N.

Mi voltai e dormiva beatamente, raggomitolata su se stessa. Era così tenera.
Passò una hostess e le chiesi se ci fosse una cabina ed annuì, sorridendo. Mi alzai e la presi in braccio, per poi andare nella stanza ed adagiarla nel letto matrimoniale. Mi distesi accanto a lei, accarezzandole il ventre.

"Non vedo l'ora di prenderti in braccio, amore. Sarai così piccolo che non ricorderai, però il giorno più bello della mia vita. Ho tua madre, che è la ragazza più bella che abbia mai visto, ed in meno di otto mesi ci sarai anche tu." Baciai il suo ventre più e più volte, senza rendermi conto che si fosse svegliata.

"Ni, siamo arrivati?" Mi chiese assonnata.

"No, principessa. Pensa a riposarti." Le stampai un bacio sulle labbra e si distese su di me.

"Posso?" Domandò titubante.

"Certo." Le accarezzai i morbidi e lunghi capelli biondi, che odoravano di cannella.

"Quando faremo la prima ecografia?" Mi chiese, con gli occhi chiusi.

"Quando vorrai."

"Voglio farla con te"

"Non me la perderei per nulla al mondo." In risposta, mi strinse e sorrise contro il mio petto. "Sai, ho parlato con il bambino."

"E che gli hai detto?"

"Che non vedo l'ora di tenerlo tra le mie braccia, di coccolarlo come faccio con te e di dargli tutto il mio amore. Poi, gli ho parlato anche di te. Gli ho detto che sei la ragazza più bella che io abbia mai visto e anche che ti amo. Non immagini quanto, piccola". La guardai per tutti questo tempo negli occhi e vidi che erano lucidi. Si morse il labbro e le scese una lacrima. "Non piangere." La asciugai con il pollice e mi sorrise dolcemente.

"Sei il ragazzo più dolce che conosca." Disse, sfiorandomi le labbra. "Ti amo." Sussurrò poco dopo.

"Anche io." Risposi nel suo stesso tono e la baciai, animatamente.

-

A.

Atterrammo dopo qualche ora e scendemmo dall'aereo. Una macchina nera era già pronta per portarci a casa sua, ma rifiutò e mi prese per mano. Dopo qualche minuti a piedi, arrivammo e suonò il campanello. Notai Maura, sua madre, abbracciarlo fortemente e sorridergli teneramente. Infine, mi accolse in casa, senza chiedermi spiegazioni, e dal salotto intravidi Greg e Theo.

Suo fratello era poco più alto di lui ed attraente, ma il mio cuore era solo di Niall. Suo figlio, Theo, mi sorrise allegramente. Bobby, al contrario, mi scrutava un po' torvo. Ma Denise non smetteva di sorridermi, da quando misi piede in casa.

"Vuoi tenerlo in braccio?" Mi chiese Niall e deglutii.

"Io..." Guardai Denise e poi Greg, che mi fecero cenno di sì con il capo.

"Guarda che non morde, al massimo sbava." Risi a tale stupidaggine e lo gli diedi un pugno sulla spalla.

Ridacchò, facendo unire anche questi ultimi. Mi porse Theo e lo presi in braccio. I suoi occhi color azzurro erano uguali a quelli di Niall. Era paffuto, ma infinitamente dolce. Inziai a giocarci e si unì anche il mio ragazzo. Lo guardai per qualche minuto e mi osservò di rimando, mimandomi un ti amo con le labbra.