[54]
A.
"Amore?"
"Dimmi." Si avvicinò e mi abbracciò, facendo aderire il suo petto con la mia schiena.
"Il tour quando ripartirà?"
"Tra tre giorni, ma resteremo ancora due giorni qui."
"Mi lascerai di nuovo da sola?"
"Sì, mi dispiace." Mi baciò la guancia. "Durerà due soltanto due mesi, però."
"Capisco..." Sorrisi tristemente.
"Ehi, principessa." Mi voltai. "Io sono ancora accanto a te." Risi e si uni a me. "Per farti tornare il sorriso e quelle fossette che adoro, ti porto a fare shopping."
"Sul serio?"
"Sì, insomma non è poi così male." Si grattò la nuca e gli depositai un bacio sulle labbra. "Però, dovrai portare le borse." Mise il broncio.
"Se fossi in te, non sarei così entusiasta."
"E perché?"
"Anche io voglio fare shopping, ma indosserai ciò che ti indicherò io."
"E che negozio sarebbe?" Alzai un sopracciglio.
"Sexy shop." Rise malizioso. Si leccò sensualmente le labbra e rimasi basita.
"Scordatelo."
"Eh, no. Tu mi fai portare le buste ed io ti faccio indossare i vestiti."
"Ho detto di no."
"Perché?"
"Mi vergogno. E poi, non sei geloso?"
"Sì, ma ci sono i camerini." Sollevò le spalle. "Saremo solo io e te." Mi baciò ed arrossii.
"O-ok..." Risposi dopo quest'ultimo.
[...]
"Ma quanta cose hai comprato?"
"Beh, ho anche fatto regali."
"Ma non riesco a portarle da solo." Sbuffai ed alzai gli occhi al cielo, aiutandolo. "Grazie." Mi sorrise e mi sciolsi. "Ora, si va nel mio negozio." Deglutii, per prepararmi al peggio.
-
N.
Entrammo nel negozio e salutammo gentilmente il commesso, il quale scrutava Angel in modo malizioso.
"Cosa stai guardando?"
"La ragazza al tuo fianco."
"Lei è mia." Calcai l'ultima parola.
"Scusa, non lo sapevo." Tornò a fissare il monitor del computer. "Mi raccomando, divertitevi." Le rivolse un occhiolino e strinsi le mani in un pugno, voltandomi livido di rabbia.
"Amico, smettila. Mi stai facendo arrabbiare."
"Va bene." Ridacchiò.
"Giuro che lo uccido." Mormorai.
"Amore, calmati." Si avvicinò e mi strattonò. Ci tese le chiavi della stanza e le afferrò al mio posto. "Andiamo."
Mi trascinò nella sala al lato sinistro, dove si trovava una ragazza pronta ad aiutarci. Presi alcuni indumenti, da lei consigliatomi, e li portai nella stanza. Aprii la nostra porta e la trovai nuda davanti a me. "Porca puttana." Le parole mi sfuggirono di bocca. "M-mettiti q-ques-ti."
"Mi hai già vista nuda." Disse, ridendo.
"Sì, ma eri a meno di due centimetri da me e non ero pronto." Le tesi i vestiti.
Li prese e mi sorrise. Poco dopo, uscì con un completo da poliziotta.
"Come sto?"
"Sei meravigliosa." Mi leccai le labbra. "Sei molto eccitante." Arrossì e mi baciò. La presi dai fianchi e la misi su di me. "Voglio che tu mi arresti, piccola." Sussurrai sul suo collo.
"Non ti farò nulla. Almeno, non qui." Si alzò e prese il prossimo vestito, lasciandomi senza niente.
Cazzo.
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