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N.
Entrammo nel negozio più vicino di abbigliamento, ci stavamo tenendo per mano, fino a quando non la persi di vista ed ora non riesco a trovarla.
"An, dove sei?" Cercai dappertutto sbuffando non trovandola come mi aspettavo, "Angie?"
La richiamai nuovamente, ma nulla. Era scomparsa. Continuai a camminare, fino a quando non la trovai voltata di spalle a guardare le tutine dei bambini e sorrisi. Mi avvicinai a lei e le cinsi i fianchi da dietro, lasciandole una scia di baci sulla spalla.
"Eccoti, piccola. Non riuscivo a trovarti e mi sono spaventato." Ridacchiò e si poggiò a me. La strinsi di più al mio corpo, lasciandole un bacio a fior di labbra. "Dovrai insegnarmi a metterle, perché sono impedito." Le sussurrai all'orecchio e si voltò a guardarmi perplessa, fino a che non capì, scoppiando a ridere.
"Lo farò, amore." Sorrise, mordendosi il labbro.
"Dai, vieni. Abbiamo ancora un sacco di cose da fare prima del concerto, principessa." Esclamai, trascinandola fuori con delicatezza. Roteò gli occhi al cielo e le schioccai un bacio sulle labbra. "Ti piacciono i luna park?"
"Spero tu stai scherzando. Li adoro."
"Perfetto. Allora, credo che siamo nel posto giusto."
"Vuoi portarmici veramente?"
"Oggi è il tuo giorno e voglio che sia speciale." Le presi la mano e le baciai il dorso. "Perciò, vieni." Entrammo nel luna park e vide un peluche.
"Amore, lo voglio." Esclamò sognante.
"Quale, il cagnolino?"
"Sì, è tenerissimo."
"Va bene. Andiamo, lo vincerò per te."
Raggiunsi il dipende dietro il bancone e chiesi di poter fare qualche tiro per provare a vincere il peluche. Accettò sorridente e mi diede quattro palline. Lanciai la prima pallina e mancai il tiro, così anche con le altre due palline seguenti. Afferri l'ultima, concentrandomi sul bersaglio e lanciai con forza la pallina che colpì tutti i bidoni, facendoli cadere.
"Hai vinto!" Mi corse incontro e mi saltò addosso, baciandomi con passione.
La strinsi dalle natiche e ricambiai il bacio. La adagiai a terra e ritirai il nostro premio. Presi il cagnolino e lo diedi alla mia ragazza.
"Eccolo." Lo afferrò abbracciandolo e lo strinse a se stritolandolo. "Grazie mille."
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