fu una risata; cristallina, come d'altronde era sempre stata.
- Sai benissimo anche tu che non posso sottrarmi agli ordini in duello.
E poi, avevo capito fin dal primo turno la negatività dell'esito. Poco male, ho a disposizione infiniti tentativi.~
Oh, Cremisi, è un concetto così semplice...! Perché non l'hai compreso?-
- Cos'hai intenzione di fare, ora?-
- Dovresti sapere a memoria il mio piano, ormai.-

Aveva ragione, sapevo benissimo ciò che sarebbe andato a fare:
Dopo il disastro dell'Inversione Zero, si sarebbe fatto trovare da Yusei, stretto un legame con lui, rubato da Jack Atlas, tornato al proprietario e salvato il mondo dagli Immortali Terrestri, per poi combattere contro lo Z-One che si sarebbe andato a creare tra non molto. Se avesse vinto, avrebbe cominciato a manipolare il cervello di quel ragazzo fino ad indurlo a tornare indietro nel tempo.
Così, in un ciclo infinito, che sarebbe terminato solo con la sconfitta del presente; quando la Fortezza del Destino avrebbe distrutto Nuova Città di Domino.

「☄」

Per Aki, quel bacio fu inaspettato. Si sarebbe voluta dichiarare proprio nella penombra di quel garage, ma Yusei l'aveva stupita con quelle belle parole, si erano guardati negli occhi per secondi interminabili ed avevano unito le loro labbra. Fu leggero e senza troppe pretese, ma bastò a farle battere il cuore nel petto come mai prima d'ora.
"Non dimenticarti di sorridere. Il tuo sorriso è il più bello che esista in tutto il mondo" le aveva detto lui.
Separarsi risultò complicato, le loro mani combatterono per rimanere unite fino alla fine. La ragazza corse su per le scale, sparendo nel buio della sera.
Il duellante rimase a guardarla per qualche secondo, non riuscendo a smettere di sorridere, solo quando si voltò sentì qualcosa di strano, una voce.

"... limento, di ... ione, ... e ... di ... a"

Parole frammentate, quasi impossibili da comprendere, accompagnate da un improvviso ed atroce mal di testa che lo costrinse a tenersi la tempia con la mano, mentre crollava in ginocchio. Era come se l'intero emisfero destro del suo cervello fosse stato trafitto da mille aghi roventi.
E quelle parole disturbate continuavano e continuavano, finché non smisero all'improvviso assieme al dolore, come se nulla fosse accaduto. Ciò turbò abbastanza Yusei, ma decise di passarci su, sarebbe potuta essere la stanchezza.

- Stella Cadente, Stellare Maestoso, cosa state facendo?! – Urlò Polvere, in direzione degli altri draghi. – Dovete sottostare al mio comando, voi!-
- Nessuno di noi può permettere che il salvatore dell'umanità faccia questa fine, non potrai controllarlo nuovamente, pazzo. – Rispose il primo, con voce calma. – Quasar Cadente si è sacrificato nell'ultima battaglia proprio per fermare ciò che tu hai creato, mi dispiace, ma non potrai elevarti a divinità come Cremisi, Polvere di Stelle.- Continuó l'altro, con una punta di rabbia nelle parole.
Il compagno più fidato di Yusei strinse i denti; messo alle strette, quella volta dovette ritirarsi, ma sapeva che di lì a poco sarebbe potuto tornare all'attacco grazie ad un evento in particolare: la revocazione del segno della Testa del Drago posto sul braccio destro del giovane. Con esso, anche Stellare Maestoso avrebbe dovuto abbandonarlo, abbassando così le sue difese, l'ultimo da fronteggiare era proprio Stella Cadente.

「☄」

Era passato ormai un mese da quando Aki, Jack, Crow, Ruka, Rua e Yusei avevano diviso le loro strade, ma promettendo un giorno di rivedersi.
Con la dipartita di Stellare Maestoso, le voci nella mente del ragazzo si fecero più nitide ed i dolori atroci alla testa intensificati, anche la loro durata aumentò ogni giorno di piú.

"Fudo... Yusei... con ... to, devas ..., arrenditi."

Una mattina, si alzò dal letto e rimase a fissarsi nello specchio del bagno per interminabili secondi, prima di accorgersi di uno strano dettaglio all'interno della sua immagine riflessa: l'occhio destro. L'iride non era più di quel blu tanto intenso che le caratterizzava entrambe; sembrava... sbiadita, quasi tendente al giallo. Chiuse e riaprì più volte le palpebre sperando fosse solo un'allucinazione, ma nulla, nessun cambiamento.
Cosa gli stava succedendo?
Improvvisamente, il cellulare squillò, facendogli a momenti prendere un infarto. Si precipitò a vedere chi fosse e sullo schermo lesse il nome "Aki Izayoi"; dopo un profondo respiro, si decise a rispondere.

- Pronto?- Disse, un po' titubante.
- Ah, Yusei! Ti disturbo?- La voce dall'altro capo del telefono era così dolce alle sue orecchie da potergli far dimenticare ogni problema.
- Certo che no, dimmi pure.-
- Volevo dirti che ho passato l'esame d'ammissione per la scuola di medicina, diventerò un medico!- Era veramente euforica, Aki stava vedendo il suo sogno realizzato e la sua felicità si poteva palpare anche da dietro uno schermo.
- Davvero? Sono felicissimo per te.- Ma le parole di Yusei erano atone, quasi come se non riuscisse ad esternare le proprie emozioni, eppure diceva il vero. La ragazza se ne accorse.
- Sicuro di stare bene? – Domandó, – Ti sento... strano.- si stava preoccupando.
- Certo che sto bene, perché dovrei nascondertelo? Ci siamo promessi di non nasconderci nulla.-
- Mh... non so, magari me ne parlerai più tardi, va bene?-
- Va bene, Aki. A presto.-
- Ti amo, Yu—-
Per errore, terminò la chiamata prima che lei potesse finire la frase. Arrabbiato con sé stesso, finì per buttarsi di nuovo sul letto.

"Bravo, non dire nulla."

Ancora quella voce.

「☄」

Più il tempo passava, più sentiva di star cambiando, i suoi pensieri erano... diversi.
Spesso ignorava le chiamate di Aki, saltava i pasti ed usciva di casa molto di rado, quasi come fosse in isolamento.
Il riflesso nello specchio rivelava l'occhio destro ulteriormente mutato: quel giallo che lentamente gli stava colorando l'iride, sembrava stesse per espandersi anche sulla sclera e la pupilla, le ciglia erano cadute ed il contorno delle palpebre, oltre ad aver assunto una colorazione tendente all'azzurro, sembrava essersi ingrandito. Si morse il labbro, impotente di contrastare quella strana trasformazione.
Se ci fosse stata una, solo una probabile soluzione, avrebbe lottato con tutte le sue forze per trovarla.

"Non preoccuparti. Fi ... nno ... resto ... e ... u ... sof ... e ... nze."

... Ma in realtà, non poteva fare nulla per guarire, ci avrebbe convissuto nascondendo per sempre quell'assurda condizione.
Decise che si sarebbe fatto crescere i capelli.

「☄」

- Non riesci più a contattare Yusei? Aki, se non ti ha risposto una volta al telefono non è una tragedia.-
- Sicuramente non ti avrei contattato per un motivo del genere se non fossi preoccupata, Ushio! – Mentre le dita ticchettavano sulla tastiera del computer, la ragazza stava al telefono con l'agente. Lei non sarebbe potuta tornare a Nuova Domino per via degli studi all'estero, ma la situazione di Yusei le aveva messo una certa ansia. Non era da lui fare così. – Ultimamente, sentivo la sua voce dall'altro capo del telefono piatta e senza alcun sentimento, non aveva voglia di parlare ed era evidente stesse nascondendo qualcosa di grave. Rispondeva sempre meno alle chiamate e non mi telefonava più, finché, da almeno due settimane, sembra essere totalmente sparito, volatilizzato. Ushio, ho paura possa essere successo il peggio.-
- Da come ne parli, la situazione non sembra delle migliori. Se può farti piacere, posso andarlo a trovare a casa e nel caso lo cercherò, va bene? Ma tu sta tranquilla, continua a studiare per gli esami.-
- Va bene, grazie. A presto.-
- A presto, Aki.-

La sera stessa, l'agente si presentò al Poppo Time, dove il giovane viveva ancora. Fece per bussare, ma quando batté le nocche sulla porta, essa si aprì: era socchiusa. "Insolito", pensò. Yusei non l'avrebbe mai lasciata in quello stato.
Sbirciò all'interno, a luce spenta non si vedeva nulla, perciò decise di entrare.

- Yusei, sono Ushio, sei in casa? – Chiamò, scendendo le scale.
Nessuna risposta. – Strano...-

Sospirò, guardandosi intorno, finché non si accorse che la televisione era accesa, ma lo schermo era stato tutto scarabocchiato con un pennarello indelebile. Quel poco che si vedeva sotto, mostrava il video del suo duello contro Z-One, ma mancava l'audio.
"Z-ONE, Z-ONE, Z-ONE, Z-ONE, YUSEI FUDO, YUSEI FUDO, YUSEI FUDO, YUSEI FUDO, COESISTENZA, CONFLITTO, DEVASTAZIONE, RIGENERAZIONE, TRASFORMAZIONE, MORTE, VITA, CICLO", tutto era scritto alla rinfusa, dando una nota inquietante alla scena. Ora che guardava meglio, il filmato sotto durava pochi secondi e mostrava solamente il frammento in cui Drago Polvere di Stelle abbatteva Sephylon, ancora ed ancora, in loop.
L'uomo iniziò a girovagare per la casa, salendo al piano di sopra e trovando tutto a soqquadro: vestiti sparsi a terra, oggetti rotti ed i mobili spostati. Entrò poi in bagno, accese una torcia e trovò uno spettacolo ancor peggiore: alcune lamette e numerose macchie di sangue sparse a terra ad impregnare anche il tappeto. Ushio rabbrividì ed alzò lo sguardo verso lo specchio, crepato, anch'esso imbrattato con l'indelebile nero, ma a differenza della televisione era stato completamente ricoperto.
Il poliziotto continuava ad interrogarsi su tutto il disastro provocato da quel ragazzo; lo conosceva bene, possibile che fosse stato capace di fare quelle cose? Sembrava aver improvvisamente perso il senno, ma perché? Quel pensiero venne improvvisamente scacciato da un rumore metallico che lo fece precipitare nell'altra stanza. Dal piano di sopra vide una figura nella penombra accendere la Yusei Go dopo aver alzato la porta del garage. Gli puntò contro la torcia e la figura del giovane si portò una mano davanti al viso per proteggersi dal fascio di luce.

- Yusei, eravamo tutti preoccupati!

Il ragazzo del Satellite si presentò profondamente cambiato agli occhi di Ushio: l'occhio destro ed entrambe le braccia erano ricoperti da fasciature in parte sporche di sangue, mentre la frangia era stata fatta crescere a coprire quel lato del viso. Prima di saltare in sella alla moto, si alzò il cappuccio, nascondendosi ulteriormente.

- Dimenticatemi.

Mormorò, sfrecciando via. L'uomo rimase spiazzato, ma dopo qualche secondo si decise a prendere il cellulare e comporre un numero.

- Aki, siediti. Sarà un duro colpo.

Da quel giorno, nessuno ebbe più visto Yusei Fudo.

「☄」

La sera in cui incontrò Ushio, fu inaspettato trovarselo in casa, motivo per il quale la sua abitazione era così in disordine. L'aveva colto impreparato.
Erano parecchi giorni che non usciva, aveva anche smesso di rispondere ad Aki perché ormai non gli importava di nulla; sentiva di star cadendo sempre più nell'oblio, ma ciò non lo spaventava... piuttosto, avrebbe voluto arrestarsi prima di toccare il fondo. Ultimamente, oltre a quella voce distorta, se n'era aggiunta un'altra, poco più nitida; gli diceva che per salvarsi sarebbe dovuto morire il prima possibile, di non farsi ulteriormente influenzare dall'altra. Solo poche ore prima della visita dell'agente, aveva tentato il suicidio sfregiandosi prima il volto e poi tagliandosi le vene con una lametta, ma venne bloccato da quelle parole distorte, il corpo si paralizzò e lo costrinse a fasciarsi le ferite.
Tante volte, si era chiesto chi fosse a volerlo in vita, ma anche chi lo volesse morto per "salvarlo". Decise che non sarebbe più tornato a Poppo Time ed evitare così eventuali visite indesiderate; le sue condizioni fisiche peggioravano in continuazione, non voleva essere visto da nessuno, a patto di sparire e farsi dare per morto.

Si stabilì in uno dei tanti edifici disabitati ma dalle condizioni decenti nell'ex Satellite. Piano piano lo stavano ricostruendo e guardando fuori dalla finestra venne assalito da una certa nostalgia... ricordava benissimo quando Jack lo batteva sempre in duello e faceva lo sbruffone, oppure quando assieme a lui, Crow e Kiryu scappavano dalle guardie. Sembravano essere passati decenni, quando in realtà erano solo quattro o cinque anni. Ora quei tre vivevano sicuramente meglio, ma lui?
Dopo aver salvato il mondo, com'era possibile che fosse caduto nella pazzia così improvvisamente e finito nel luogo che aveva faticato così tanto a lasciare?
Era punto a capo.
Il serpente che si morde la coda.

"Non puoi cambiare il destino, il ciclo si compierà ancora ed ancora, finché non vincerai, Z-One."

... Z-One. Spalancò l'unico occhio sano.
La voce nella testa si era fatta così nitida e cristallina; non l'aveva mai udita, ma la sentiva estremamente, quasi morbosamente, vicina a sé, come se ci fosse sempre stata.

- ... Drago Polvere di Stelle.

Sussurrò, stringendo i pugni. Realizzare che proprio il suo più fidato compagno lo stesse manipolando così, fu un colpo estremamente duro per Yusei, tanto che si sedette a terra e pianse silenziosamente.

「☄」

I successivi giorni li passò ad interrogarsi su ciò che gli stava accadendo. Perché Polvere di Stelle manipolava la sua mente e ne stava trasformando il corpo? Si guardò la mano e gli artigli che vi erano cresciuti, con una nota di disgusto nell'occhio. Quel drago aveva sempre rappresentato la Speranza, per lui ma anche per gli abitanti del quartiere Satellite. Si trattava di una farsa? Era questo il suo primo e reale obiettivo?

Quando scappò da casa sua, aveva portato con sé solamente il suo computer, purtroppo il cellulare era rimasto al piano di sopra. Non che gli importasse, anzi, era più facile non essere rintracciati. Aprì la casella delle e-mail, iniziando a scrivere; fu abbastanza complicato per via di quegli artigli appuntiti e che era incapace di tagliare.

"A: Aki Izayoi
Da: Yusei Fudo

Ciao Aki,
Mi... mi dispiace di averti ignorata, ma c'è qualcosa che voglio che tu sappia. Finora non mi ero mai reso conto di quanto grave fosse il mio problema e per questo ho preferito sparire così, l'ho fatto perché non volevo farti stare male, ma capisco che l'essermi volatilizzato all'improvviso è comunque grande fonte di preoccupazione... immagino sia stata tu a chiedere ad Ushio di venirmi a cercare e probabilmente ti ha anche detto di avermi visto, sicuramente avrà menzionato il mio cambiamento, ma ora è peggiorato tutto e voglio essere io a raccontartelo, perché sei l'unica di cui possa fidarmi, ormai.
Sono continuamente manipolato da Drago Polvere di Stelle. Da quella sera in cui ci siamo salutati, ha iniziato a parlare nella mia mente ed a farmi venire mal di testa atroci, parla di devastazione, conflitti, combattimenti, movimento ciclico... anche il mio corpo sta cambiando e questo è il motivo principale per il quale ti sto scrivendo al buio ed in un luogo segreto. È partito tutto da un riflesso giallognolo all'interno dell'iride destra, ma ha finito per riempire l'intero occhio; ho perso le ciglia ed i contorni sono diventati azzurri, anche la pelle da quel lato del viso si è sbiancata e sono emerse delle vene pulsanti in superficie, mentre in mani e piedi hanno iniziato a crescere spessi e duri artigli che non riesco a tagliare. È come se mi stessi trasformando proprio in lui. Spesso mi chiama Z-One, ed inizio a pensare che quello fossi veramente io, che la sua storia fosse falsa... non si era trasformato in me, era me.
Per favore, non cercarmi, non rispondere a questo messaggio, cancellami dalla mente e pensa alla tua vita, al tuo sogno, creati una famiglia tua e vivi felicemente. Dì agli altri che starò bene se dovessero contattarti, purtroppo non potrò essere presente alla nostra riunione.
In allegato le prove delle mie parole.

Ti amo, Aki, ma dimenticami.

Yusei Fudo"

Sciolse le bende che coprivano viso e braccia, fotografandole con la telecamera del portatile ed aggiungendole in fondo all'e-mail. Ci mise un po' a decidere, ma la inviò e chiuse il computer, sospirando. Improvvisamente, le ferite sulle braccia si riaprirono e gli provocarono un dolore atroce, così forte da farlo crollare giù dalla sedia.

- Davvero la tua crudeltà è così tanta?-
- Tanta? Come mai, Stella Cadente?- Eispose, come se fosse ignaro della situazione.
- Arrivare a fargli avere tali allucinazioni... non bastava persuaderlo? Dovevi renderlo anche psicotico?-
- Piscosi, psicosi... è solo una parola, ma io la definirei più come un mezzo per controllarlo. E poi parli tu, che vuoi indurlo al suicidio.-
- Per come l'hai reso, anche se decidessi di lasciarlo in pace, è impossibile che torni come prima. La morte sarà l'unico mezzo in grado di alleviare la sua anima e spezzare questa catena creata proprio da te.-
- Parla, parla, non riuscirai a fermarmi, quante volte ci avete provato tu, Stellare Maestoso e Quasar Cadente, ormai? Avete sempre finito per morire, è il vostro destino.-

「☄」

Il mattino dopo, Aki si svegliò in ritardo. Da quando Ushio le aveva dato quella notizia, non era più stata la stessa; perché Yusei voleva essere dimenticato? Quella domanda le frullava nella testa ormai da giorni e le impediva di impegnarsi negli studi. A quel punto, se avesse continuato a pensarci, aveva paura di non riuscire a passare gli esami.
Sbadigliando, accese il computer, trovandosi inaspettatamente una notifica nella casella di posta elettronica; era raro che qualcuno le mandasse una mail.
Quando cliccò, sbiancò ed il suo cuore saltò un battito: quello era l'indirizzo di Yusei! In fretta e furia l'aprì, iniziando a leggerne il contenuto.

- "[...] Ti amo, Aki, ma dimenticami.

Yusei Fudo"

A quell'ultima frase non resse più e scoppiò in lacrime, erano così tante da averle annebbiato la vista. Solo dopo alcuni interminabili minuti riuscì a calmarsi e ad aprire gli allegati: erano foto di Yusei, senza ombra di dubbio, lo avrebbe riconosciuto tra mille. Era terribilmente sciupato, l'occhio sinistro presentava una profonda occhiaia e il lato destro del viso era stato sfregiato in più punti da una lama, un taglio attraversava l'occhio destro, probabilmente si era accecato da solo. Le ferite erano ancora aperte e sanguinavano. Anche le braccia e le mani si presentavano piene di tagli sanguinolenti, ma nessuna traccia di quei dettagli mostruosi di cui aveva parlato nella lettera.

- Possibile che abbia allucinazioni tali da portarlo ad infliggersi dolore? Oh, Dio, Yusei, cosa ti è successo?

E lì, pianse ancora, più forte di prima. Dov'era finito il ragazzo di cui si era innamorata? Perché un tale cambiamento in così pochi mesi? Era così anche prima, ma nessuno se n'è accorto? No, non poteva essere. Forse davvero è iniziato tutto quella sera.
Finì per incolparsi di averlo abbandonato, da solo, in quella città. Se solo ci fosse stata... le cose sarebbero andate diversamente?

「☄」

Ormai erano passati anni, quanti non si sa, ma la mente di Yusei Fudo continuava ad essere manipolata e sottomessa da Polvere di Stelle, nonostante Stella Cadente tentasse di limitarlo, il primo tornava sempre a prevalere.
Il giovane, da qualche tempo, aveva iniziato a lavorare ad un progetto; voleva fermare il cambiamento -inesistente- del suo corpo e costruire una maschera che potesse coprire quelle profonde cicatrici. Improvvisamente, la terra tremò e successivamente le urla dilagarono per il quartiere. Si sporse dalla finestra, trovando nel cielo migliaia e migliaia di robot giganteschi che sparavano alle persone e distruggevano le strade.

"Ci stanno invadendo, perché non vai a fermarli? Sei o non sei la Stella Cadente del Satellite, colui che ha salvato il mondo per ben due volte?"

- Io non sono più Yusei Fudo, ormai.

"Puoi sempre ricrearlo."

Un lampo attraversò la sua mente e letteralmente si lanciò sulla sedia, aprendo il computer ed iniziando a digitare come un forsennato sulla tastiera. Su internet rinvenne centinaia e centinaia di filmati che lo ritraevano durante i vari duelli disputati, alcuni provenivano dai canali ufficiali, mentre altri da telecamere di sorveglianza o semplicemente erano stati registrati con il cellulare. C'erano anche frammenti del suo ultimo duello contro Jack e, quando lo rivide sullo schermo, si chiese se avesse realizzato il suo sogno di diventare il migliore al mondo.
Rimase a visionare quei video ancora ed ancora, giorno e notte, finché non fu sicuro di averne assimilato il contenuto; successivamente si dedicò a riparare e modificare la Yusei Go, aggiungendoci un'arma. Per ultima, la maschera di ferro che gli avrebbe coperto il martoriato viso.
Tagliò i capelli sul lato destro e, senza alcun tipo di anestesia, se la impiantò nella pelle per evitare di perderla; non l'avrebbe mai tolta, nessuno doveva vedere ciò che Polvere di Stelle gli aveva causato.
Avrebbe salvato quelle persone, ma questa volta il suo volto non sarebbe stato nuovamente su tutti i giornali.

「☄」

Dall'altra parte della città, un duellante stava fuggendo, assieme ai suoi compagni di squadra, dagli invasori.

- Johnny, muoviti! – Urlò uno di loro, voltandosi in direzione del giovane dai capelli blu.
- Lascia perdere la tua moto!- Strillò un altro, con il fiatone.
- Hanno ragione, ormai non mi servirà più.- Mormorò tra sé e sé, alzando lo sguardo dall'amata Delta Eagle e puntandolo in direzione dei suoi amici.
... lì, vide le loro teste saltare via dai corpi, quei mostri li avevano decapitati a sangue freddo.
Non ebbe nemmeno il tempo di urlare che uno dei tanti si accorse della sua presenza, puntandolo; raccolse tutte le sue forze e corse a perdifiato nella direzione opposta in cui stavano andando, senza nemmeno voltarsi ed assicurarsi di essere effettivamente seguito.
Solo dopo interminabili minuti si fermò e crollò a terra in ginocchio, stremato. Finalmente si guardò indietro, ma stranamente non lo stavano più seguendo, facendogli tirare un grosso sospiro di sollievo. Si chiese cos'erano quei robot e perché stessero uccidendo senza pietà chiunque si trovassero davanti, una punizione divina...? Per quale motivo, però?

Passarono altri giorni e la città veniva sempre più devastata sotto gli occhi di Johnny, terrorizzato da quei robot nati dall'Energia Moment. Non sapeva cosa fare, perciò vagava senza alcuna meta, al limite delle forze, finché non crollò in ginocchio, la testa rivolta verso il basso, a guardare una carta di Drago Frammento rimasta lì.
Improvvisamente, un Imperatore Meklord Granel gli apparve dinanzi, risalito dalla voragine sotto i suoi piedi; gli puntò il fucile contro e la sua unica reazione fu quella di chiudere gli occhi ed attendere la morte.
Udì uno sparo, ma nessun dolore; una nube di polvere si innalzò ed il giovane riaprì gli occhi, l'enorme robot crollava, distrutto, al suolo. Si voltò, vedendo in cima ad un edificio una duel runner rossa, il proprietario di essa la portò giù e, davanti all'incredulità dell'altro, mosse dei passi verso di lui, tenendo il casco sulla testa.

- Non ci posso credere...!

Mormorò Johnny, con un filo di voce.
Quello... quello era Yusei Fudo, l'eroe della sua infanzia! E lo aveva appena salvato!
L'uomo, quando fu successivamente vicino, gli porse la mano, senza dire una parola. Il ragazzo l'afferrò subito con entrambe, iniziando a piangere.

A Yusei, quel visore rosso ricordava qualcosa, ma cosa?

「☄」

Con il passare del tempo, a Nuova Città di Domino le acque si stavano lentamente calmando, tutto ciò grazie all'intervento di Yusei e Drago Stella Cadente. La sua voce si diffondeva e piano piano le persone smisero di vandalizzare la città, dando spazio all'altruismo. Cambiando i loro comportamenti, anche gli imperatori macchina smisero di attaccare ed uccidere e questo fece sentire Yusei decisamente bene, perché sapeva di essere riuscito a fare qualcosa nonostante le insistenti parole di Polvere continuassero a dilagare nella sua mente.
Credeva di essere finalmente in grado di ignorarle, ma si sbagliava.

Però, nel resto del mondo, la carismatica voce del salvatore ancora non era giunta e gli umani continuavano a comportarsi nel modo più sbagliato possibile, innescando così una rotazione negativa del reattore Momentum, con la sua conseguente autodistruzione.
La terra sotto i loro piedi si sgretolò, aprendo un'enorme voragine, che fece precipitare centinaia di persone in un fiume di lava e Yusei cercò di salvarle, inutilmente. Ci fu un'esplosione, venne sbalzato in aria ed il casco sulla sua testa saltò via, rivelando la maschera di ferro impiantata sul viso. Si ritrovò in ginocchio, stringendo i denti; la carta di Drago Stella Cadente venne stretta e distrutta sotto la sua mano.
In quel momento, qualcosa scattò.

"Ma guarda, finalmente soli... Z-One."

- ...Z-One, ma certo. Ció che sono.

「☄」

Successivamente, Z-One incontrò nuovamente Johnny tra i superstiti ed i due strinsero un'alleanza; quest'ultimo iniziò a farsi chiamare come Antinomy. Decine di anni dopo, quando ormai la vecchiaia li aveva consumati, incontrarono l'ultimo superstite dell'umanità, Aporia, l'uomo segnato dalla disperazione in tre fasi. Tempo prima, anche Paradox si unì al gruppo.
I quattro, insieme, formarono Yliaster, una squadra volta a cambiare e salvare quel futuro che gli imperatori macchina avevano distrutto per colpa dell'avidità umana nell'usare le evocazioni synchro.

Per i pochi anni che rimasero, i tre aiutarono Z-One a costruire la Fortezza del Destino, ma pian piano le loro vite iniziarono a spegnersi; prima Paradox seguito subito dopo da Antinomy e, per ultimo, Aporia, il quale gli chiese di creare tre entità che potessero contenere il suo forte sentimento di disperazione.
Dopo la sua morte esaudì quel desiderio e diede vita ai tre imperatori, costruendo anche due cyborg con le sembianze degli altri compagni caduti, tornando indietro nel tempo assieme a loro.
Lui, era l'unico ancora effettivamente umano, nonostante quei tratti mostruosi continuassero a perpetrare anche dopo aver perso gli arti ed un occhio.
Riusciva a scorgere gli artigli anche se le sue mani erano di ferro. Erano lì, lo sapeva, Polvere di Stelle non lo aveva abbandonato, eppure la sua voce sembrava essere scomparsa.

「☄」

Il duello nel passato contro Yusei fu estremamente difficile, ma alla fine Drago Polvere di Stelle aveva distrutto Sephylon ed azzerato i suoi life points, distruggendo completamente la maschera di ferro che celava il suo viso stanco e martoriato dal tempo.

- Impossibile...- Mormorò, aveva fallito la missione per la quale aveva combattuto tutta la vita.

"Inutile pedina, hai finito nuovamente per perdere, quanti anni dovrò manipolarti perché tu riesca finalmente a distruggere questa stupida città? Ora vai e muori al suo posto, o sarà stato tutto inutile."

- ... certo, come vuoi, Polvere di Stelle.

E si sacrificò, salvando il sé stesso del presente per permettere il volere del drago.
Nuovamente, il ciclo stava ricominciando da capo.

「☄」

- Hai fallito di nuovo, non è vero?- Quasi mi venne da ridere a vedere l'espressione adirata sul suo viso.
- Taci, Cremisi!- Urlò, sorprendendomi.
- Dov'è finita la tua calma?-
- La mia calma tornerà quando Z-One riuscirà a far schiantare la Fortezza del Destino su Nuova Domino.-
- Polvere di Stelle, perché continuare ulteriormente la sua sofferenza? È ovvio che un Yusei mentalmente distrutto, anziano e senza i suoi fidati draghi non sarà mai in grado di vincere contro il sé stesso del passato e con un enorme peso sulle spalle, nemmeno facendogli credere di essere una divinità temporale. Mettitelo in testa.-
- Scommettiamo che ce la farò, dovessi provare altre mille volte?-
- Ne hai già falliti cento di tentativi, Polvere.-
- Poco importa, ho infinite possibilità, il ciclo ricomincerà sempre dallo stesso punto.-
- Vedremo.-

━━━━。゚•┈「☄」┈•゚。━━━━

Nota fondamentale: questa non è la versione originale della OS, ma una riveduta e corretta usando il mio nuovo stile di scrittura, giusto per precisare! Le vecchie note autrice, invece, le lascerò immacolate com'erano.

P.S.: Ti piace tradurre, scrivere in inglese e lo mastichi bene? Ottimo, perché mi piacerebbe tradurre questa storia in inglese per diffonderla maggiormente.
Se ti va di farlo contattami!

Ciao a tutti. Ho deciso di interrompere temporaneamente la mia long sempre su 5D's per finire finalmente questa oneshot che avevo iniziato ad aprile.
Beh, cosa dire... tutto ció è nato da uno dei miei soliti deliri delle tre di notte. Mi sono ispirata a due cose per la sua creazione: la prima è un commento che vidi, il quale diceva che se Z-One fosse stato veramente Yusei, il finale sarebbe stato piú interessante. "CAZZO, SI!", ho urlato, mentre la seconda è una fanfiction dove ritraeva Polvere di Stelle come una mente diabolica dietro alle sofferenze delle persone. Ho collegato le due cose ed è uscito questo... abominio, il quale leggendolo sembra far trasparire che io odi Yusei nonostante sia tutto il contrario. Chi mai scriverebbe 4500 parole su un personaggio odiato? Non sono pazza fino a questo punto, ma malata probabilmente si.
Detto ció, spero che la mia oneshot non vi abbia turbato od inquietato per i temi abbastanza delicati, ci si rivede in questa sezione con il nuovo capitolo della mia long.
A presto. ♡

Jigokuko


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