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N.
"Mi potresti mettere giù?"
"Mmm, no." Sbuffò e ridacchiai.
"So camminare, lo sai?"
"Lo so, ma non voglio che ti affatichi." Mi leccai le labbra. "Se sai a cosa mi riferisco." Arrossì, guardando a terra e mi diede uno schiaffo dietro la nuca.
"Ahi!" Gemetti. "Mi hai fatto male."
"Scusa, ma mi metti in imbarazzo." Si morse il labbro.
"Scommetto che ti è piaciuta la mia battuta." Le feci l'occhiolino.
"No, era perversa."
"Come se tu non lo fossi."
"Non sto dicendo questo, dico solo che pensi sempre a fare se-" Si bloccò non appena vide che la guardai in malo modo e si corresse. "L'amore. Insomma, io vorrei fare anche altro con te. Per quello c'è tempo."
"Sì, ma non è colpa mia se ti desidero." La feci scendere.
Aprimmo la macchina, che il nostro manager ci aveva mandato, per tornare in hotel. Melissa era andata via subito dopo aver fatto visita ad Angel, per lasciarci soli anche al ritorno.
"Principessa?"
"Sì?" Si voltò a guardarmi. Mi avvicinai a lei e la misi sulle mie gambe.
"Facciamo l'amore?"
"Qui?" Si guardò attorno. "Siamo in macchina e-" La baciai e la feci distendere sul sedile, mettendomi su di lei. Spinsi la mia lingua contro la sua e ricambiò, rallentando.
Stronza.
La sua lingua si mosse lentamente con la mia. Il tocco era leggero e sensuale. Era fottutamente eccitante. Mise una mano tra i miei capelli e arrotolò una ciocca tra le dita, senza interrompere il contatto.
Decisi di fare un altro passo e misi una mano sotto la sua maglia, alzandola per poi toccarle il seno destro, mentre l'altra era poggiata al suo fianco, così da non schiacciarla. Gemette così forte da pensare che l'autista avesse sentito.
"Shh." Le leccai il collo. "Controlla gli ormoni."
"No, per favore." Mi spinse leggermente dalle spalle, ma non mi mossi.
"Ammettilo che ti sto eccitando o sbaglio?" Le sussurrai all'orecchio.
"Non siamo soli e ti ricordo che stiamo in macchina." Si lamentò.
"Non mi importa." Continuai a sussurrare. "Ti voglio qui, in questa macchina."
"Ma-"
"Rilassati, ti piacerà."
Le lasciai una scia di baci dalla mascella, fino al basso ventre. Chiuse gli occhi e mi strinse i capelli quando, togliendole i jeans, le sfiorai l'intimità.
"Ni..." Gemette, alzando il bacino. "Ci sentirà." Ansimò. Roteai gli occhi ed alzai il finestrino, per dividere gli abitacoli. Chiusi le tendine e tornai su di lei.
"Ora, non hai scuse." Ghignai. Le tolsi la maglietta e la gettai a terra, seguita subito dopo dal reggiseno e dai jeans. "Sbaglio o è più grande?"
Abbassò lo sguardo verso il suo petto ed arrossì, mordendosi il labbro. Poi, annuì lievemente. Mi leccai le labbra lasciandole un bacio tra i due seni
"Quante volte ti ho detto di non morderti il labbro?"
"Tante." Ammise.
"Non mi è indifferente." Feci scontrare le intimità e si poggiò a me, chiudendo gli occhi. Mi spogliai davanti a lei, restando solo in boxer. L'avrei posseduta qui. "Siamo pari."
"Niall... Potresti farlo ancora?" Domandò ingenuamente. Sorrisi malizioso e mi strusciai su di lei lentamente. Con la stessa lentezza con cui mi aveva baciato prima. Aumentai mano a mano sempre di più e gemette in approvazione. "Niall..."
"Voglio prima torturarti."
Le misi una mano nelle mutandine e stimolai il clitoride. Ansimò e sorrisi. Andai più veloce e si bagnò sempre di più, fermandomi prima dell'orgasmo.
"Stronzo." Sussurrò.
"Credimi, questo sarà meglio." Sussultò appena la penetrai con un dito e spinsi leccandola. Mugolò qualcosa di incomprensibile prima di gemere ad ogni mia spinta. "Fammi sentire, piccola. Dimmi quanto mi vuoi e quanto ti piace." Sussurrai contro la sua intimità e si poggiò a me.
Introdussi un secondo dito e spinsi più veloce. I gemiti si propagarono per l'abitacolo e ne approfittai per metterne un terzo ed ultimo dito, spingendo con forza. Emise un gridolino di piacere, quando sfiorai il suo punto debole.
"Niall, ti prego." Scossi la testa e tolsi le dita prima dell'orgasmo, come prima. "Sei un fottuto stronzo." Ansimò.
"Attenta a come mi parli, principessa. Questa è solo una parte del gioco." La baciai. "Adesso, c'è la seconda parte. La più bella secondo me e sono sicuro che sarai d'accordo." Sorrisi malizioso.
Mi fiondai sul suo collo, lasciandovi baci umidi ed un brivido di eccitazione mi pervase, non appena sfiorò il rigonfiamento nei miei boxer con la mano.
Mi sta sfidando.
Gemetti sul suo collo e dopo aver affondato i denti e succhiato, lambii con la lingua. Fece una smorfia di dolore quando lo sfiorai e vi lasciai un altro bacio umido, fiero del mio lavoro. Le misi la mano ai lati dei miei boxer ed la aiutai a farli scivolare lungo le gambe, per poi toglierli. Poggiai la sua mano sul mio membro, incitandola a farmi provare piacere. La mosse lentamente su e giù lungo tutta la mia erezione ed ansimai. Aumentò il ritmo, andando sempre più veloce, per poi metterlo in bocca leccandolo e succhiandolo. Gemetti intensamente.
Dio, come era brava.
Venni tra le sue labbra ed ingoiò, senza pensarci due volte.
"Piccola, solo io so cosa mi fai." Arrossì e la misi di nuovo sotto di me.
Penetrai in lei in modo violento, facendola contorcere di piacere. Iniziai a spingere sempre di più. Le spinte aumentavano di velocità, oltre che di intensità, e delle goccioline di sudore apparvero sulla mia fronte. Me le asciugò e mi graffiò la schiena, appena colpii il suo punto debole duramente.
"Oh, Niall." Gemette. Il mio nome uscì a sbuffi, man mano che andavo avanti con la mia tortura. Diedi le ultime spinte e venimmo insieme. "Dio!"
"Oh, piccola!" La riempii con il mio orgasmo e sorrise. "Io quoto la macchina la prossima volta." Mi diede un schiaffo scherzoso sulla spalla, ridendo. E unimmo le labbra in un bacio magico.
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