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N.

Mi svegliai e notai che si era allontanata. La presi dai fianchi e la riportai vicino a me, il tutto senza svegliarla. Le sfiorai la mano ed era fredda, forse troppo fredda. Le sollevai la mano e le baciai il dorso dolcemente. Si voltò in modo da ritrovarsi di fronte a me. Mi avvicinai maggiormente per accarezzarle la guancia e vidi che aveva le labbra viola a causa del freddo. 

Non capivo perché avesse così freddo. Fino a poco fa stava bene, mentre ora è terribilmente stanca e congelata. Cercai di posizionarla su di me per poterla scaldare. Le accarezzai la schiena e le gambe, per poi vederla accocolarsi nel mio petto, continuando a dormire.

"Piccola." Le sussurrai all'orecchio ed aprì gli occhi lentamente, ancora assonnata. "Ti senti bene?" Scrollò la testa e si poggiò di nuovo nel mio petto. "Cos'hai?" Le baciai la fronte.

"Tanto freddo." Disse, stringendosi nel maglione. "Niall..." Aprì le braccia e la sollevai, prendendola in braccio.

"Dimmi." Le baciai ogni centimetro di pelle scoperta, pur di farla scaldare. Sorrise e si dimenò.

"Mi fai il solletico." Rise. "Resti con me?" Mi cinse il collo con le braccia ed annuii.

"Certo, principessa." La baciai dolcemente per poi approfondire, sorrise nel bacio e risi a mia volta. "Vuoi qualcosa di caldo?" Le accarezzai il ventre ed annuì, poggiando la testa sulla mia spalla. "Dai, vieni."

Le avvolsi la coperta attorno al corpo e la presi in braccio, portandola in cucina. I miei genitori e mio fratello erano usciti quindi avevamo casa tutta per noi. Le feci un tè caldo e glie lo misi in una tazza.

"Bevi, dai." Mi sorrise e la feci sedere su di me, sorseggiando il tè. 

Pensai stesse facendo effetto, visto che aveva ripreso un poco del suo colorito abitudinario​. Ma aveva ancora le labbra violacee ed il corpo abbastanza freddo. Ero disposto a fare di tutto pur di farla star bene. La riportai in camera e afferrai la borsa dell'acqua calda, nel cassetto del bagno, e la riempii. Tornai in camera, le tolsi le coperte che la avvolgevano e gliela misi sul ventre, massaggiandolo.

"Ti piace?"

"Sì." Mi distesi su di lei, tirando su le coperte e mi accarezzò i capelli, arrotolandone una ciocca tra le dita. Mi piaceva quando faceva così. Sorrisi e mi baciò il naso ripetutamente. Sembrava stare molto meglio, ma non ne ero sicuro a pieno. Così, iniziai a strusciarmi su di lei che chiuse gli occhi, respirando irregolarmente. Mi sfuggi un gemito. 

"Aspetta, che stai facendo?" Ansimò.

"Ti scaldo." Dissi con ovvietà. 

"No, tu stai facendo altro. Sei eccitato?"

"Un po', però la mia intenzione non era portarti a letto."

"Ma stavi gemendo."

"Mi è sfuggito."

"Va bene." Strofinai il naso sul suo collo e rise, coprendosi. Risi a mia volta, vedendola decisamente meglio.

"Come stai?" Le baciai le labbra che erano tornate del loro colore naturale, ciliegia.

"Bene." Disse tra un bacio e l'altro. "Merito tuo." Si alzò quel poco che bastasse per rubarmi un bacio e cingermi il collo, incollandomi alle sue labbra.

Le misi le mani sui fianchi per percorrere tutto il suo fondoschiena, stringendolo delicatamente. La sua lingua si muoveva dolcemente e senza fretta con la mia. Alla fine del bacio, intrappolò il mio labbro inferiore tra le sue labbra, lo morse tirandolo a sè ed aprì gli occhi. Le diedi un bacio sul naso e mi spostai al suo fianco, vedendola avvicinarsi per ricevere un po' di calore.

"Voglio le coccole."

"Prima voglio un bacio."

Sorrise, scrollando la testa e si mise su di me dandomi un bacio a fior di labbra, ma la trattenni non appena vidi che stava per distogliersi. Diventò un bacio selvaggio e bisognoso e le strinsi il fondoschiena, fino a farla gemere nella mia bocca. Mise le mani sulle mie guance, accarezzandole.

"Ti amo."

"Ti amo anche io." La rimisi sotto di me, facendole il solletico e scoppiò in una fragorosa risata. Implorò pietà e sorrisi, alla fine la lasciai stare dandole un bacio a stampo, che finì con uno schiocco. "Soffocami di baci."

"Subito, bimba."

Le diedi un bacio in cui le lingue si cercavano disperatamente e si mise davanti a me in ginocchio, per poi sedersi a cavalcioni e spingere con il bacino fortemente. Gemetti ed ansimò. Passò la mano dal petto alla mia erezione più volte, facendomi accapponare la pelle per il piacere. 

"Di più..." Mugolai. Si leccò le labbra e si alzò da me, dandomi un bacio di prepotenza.

Avevo capito cosa stesse per fare.

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