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Chapter 34: All I Know

"Okay, parliamone".
"Calum, mi fai davvero paura".
"Credo che per Ed Sheeran potrei tornare etero... Ma solo per lui".
Io e Calum ci giriamo verso Clarissa, seduta a gambe incrociate sul mio divano che continua a sgranocchiare patatine, muovendo le spalle a ritmo di Barcelona, l'unica canzone che mi fa venire voglia di correre a gambe aperte da Luke per sentirmi sussurrare nell'orecchio 'te amo mi cariña' mentre...
"Terry, si puó sapere perchè guardi il vuoto e gemi? Anzi, no, non voglio saperlo" sospira Clarissa, guardandomi rassegnata mentre Calum sorride, sognante: "saró anche un ragazzo dalle forti fantasie sessuali, ma se qualcuno mi dedicasse una canzone di Ed Sheeran credo che gli darei il culo".
"Come se adesso non lo dessi in giro. Tra l'altro, non ho ancora capito la natura dei tuoi rapporti oltre che sessuali con Ashton" commento, guardando il moro che arrossisce, scrollando poi le spalle.
"Mi impala con la sua croce ed io in cambio gli faccio provare il paradiso che c'è nella mia bocca" ammicca, facendo quasi soffocare la bionda con le patatine proprio mentre parte la canzone successiva.
"Sono sempre più fermamente convinta che tra aqua girl e l'ossessionato per le croci sono l'unica con un minimo di cervello" borbotta Clarissa, facendomi inarcare un sopracciglio.
"Hai dei sogni erotici sul muesli con la frutta secca".
"E vuoi baciare le sopracciglia di Gigi Hadid".
"Fai fantasie su mia sorella".
"E hai detto a Michelle che è una grande puledra, concludendo il tutto con un 'giddap'".
Clarissa alza gli occhi al cielo, allontanando i nostri commenti con un gesto della mano, quando Cindy compare dalla porta di casa, bagnata dalla testa ai piedi e con sguardo furente.
"Tutta colpa tua, Terry. Che ha fatto adesso il tuo starboy, ti ha mandato una foto del suo pene? Fuori diluvia, ci vorrebbe l'arca di Noè" sbotta, lanciandomi contro uno stivale bagnato che schivo per miracolo, quando Clarissa interviene: "ho provato ad ordinarla, ma i produttori mi hanno detto che è in riparazione. Ho ordinato uno yacht peró, per salvarci dalle inondazioni di Ondina".
"Ma quale ondina, che questa è un maremoto su due piedi" borbotta mia sorella, mettendo sul termosifoni i vestiti bagnati prima di cogliere la vista del nuovo cd di Ed Sheeran lasciato sul divano.
"Una cosa buona l'hai fatta peró, Doccia" sospira, lasciandosi cadere sul tappeto accanto a Calum, quando il mio cellulare comincia a vibrare, richiamando l'attenzione generale.
"Santo cielo, vado a diffondere il bollettino meteo" sospira Clarissa, alzandosi probabilmente per andarsi a prendere da bere, conoscendo ormai casa mia come se fosse sua, quando sorrido davanti alla foto del contatto di Luke, scattata mentre dormiva dopo la nostra terza volta.
Che è stata il giorno dopo la mia prima volta.
Ho diciannove anni di sesso mancato da recuperare, ormai Gina è pronta ad accoglierlo quando vuole e dove vuole.
Dovrei effettivamente comprare un paio di mutande con su scritto 'open 24/7'.
"Hey" sorrido, alzandomi con il cellulare all'orecchio, ignorando i segnali espliciti di Calum e le occhiatacce di quell'acidona di mia sorella, chiudendomi in camera mia a chiave.
Con Luke Hemmings non si sa mai cosa aspettarsi, e se volesse provare del phone sex decisamente non mi tirerei indietro.
"Hey, stargirl. Come sta andando la riunione con gli altri membri dell'Holy Trinity?" Domanda la voce calda di Luke, facendomi avvampare per quanto è roca e per quanto vorrei sentirla sussurrare nel mio orecchio cose che di casto non hanno nulla, che probabilmente farebbero avvampare Sasha Grey e Rocco Siffredi.
"Come al solito. Calum ci ha raccontato del nuovo costume da suora che si è comprato per far eccitare Ashton e Clarissa sta mangiando patatine e facendo commenti inopportuni. Adesso si è unita anche mia sorella che mi sta dando la colpa per il maltempo. Ti sembra giusto? Okay che ho dei problemi idrici, ma mi sembra leggermente esagerato accusarmi in questo modo spudorato!" Racconto, sedendomi sul mio letto solo per essere guardata male dal mio gatto per aver fatto incavare maggiormente il materasso, ma ben presto torna a dormire, ignorandomi proprio come sempre.
Una risata lascia le labbra di Luke, facendomi sorridere leggermente: "povera stargirl maltrattata. Ed io che stavo pensando che questo sarebbe il tempo perfetto per stare a casa, magari a guardare un film nel letto, con i popcorn... E magari stare nel letto tutta la notte a fare l'amore mentre fuori piove, io e te da soli...".
Il respiro mi si mozza in gola a quelle parole, facendomi aggrappare al materasso per evitare di cadere mentre Gina si risveglia in un modo che farebbe impallidire gli orsi in letargo.
Porca miseria, al momento non sono pronta!
Spero che sia avanzata ancora un po' di crema depilatoria e che Cindy non l'abbia finita tutta.
Al massimo ho della panna montata in frigo che posso usare come schiuma da barba.
"Sarebbe perfetto, io e Gin... Voglio dire, approvo" mormoro con la gola secca, sentendo l'impellente bisogno di baciare ogni centimetro della sua pelle (comprese le ginocchia), quando Luke sospira, facendomi inarcare un sopracciglio.
Non si sta masturbando mentre è al telefono con me, vero?
Qualcosa sbatte, un rumore d'acqua (e per una volta acqua non mia), altro sbatte e, finalmente, parla nuovamente: "sono nell'androne del tuo palazzo, sono passato a prenderti. Ho casa libera".
Oh porca...
"Luke, ma io devo..." depilarmi, lavarmi i capelli, farmi i baffetti, le sopracciglia, lavarmi i denti, cercare un paio di mutande decenti, un reggiseno che non abbia le banane o le lucine di natale sopra, trovare qualcosa da mettere, cercare di far stare i capelli in modo vagamente decente.
"Tranquilla, fai con calma, ti aspetto sotto. Tanto abbiamo tutta la notte" risponde, e riesco a sentire il sorriso ammiccante che ha sulle labbra e che mi fa morire come ogni volta perchè posso benissimo immaginare quel sorriso in mezzo alle mie cosce.
"Va bene, dammi venti minuti e scendo".
Inutile dire che dopo quelle parole ho chiamato tutta la ciurma per farmi aiutare a trasformarmi dal primate che sono in casa alla donna che cerco di essere fuori casa.

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