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N.
Mi svegliai ed era ancora sopra di me che dormiva beatamente. Le diedi un bacio tra i cappelli e controllai l'ora sul telefono. Le cinque. Le prove sarebbero iniziate tra una quindicina di minuti. Così, mi alzai lentamente, ma mugolò e si strinse a me.
"Ti prego, non te ne andare." Sussurrò, abbracciandomi.
"Ho le prove tra poco. Ti va di venire con me?" Annuì in silenzio e sbadigliò. Quanto era tenera. "Piccola, vado a farmi una doccia. Vuoi fartela con me?"
"Sì." Mi circondò la vita con le gambe e la baciai in modo casto. Poggiò la testa sulla mia spalla.
"Non hai mangiato nulla, non hai fame?"
"Non molta."
"Ti comprerò comunque qualcosa, quando saremmo scesi. Ricorda che li dentro hai un bambino." Ridacchiò e mi strinse di più.
Andammo in bagno e, dopo esserci spogliati, facemmo una doccia calda per scaldarci. Ci cambiammo e si gettò di nuovo sul letto.
"Piccola, sei così pallida. Se sicura di stare bene?" Mi inginocchai, così da vederla meglio. "Vuoi un po' d'acqua?"
"No, amore. Sto bene, grazie." Sorrise fiacca.
Non mi feci convincere, così scedemmo alla sala ristorante e le feci mangiare qualcosa, anche se controvoglia. Si sedette su di me e si coccolò al mio petto. La guardai negli occhi, vedendoli molto lucidi. Premei le mie labbra sulle sue, per poi leccarle il labbro inferiore con la punta della lingua lentamente. Schiuse le labbra e la accolse. Le lingue si assaporavano dolcemente ed avidamente al tempo stesso.
"Ragazzi, dobbiamo provare." Sentii la voce roca di Harry. Sbuffai e mi sollevai e giungemmo alla sala prove.
La osservai e le sorrisi, per poi darle un ultimo bacio sulle labbra.
"Ti amo, rimani qui."
"Ti amo anche io, piccolo irlandese." Le mandai un bacio e se ne andò.
In pochi secondi iniziò a parlare con le ragazze, vedendola ridere e scherzare. Stava molto meglio.
[...]
Vidi Melissa corrermi incontro e piangere. Non capii cosa fosse successo, perché farfugliava parole senza senso. Notai anche gli altri avvicinarsi a noi due ed Harry cingerle i fianchi, dandole un bacio sulle tempie, per farla calmare.
"Angie." Singhiozzò, prendendo fiato e continuò. "È svenuta."
"Cosa?" Gridai. Inziai a correre e la trovai dietro le quinte assieme alle altre, che cercavano di aiutarla. "Mio dio." Sussurrai. "Cosa le è successo?" Dissi nel panico. Andai verso di loro e la presi tra le braccia. Diventai pallido e sfiorai il mio naso con la sua guancia, per poi baciargliela.
"Stavamo parlando e poi è svenuta" Mi informò Perrie.
"Da quanto non reagisce?"
"Circa un minuto." informò El.
"Chiamate un'ambulanza." Annuirono ed arrivò subito dopo.
Venne solo sua sorella, mentre il resto dei ragazzi rimase.
[...]
"Sta meglio, ma ha bisogno di riposo. Nelle sue condizioni è normale. Gli svenimenti, la nausea, i giramenti di testa, il vomito e la tanta fame sono i sintomi più evidenti della gravidanza."
"Grazie mille, dottore. Possiamo vederla?"
"Sì certo, arrivederci."
"Arrivederci." Appena andò via, Melissa si avvicinò a me.
"Niall, dobbiamo parlare."
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