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N.
"Ora vieni con me, ti porto in un posto."
"Dove?"
"Lo vedrai." Le feci l'occhiolino. "Non ti dico niente, devi solo avere un po' di fiducia.
"Uhm... Non so." Disse ridendo. "Ho motivi validi per fidarmi di te?" Si avvicinò a me e la intrappolai tra le mie braccia.
"Se ti dicessi che ti amo?" Le sussurrai all'orecchio. Sorrise e mi gettò le braccia attorno al collo.
"In questo caso, allora..." Ridacchiò e la baciai a stampo.
Chiuse gli occhi e la strinsi delicatamente, poi sciolse il bacio e mugolai. Si liberò dalla mia presa ed andò a mettersi le scarpe, così la seguii e la afferrai.
"Ti ho catturata. Se vuoi essere liberata, devi darmi un bacio." Mi porsi verso di lei chiudendo gli occhi ed avvicinandomi, ma si scansò e baciai la parete. "Ehi!" Dissi, pulendomi la bocca. "Sei ancora tra le mie braccia, non ti è servito a molto farlo. Quindi, per punizione, ne voglio due."
"Ed io voglio che tu mi lasci, devo pettinarmi." Indietreggiò, per non entrare in contatto con le mie labbra, ma fu tutto inutile perché si poggiò al muro.
"Dove andiamo adesso?" Dissi schernendola, con un sorriso beffardo stampato in faccia.
"Dai Niall, lasciami." Rise e cercò di spostarmi, spingendomi dalle braccia, ma senza successo.
"Non così, signorina." La rimproverai. "Baciami e ti lascio."
"E va bene."
La spinsi al muro, poggiando il braccio appena sopra la sua testa ed unii le labbra. Mi cinse il collo e la immobilizzai con il mio corpo. Spostai le braccia sui suoi fianchi e le abbassai fino al fondoschiena. Lo strinsi leggermente e schiuse le labbra, sorpresa. Infilai la mia lingua immediatamente e si mosse con la sua. La sollevai e la presi in braccio, ancora presi dal bacio più che passionale. Strinse la presa attorno al collo ed iniziò ad ansimare, così si staccò poco dopo.
"Pensavo volessi un bacio piccolo."
"Credimi, questo non è niente in confronto a ciò che ti farei." Sussurrai nel suo oreccchio.
Mi distaccai dal suo corpo e la lasciai immobile, ancora poggiata al muro che si mordeva il labbro inferiore. Mi leccai le labbra ed andai a mettermi le converse bianche.
"Pronta, piccola?"
"Sì, eccomi." Venne al mio fianco e le diedi un bacio sulla tempia.
"Ti piacerà, vedrai." La presi per mano ed uscimmo.
Camminammo fino ad un castello abbandonato da anni. Era circondato da fiori bianchi con sfumature di rosa antico. La feci salire, osservandola. Così che non la perdessi di vista. Era un edificio abbastanza grande e solare, dato che le mura erano ancora di un marroncino chiaro. Entrò e rimase a bocca aperta, era tutto decorato.
Aveva una scala di marmo, che portava ai piani superiori, verso le stanze da letto.
Appena si entrava, ci si trovava davanti ad una sala enorme, adornata con tende bianche che coprivano delle porte finestre, le quali portavano ai balconi. La tavola aveva una tovaglia rosa e le sedie erano in legno color ciliegio. La vidi aprire le tende e chiuse gli occhi per il sole, che la colpì in pieno volto. Sorrisi divertito ed andai ad aiutarla.
"Principessa, se non fai così le tende non si apriranno mai." Le illustrai quello che avrebbe dovuto fare. Risi leggermente e mi sorrise, annuendo.
"Grazie." Mi fece la linguaccia e la baciai, scuotendo la testa. Corse per tutte le stanze, mentre io la seguivo a stento. Risi a quella vista e mi guardò perplesso. "Perché ridi?" Si accogliò.
"Sei così buffa. Assomigli ad una bambina curiosa che non vede l'ora di correre sotto l'albero ed aprire i regali di Natale." Incrociò le braccia al petto, mettendo il broncio. "Dai, piccola." La abbracciai da dietro. "Non dico che sei infantile, ma che sei adorabile."
"Non sono più bella?"
"Quello lo sei ogni giorno." Le baciai il collo e misi le braccia sui suoi fianchi, fino ad accarezzarle il ventre. "Spero che ti cresca in fretta la pancia, almeno posso coccolarti e sono sicuro che non potrai scappare." Rise e guardò le mie mani, che lentamente le accarezzavano il ventre. Poggiai la testa sulla sua spalla e le baciai l'angolo della bocca. "Meno male che nessuno prima di me ti ha sfiorata, perché sei troppo preziosa per finire nel letto di uno stronzo." Rise divertita e sorrisi.
La sollevai come una sposa e la portai sul balcone. La feci scendere e si voltò, per godersi la vista magnifica su tutta Mullingar. Mi rimisi nella posizione di prima, con le braccia che le accarezzavano il ventre, la testa poggiata sulla spalla e le sue mani intrecciate alle mie.
"È bellissimo, Niall."
"Lo so, ma niente sarà mai bello quanto te." Le sussurrai all'orecchio e rivolse lo sguardo verso di me, sorridendomi, per poi lasciarmi un bacio.
"Niente?"
"Niente." Soffiai sulle sue labbra, per poi darle un altro bacio.
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