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Mi pietrificai. Non potevo essere io; sapeva che non le avrei mai fatto del male in nessun modo. Sapeva quanto tenessi a lei ed al nostro bambino e sapeva quanto l'amassi. Perciò quelle parole mi ferirono come lame taglienti che sfregiarono il mio cuore, lasciando una sensazione orribile. Il senso di colpa.
"C-cosa facevo i-in questo incubo?" volevo sapere. Mi sedei sul letto poggiato alla spalliera terrorizzato e si poggiò a me facendo aderire la schiena al mio petto. Presi le sue mani tra le mie baciandole per poi disegnare tanti piccoli cerchi su quest'ultime.
"Eravamo a letto ci stavamo baciando e ridevamo. Poi entrò un barlume di luce dalla finestra e vidi i tuoi occhi; rossi. Rossi come il sangue. Ti alzasti di scatto dal letto trascinando anche me fuori e mi sbattesti al muro inziando a strapparmi i vestiti fino a quando non mi lasciasti nuda. Ti togliesti i vestiti di conseguenza ed..." tornò a singhiozzare e la abbracciai baciandole il collo e la guancia più e più volte. Non l'avrei forzata anche se avrei voluto continuasse. "...e mi violentasti spingendo sempre più forte. Mi dimenai cosi prendesti i miei polsi con entrambe le mani e me li bloccasti al muro. Nel mentre si aprì la porta e ne uscì fuori il mio patrigno che mi penetrò da dietro e spinse il più forte possibile nonostante le mie grida per supplicarvi di smettere. Continuaste fino all'orgasmo ed usciste da me. Lui sparì come era riapparso mentre tu rimanesti inpassibile di fronte a me. Guardai inbagno sentendo un liquido colarmi dalle gambe. Era sangue. Iniziai a piangere disperatamente singhiozzando e gridando ma fu troppo tardi perché ormai i bambini erano morti. Poco dopo li vidi a terra morti e ricoperti di sangue e poi mi svegliai", scoppiò di nuovo in lacrime e lo ero anche io. Si voltò e mi abbracciò. La strinsi il più che potei cullandola.
"Ti giuro che ti proteggerò da tutto questo" la baciai disperato di sentire le sue morbide labbra sulle mie. Le lingue si cercavano e si leccavano senza mai soddisfarsi abbastanza da staccarsi. La misi sotto di me e con una mano mi spinse di più sulle sue labbra. Sorrise a malapena vedendo che non interrompevo quel magnifico contatto e dovevo dire che era molto migliorata nel baciare. Davvero molto. Le cinsi i fianchi e risi nel bacio vedendo che si agitava sotto di me. Le misi una mano sul ventre accarezzandoglielo e senti che le venne la pelle d'oca al mio gesto. "Ti amo"
"Ti amo"
"Ti amo" ripetevamo questa parola molte volte, ognuno sulle labbra dell'altro;ognuno nella bocca dell'altro: ognuno nel bacio dell'altro.
"Ti amo" ansimò nel bacio e gemette come sentì l'erezione premere su di lei.
"Piccola?" mugolò qualcosa di incomprensibile e mi staccai. Ma mi riportò sulle sue labbra. "Principessa aspetta" ansimai.
"No" rise. "Dimmi"
"Perché prima hai detto bambini?" mi distaccai definitivamente da lei e mise il broncio.
"Quando?" ansimò anche lei. Si mise su di me ma scossi la testa ridendo e la rimisi sotto di me.
"Mi piace quando stai sotto di me" le sussurrai all'orecchio. Si morse il labbro spalancando gli occhi. Le lasciai un bacio sul collo a stampo. "Lo hai detto quando stavi raccontando il tuo incubo. Ed hai detto che i bambini erano morti"
"Ah sì...nel 'sogno' erano gemelli" le sorrisi.
"Magari anche nella realtà possono esserlo" le morsi il lobo dell'orecchio e rise alzando le spalle.
"Ei!" mi diede un colpetto sulla spalla ridendo.
"Sono serio" le baciai il collo con la lingua e gemette chiudendo in un pugno i miei capelli.
"Amore..." gemette. "No" mi staccò da lei rapidamente. "Lasciamo tutto com'è..."
"Non vorresti due piccoli Horan per casa. Magari una bimba ed un bimbo che ti chiamano mamma" sussurrai sul suo collo mentre continuavo da dove ero stato interrotto. "Ti porterò in tour assieme ad i bambini ed annuncerò al mondo intero che vi amo e che senza di voi non posso vivere..." diventò più sensuale la voce e gemtte in approvazione annuendo. La spogliai leccandole il collo ed un punto dietro l'orecchio; le mie parti preferite.
Si lasciò trasportare ed in breve tempo eravamo entrambi nudi che facevamo l'amore.
"Amore..." gemette. "Li voglio..." ansimò. Sorrisi e spinsi più veloce ma delicatamente dentro di lei. Continuai lentamente e sembrò piacerle tanto che mi graffiò la schiena.
"Sei meravigliosa" gemetti sulle sue labbra e lasciaì cadere una goccia di sudore.
"Ah...spingi forte.." acconsentì ma non lo feci eccessivamente. La fissai ed aveva gli occhi chiusi risi vittorioso di starle facendo provare piacere ed alzò il bacino.
"Uh" gemetti. Le leccai e baciai i seni sentendola gemere profondamente. Succhiai avidamente un lembo di pelle scoperta del collo e vi passai la lingua sopra, facendo una smorfia di dolore non appena mi staccai.
"Sto per..." le parole le si soffocarono in gola.
"Anche io..." risposi capendo a cosa si riferiva. Diedi le ultime spinte e venimmo entrambi. "Piccola!"
"Amore!" dalle nostre labbra uscì un sospiro e ci fu il silenzio. Si udiva soltanto il rumore dei nostri respiri affannati. Mi distesi accanto a lei e la baciai in modo casto. La feci alzare e la condussi nel bagno. La presi per mano e mi guardò accigliata non capendo le mie intenzioni.
"Che stai facendo?" chiese con un tremolio nella voce.
"Ci facciamo il bagno" le sorrisi e riempii la vasca di acqua e sapone. La sollei e la feci entrare. Mi sorrise per ringraziarmi di averla aiutata e vi entrai dopo di lei.
Mi sorrise radiosa ma il mio svani poco dopo ricordandom cosa mi aveva raccontato poco prima. "Principessa è tutto finito. Ora siamo solo io, te ed il bambino". La vidi annuire e mi sorrise ma percepii ancora quel velo di tristezza e di preoccupazione nei suoi grandi occhi neri. "Avvicinati a me" annui e si mse accanto a me poggiando la testa al mio petto. Le accarezzai la guancia e si rilassò. Ci sciacquammo e mi alzai per uscire. Si alzò rapidamente non sentendo più il calore del mio corpo. Si voltò e mi vide in accappatoio e la sollevai coprendola con il mio. Lo apri e ci si fiondò dentro poi allacciai la cintura e camminammo fino in camera da letto.
"Amore mi farai cadere così" rise e scrollai la testa. Inciampò e cadde sul letto con me sopra.
"Dove andiamo dolcezza?" scosse il capo divertita e mi prese il volto con entrambe le mani baciadomi passionalmente.
"Dove vuoi"
"Io dico di andare a vestirci intanto" ridemmo all'unisono.
"Allora lasciami"
"No no. Restiamo così" mi alzai da lei è la condussi nell'armadio a muro beige. Lo aprì. "Quale vuoi?" mi indicò una maglietta e prendendola vidi che era quella con la scritta 'Crazy Mofos'. "Ti si addice. Sei proprio una piccola puttana. La mia" mi guardò irritata e si dimenò.
"Lasciami Niall. Lasciami"
"Piccola scherzavo. Shht non litighiamo" mi guardò negli occhi e la rabbia svani. Mi baciò e mi diede uno schiaffo dietro la nuca.
"Questo te lo meriti però" rise e la feci uscire. Mise l'intimo e poi la maglietta. Io presi dei boxer puliti ed una maglia nera.
Ci distendemmo nel letto, la avvicinai a me dai fianchi con una mano e con l'altra giocherellai con le sue dita. Intrecciai le nostre mani e vidi come combaciavano alla perfezione.
"Your hand fits in mine like it's made just for me" le canticchiai e rise distenodosi su di me.
"I'm in love with you and all your little things" aggiunse lei guardandomi negli occhi.
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