III - A Stray Sheep: p.2 Solitude of the Mournful Flow
Dopo aver concluso l'incontro, mi diressi verso il laboratorio.
Mi ero accertato che Mayuri stesse bene, ma volevo vederla di persona per tranquillizzarmi del tutto.
Le luci della stanza erano accese, si poteva vedere anche dalla strada, quindi mi affrettai per raggiungere l'entrata e sfuggire al freddo della sera...
«Mayuri, sei qui?»
Nel momento in cui aprii la porta, urtai contro qualcuno che era in piedi propio davanti all'ingresso e che si lasciò scappare un gridolino soffocato.
«Scusa, non volevo...»
«Non preoccuparti. Non guardavo dove stavo andando...»
Sicuramente era diretto verso l'uscita...
Rukako mi fissò con aria dispiaciuta e io indugiai con lo sguardo sulle sue guance: era leggermente arrossito.
Nella stanza c'erano solo lui e Daru e nessuna traccia di Suzuha o Mayuri.
«Per fortuna sono rimasto qui un po' più a lungo, altrimenti non ti avrei incontrato.» Ruka fece qualche passo indietro per farmi entrare e sorrise.
«Hai bisogno di qualcosa?» chiesi.
«Sì, ma nulla di importante. Ti ho portato da mangiare.»
Daru intervenne:
«Dei buonissimi panini al vapore!»
La scatola era già mezza vuota...
«Me li hanno regalati, ma ho preferito darli a voi.»
«Capisco, grazie» accampai sul momento, leggermente imbarazzato.
«Ruka, non sei in ritardo?»
Daru gli indicò l'orologio e Rukako iniziò ad agitarsi.
«Sì, abbiamo degli ospiti a casa stasera» rispose fregandosi le mani.
«Ospiti?» indagai.
«Di mio padre, ma voleva che ci fossi anche io. Generalmente sono persone con cui ha molto in comune e con cui parla di lavoro o passatempi di cui io non capisco niente, quindi mi limito a portare il tè» spiegò Ruka. «Non so perché voglia che io sia presente oggi.»
«Parlano di religione?»
La famiglia di Rukako si occupava del tempio Yanabayashi, uno dei più antichi di Akihabara.
«Evidentemente no. L'ultima volta parlavano di Ariake e di Harumi...»
Harumi e Ariake?
Quelli che...?
«Tuo padre è spaventoso» esclamò Daru.
«Sapete di cosa si tratta?» domandò Ruka, confuso.
«Penso di sì, ma ne parleremo un'altra volta dato che adesso hai ospiti» tagliai corto.
«Va bene. Allora ciao.»
Rukako ci salutò con un cenno della testa e sparì dietro la porta.
Aspettai che fosse uscito e sprofondai nel divano, sospirando.
«Dov'è Mayuri?»
«Al May Queen, immagino.»
Dovevo solo aspettare, dunque.
«Okarin, perché quella telefonata poco fa?»
«Non preoccuparti, ero solo un po' confuso.»
Speravo solo che credesse alle mie parole. Non volevo fare preoccupare anche lui.
«Va bene, allora.»
Ripensai a quella strana sensazione che avevo provato prima di incontrare il professore...
Erano passate diverse ore dal possibile cambiamento di linea di universo, ma nulla era mutato in particolare.
Avevo riflettuto così a lungo sull'accaduto che quasi non ero più sicuro che fosse successo davvero. I miei ricordi erano così...
«Hai sentito, "Harumi"? Il padre di Ruka deve essere un vero e proprio veterano di guerra...» commentò Daru.
«Il padre del fratellone Ruka era un combattente?»
Suzuha si presentò nella stanza dal nulla.
Quindi Ruka è "fratellone" mentre io resto sempre lo "zio Okarin"...
«Esattemente» rispose Daru alzando un sopracciglio con un gesto teatrale.
«Un guerriero tra i guerrieri, un uomo che ha affrontato numerose battaglie...»
Suzuha lanciò un'occhiataccia al padre e sussurrò:
«Sì, ma credevo che nella sua famiglia gli uomini fossero tutti religiosi.»
Scrollò le spalle. «Si dice che alcuni siano anche guerrieri, questo è vero...» aggiunse.
«Il fratellone Ruka era straordinario, effettivamente.»
Straordinario?
Che c'è di tanto straordinario?
Tenni la domanda per me e decisi di far finta di non aver sentito.
Suzuha distolse lo sguardo e così feci anche io.
...
Non riuscivo ancora a fissarla negli occhi. Avevo smesso di frequentare il laboratorio principalmente per non dover avere a che fare con lei...
«Zio Okarin, non fare quella faccia.»
Mi sentii come se mi avesse letto nella mente. Sembrava incredibilmente arrabbiata.
«Mi stai evitando.»
«Non è colpa tua...»
Non sapevo se si trattasse di una scusa o meno, ma lei la prese come tale...
«Aspetta, Suzuha, che cosa hai fatto per tutto questo tempo?» Daru si intromise cambiando subito argomento. «Eri ad un appuntamento con un ragazzo? No, no! Tuo padre non ti lascerà uscire liberamente con il primo che capita!»
Suzuha roteò gli occhi:
«Niente del genere.»
«Mi stai dicendo la verità?»
Credevo stesse scherzando, ma il suo tono di voce era molto più serio del solito.
Doveva essere difficile fare il padre a una così giovane età...
«Certo.»
«Allora guardami negli occhi e... dimmelo» balbettò Daru cercando di mantenere il personaggio.
«Proprio tu vieni a farmi la ramanzina, papà?» protestò Suzuha.
«C-che intendi dire?»
«Continui a giocare al computer invece di cercare di avvicinarti alla mamma...»
Suzuha incrociò le braccia sbuffando.
«È... È perché le ragazze 2D e quelle 3D sono... diverse!» si difese Daru.
«Hai detto che non faceva differenza...»
Daru mi fissò con aria supplichevole.
«Okarin! Non hai niente da dire in mio aiuto? Mi tradisci così, amico?»
Alzai le mani e mi tirai indietro.
Non avevo mai preso le sue difese quando si trattava di quei strani giochi.
«Allora... Allora se non è un ragazzo, dimmi che cosa stavi facendo oggi.»
Daru incrociò le braccia e si parò davanti a Suzuha.
«Se non è niente di male, non dovrebbe essere un problema.»
Lei lanciò un'occhiata nella mia direzione e poi sospirò, rassegnata.
«Stavo cercando qualcuno» annunciò.
«Dunque stavi dicendo la verità...» fece Daru in un sussurro impercettibile, ma...
«Certo che sì!»
...Suzuha riuscii ugualmente a sentirlo. «Sto cercando una bambina... No, in realtà adesso dovrebbe avere la mia età.»
Il mio sguardo incontrò quello di Daru: eravamo entrambi confusi.
Era uno strano modo di iniziare un discorso.
«C'era un'altra persona nella macchina del tempo quando sono giunta qui...»
«Che cosa?!» senza rendermene conto, l'avevo detto ad alta voce.
«Aspetta, Suzuha! È la prima volta che me lo dici.»
Lei aveva la testa bassa, sembrava che si stesse guardando i piedi. Si era sicuramente pentita di aver tirato fuori quella discussione.
«Come si chiama? Dove si trova adesso?» chiesi, improvvisamente interessato.
«Io... non ne ho idea» ammise.
«Come sarebbe a dire...?»
«Ci siamo separate qui ad Akihabara nel 1998.»
Dodici anni fa...
Dunque Suzuha non era l'unica a essere giunta dal futuro. Mi ci volle un po' per elaborare il concetto.
«Cosa è successo?» domandò Daru.
«Ti ricordi quando ti ho detto che sono andata nel 1975 per trovare l'IBN5100, zio Okarin?» Suzuha si rivolse a me.
Io annuii. «Alla fine siamo riuscite a ottenerlo e siamo andate nel 1998 per evitare il "problema dell'anno 2000".»
Era stato uno dei più grandi avvenimenti dell'ultimo secolo insieme alle profezie di Nostradamus ma, forse, grazie all'intervento di John Titor, non era successo nulla di eclatante.
Io non ne avevo memoria.
«Abbiamo avuto dei... problemi e ci siamo separate in quell'anno.»
«Hai usato la macchina del tempo di nuovo prima di ritrovarla?»
«Non avevo scelta!» Suzuha evitò il mio sguardo. «È scappata senza che potessi fare niente e...»
Doveva aver ricordato qualcosa, perché si interruppe con un'espressione carica di amarezza. «Ho effettuato dei piccoli salti per cercarla ma ho dovuto smettere dopo un po' a causa del poco carburante.»
Alla fine non era mai riuscita a trovarla...
«Capisco, ma perché l'hai tenuto nascosto anche a noi?» riprese Daru.
«È colpa mia se è scappata, la responsabilità di riportarla indietro è solo mia.»
«Sai, Suzuha...»
Le parole di Daru erano delicate. «Io sono tuo padre. Se ne hai bisogno, puoi contare su di me.»
Suzuha fu colta alla sprovvista.
«Vuoi ritrovarla, no? Allora io e Okarin ti aiuteremo.»
«Cosa? Anche io?»
Perché mi aveva messo in mezzo?
«Certo. Non ti stiamo mica chiedendo di cambiare il futuro... Puoi fare almeno questo, credo.»
Quelle parole mi colpirono.
«Ecco...»
Dopo aver rifiutato le disperate richieste di Suzuha di cambiare il futuro, mi sentivo leggermente in colpa. Avrei voluto aiutare in qualche modo, ma mi spaventava l'idea di chiedere cosa avesse intenzione di fare dopo aver ritrovato la bambina.
«Allora, come si chiama? Quanti anni ha? È carina? Papà si arrabbierà se è un maschietto...»
«Non lo è» precisò Suzuha.
«Bene...» Un sorriso malizioso si dipinse sul volto di Daru. «Già che ci siamo, dammi anche le sue misure.»
«Non conosco le sue misure, aveva solo dieci anni quando l'ho vista l'ultima volta.»
«Dunque è una loli...» sghignazzò lui, mentre io facevo alcuni calcoli:
«Dovrebbe avere ventidue anni adesso.»
«Dimmi il nome!» incalzò Daru, eccitato.
«Si chiama Kagari. Kagari Shiina.»
Un nome insolito...
Una bambina che faceva parte del gruppo del Laboratorio di Gadget Futuristici del 2036 con il cognome "Shiina".
Daru si fece improvvisamente serio.
«Suzuha... Non sarà mica...?»
«Sì, sua madre si chiama Mayuri Shiina. Kagari è la figlia della sorellona Mayu.»
La figlia di Mayuri...
Certo, era possibile che Mayuri avesse deciso di avere una bambina in futuro, ma il fatto che il pensiero non mi avesse mai sfiorato rese tutto molto più complicato da elaborare...
Una figlia comportava anche un compagno...
E quel compagno non sarei potuto essere io, perché ero destinato a morire nel 2025.
Aspetta un attimo...
Se la bambina aveva dieci anni nel 2036, significa che è nata nel 2026.
Dovei informarmi di più, ma... Se morirò nel 2025... Non sarebbe possibile che forse... probabilmente... quell'uomo possa essere io?
No, non aveva senso.
Proprio come Suzuha si era rivelata a Daru, mia figlia sarebbe comparsa davanti ai miei occhi... dal futuro?
«Chi...?»
Chi è il padre?!
Non riuscii a formulare la domanda e Daru procedette a porne un'altra.
«Quindi, se si chiama Shiina, significa che Mayushii non ha cambiato il suo nome nel futuro? Allora...»
«Kagari è un'orfana di guerra. Non aveva nessun parente e la sorellona Mayu ha deciso di adottarla» spiegò Suzuha.
«Sì, mi sembra tipico di Mayushii.»
Daru chiuse gli occhi e annuì.
Mi sorpresi a essere incredibilmente sollevato e profondamente in colpa. Anche se si fosse sposata nel futuro, sarebbe stato solo per il suo bene. Avrei dovuto esserne felice anch'io.
«È stata la sorellona Mayu a dirmi di prendermi cura di Kagari. Non avrei mai dovuto perderla di vista...» Suzuha scosse la testa leggermente. «Sua madre era l'unica persona di cui si fidava, non conosceva nessuno in quest'epoca. Era tutta sola...»
«Come vi siete separate?» chiesi.
Arrivata qui con la macchina del tempo a dieci anni, l'unica persona su cui Kagari poteva contare era Suzuha: non si sarebbe mai allontanata da lei.
«Non lo so, ma era diventata particolarmente instabile da quando abbiamo effettuato il salto.»
Era normale. Una bambina così piccola, improvvisamente trasportata in un mondo ignoto in cui nessuno che conosceva era ancora nato. Doveva essere certamente spaventata.
«Non hai nemmeno delle sue foto?»
Suzuha estrasse da una tasca una piccola immagine stampata che ritraeva due figure: una donna di spalle con un cappello in testa chinata verso una bambina dai capelli rossi e gli occhi chiari...
La donna doveva essere la Mayuri di venti anni nel futuro. Nonostante non potessi vedere il suo volto, ero sicuro che fosse lei. E la bambina...
Kagari?
«E pensare che adesso ha ventidue anni...» commentai.
Cercai di immaginare una possibile versione adulta della piccola nella foto, ma l'unica donna con i capelli color ambra e gli occhi azzurri che avevo in mente era...
...
Anche se il Giappone era una nazione pacifica, non era facile per una bambina così giovane sopravvivere per tutto quel tempo da sola.
Ammesso che sia ancora viva.
Probabilmente qualcuno l'aveva presa con sé e portata in un orfanotrofio, o probabilmente no...
Suzuha doveva già aver considerato queste possibilità, quindi evitai di proporre.
«Okarin, aiutaci anche tu, va bene?» Daru prese in mano la foto per osservarla meglio e poi mi guardò dritto da dietro gli occhiali squadrati.
«Sì, ma...»mi voltai verso Suzuha. «Tu sei d'accordo? È la figlia di Mayuri, mi piacerebbe essere d'aiuto.»
Immaginavo quale sarebbe stata la sua risposta. Non avrebbe mai voluto l'aiuto di una persona come me: avevo la possibilità di salvare il mondo e mi ero semplicemente arreso.
«Se non ti dispiace, zio Okarin, allora va bene. Più siamo e meglio è» si limitò a rispondere lei.
«Certo, vi aiuterò.»
Ovviamente, non credevo che questo sarebbe servito a riparare i miei errori...
«Di che parlate? La figlia di Mayushii?»
...
-Angolo dell'autrice
La ricerca di Kagari è appena iniziata!
Curiosi di scoprire la verità dietro a questa piccola - ormai adulta - sosia di Kurisu?
Personalmente, trovo che sia uno degli aspetti più interessanti - e importanti - di tutto Steins;Gate 0. Tra l'altro, Kagari è un personaggio fantastico e tristissimo in tutte le route...
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