[16]
N.
Mi svegliai e la adagiai sul letto senza svegliarla e mi recai in bagno, facendomi una doccia veloce . Infine, misi una maglietta a maniche corte bianca ed un paio di jeans abbinati a delle blaser nere ed uscii, per farle la sorpresa che avrei dovuto fargli da tempo.
-
A.
Mi svegliai, ma come mi voltai non vidi più quel meraviglioso angelo biondo dormire accanto a me. Mi sedetti e mi stropicciai gli occhi. La stanza era talmente grande, che starci da soli era una sensazione spiacevolmente triste.
Mi alzai e riordinai un po' il disordine di magliette sparse per tutta la camera. Poi, presi una sua maglietta e la odorai. Sapeva di lui. Così decisi di indossarla, non prima di essermi lavata e di aver lavato i capelli. Uscita dalla doccia, mi misi la maglietta ed un paio dei suoi pantaloncini sportivi che mi stavano larghi. Però, mi sentivo comoda con i suoi vestiti. Mi asciugai i capelli con il phon e, finito, lo posai e lo rimisi al suo posto. Uscii dal bagno, ordinai la colazione e la divorai. Non sapevo dove fosse andato, non mi aveva accennato niente ieri sera.
Mi annoiavo terribilmente; così accesi la televisione e iniziai ad appassionarmi ad un film poliziesco, fino a che non mi addormentai di nuovo. Mi svegliai di soprassalto perché mi sembrava di aver sentito un rumore ma, appena aprii gli occhi, la stanza era come prima. Vuota. C'ero solo io e la televisione accesa, che ormai trasmetteva il telegiornale. Diedi un occhiata al telefono. Nessuna chiamata o messaggio da parte di Niall. Mi stavo iniziando a preoccupare. Era da solo, in una città che non conosceva. Appena mi alzai, vidi disteso sul letto un bellissimo vestito nero con delle scarpe con i tacchi argentati ed un bigliettino attaccato sopra. Era la calligrafia di Niall.
Ti aspetto in spiaggia alle 19:30. Indossa il vestito, che ho comprato appositamente per te. Non sapevo la tua taglia, ma spero che ti stia e che ti piaccia. Non preoccuparti, sto bene. Non vedo l'ora di vederti.
Niall xx
Mi stupisce ogni volta di più. Giuro che, appena lo vedo, lo riempio di baci.Mi affrettai, emozionata ed allo stesso tempo agitata. Indossai il vestito con i tacchi, mi feci i boccoli lasciandoli sciolti e misi un ombretto argentato, abbinato alle scarpe ed una puschette nera, che Niall aveva comprato insieme al vestito. Uscii di casa ed andai in spiaggia.
-
N.
Devo rilassarmi.
Continuai a ripetermi le stesse frasi per tutto il tempo che la aspettai, ma alla fine la vidi arrivare. Era fottutamente bellissima.
"Sei meravigliosa." Dissi meravigliato.
"Anche tu con lo smocking." Le diedi un casto bacio sulle labbra.
"Allora?"
"Aspetta." Presi la benda e glie la misi sugli occhi.
"Così cadrò."
"Non succederà, se dietro ci sono io che ti sorreggo. Fidati di me." La presi per mano, stando attento a non farla inciampare o cadere. "Siamo arrivati, sei pronta?"
"Sì." Lee tolsi la benda e aprì gli occhi, restando di stucco. "È tutto per me?"
"Solo e soltanto per te."
"Ma non dovevi." Arrossì.
"Volevi stare per un'intera giornata qui, ed eccoci." La vidi rivolgermi un sorriso pieno di stupore, e di gioia allo stesso tempo. "Hai fame?"
"Un po'."
"Allora, vieni." La condussi in un tavolo a lume di candela di fronte al mare, con accanto una deliziosa casetta che si affacciava su di esso.
"È tutto così bello, sembra un sogno."
"Il tuo." Le sorrisi.
"È tutto così perfetto, non so come ringraziarti."
"Non ce n'è bisogno." Rise alla mia affermazione. La feci sedere e mi accomodai anche io, iniziando a mangiare ed a ridere. Alla fine, la invitai a ballare e la strinsi delicatamente per i fianchi. Era il momento giusto. "Devo dirti una cosa... quella che avrei dovuto dirti anche ieri."
"Cosa?" Mi distaccai da lei.
Iniziò a mancarmi l'aria ed ad avere la bocca secca. La salivazione mi aveva abbandonato. Decisi di prendere un lungo respiro.
"Sei la ragazza più bella che abbia mai visto. Mi piaci, mi piaci da morire. Sei la ragazza che ho sempre sognato di avere. Ma adesso è cambiato qualcosa, non so dirti cosa. So solo che non provo le stesse cose di prima." La vidi sbiancare e guardarmi confusa. Si allontanò, quasi sconcertata. "Io ti amo." Si immobilizzò e si voltò, lentamente.
"C-cosa hai detto?" Soffiò.
"Ho detto che ti amo, non smetterò mai di dirlo. Sono cotto di te fin dal nostro primo incontro." Iniziò a piangere e si avvicinò lentamente.
"Ti amo anche io." Sussurrò, sulle mie labbra. La baciai ed ad ogni ti amo che le pronunciavo, le rubavo un bacio.
"Pensavo non ricambiassi i miei sentimenti."
"Tu mi hai fatto impazzire." Tirai fuori un cofanetto con due collanine. "Voltati." Fece come gli chiesi e le legai la collanina al collo, con un ciondolo a forma di N. Poi, lasciai che facesse lo stesso con la mia che, invece, recava la lettera A.
"È bellissima."
"Come te, piccola."
Mi saltò in braccio, baciandomi con foga e la portai dentro la casetta, adagiandola sul letto.
"Non resisto più."
"Vai piano."
"Ti amo troppo, voglio fare l'amore con te."
"Anche io." Sorrise.
Tornai a baciarla e scesi fino al collo, lasciandole dei baci umidi. Vi passai poi la lingua, sentendola gemere e le depositai in ricordo un succhiotto ben visibile. Le mie mani cercarono la cerniera del vestito e, trovata, la slacciai e lo tolsi. Mi staccai dalle sue labbra, ammirandola per la prima volta in intimo. Era bellissima, anche se aveva dei lividi a causa del patrigno.
-
A.
Volevo fare l'amore con lui. Lo amo, e ora è mio. È il mio ragazzo.
Mi tolse rapidamente il vestito e mi guardò in intimo.
"Sempre più perfetta." Arossii a quelle parole, e mi fece distendere sul letto.
Gli tolsi la giacca, la camicia e infine i pantaloni. Non ce la facevo più nemmeno io, volevo sentirlo dentro di me. Restammo entrambi in intimo a baciarci, come non avevamo mai fatto. Uno di quei baci dolci, ma passionali, pieni di amore e desiderio. Mi distaccai e gli morsi il labbro, succhiandolo.
"Non ce la faccio più." Mormorò.
"Nemmeno io."
Si distese su di me e mi slacciò il gancio del reggiseno, per poi togliermi le mutandine e mi aiutò a fargli togliere i boxer. Avvampai, vedendolo nudo.
"Sei così bella quando arrossisci, e ora sei completamente mia." Fece sfiorare le intimità, e mi lasciai sfuggire un gemito di approvazione. "Farà un po' male." Annuii e mi penetrò delicatamente. Strizzai gli occhi, per il dolore. "Vuoi che mi fermi?"
"No." Mi baciò e si sistemò meglio in me, ansimando. Iniziò a spingere dolcemente. Emisi un gemito soffocato, seguito da altri sempre più profondi, con l'aumentare delle spinte. "Baciami, per favore."
Gemette e mi baciò, facendo sfiorare le nostre lingue mentre continuava a spingere. Le spinte erano prima lente e dolci, poi forti e decise. Era una sensazione davvero meravigliosa.
"Sto per venire." Ansimai.
"Anche io." Gemette.
Sentivo l'orgasmo vicino, fino a quando non spinse sul mio punto debole e gemetti sempre più forte. Raggiungemmo l'orgasmo insieme e si distese al mio fianco, ansimando pesantemente.
"È stato bellissimo."
"Fantastico." I suoi battiti e il suo respiro tornarono pian piano regolare. "Eri così stretta."
"Era la mia prima volta..." Arrossii.
"Sul serio?" Annuii e mi morsi il labbro. "Dio, perdonami."
"Non scusarti, è stato bellissimo." Mi sdraiai accanto a lui, poggiando la testa sul suo petto e disegnando dei cerchi immaginari. Guardai le coperte e vidi del sangue. "Cavolo!"
"Che succede?"
"Il lenzuolo... È sporco di sangue."
"Non preoccuparti, si laverà. Comunque, non scherzo se dico che sei un angelo. Ti si addice il nome, ti descrive a pieno."
"Anche il tuo nome, è dolce come te." Mi misi a cavalcioni su di lui e gli disegnai il contorno delle labbra con la lingua, leccandole poi entrambe. Gemette sommessamente.
"Ti ho fatto male?"
"No, al contrario." Indicò le lenzuola, con un cenno del capo, e notai si fosse eccitato. "Ti voglio ancora."
Mi distese sotto di lui e mi aprì le gambe, si avvicinò e leccò il clitoride. Strinsi le coperte, emettendo un gridolino di piacere. Lecco tutto intorno, e gemetti sempre più forte. Si staccò e stimolò il clitoride con un dito, provocandomi brividi in tutto il corpo.
Tornò a stimolarlo e mi penetrò con un dito, facendomi gemere rumorosamente.
"Sei così bagnata." Spinse sempre più forte e aggiunse un secondo dito, facendomi contorcere dal piacere.
Gli graffiai la schiena ma, non si limitò a spingere forte con entrambe le dita, così ne aggiunse un altro, spingendo molto più forte, tanto da farmi inarcare la schiena.
Continuò, per farmi venire. Lasciai che l'orgasmo si liberò da me. Tolse le dita e le leccò con gusto. Poi, leccò anche il resto avvicinando la lingua all'intimità.
"Non ho mai provato tanto piacere in tutta la mia vita." Ansimai, mentre il mio petto si muoveva freneticamente.
"Sei indescrivibile a letto."
"Anche tu." Lo schiaffeggiai sulla spalla, ridendo.
"Se mi facevi aspettare un altro po', sarei impazzito."
Lo baciai e mi abbracciò, intrecciando le gambe. Mi strinse tra le sue braccia, facendoci le coccole e ci addormentammo infilandoci sotto le coperte.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro