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[25]

N.

Mi presentò i suoi genitori e notai anche Nana, di cui mi aveva parlato. Mi colpì una ragazza, alta magra con i capelli castani e dagli occhi chiari. A prima vista, non mi sembrava essere una loro familiare.

"Chi è lei?" Chiesi, indicando la ragazza.

"Si chiama Chiara, è la ragazza di mio fratello."

"Oh, non pensavo venisse." Mormorai. "È carina, non trovi?"

"Molto." Disse, guardandola e rivolgendole un sorriso. "Aspetta... Cosa?"

"Non è brutta." Mi grattai la nuca. "Con questo non voglio dire che mi piace."

"Sì, certo." Si alzò, andando verso di lei.

"Io..." Rimasi seduto sul divano a guardarle, mentre parlavano.

-

A.

"Ciao." Sorrisi. "Sono Angel, la sorella di Alex." Le strinsi la mano, ricambiando.

"Ciao." Sorrise. "Non mi ha mai parlato di te."

"Ehm... Vedi, amore, è entrata a far parte dalla famiglia da poco." Disse imbarazzato. "Vi lascio un po' da sole, così vi conoscete meglio. A dopo." Diede un bacio alla sua ragazza e si avvicinò ai nostri genitori, iniziando a conversare con loro.

"Dimmi, chi è quel ragazzo che mi sta fissando?"

"Niall, il mio fidanzato." Lo guardai e mi strizzò l'occhio. Sorrisi e mi rivolsi di nuovo a Chiara.

"Mi sembra di averlo già visto." Pronunciò. "Ma è quello dei One Direction?"

"Esattamente." Mi morsi il labbro.

"Mio dio, posso conoscerlo?"

"Certo." Dissi, sorridendo fintamente e ricambiando i suoi sorrisi, altrettanto falsi.

Mi diressi verso di Niall, che era seduto sul divanetto a bere un bicchiere d'acqua.

-

N.

"Amore?" Mi voltai.

"Sì?" Risposi.

"Voglio presentarti Chiara."

"Ciao." Le sorrisi. "Niall, piacere di conoscerti." Le strinsi la mano.

"Piacere mio." Ricambiò la stretta.

Osservai per qualche secondo Angie, la quale non sembrava felice del suo atteggiamento. Era infastidita, si vedeva.

"Dal vivo sei molto più attraente." Vidi la ragazza al mio fianco tossire.

"Stai bene, piccola?" Le domandai.

"Sì, mi è solo andata di traverso un po' di acqua. Tutto qui, ma ora va meglio." Le sorrisi, ma guardò altrove.

"Come è andato il tour?" Continuò.

"Bene. Anche se quello di Milano è stato il più bello per me, è stato pieno di sorprese e di emozioni." Guardai Angel, ma era intenta a osservare altrove.

"Il prossimo, quando sarà?"

"Fra tre giorni."

"Potrei farti una domanda che non c'entra nulla con quello di cui stiamo parlando?"

"Sì, dimmi."

"Ma voi due... Fate mai sesso?" Sussurrò, affinché solo io e lei potessimo ascoltarla.

Rimasi senza parole. Angie mi fece cenno di non dirle niente, ma le parole mi sfuggirono di bocca prima che me ne rendessi conto.

"Beh, sì."

"Ti dai da fare, eh." Sorrise maliziosa.

"Diciamo di sì o almeno credo." Risposi, arrossendo.

-

A.

Non posso credere che l'abbia appena fatto. Gli avevo chiesto di non rivelarlo a nessuno, nemmeno a Chiara. Era la nostra intimità, non la loro.

"Dobbiamo parlare." Lo trascinai in camera mia e chiusi la porta, per poi voltarmi ed urlagli contro. "Ma che cazzo fai?"

"Calmati, mi è sfuggito soltanto."

"Non è vero!" Afferrai la testa tra le mani, sedendomi sul letto. "Io, davvero, non so che ti passi per la mente."

"Ho fatto qualcosa che non va?"

"Secondo te?" Gridai sofficemente. L'ultima cosa che volevo è che tutti ci sentissero litigare. "Prima dici che è molto bella, poi ci flirti. Vuoi portartela a letto? Se è così non ti fermo. Anzi, perché non vai da lei? Sono sicura che ti stia aspettando."

"Cosa? Non è affatto così." Sbuffò. "Lei ama Alex, lo hai visto anche tu."

"Sai cos'è che ho visto? Una ragazza che ci stava provando spudoratamente con il mio ragazzo davanti ai miei occhi, e che quest'ultimo non fa nulla per respingerla."

"Piccola, ti sbagli."

"So quello che ho visto." Lo zittii, ma scoppiò a ridete.

"Cosa ti fa ridere?"

"Il fatto che tu sia così gelosa." Si avvicinò a me lentamente.

"E allora?" Risposi, allontanandolo.

"Non devi esserlo, io amo solo te."

"Ma nel mentre pensi a lei."

"No, l'unica ragazza a cui penso sei tu. Pr me può fare e dire ciò che vuole, a me non importerebbe nulla."

"Sì, ma mi da sui nervi." Mi prese per i fianchi e misi le mani sul suo petto per spostarlo, ma senza successo.

"Guardami." Soffiò sulle mie labbra. Alzai gli occhi e li incastonai nei suoi. "Ti amo." Disse, giocherellando con il mio labbro inferiore.

"Anche io ti amo." Chiusi gli occhi e iniziammo a baciarci dolcemente.

-

N.

"Ci sei soltanto tu nei miei pensieri, lo sai." Le sfiorai il naso con il suo. "Le altre non esistono." La strinsi a me.

"Davvero?" Chiese con un fil di voce.

"Sì, per me sei l'unica." Arrossì e si morse il labbro, abbracciandomi.

"Ti amo." La baciai.

"Ti amo anche io." Mi baciò ripetutamente. "Scendiamo?"

"Certo." Uscimmo dalla stanza e scendemmo per mano.

"Che avete fatto di sopra?" Chiese Chiara.

"Abbiamo parlato." Rispose Angie, precedendomi. "Abbiamo prima litigato, e poi abbiamo fatto pace."

Le circondai la vita con un braccio. Si mise davanti a me e si poggiò al mio petto, così la strinsi.

"Succede anche nelle coppie inseparabili." Ammiccò guardandola.

"Sì, ma le coppie che si amano davvero superano anche i problemi più difficili." Risposi io questa volta. "Sta tornando Alex, credo sia pronto." Continuai, lasciandola interdetta.

Mi sedetti vicino a Angel e le diedi la mano, disegnandole dei cerchi per calmarla e sembrò funzionare. Era la cosa che preferivo farle di più al mondo.

"Andrà tutto bene." Le sussurrai.

"Allora, non conosci mio padre." Disse in risposta.

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