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N.
Mentre ci baciavamo, la macchina continuava a muoversi fino a che non si arrestò di colpo e caddi sbattendo il sedere per terra. Mi massagiai la parte dolorante, gemendo. Sentii delle risate ed appena alzai lo sguardo, notai Angel ridere divertita.
"Non c'è nulla da ridere." Dissi infastidito.
"Scusa, amore. Ma è stato qualcosa di unico." Aveva le lacrime agli occhi e finito di ridere, se le asciugò.
"Vediamo ora chi ride per ultimo." Presi a farle il solletico e rise di gusto. La mia dea stava ridendo. "Oserai ancora deridermi?"
"No, ma basta." Mi supplicò con il fiatone.
"Ok, allora ritira tutto."
"Scusa, amore, per averti deriso." Sorrise maliziosa e mi baciò con foga. Ricambiai e la feci sedere su di mentre ridacchiava. "Credi che siamo quasi arrivati?" Disse sulle mie labbra.
"Tanto da qui non scenderemo." Alzai le spalle.
"Perché?"
"Niente, voglio stare solo con te."
Mi gettai sul sedile e la catturai tra le mie braccia, stringendola. Si distese su di me, come oramai era solita fare. Mi piaceva molto perché in questo modo potevo sentire il profumo di lei, dei suoi capelli e della sua pelle. Le diedi un bacio sulla spalla seguito da una sciai di baci, molto teneri, sulle labbra.
"Dovremmo vestirci, siamo arrivati." pronunciò dolcemente, accarezzandomi il petto.
"No."
"Possiamo sempre andare in camera." Mi diede un bacio sulle labbra e si alzò da me, dandomi una ginocchiata.
"Porca troia!" Gridai per il dolore e misi una mano nel basso ventre, strizzando gli occhi.
"Oddio, scusa. Non volevo, cucciolo."
"Tranquilla, non lo hai fatto di proposito." Le cinsi fianchi e la avvicinai a me. "Mi ci faresti un massaggio?" Arrossì di colpo, ma annuì.
Posò la sua mano sulla mia erezione e la massaggiò delicatamente. Dei piccoli gemiti fuoriuscirono dalle mie labbra, mentre sostituì la mano con la lingua e disegnò cerchi sulla punta. Mi poggiai al sedile instabile. Il petto si alzava ed abbassava velocemente e chiusi gli occhi quando lo mise in bocca, roteando la lingua.
"Angie..." Sussurrai.
"Spero di non averti fatto troppo male."
"Oh no..." Ansimai. "La tua lingua è qualcosa di meraviglioso." Gemetti sempre più forte, fino all'orgasmo. "Piccola!" Sospirai ed ingoiò tutto, leccandosi le labbra.
"Sei così buono." Mi diede un bacio sul collo, innocentemente.
"Sei una tale pervertita." Ridacchiai. "Ma mi fa impazzire."
La feci sedere su di me e la baciai violentemente. La mia mano sinistra strinse il suo fondoschiena e gemette. Mi morse il labbro, mentre le leccavo il collo sensualmente.
"Stavo pensando..." Iniziai. "Che dovremmo fare di nuovo l'amore." Sorrisi sul suo collo, pensando a ciò che avevo in mente.
"N-no..." Gemette.
"Oh, sì." Presi un lembo di pelle e la tirai verso di me.
Chiuse gli occhi e le lasciai un succhiotto che non avrebbe potuto coprire, tanto era esteso. Lo lambii con la lingua varie volte e gemette, stringendosi a me.
"Smettila, ti prego." Mi graffiò la schiena, ogni volta che leccavo quel punto.
"E se non lo facessi?" Mi piaceva stuzzicarla, perché non sapevo cosa mi avrebbe fatto. Ma date le circostanze, era qualcosa di erotico.
"Mi struscio su di te..." Gemette. "Perciò, basta." Continuai, senza sentire le sue suppliche. "Niall..." Gemette nuovamente.
Si morse il labbro e spinse i suoi fianchi sui miei, così che un'ondata di piacere mi pervase, facendomi rabbrividire.
"Continua..." La incitai. Spinse i fianchi con più forza e le stimolai il clitoride. "Mio dio."
"Niall." Emise un gridolino. "Niall." Ansimò. "Ti supplico." Sorrisi malizioso e mi fiondai sul suo collo, facendole altri succhiotti e leccandola. "Niall!" Gemette più forte. "Ti prego." Ansimò pesantemente, mentre stavo per avere un erezione.
"Sei fantastica." Grugnii. "Di più..." Gemetti.
Spinse sempre più veloce e venimmo nello stesso istante. Mi lasciai cadere sul sedile e si accasciò su di me. Le accarezzai la schiena, baciandole le labbra più che gonfie.
"È stata la migliore erezione che abbia mai avuto." Avvampò e si nascose nel mio petto.
"Lo so." Disse.
"Come cazzo hai fatto a farmi venire, senza che ti avessi penetrata?"
"Nello stesso modo in cui mi hai fatto venire tu." Ridacchiò.
"Ti amo." La baciai timidamente. "Ti amo."
"Anche io." Mi guardò negli occhi, "anche io." Le diedi un bacio veloce e la feci alzare.
"Forse dovremmo andare, anche se pagherei oro per vedere chi si siederà qui dopo di noi. I sedili odorano di sesso." Si morse il labbro ed abbassò lo sguardo. La baciai di nuovo e rise. Ci vestimmo per poi uscire ed entrare in hotel.
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