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[23]

N.

Mi svegliai e mi voltai di scatto, pensando che se ne fosse andata. Invece, era ancora accanto a me che dormiva. Mi avvicinai e le accarezzai i capelli delicatamente, lasciandole un dolce bacio sulle sue labbra.

A quel tocco si voltò, ancora immersa nel sonno e si strinse a me, raggomitolandosi su se stessa. Così, alzai le coperte e la coprii bene. Mi distesi e la presi, facendola stendere sul mio corpo, così da accarezzarle meglio i capelli.

"Sei il mio angelo." Sussurai e mi sorrise. "Ma sei sveglia?" Ridacchiai.

"Sì." Rise.

"Da quanto?"

"Da un po'." Ammise. "Solo che non volevo."

"Buongiorno, principessa." La baciai dolcemente.

"Buongiorno, amore." Si sedette su di me e la strinsi. "Davvero pensi che sia il tuo angelo?" Mi chiese, mordendosi il labbro inferiore.

"Certo o non lo avrei detto. Sei davvero tutto per me."

"Ti amo." Disse, baciandomi il naso.

"Anche io." Risposi, baciandole l'angolo della bocca. "Volevo chiederti una cosa ieri, ma preferivo fosse meglio non farlo."

"Dimmi." Mi guardò negli occhi.

"Vorresti creare una famiglia?" Aprì gli occhi leggermente. "Non dico ora, ma mi piacerebbe saperlo."

"Sì, sarebbe bellissimo." Sorrise e si morse il labbro. "Però, tu hai il tour e sarebbe un problema."

"Ma no, niente affatto. Starò con te e con i nostri bimbi, sempre." Mi sorrise ampiamente. "Un'altra domanda."

"Quale?" Si rifugiò nel mio petto.

"Vorresti vivere insieme a me?"

"Sì, amore." Mi abbracciò e mi diede un bacio sulle labbra. "Solo io e te." Mi baciò di nuovo. Poi mi abbracciò. "Non vedo l'ora." Mi sorrise e ricambiai.

"Pensavo che potremmo prenderla qui, a Roma. Mi piace questo posto è tutto tranquillo, è meno caotico del centro e ci sono delle ville splendide a qualche chilometro. Ti andrebbe di vederle?"

"Va bene." Le baciai la fronte. "Quando?"

"Questo pomeriggio?"

"Sì, ma-" Si interruppe a causa della vibrazione del telefono.

-

A.

Presi il telefono e risposi.

"Ciao, papà."

"Ciao, tesoro." Sorrisi. "Come stai?"

"Bene e tu?"

"Bene, grazie. Stasera a cena viene Chiara, la ragazza di Alex, e mi chiedevo se volessi venire a conoscerla. Inoltre, Melissa è impaziente di passare un po' di tempo con te."

"Mi dispiace di non essermi fatta sentire. Comunque, ci sarò. Un'ultima cosa... Può venire anche Niall?"

"Chi è?" Chiese confuso.

"Una persona speciale." Lo guardai e gli mandai un bacio, facendolo mordere il labbro. "Vorrei presentarvela."

"Va bene, amore." Ridacchiò. "Ci vediamo dopo."

"A dopo, papà." E chiusi la chiamata.

"Chi era?" Si schiarì la voce.

"Mio padre."

"È successo qualcosa?"

"No, nulla. Ci ha invitato a cena. Dobbiamo essere lì per le otto. Voglio che ti conoscano."

"Nessun problema." Sorrise.

"Promettimi una cosa." Mi avvicinai a lui.

"Cosa?" Sorrise.

"Non dire a mio padre che..." Arrossii. "Che lo abbiamo già fatto."

"Perché?"

"Non ti conosce e potrebbe ucciderti. Ti prego, non dire nulla."

"Va bene." Sorrise. "Ti va di pranzare?" Annuii. "Vieni giù, dai."

[...]

"Amore, hai mangiato più di me. Va tutto bene?"

"Certo." Annuii.

"Però, vacci piano o vomiterai di nuovo."

"Non accadrà." Lo consolai.

"Senti, ti va di vedere quelle ville?"

"Ora?" Mormorai.

"Vogliamo rimandare?"

"Sì, meglio di sì." Dissi. "Voglio stare con te."

"A fare cosa?" Sorrise malizioso.

"Quello che vuoi." Alzai le spalle.

"Facciamo l'amore?" Mi baciò.

"No, per favore." Lo pregai. "Non sono pronta."

"Ti aspetterò."

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