[82]
N.
"Freddo?"
"Si, molto."
"Vieni qui, tremi come una foglia, piccola." Aprii le braccia e si avvicinò a me, rifugiandocisi dentro. Le accarezzai la schiena e chiuse gli occhi. "Va meglio?"
"Un po', amore." Sorrise e la strinsi di più, tenendola stretta al mio corpo.
"Ti va di fare qualcosa?" Scosse la testa. "Vogliamo andare a fare una passeggiata?"
"No, sto così bene ora." Ridacchiai e mi distesi su di lei.
"Vuoi stare meglio?" Le sussurrai all'orecchio, mordendole il lobo.
"Alzati, stupido!" Rise e scossi la testa.
"Non ti piacerebbe sentire il mio-" Mi interruppe, stampandomi un bacio sulle labbra. "E nemmeno la mia lingua che lecca il tuo clitoride." Sussurrai al suo orecchio, il più sensuale possibile.
"Niall!" Gridò, dandomi uno schiaffo dietro la nuca.
"E dai, stavo scherzando... Più o meno." Ammisi, poggiando la testa sul suo petto. Mise una mano tra i miei capelli e ne arrotolò una ciocca tra le dita. "Così mi addormento."
"Non ti piace?"
"È la cosa più rilassante che abbia mai provato." Sorrise e continuò, fino a che non bussarono alla porta.
Sbuffai e chiusi gli occhi, sapendo che Angel si sarebbe alzata per andare ad aprire, ma mi stupii quando non fu così.
"Avanti." Vidi spuntare i ricci ed alzai gli occhi al cielo.
Non posso nemmeno stare in pace con la mia ragazza.
"Che c'è?"
"Ho interrotto qualcosa?" Disse ghignando.
"Harry, tu interrompi sempre qualcosa." Rise.
"Non stavate facendo nulla?"
"Glielo avevo proposto, ma non vuole."
"Cose sporche?"
"Oh mio dio, Harry! Sarai il più piccolo, ma sei un tale pervertito. Non pensavo fossi così." Pronunciò Angie.
"Piccola." Le si avvicinò fino ad arrivare ad un centimetro dalle sue labbra. "Ci sono molte cose che non sai di me."
Salì sul letto a carponi e sussurrò sulle sue labbra, vedendo Angel indietreggiare sul letto fino alla spalliera. Si avvicinò sempre di più alle sue labbra e strinsi i pugni lungo i fianchi. Lo afferrai dalle spalle e lo scansai.
"Io sono ancora qui." Dissi a denti stretti.
"Non volevo baciarla." Si giustificò.
"Non mi è sembrato, Edward."
"Non chiamarmi con il mio secondo nome. Sai che mi da fastidio, James." Angel si alzò, venendo verso di noi.
"Ragazzi. basta." Ci separò. "Amore, non è successo nulla." Mi calmai, non appena mi prese per mano.
"Va bene." Tornai sul letto e mi seguì. Si distese ed io su di lei. "Cosa volevi, Harry?" Dissi, ormai tranquillo.
"Volevo chiedervi, se vi andasse di venire con me e Melissa a prendere un gelato e fare quattro chiaccere, per conoscerci anche un po' meglio."
"Certo, perché no." Rispose la mia ragazza.
"A che ora?"
"Tra mezz'ora nella hall."
"Va bene, a tra poco."
Angie gli schioccò un bacio sulla guancia ed Harry ricambiò. Mi schiarii la voce e mi rivolse uno sguardo di scuse sincere. Sorrisi forzato e lo vidi uscire dalla camera.
"Amore, perché sei geloso di Harry?"
"Ma lo hai visto?" Alzai le sopracciglia.
"Vuole solo avvicinarsi di più a noi."
"L'ho visto come si avvicinava."
"Ehi." Si sedette sulle mie gambe, circondandomi il collo con le braccia. "Io amo solo te, gelosone." Mi baciò la guancia e sorrisi.
"Sì, lo so. Ti amo anche io, ma Harry alle volte è così sfacciato."
"Ho notato, ma dagli tempo. L'idea di Niall fidanzato non avrebbe convinto nemmeno me." Ridacchiò e risi, avvicinandosi sensualmente. "Abbiamo ancora tempo e... Non so... È ancora valida l'offerta di fare qualcosa?" Si morse il labbro e capii a cosa si riferisse.
"Altro che, piccola."
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