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Notte

Col sangue che le pulsa nelle tempie Viola si allontana velocemente dalla zona dell'hangar dirigendosi nel reparto notte. Lì uno sfortunato tavolino si trova sulla sua rabbia. Lei in uno scatto d'ira lo ribalta rovesciando a terra un vaso contenente dei fiori che finisce in frantumi.

Il rumore sveglia del tutto Cool. Nonostante l'intenzione di riposarsi il turbinio confuso di emozioni e pensieri gliel'hanno impedito, così incuriosito dal tonfo esce fuori dalla camera a controllare.

Una volta aperta la porta si stupisce non poco nel trovare seduta a terra, ginocchia rannicchiate vicino al petto e sguardo in lacrime; Viola.

Lo sguardo vola solo per un istante al casino combinato dalla ragazza per poi focalizzarsi nuovamente su di lei.

Anche lei si accorge del nuovo arrivato e dopo aver tirato su ripetutamente col naso decide di interrompere quel silenzio misto fra stupore e malinconia che si è andato a creare tra i due.

"Cos'hai da guardare con quella faccia da pesce lesso?".

Cool che ha sempre la battuta pronta per una volta non sa cosa rispondere tanto è lo stupore che prova. Mai avrebbe pensato che con tutti i soggetti che ospitava quel posto la prima a dare di matto sarebbe stata lei.

Lei che era l'emblema della compostezza, il prototipo perfetto della ragazza altolocata sempre gentile e mai fuori luogo. Lei che con la sua calma quasi glaciale faceva da contraltare perfetto alla sorella troppo irruenta.

"Niente. Sono uscito a vedere che diavolo poteva provocare tanto casino e l'ultima persona che mi sarei mai aspettato di trovare sei tu?".

"Perchè?".

"Come perchè?"

"Si, spiegami perchè mai io dovrei essere l'ultima persona a poter fare una cosa del genere?".

Il tono di Viola si alza di diverse ottava diventando quasi accusatore. Il ragazzo capisce che ci deve essere qualcosa che non va, ma proprio non sa come comportarsi. Incredibilmente si rende conto di non aver mai avuto bisogno di consolare qualcuno che non fosse suo fratello. Nel dubbio si avvicina con circospezione alla ragazza, quasi come se fosse una belva feroce. Lentamente le si siede accanto ed alza la mano, all'inizio con l'intento di accarezzarle i lunghi capelli poi cambia idea ed opta per poggiargliela amichevolmente sulla spalla.

"Dimmi cosa c'è che non va?".

"Così che tu possa prendermi in giro? No grazie" con un moto involontario affonda ulteriormente il viso tra le ginocchia come a volerlo proteggere, o nascondere.

Notando che sta sbagliando approccio Cool decide di ripartire da capo. Leva la mano dalla spalla di lei poi mentre poggia la testa contro la parete decide di fare una cosa che fino a quel momento non aveva fatto con nessun'altro tranne Shoot.

Con la voce che quasi gli si rifiuta di uscire dalla bocca inizia ad aprirsi con Viola raccontandole la vicenda successagli quella stessa mattinata. Le ascolta apparentemente senza interesse alcuno così dopo qualche minuto il ragazzo decide di farla finita. Evidentemente consolare le persone non rientra tra le sue capacità.

"Penserai che sono ridicolo vero? Prima ho tradito la fiducia di Antoniette e poi sono tornato strisciando da lei a chiederle perdono. Ci credo che mi ha respinto, mi sai respinto anch'io fossi stato dall'altra parte".

"Non potrei mai dire che sei un vigliacco".

"Come scusa?".

"Hai sentito bene, hai fatto quel che hai fatto per proteggerci, quindi non ho il diritto di pensare male di te".

"Mi dispiace deluderti, ma non mi sono opposto per voi. Volevo solo mantenere fede ad una promessa fatta a Shoot".

"Il motivo non cambia i fatti. Inoltre dopo tutto hai avuto anche il coraggio di tornare da lei, a chiederle scusa. Per fare una cosa del genere ci vuole coraggio".

Inaspettatamente da che era uscito di camere con l'intento di consolare una povera ragazza indifesa ora era lui quello che si sentiva consolato.

"Grazie, sei la prima dopo tanto tempo ad essere così gentile con me".

"Sai Cool, io ti invidio. Sei forte, pieno di coraggio e riesci a farti volere bene da tutti anche se hai fatto e fai cose terribili. Io invece non ho mai avuto nessuno che tenesse veramente a me".

"Non dire così, hai Rose, il vostro legame è il più forte che possa esistere a questo mondo. Fidati di uno che è andato avanti una vita intera solo grazie alla consapevolezza che suo fratello era pronto a guardargli le spalle".

"Tutti pensano che Rose sia la mia forza, nessuno si accorge che invece è solo colpa sua se io passo sempre in secondo piano. Lei è come la luce mentre io sono l'ombra e si sa che le persone sono in grado di vedere solo alla luce".

"Non dire così, lo sai che non è vero".

"Invece si, è una vita che andiamo avanti con questo gioco ed io mi sono stancata. Prima è successo con Joseph, c'ero anche io in quelle fogne quando l'abbiamo incontrato, ma lui ha sempre avuto occhi solo per lei. Ed ora sta riaccadendo con Shoot. Anche se abbiamo combattuto insieme e sconfitto insieme Zoldick è lei quella che ne uscita veramente vincitrice. Lei ha preso tutti i complimenti di Flemeth su quanto sia brava ad usare l'armatura a vapore. E sempre lei ha vinto il premio del bel ragazzo".

"Non posso dirti per certo cosa prova mio fratello nei vostri confronti, ma è una persona ragionevole sono sicuro che se gli parli capirà".

"Il punto è questo, non c'è niente da capire. Oggi Rose mentre eravamo riuniti tutti intorno al letto di Feris ha detto che anche nostra madre è morta di Vidoc-91. Però quando ci hanno fatto le analisi non è risultato niente su noi due, né che fossimo positive né che fossimo portatrici sane, nulla di nulla. Così ha iniziato a girare una voce tra i domestici, si dice che nostra madre abbiamo iniziato a stare male dopo la mia nascita e che col tempo si sia aggravata sempre di più. Tutti pensano che non mi volesse e che sia solo colpa mia se alla fine è morta".

"Sono sicuro non sia vero, ci possono essere mille spiegazione per la situazione tua e di tua sorella. Sai i parti mettono a dura prova i corpi delle donne, magari aveva le difese immunitarie così indebolite che è per questo che la malattia ha attecchito su di lei, ciò spiegherebbe anche perchè voi due non ne avete segni. Però qualunque sia il motivo sono sicuro che quando sei nata tua madre non potesse essere più felice".

Senza neanche pensarci Cool affera d'istinto la mano di Viola, lei alza lo sguardo ed i due si trovano con soli pochi centimetri a separarli. Le lacrime rendono la superficie degli occhi della ragazza una superficie mutevole in costante cambiamento. I singhiozzi iniziano ad interrompere le frasi, ma lei nonostante tutto continua imperterrita il suo discorso.

"Non volgio più essere così, non voglio più che la gente mi veda solo come la sorella di Rose. Voglio essere Viola. Non più una povera ragazza indifesa che ha bisogno di protezione. Ormai come donna sono pronta per prendere le mie decisioni. Se poi si riveleranno sbagliate ne accetterò le conseguenza, ma do oggi basta scappare. Non intendo più tirarmi indietro".

In un unico slancio emotivo la ragazza si getta verso Cool, le loro labbra cozzano le une addosso alle altre. E quando le lingue entrano a contatto il cielo esplode in una miriade di stelle. All'inizio lui fa un po' di resistenza così lei nella foga del bacio che toglie il fiato ad entrambi trova la forza di dire delle ultime significative parole.

"Oggi i sentimenti di entrambi sono stati calpestati, ora che siamo insieme è la nostra occasione di rifarci su chi ci ha fatto del male".

Ogni minima resistenza che Cool stava cercando di opporre sparisce in un attimo. Le appoggia la mano dentro la nuca spingendola verso di se mentre inizia a baciarla sempre più volecemente, con maggior trasporto diventando quasi vorace.

Col braccio rimasto libero la solleva di peso ed in un attimo sono già entrati nella camera di lui. Senza troppe cerimonie si abbattono pesanti sul letto che scricchiola sotto il loro peso. Lei come una bambina che ispeziona il suo nuovo giocattolo infila le mani sotto la sua maglietta. Come un cieco col braielle Viola scorre col tatto ogni singolo muscolo del compagno. Addominali, muscoli obliqui, pettorali ecc. memorizza alla perfezione ogni singolo rigonfiamento, stesura, incanalatura e incavo del suo corpo, poi gli sfila la maglietta da sopra la testa regalando agli occhi lo stesso piacere.

Per Cool invece non c'è tempo per pensare ai vestiti, con uno strattone deciso fa volare via fronzoli e merletti strappandole a metà il corpetto. Il corpo di una splendida ragazza nel fiore dei suoi anni gli si rivela davanti. Con trasporto inizia a tempestare di baci e morsi il corpo di lei. L'alternanza tra il soffice piacere del bacio ed il pungente dolore del morso fa impazzire tutti i sensi di Viola che si fa guidare del ragazzo in quell'esperienza senza freni.

Lo segue alla ceca ovunque la porti come fa un mozzo col proprio capitano mentre questi guida la propria nave attraverso il mare in burrasca.

Intanto continua a toccare, ad esplorare ed imparare. Con le soffici dita passa sulle ferite che Cool ha riportato il giorno prima durante lo scontro con Joseph. La carne nuova non ancora completamente rimarginata pulsa di vita sotto le sue dita. Sente distintamente l'alzarsi e l'abbassarsi del suo petto ad ogni respiro. Le orecchie le vengono riempite dal suono del pompare del suo stesso cuore che romba come un motore appena accesso.

Appena finito il suo percorso di morsi e baci le loro bocche si ricongiungono nuovamente. Sembrano passati secoli dall'inizio di tutto quando invece sono appena secondi, il tempo si dilata e si restringe senza alcun senso.

Appena le loro lingue entrano nuovamente in contatto si rende conto che Cool deve essersi morso ber sbaglio poco prima. Il sapore del sangue esplode in una miriade di bollicine che invadono la congiunzione tra le loro bocche. Intanto si fa avanti il distinto tocco di mani ruvide, abituate alla battaglia, che si aprono e si chiudono attorno al suo seno modellandolo a loro piacere.

Ad ogni palpata il ricordo di Antoniette si fa sempre più sbiadito nella mente di Cool, mentre Viola già non ci pensa più da un pezzo a Shoot. Entrambi si lasciano trascinare dai mille stimoli che invadono il loro corpo come fosse un amico fidato che gli promette una nuova incredibile avventura.

Finalmente è pronto.

Con un ultimo strattone il ragazza libera la compagna anche della gonna lasciandola definitivamente nuda davanti ai suoi occhi. Subito dopo veloce, come se non ci fosse tempo, come se tutto stesse per sparire in una nuvola di fumo si libera dai pantaloni gettandoli via.

Lui la fissa negli occhi e lei capisce che è arrivato il suo momento. Si alza dal letto, è intorpidita ed esausta; quasi non ha più forze, ma lentamente riesce comunque a piegarsi in avanti iniziando a lavorare di mano e di bocca.

La paura di essere inadeguata la investono, si blocca un attimo timorosa.

"Così va bene?"

"Benissimo, non ti fermare".

Rinfrancata si rimette al lavoro, d'improvviso non ha più spazio per respirare, si sente riempita fino in fondo alla gola. Cool in estasi abbatte una dopo l'altra le sue mani sui glutei di lei, suonandoli come fossero tamburi.

Successivamente la alza e la getta indietro, quando atterra sulla schiena Viola è conscia che il momento è giunto. Con un semplice e fluido movimento Cool entra dentro di lei. Scivola dolce quasi senza attrito, mano a mano che avanza però la via si fa più impervia il passaggio più stretto e le sensazioni si moltiplicano, anzi elevano all'ennesima potenza.

Con forza e sicurezza inizia ad ondeggiare trasportandola nel deserto più rovente di tutto il globo. Il corpo di lei è incandescente, il calore inizia a crescere fino a farla sudare. Ormai non ha più cognizione di sé, inizia ad ansimare sotto l'effetto stupefacente di quella sensazione mai provata.

Con felicità si abbandona completamente al ragazzo lasciandosi stupire in quella lunga notte.

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