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[34]

A.

Tornai a casa triste e mi tolsi i vestiti, mettendomi la sua maglietta. La odorai e mi inebrai del suo dolce profumo. Sapere che sarei dovuta stare un mese senza di lui mi distruggeva. Iniziai a sentire subito la sua mancanza, anche se era partito soltanto da qualche minuto. Mi misi a letto e cercai di addormentarmi, ma non ci riuscii. Così, presi il telefono e gli scrissi.

Amore, non riesco a dormire. :(

Inviai il messaggio e mi rispose, dopo una manciata di secondi.

Neanche io, senza di te al mio fianco. Mi manchi, piccola.

Anche tu mi manchi. Mi canteresti qualcosa? Voglio sentire la tua voce.

Sì, principessa.

Il telefono iniziò a vibrare e risposi.

"Amore!" Gridai.

"Ehi, piano." Ridacchiò. "Così mi rompi il timpano."

"Scusa..." Mi morsi l'interno della guancia.

"Va tutto bene, non è successo nulla." Annuii.

"Mi manchi, non ce la faccio un mese senza di te."

"Vedrai passerà in fretta, e senza che te ne renda conto sarò già da te." Mi morsi il labbro.

"Ti amo." Sorrisi.

"Anche io ti amo." Disse, mandandomi un bacio. "Vuoi che canti?"

"Sì, per favore." Rise.

"Ok." Iniziò a canticchiarmi la mia canzone preferita. Little Things. "Notte, principessa. Ti amo." Sussurrò, prima che mi addormentai.

-

N.

L'aereo atterrò qualche ora dopo, ma non avevo dormito affatto. Senza di lei era impossibile, ne avevo bisogno più dell'aria. Era solo mia e di nessun altro. La amo come non ho mai amato nessuna. Nessuna è paragonabile a lei. È la mia piccola, la mia principessa, il mio presente e voglio che sia il mio futuro. Scesi dall'aereo e mi portarono in hotel, dove finalmente potei riposare con il suo peluche a farmi compagnia.

-

Angel's pov

Mi svegliai e vidi un messaggio di mia sorella.

Ti aspetto a casa per l'una. Non fare tardi. X

Mi alzai assonnata e mi feci una doccia, mettendomi un vestito corto e leggero color pesca. Feci colazione, presi il telefono e le chiavi ed infine uscii di casa.

[...]

"Papà, voleva parlarti." Disse Melissa. "Si sente in colpa per quello che ti ha detto." Poggiò una mano sulla mia spalla.

"Dov'è?"

"In salone, ti sta aspettando."

"Va bene, grazie." Le diedi un bacio sulla guancia.

Entrai in salone e lo vidi seduto sul divano e mi fece cenno di sedermi accanto a lui.

"Mi dispiace molto Angie. " Iniziò. "Non avrei dovuto parlarti in quel modo. Sei una ragazza molto dolce ed intelligente, non meritavi tutte quelle parole offensive. Scusami davvero."

"Non devi scusarti, in fondo hai ragione. Non sono più quella ragazzina di prima, lui mi ha cambiata. Mi ha fatta crescere e mi ha fatto scoprire cos'è l'amore." Feci una pausa. "Papà, io lo amo. Anzi, ci amiamo. Per favore, accettalo. È un bravo ragazzo, non merita di essere trattato in quel modo."

"Lo so, ma cerca di capirmi. Ti conosco sin da bambina, ed ora ti vedo così cresciuta. Sono fiero di te, eppure un po' geloso." Risi e lo abbracciai forte.

"Mi mancavano i tuoi abbracci."

"Anche le tua voce, tesoro." Mi diede un bacio vagante tra i capelli e sciolsi l'abbraccio.

"Resti con noia pranzo?"

"Sì, a casa mi sento sola. Niall è partito per il tour e tornerà tra un mese." Mormorai.

"Ti manca, vero?"

"Da morire."

"Ti capisco. Però, porta pazienza. Tornerà, non starà via per sempre."

"Non è questo..."

"E cosa, allora?"

"Sono gelosa." Pronunciai rapidamente. "Ho paura che un'altra ragazza me lo porti via o che lui si dimentichi di me."

"Ma non accadrà, e sai perché?" Scossi la testa.

"Perché avete un legame forte ed unico che vi unisce, l'amore. Quello che unisce anche me e tua madre." Mi sorrise e ricambiai.

"Grazie, papà. Sei il migliore."

"Prego, amore." Sorrise. "Adesso, tutti a tavola che si mangia!" Disse, facendomi alzare e volteggiare.

-

[Un mese dopo]

N.

Scesi dall'aeroporto e l'autista guidò fino alla mia abitazione. Aprii la porta, facendo meno rumore possibile. Era mattina presto e di sicuro stava ancora dormendo. Entrai e salii le scale, vedendola immersa nel sonno. Così, mi distesi accanto a lei e le diedi un bacio sulla fronte.

"Ciao, piccola." Sussurrai. La presi per i fianchi e poggiai il mento sulla sua spalla, stringendola a me fortemente.

-

A.

Sentii due braccia stringermi i fianchi. Così mi voltai e vidi due bellissimi occhi azzurri e una chioma bionda.

"Amore!" Gli saltai addosso.

"Giorno, piccola." Mi prese in braccio ed iniziammo a baciarci disperatamente.

"Non lasciarmi più da sola."

"Non lo farò, te lo prometto." Disse, fiondadosi di nuovo sulle mie labbra.

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