A.

"Amore?"

"Dimmi, piccola."

"Ma tu e lei... Facevate le stesse cose che facciamo noi?" Mi morsi il labbro.

"Mi stai chiedendo se facevamo i preliminari?" Arrossii violentemente.

"Niall!" Lo sgridai e ridacchiò.

"No, mai fatto."

"E perché con me sì?"

"Perché ti amo. Invece, il nostro rapporto era basato solo su una questione fisica, anche se avrei voluto altro."

"E perché sei rimasto con lei, pur sapendo che non ti avrebbe mai dato ciò che desideravi?"

"Ero innamorato perdutamente e per non perderla del tutto, l'ho accettato."

"Ah..." Annuii.

"Come mai tutte queste domande?"

"Niente, era per sapere."

"Sicura che non ci sia altro?"

"S-sì."

"Dai, che succede?"

"Nulla, davvero."

"Non ti credo." Mi prese per mano e la baciò. "Se pensi che io possa amarla ancora, ti sbagli."

"So che non è così." Lo rassicurai.

"E allora, cosa ti preoccupa?"

"Lei."

"E perché?"

"Ho paura che ti porti via da me e dal bambino." Mi si colmarono gli occhi di lacrime.

"Ma questo non accadrà." Mi asciugò una lacrima. "Da voi non mi allontanerei neanche se mi torturassero." Risi divertita ed arrossì.

"Sei diventato tutto rosso." Gli sorrisi.

"È colpa tua."

"Cosa c'entro io?" Mi difesi.

"Tu c'entri sempre. Mi hai sconcentrato."

"Perché eri concentrato?" Scoppiai a ridere e si offese, incrociando le braccia al petto. "Cucciolo, scherzavo."

"Mi sento offeso."

"Ti ho solo detto che eri arrossito."

"Non ti perdono."

"Ne sei sicuro?"

"Sì." Annuì.

"E se ti dessi un bacio?"

"Non funzionerebbe ugualmente."

"Non saprei." Mi avvicinai a lui e posai le mie labbra sulle sue.

Vi penetrai con la lingua e chiusi gli occhi, muovendola. Si vedevano a due chilometri le nostre lingue che si rincorrevano scherzosanente e intrecciai le braccia attorno al suo collo, mentre mi cinse i fianchi possessivamente. Scese verso il fondoschiena, lo strinse e sussultai.

"Visto funziona sempre."

"Ma tu sei sleale."

"Perché, tu no? Mi stringi il culo solo per farmi gemere."

"Ehi, non davanti al bimbo."

Gli diedi un pugno sul braccio e stavamo per baciarci nuovamente, fino a quando sentimmo una voce.

"C'è Niall!"  

"Cazzo, ci hanno visti." Imprecò.

"Che si fa?"

"Vieni con me." Mi prese per mano ed iniziammo a correre.

"Niall... Fermati, per favore."

"Ma ci raggiungeranno."

"Ti prego... Io-" Non finii la frase che inziai a vomitare.

-

N.

"Porca troia!" La sorressi e le tirai su i capelli. "Scusami, principessa."

"Va tutto bene." Riuscì a pronunciare, prima di vomitare ancora.

Nel frattempo, ci raggiunsero e reclamarono la mia attenzione.

"Scusate, bambine. Ora non posso." Guardai la mia ragazza china a terra e pallida in viso. Le mandai un bacio e mi sorrise a malapena.

"Non puoi non farci l'autografo, solo perché lei sta vomitando?"

"Davvero, mi dispiace. Sarà per un'altra volta." Sorrisi loro.

Era un gruppo di quattro bambine, che probabilmente non avevano più di otto o nove anni. La bambina di fronte a me rivolse uno sguardo carico di odio ad Angel ed uno carico di rabbia verso di me, prima di girare i tacchi ed andarsene.

[...]

"Potevi accontentarle, erano tue fan." Mi disse, dopo essersi ripresa un po'.

"Ma tu stavi male, eri la mia priorità. Dentro di te c'è mio, anzi, nostro figlio."

"Lo so, però mi dispiace per quelle povere piccole."

La vidi alzarsi ed andare nella stessa direzione presa dalle bambine, lasciandomi perplesso.

-

A.

Devo trovarle. In fondo, non chiedevano tanto. Tutte le sue fan vogliono un suo abbraccio, e non è giusto che li abbia solo io.