Proseguirò per la mia strada
"Per favore puoi aspettarci fuori".
"Cosa? Hai visto quanto piove?".
Cool si volta verso Flemeth con uno sguardo che non ammette repliche convincendola ad uscire lasciandolo solo con Antoniette.
Quando questa si avvicina lui si appresta a parlare quando un sordo dolore gli sale dall'inguine costringendolo a piegarsi in due per poi cadere in ginocchio.
Non potendo colpire nuovamente le palle ora che il ragazzo è in ginocchio Antoniette opta per assestargli da parte di Leticia una bella pedata in faccia mandandolo schiena a terra.
Ancora dolorante mentre cerca di rimettersi in piedi e soprattutto attento ad evitare altri eventuali colpi Cool apre finalmente bocca.
"Okay me li sono meritati anche se avrei preferito uno schiaffo".
"Sono sempre in tempo a dartelo".
"Potresti anche uccidermi per quel che vale, ma almeno dammi prima l'occasione di spiegarmi".
"Ti sei spiegato a dovere dentro quel dirigibile, ora vattene prima che decida di ucciderti per davvero".
La ragazza fa per andarsene quando lui la afferra per il polso trattenendola, allora lei si volta decisa a dargli uno schiaffo che però viene bloccato ad un palmo dalla faccia di lui.
"Senti Antoniette io ti amo, mi dispiace per quello che è successo ieri, ma sono convinto che possiamo ancora rimediare".
Con la rabbia ad accecarla lo spinge via in malo modo.
"Non bastano delle belle parole per cancellare le tue azioni".
"Ma mi hai sentito almeno? Ho detto che ti amo non è quello che volevi?".
"Ormai e troppo tardi ed anche se non lo fosse ho imparato a capire quando menti. Questa è una di quelle volte, basta ascoltarti per capirlo. Ormai ho scelto la mia strada e proseguirò su quella".
"Se continui a lavorare per il cliente di quell'emissario finiremo di nuovo per combattere o peggio potresti affrontare qualcuno che non siamo né io né Shoot. In quel caso non potrei assicurarmi che non ti accada nulla".
"Tranquillo non è una tua responsabilità".
"Se non vuoi tornare con me almeno passa dalla nostra parte. Maximum e Nienette sono morti, il generale Zoldick è fuori gioco; oltre a te rimangono solo Lermitage, un assassino e quello strano Emissario che non sono neanche tanto sicuro sappia combattere. Invece oltre a me e Shoot da noi ci sono anche un altro ragazzo molto forte, le sorelle hanno un'armatura di secondo livello tecnologico da poter sfruttare in battaglia ed anche Flemeth è passata dalla nostra parte. Siete in inferiorità numerica".
"Quindi è così che stanno le cose ora? Te la spassi con Flemeth in attesa che ritorni piangendo frale tue braccia".
"Cosa? Noooo, non è assolutamente così, fra me e lei non c'è niente".
"Allora forse dovresti spiegarlo a lei, non credo la pensi come te, ma tranquillo anche io mi troverò qualcuno con cui divertirmi che per di più sta dalla mia parte".
"Che discorsi fai, non stanno né in cielo né in terra. E poi con te ci sono solo vecchi, giusto l'assassino potrebbe avere più o meno la nostra età, ma non vorrai mica metterti con un idiota del genere?".
"Come mai ti sta così tanto sul cazzo quel tipo?".
"Non è vero, non mi sta sul cazzo è già tanto se lo calcolo uno così".
Accennando un sorriso la ragazza continua ad infierire: "Lui ti ha sconfitto".
Colto sul fatto Cool cerca di negare in maniera pietosa: "Che? No, affatto".
Soddisfatta di aver fatto centro Antoniette continua ad attaccare: "O si invece? L'ultima volta che hai parlato così tanto male di qualcuno è stato 2 anni fa perchè ti aveva sconfitto in battaglia. Ora stai facendo la stessa cosa per lo stesso motivo".
"Questo è assurdo".
"Per niente, inoltre credo di aver trovato il candidato ideale per passare oltre alla nostra storia".
"Smettila di scherzare".
"No tu smettila, lasciami in pace, non voglio rivederti mai più".
Con queste parole Antoniette si allontana entrando nella stanza dove le suore stanno pregando.
Appena entrata si inginocchia su un inginocchiatoio raccogliendo le mani in preghiera. L'ambiente è molto più piccolo di quanto si sarebbe mai aspettata, riempito solo da panchine a parte una piccola costruzione in legno predisposta perchè sopra ci vengano appoggiate le sacre scritture.
Dietro la costruzione Leticia sta leggendo un passo della creazione alle sue sorelle.
"In origine c'era il nulla, un immensa distesa di buio sempre uguale a se stessa. Il freddo avvolgeva tutte quelle ombre ed il cuore del sacro Lindor ogni volta che guardava quella distesa di nulla. Così il sacro Lindor decise di creare il cosmo. Solo che il cosmo non si muoveva, non mutava e rimaneva sempre uguale a se stesso proprio come il nulla. Così il sacro Lindor imparò. Non era mai successo che imparasse fino a quel momento e da quel momento qualcosa nacque senza il suo volere. Quel qualcosa era il tempo. Quando il tempo nacque il cosmo andò in frantumi, perchè quel cosmo era nato per essere sempre uguale non per cambiare. Dalle crepe del cosmo nacque il fuoco in contemporanea al tempo e questi furono i due fattori primari. Fuoco e tempo, tempo e fuoco. Insieme sempre e per sempre a combattere i più grandi mali di questo universi: l'immutabilità ed il freddo. Dopo questa visone di conflitto, dopo aver compreso cosa significava il conflitto il sacro Lindor non era sicuro di voler creare un nuovo cosmo, ma ormai non era più solo. La battaglia tra fuoco e freddo così come quella tra tempo ed immutabilità continuò per millenni finchè i quattro non si stancarono di combattersi. Allora unirono il loro smisurato poter per creare un secondo cosmo. Un cosmo di cui essere padroni dove esistessero zone fredde e zone calda, dove ci fossero parti immutabili ed altre che mutavano con lo scorrere del tempo. Questo cosmo era bellissimo e funzionante al contrario di quello costruito dal sacro Lindor; così per la prima volta provò ammirazione. Ed al contempo con l'ammirazione provò anche il dispiacere; dispiacere per non essere stato lui a creare cotanta bellezza. Più lo guardava più quel cosmo diventava bello, a tanto bastava. Però ciò non bastava all'immutabilità come non bastava al tempo ed al fuoco o al freddo.
I quattro diventarono superbi, ognuno credeva che la parte assegnata a lui fosse la migliore e che dovesse predominare e comandare sulle altre tre. Così scoppio una nuova guerra senza più alleanze. Un guerra che coinvolse l'intero cosmo. Per farsi aiutare le quattro entità crearono innumerevoli divinità che potessero dargli manforte nella battaglia. Mano a mano che gli esseri con un potere straordinario crescevano il conflitto diventava sempre più devastante minacciando di distruggere quella creazione che il sacro Lindor tanto adorava. Un giorno decise che non avrebbe permesso che cosmo fosse distrutto, non si poteva permettere di rimanere indifferente se voleva preservare ciò che aveva tanto ammirato fino a quel momento, così nacque l'amore. Il sacro Lindor scese in battaglia, con i suoi straordinari poteri sconfisse ogni singolo dio che gli si parasse davanti. Intimoriti dalla sua furia e dalla sua incredibile potenza immutabilità, tempo, freddo e fuoco si allearono per contrastarlo. Però neanche uniti poterono nulla contro l'incredibile potenza del sacro Lindor. Sconfitti i suoi nemici in battaglia l'unico vero dio si adoperò per la sua ultima creazione, la più bella di tutte: gli esseri viventi. Con questi esseri popolò i vari mondi del cosmo poi ad una ad una prese le varie divinità ed assegnò a loro il controllo di un concetto, di un elemento o di un sentimento facendo in modo che se ne prendessero cura per garantire agli essere viventi una migliore permanenza in quel fantastico cosmo che lui aveva salvato.
Finito di leggere Leticia chiude il libro ringraziando le consorelle per averla ascoltata così a lungo. Tutte si scambiano tra loro un segno di pace prima di congedarsi e salutarsi.
Antoniette rimasta un attimo in disparte si sente finalmente leggera, come se si fosse tolta un enorme peso dal cuore con la discussione di prima. Alza un attimo lo sguardo verso una finestra e si accorge che fuori è tornato a splendere il sole.
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