[62]
N.
La abbracciai e la strinsi. Mi beai del suo profumo. Le baciai il collo e si dimenò, ridendo.
"Mi fai il solletico, amore."
"Sono il tuo amore, vero?" Annuì decisa.
"Ed io sono la tua principessa?"
"Sempre." Si morse il labbro e la baciai, facendola indietreggare fino al muro. Le morsi il labbro dopo quest'ultimo e la presi per mano, intrecciando le dita. Le baciai il dorso e sorrise. "Mi dispiace così tanto per averti chiamata in quel modo. Però, giuro che non lo penso davvero. Ero irritato dalla tua risposta, che ti ho detto la prima cosa che mi è passata per la mente. Perdonami."
Poggiai la mia fronte sulla sua e mi baciò nuovamente. Il sapore della sua lingua mi mandava al settimo cielo. Era così dolce ed il tocco era provocante, per non dire fottutamente sexy.
"Va tutto bene, non pensarci." Mi baciò la guancia e la attrassi a me, in modo possessivo.
"Vieni, torniamo a casa." Annuì ed intrecciò le mani.
[...]
Aprii la porta e andammo in cucina.
"Devi mangiare, principessa. È da ieri sera che non tocchi cibo."
"Va bene."
"Mi cucineresti un piatto italiano?" La supplicai.
"Sì, cosa vorresti?"
"Lasagne." Mi leccai labbra.
"Intendevo per colazione." Rise divertita.
"Non lo so... Che mi cucini?"
"Mmh... Se vuoi posso fare il tiramisù e per pranzo le lasagne."
"E per cena?"
"Carbonara."
"Ok." Scoppiò a ridere e si tenne la pancia, poggiandosi a me.
"Tutto bene?"
"Sì, ma ho riso così tanto che ora mi fa male la pancia."
"Ti faccio ridere?"
"Molto." Si ricompose e mi guardò. "È che già pensi alla cena, e dobbiamo ancora fare colazione."
"Io penso al futuro."
"E nel tuo futuro cosa vedi?"
"Beh..." Le cinsi i fianchi. "Vedo te, i nostri quindici bambini e-"
"Frena, fermati un attimo." Disse. "I quindici figli li partorisco ancora io."
"Sì, ma vorrei tanti bambini che corrono per casa, insieme ad una moglie bellissima." Le diedi una pacca sul sedere e le strinsi il fondoschiena.
"Togli quelle mani." Le spostò, mettendole sui suoi fianchi, ma le rimisi nel punto di prima.
"Che c'è? Sei la mia ragazza e ti tocco dove voglio."
"Provaci." Mi provocò e misi le mani nelle mutandine, ma nello stesso momento entrò Greg.
"Ehi, che fate?" Le ritirai subito.
"Niente." Risposi innocente. "Angie stava per preparare la colazione, vero?" Mi lanciò uno sguardo ed annuì.
"Vuoi unirti a noi?"
"No, grazie. Noi usciamo a stasera." Le diede un bacio sulla guancia, toccandole il fianco e tossii.
"Sì, ma metti le mani a posto." Tolsi la sua mano e rise.
"Sei sempre il solito." Mi diede una pacca sulla spalla ed uscì.
"Non ti fidi di tuo fratello?"
"Certo, è di te che dubito."
"Spiritoso."
"Dove eravamo?" La attrassi a me.
"Da nessuna parte." Mi tolse le mani.
[...]
"Sei brava a cucinare, chi ti ha insegnato a farlo?" Dissi, gustandomi il tiramisù.
"Nessuno." Alzò le spalle "Ho imparato da sola, quando ero più piccola."
"Come mai?"
"Perché dovevo cucinare per il mio patrigno." Abbassò la voce, pronunciando l'ultima parola.
"Scusa, non volevo."
"Non fa niente." Mi sorrise un po' triste, giocando con la sua colazione. Mangiò di malavoglia, per poi alzarsi e mettersi seduta su di me.
"Principessa, che ti succede?" Le baciai la tempia. Si accoccolò a me e chiuse gli occhi. "Sei stanca?" Annuì lentamente. "Ti va di riposare un po' insieme?" Non rispose e la strinsi, alzandomi e portandola nella nostra camera.
La adagiai nel letto e notai si fosse addormentata. Le diedi un bacio sulla fronte ed uscì, tornando in cucina per sparecchiare. Sentii dei passi alle mie spalle, pensando fosse mia madre, invece dietro di me vidi Angie. Non si reggeva in piedi per la stanchezza e finito di fare tutto, la presi di nuovo in braccio, portandola di sopra e mettendola nel letto. Feci per andarmene, ma mi richiamò.
"Amore, non te ne andare."
"Non me ne vado, resto qui." Mi sorrise e mi strattonò, per distendermi con lei.
Le sorrisi e mi tolsi le scarpe. Le presi un maglione dal mio armadio e glie lo misi sopra il vestito. La abbracciai, cingendole i fianchi e si voltò accarezzandomi la guancia. Sfiorò il suo naso con il mio e mi baciò, in modo casto.
"Dormi." Sussurrai sulle sue labbra e le baciai il naso.
Si ranicchiò nel mio petto ed infine si addormentò. La scrutai per qualche minuto, per poi farle compagnia ed addormentarmi di conseguenza.
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