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III - A Stray Sheep: p.3 Solitude of the Mournful Flow


Ci girammo tutti nel sentire una voce proveniente dall'ingresso.
«Tutturu! Okarin, allora mi hai aspettata davvero!»
Nel momento in cui la vidi, la tensione mi abbandonò del tutto.
«Allora, di che si tratta?»

«Mayuri... Sono così contento che tu stia bene...»
Mi avvicinai senza pensarci un attimo e le presi una mano stringendola tra le mie. Erano calde e... vive.
Lei era viva.

«O-Okarin...?»
Mi accorsi solo in quel momento della sua espressione confusa.

«Sì, scusa.»
La lasciai andare con un sorriso.

«No... non mi ha dato fastidio, tranquillo.»
Notai che Mayuri era leggermente arrossita.

«Sorellona Mayu, da quanto tempo sei qui?» chiese Suzuha, improvvisamente preoccupata.

«Sono appena arrivata.»
Non ero stato prudente. Ero così concentrato sul discorso di Suzuha che non avevo sentito Mayuri entrare.
«Stavate parlando della figlia di Mayushii?»

«Sì, ecco...» balbettò Daru.
Mayuri sapeva che Suzuha era giunta dal futuro, ma non era il caso di dirle anche della sua futura figlia.
Dovevo cambiare argomento al più presto per non destare sospetti.

«Stavamo dicendo che sembri così giovane che potresti essere mia figlia!» inventai sul momento e Daru mi appoggiò:

«Certo! Mayushii è una ragazzina così carina!»

«Sì, me lo dicono in tanti» ridacchiò lei. «Ma a me piacerebbe sembrare un'adulta come Yuki.»

«Mangi abbastanza per due adulti» mormorai.
Per tutta risposta, lei rise ancora più forte.
Non era un complimento, Mayuri - ma era servito a distrarla.

«A proposito di cibo, c'è qualcosa che vorreste per Natale?» propose.

«Intendi la festa?»
Mayuri annuì.
«Per me va bene qualunque cosa.»
Suzuha sembrò interessata alla discussione:

«Una festa di Natale?»
Mayuri ne approfittò per riferirle la notizia.

«Sì, ne stiamo preparando una. Hai mai partecipato a eventi del genere, Suzu?»
Suzuha scosse la testa:

«Da dove vengo io non abbiamo tempo per le feste, ma una volta mio padre ci ha portato del pollo buonissimo...»
Suzuha stava fissando Mayuri come se stesse ricordando il passato – o il futuro -...
«La sorellona Mayu aveva pensato di cucinarlo, ma papà si è offerto al posto suo... Non era niente di speciale, ma mi ha reso molto felice.»
Nel periodo della Terza Guerra Mondiale, in futuro, non c'era sicuramente spazio per i festeggiamenti ma, anche lì, Mayuri era sempre la stessa e faceva di tutto per rendere gli altri felici.

«E tu, Daru?» chiese Mayuri. «C'è qualcosa che vorresti?»

«Se ci saranno le ragazze in costume da Babbo Natale, allora non c'è altro che possa chiedere.» Daru alzò le mani in alto in segno di soddisfazione e io sospirai.

«E per il cibo?» continuò Mayuri «Avevo intenzione di preparare tutto con Yuki ma forse servirà anche l'aiuto di Luka e Ferris.»
Mayuri sembrava piena di idee e proposte per la festa di Natale.
«Volete invitare qualcuno dei vostri amici? Tu, Okarin?»

«Io? Non...»
Stavo per rispondere di no, quando pensai a lei, a Hiyajo.
Per Maho il Natale era un giorno da trascorrere in famiglia, eppure...

«Okarin?»

«No, nessuno.»
Avrei proprio voluto sapere cosa avrebbe fatto quel giorno...

***

Dopo aver accompagnato Mayuri a casa, rimasi solo in mezzo alla strada e mi tornò in mente l'accaduto del pomeriggio.
Se si trattava davvero di uno spostamento di linea temporale, che cosa poteva averlo causato? Era probabile che qualcuno fosse riuscito a costruire un aggeggio simile al Microonde Telefonico, proprio come avevamo fatto noi.
Oppure...
No, non può essere.

Qualunque cosa avesse causato il cambiamento, non riguardava noi. Non avevamo più niente a che fare con i viaggi nel tempo.
Sbuffai.
Ogni volta che mi ritrovavo da solo, iniziavo a pensare e ricordare, il che non prometteva niente di buono: avevo bisogno di una distrazione.
Decisi di prendere in mano il telefono e premere sull'icona...

  «Hello
L'espressione di Amadeus Kurisu era più compiaciuta che mai.
«Perché chiami a quest'ora?»

  «Nessun motivo. Avevo solo voglia di parlare...» sorrisi debolmente. «Ti disturbo?»

  «No, affatto. È giusto che parli con te ogni tanto.»
Era un'intelligenza artificiale, dopotutto. Non l'avrei mai disturbata, neanche in piena notte...
«Hai incontrato Maho, vero?»
Annuii. «Di che avete parlato?»

  «Le ho solo comunicato i miei progressi.»
Che cosa stava insinuando?

  «Tutto qui? Non l'hai invitata da nessuna parte?» incalzò Kurisu.

  «Ancora con questa storia? Se ne parli ancora con Hiyajo, si arrabbierà con te.»

  «È un'occasione importante per lei, non voglio che la sprechi!»
Amadeus sembrava piuttosto interessata a vedere me e Maho insieme.
Non hai niente di meglio di cui parlare?
Di cui parlare...
Forse Kurisu avrebbe potuto aiutarci con quel problema.

  «Mi chiedevo: quale sarebbe il modo migliore per trovare una persona scomparsa?»
Amadeus incrociò le braccia, incuriosita.

  «E questo da dove salta fuori?»

  «Alcuni dei miei amici stanno cercando una persona, ma non sanno come iniziare.»
Kurisu piegò la testa in avanti e sussurrò:

  «Raccontami tutto.»
Era davvero una ragazza curiosa.
«Non puoi dirmi niente?»

  «Non sono l'unico coinvolto nella ricerca...» ammisi.

  «Non posso esservi di molto aiuto se non mi dai alcuni dettagli...»
Mi fidavo di Kurisu, ma non ero sicuro che Suzuha potesse approvare una situazione del genere.

  «Mi basta che tu mi dia qualche consiglio in generale.»
Amadeus ci pensò su per un attimo, poi...

  «L'opzione migliore sarebbe contattare la polizia.»
Ed era anche la scelta migliore, ma non avremmo potuto farlo. «Oppure potreste assumere un investigatore privato, o controllare tra le persone scomparse tra i vecchi giornali.»

  «È una buona idea.»
Mi strinsi leggermente nelle spalle quando il vento freddo della sera mi scompigliò i capelli...

  «Vuoi dirmi che non l'avete ancora fatto?» domandò Kurisu, sconvolta.

  «Ho scoperto di questa cosa solo oggi...»
Kagari veniva dal futuro e Suzuha non aveva nessuno dei suoi documenti, quindi era impossibile rivolgersi alle autorità.
«Alcuni in America fanno ricorso alla chiaroveggenza per trovare le persone scomparse.»

  «Non dirmi che credi a queste cose...» fece Kurisu con un'espressione di puro disgusto dipinta sul volto. «Non hanno nessuna base scientifica.»

  «No, dico solo che è una possibilità.»

  «Meglio per te. Se avessi detto sì, non ti avrei mai più parlato.»
Era proprio come Kurisu...

  «Grazie per l'aiuto.»

  «Spero che ritroviate quella persona.»
Prima che potesse riattaccare, la bloccai...

  «Aspetta...» iniziai, «No, niente.»
...E poi ci ripensai.

  «Adesso mi hai incuriosita.»
Lei mi fissò dritto negli occhi, costringendomi a distogliere lo sguardo.

  «Non è niente, davvero. Ci sentiamo domani, va bene?»
Kurisu si rassegnò e si disconnesse.
Che cosa stavo per dirle?
Se non mi fossi fermato, le avrei detto della festa di Mayuri per chiederle se avesse voluto partecipare...
Amadeus era solo un'intelligenza artificiale, un programma dentro un computer.

E io...
Io stavo iniziando a considerarla come una persona reale.

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