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Rivelazioni




La verità rende liberi, l'imperfezione rende veri

(Cit.Massimo Bisotti)








Tre mesi dall'arrivo di Anakin al tempio Jedi.

È trascorso un altro mese dal mio arrivo al tempio Jedi, di acqua sotto i ponti ne è passata davvero molta. Con Pam, Cassian e la piccola Lia siamo diventati buoni amici. Non c'è giorno che non ne combiniamo una. Stare qui è come tornare bambino. Ho sempre avuto responsabilità e doveri. Non ho mai potuto giocare liberamente costantemente sotto osservazione e impegnato nello studio, negli allenamenti e nelle missioni inseguito. Qui al tempio invece la vita è molto più pacata. Nonostante gli impegni, le regole ferree, lo studio, gli addestramenti e le missioni si respira un'altra aria. Si respira serenità, pace interiore e libertà. Tre cose per me sconosciute fino a tre mesi fa.

Cassian e Pam alcune volte in questo mese, sono usciti in missione con i loro maestri Plo Koon e Mace Windu. Anche Obi-Wan, ha cominciato a portarmi in giro con lui per il senato o in altre piccole missioni e a me sta bene così. Dopo tutto, se dovessi ritrovarmi faccia a faccia con un mio maestro, un altro Sith o il grande inquisitore, non saprei davvero cosa fare.
Più passa il tempo, più la mia lealtà è divisa. Ho così tante incertezze e dubbi. Nonostante la severità degli ultimi castighi che mi ha inflitto papà continuo a perdere tempo a tergiversare. Una parte di me vorrebbe per sempre restare qui, ma non si può.

Ho continuato anche a vedermi clandestinamente con Padmè e ormai sono pronto a dirle la verità è un rischio. Però lo devo fare. Temo che da un momento all'altro la bugia che sto recitando possa esplodere in mille pezzi e frantumarsi. Così rischierei di perderla e non voglio. In realtà se le dico la verità rischio non solo di perderla, ma anche di mettere in pericolo la missione. Però, c'è una remota possibilità che lei comprenda o voglia almeno provare a comprendere chi io sia davvero e la mia situazione e magari non dirà nulla a nessuno. Lo so che i miei sono sogni appesi in aria, trasportabili come foglie al vento o come acqua di fronte alle pale di un mulino, ma voglio provarci. Devo dirle la verità il prima possibile, tra un mese esatto mio padre ordinerà il mio rientro su Mustafar. Per tanto adesso o mai più. Ciò che accadrà dopo si vedrà.

I miei incubi continuano a tormentarmi. Soprattutto uno è sempre ricorrente. Il sogno della maschera gigante che mi perseguita. Più i miei dubbi si estendono più questo incubo mi perseguita. Anche nei sogni sono diviso a metà.
In questo momento sto andando insieme a Obi-Wan al Senato. Il cancelliere cioè mio padre ha richiesto la presenza di alcuni maestri del consiglio. Sembra ci siano altri problemi con il clan bancario e con i separatisti. Che novità.

Quando la porta delle stanze del cancelliere si apre, seduti alla sua scrivania sono già il maestro Yoda, Plo Koon e la maestra Shaak Ti.
- Cancelliere, maestri. - Saluta rispettosamente Obi-Wan. Io resto in silenzio faccio solo un lieve cenno con il capo. Sono l'unico padawan nella stanza, qualcosa, mi dice il mio caro paparino, ci ha messo lo zampino.
- Maestro Obi-Wan. Sedete pure. Stavamo giusto discutendo con i maestri la possibilità di un'interferenza da parte dei separatisti nei trattati con il clan dei bancari. Sospettiamo che dietro a tanta reticenza possano nascondersi le ombre di un complotto separatista. Dobbiamo porvi rimedio. - Papà è davvero agguerrito, direi persino preoccupato, che attore. Ho capito da chi ho ripreso le mie doti artistiche. Involontariamente nella mia mente si materializza l'immagine di mio padre vestito di tutto punto con tanto di trucco che sale su di un palco con tanto di parrucchino e inizia a recitare, una risatina sfugge al mio controllo. I presenti si voltano nella mia direzione. Gli occhi del cancelliere mi trafiggono.

- Scusatemi.- Una parola appena udibile, Abbasso lo sguardo imbarazzato e spaventato allo stesso tempo, so che in questo momento non può farmi nulla è il dopo a spaventarmi. Obi-Wan deve percepire il mio disaggio dato che si avvicina sorridendomi, una leggera pacca sulla schiena a sottolineare che non è successo nulla di grave. Poi tutti tornano ai loro discorsi.

- Si penso che potrebbe avere senso questa cosa, cancelliere. Forse dovremmo mandare una delegazione su Aargau. Magari la regina di Naboo insieme alla senatrice Mon Mothma e il senatore Organa che tempo addietro hanno già ottenuto buoni risultati. Potrei accompagnarli io stesso. - Suggerisce il maestro Mace Windu.
- Si, sembra una buona idea, maestro. Però forse sarebbe meglio mandare Obi-Wan e il suo giovane apprendista. Potrebbe essere una buona occasione per lui di apprendere qualcosa sulle strategie della politica. - I presenti spostano di nuovo lo sguardo su di me ingoio un nodo alla gola. Mi sento in imbarazzo. La richiesta velata di papà è ciò che mi impensierisce, il suo mandate Anakin, vuol semplicemente dire vai la e fai il doppio gioco, se vedi che San Hill e Yul Ren cedono eliminali o riportali alla ragione. Il come è solo un mio problema.

Yoda è pensieroso per tutto il tempo è rimasto in silenzio.
- Temo che più grande di ciò che noi crediamo questo gioco sia. Però il cancelliere ha ragione ha, il padawan alla prova mettere dobbiamo. Obi-Wan partire dovete. Attenzione, cautela e mente fredda dovrete avere. - Afferma Yoda un piccolo saltino e scende dalla poltrona dello studio di papà, ogni volta resto esterrefatto di fronte alla sua agilità benché la sua veneranda e rispettabilissima età.

I maestri Jedi salutano il cancelliere e seguono tutti Yoda.
- Maestro Obi-Wan una parola per favore. - Con la sua voce laconica e calma il cancelliere blocca la nostra uscita.
- Ditemi pure cancelliere. - Obi-Wan prima di voltarsi esprime con un'espressione infastidita per quella richiesta inaspettata, quando si volta nulla trapela dal suo volto, un piccolo sorriso di cortesia stampato in faccia. Lui detesta i politici lì reputa tutti doppiogiochisti e ipocriti in questo caso non posso dargli torto.
- Mi chiedevo come stesse andando questo giovane Padawan, come il vostro tentativo stia procedendo. - Quelle parole mi fanno sbiancare e sconvolgono Obi-Wan Ottimo, ma cosa gli interessa come vado? Adesso deve venire a mettere lo zampino anche qui? Quanto gli piace sottolineare che lui ha il comando della mia vita.
- Non capisco, perché mi poniate questa domanda cancelliere queste sono domande interne del consiglio Jedi. - Obi-Wan appare seccato adesso anche sospettoso.
-Certamente maestro, capisco. Solo le mie sono domande lecite, dato il momento in cui ci troviamo e la delicata situazione che stiamo vivendo. Capite bene che la sicurezza della repubblica viene prima di ogni cosa. - Falso, bugiardo, ipocrita, serpe! Lui vuole solo trovare un pretesto per invadere anche questa mia momentanea seconda vita.
- Certo comprendo. - Il mio maestro adesso è pensieroso, sta pesando le parole del cancelliere, come sempre quando riflette si porta una mano sulla barba. Probabilmente sta riflettendo su come venirne fuori senza arrischiarsi troppo.

- Anakin è un bravo padawan. Impulsivo e testardo come del resto la sua giovane età prevede. Però è bravo e si impegna mi dà molte soddisfazioni. Sono sicuro che da lui non avrete problemi. Se è questo a preoccuparvi. - Le sue parole mi colpiscono. I miei maestri mi hanno sempre e solo rimproverato e detto che potevo fare meglio. Che non andavo mai bene e non ero mai abbastanza. Lui mi ha appena elogiato davanti a mio padre. Raddrizzo la schiena e anche la testa. Obi-Wan crede in me. Qualcuno crede in me. Un'ondata di calore e sicurezza si dirama in tutto il mio corpo e un sorriso appare sul mio viso.

Mi sento in dovere di rispondere a quelle sue parole, così ricche di significato per me.

- Ti ringrazio maestro, non deluderò le tue aspettative. - - Non lo farai Anakin. - Mi dice poggiando la sua mano sulla mia a spalla sinistra. Le labbra di papà si increspano solo un secondo, poi tornano piatte e inespressive come sempre.

- Bene, spero sia così. Dopo tutto quando sembra che siamo arrivati ​​alla meta ne arriva sempre un'altra e cadere è più semplice che salire. Tuttavia con un maestro come voi Obi-Wan, Anakin può stare sereno. - Il mio sorriso si spegne. La sua voce è stata schietta, falsamente cordiale e dolce. Lui non è soddisfatto di me. Facciamo un inchino e ci avviamo verso l'uscita.

Sento sulla mia schiena lo sguardo di mio padre.
Appena usciamo dalla stanza del cancelliere, incontriamo subito Organa e Padmé che stanno parlando ancora con i maestri Yoda, Plo e Shaak Ti. Sicuramente stanno discutendo di quanto deciso dal cancelliere. Appena arriviamo si voltano verso di noi.
Padmé mi saluta con disinvoltura. Durante questo breve incontro, i maestri ei senatori decidono il da farsi e di partire oggi stesso, esattamente tra un paio di ore. Accordato l'orario, ci salutiamo per andare a preparare le cose necessarie per questa nuova missione.

Dopo un paio di ore io e Obi-wan ci rincontriamo con Organa e Padmé.
Per un attimo resto rapito dai suoi occhi e dal suo corpo messo in mostra dalla tuta nera e bianca che indossa. Pantaloni lunghi e attillati una maglia a maniche lunghe che si ferma prima dell'ombelico. Organa invece indossa un abito più professionale. Un completo grigio con sopra una lunga toga verde che scende sino a terra. Di fronte a noi parcheggiata nell'enorme parcheggio del senato è la nave reale nubiana in tutto il suo splendore colore grigio metallizzato, faccia a punta forma elegante e sottile, il suo colore lucido riflette il colore del cielo. Una meraviglia che vorrei tanto guidare, l'unico svantaggio è che quest'astronave non ha alcun tipo di armi per difendersi, possiede però un buon scudo difensivo e la sua forma a punta, né aumenta l'aerodinamicità. Adorerei guidarla in una gara di sgusci.

Una volta saliti a bordo della nave reale nubiana 327, io e Obi-Wan ci mettiamo nella cabina di pilotaggio e avviamo il salto nell'iperspazio.

- Anakin, il viaggio sarà lungo. Vado di là a parlare con Organa. -
- Va bene, io penso resterò ancora qui. - Ho bisogno di restare solo e riflettere sui miei pensieri.

Poco dopo che lui esce entra Padmé. Si siede al sedile del comandante. Per un attimo, restiamo muti in silenzio. Guardiamo il tunnel blu, azzurro e luminoso dell'iperspazio che ha avvolto l'astronave, la strada scorre veloce, piccole ombre si intravedono al di fuori di quel tunnel azzurro, sono le balene dello spazio, anche loro viaggiano seguendo le rotte dell'iperspazio.
Ci teniamo per mano. Questo è il momento giusto, adesso o mai più. Prendo coraggio, uccidere è difficile, però è un atto quasi matematico alla fine, in battaglia o uccidi o vieni ucciso. A eseguire degli ordini non ci vuole coraggio, ma adesso, in questo istante, sono come un delfino arenato in una spiaggia senza acqua. Il cuore accelera, le mani sudano e si fanno appiccicose.
- Padmé ascoltami, devo dirti una cosa. Una cosa che potrebbe per sempre cambiare il modo in cui mi guardi e rovinare la nostra storia. Però devo dirtelo. È giunto il momento. Padmé io ho fatto di tutto per essere preso al tempio Jedi. Perché... Perché mio padre ha un piano. Un piano che prevede il furto di un oggetto dal tempio. Volveo davvero portare a termine il piano però poi ho conosciuto i maestri, Pam, Cassian, Lia e ho ritrovato te e tutto è cambiato, tutto è diventato confuso e ogni giorno che passa lo è ancora di più. Padmé io non so chi tu credi che io sia. Mio padre è... Mio padre è... - Ho paura.
- Dimmi ciò che sentì, io non ti giudicherò. -
- Mio padre è Lor..- Un brusco strattone, fa perdere l'equilibrio a tutti noi, afferrò Padmè al volo prima che vada a sbattere contro il vetro frontale della nave. Sentiamo diverse scosse, qualcuno, sta provando a farci uscire dall'iperguida, ci stanno attirando tramite un raggio traente. Questo potrebbe essere un problema.


Esco dall'iperguida e prendo i comandi, distribuisco tramite l'aiuto di R2D2 l'energia ausiliaria e quella degli scudi sui propulsori e spingo a tutta velocità l'astronave, cercando di uscire fuori dalla portata del raggio tarente. La porta si apre e compaiono il maestro ei senatori.

-State bene?- Padmè risponde con accenno di testa alla domanda della senatrice Mon Mothma. Un vascello enorme, sta cecando di risucchiarci nella sua pancia, -Pirati dello spazio!- Pronunciamo all'unisono la frase con Obi-Wan, spingo ancora sull'acceleratore, riuscendo per non so quale miracolo, a fuggire dalla presa del raggio traente, un campo di asteroidi è davanti a noi. Il maestro mi guarda comprendendo le mie intenzioni comincia a protestare vistosamente -No! E assolutamente No!- Sei caccia intanto hanno preso il volo diretti verso di noi, non ascolto le parole di Obi-Wan e senza aspettare oltre, entro nel campo di asteroidi, li evito a zig e zag passando tra di loro e schivandoli all' ultimo momento.

-Sta tranquillo maestro è come una gara di sgusci, ne ho fatte molte da bambino!-

-E quante ne hai vinte?-

-Nessun senatore Organa, nessuna, per colpa di mio padre.-

-E come dovrebbe questo rassicurarci Anakin!-

- Rilassati, è tutto sotto controllo sono il miglior pilota della galassia dopo tutto!- la nave fino all'ultimo secondo punta a tutta velocità verso quei due asteroidi dietro di me due caccia sparano di gran carriera, quando ormai sono a un centimetro dai massi, spengo i motori e scendo in picchiata, la mole enorme della nave nubiana ha coperto le rocce contro cui vanno a sbattere le due astronavi esplodendo. Riattivo velocemente i comandi per tornare a compiere due giri della morte, siamo fuori dal campo di asteroidi e lontani dal veliero pirata, mentre sfuggiamo dagli altri caccia R2D2 mi dice di essere pronto al salto nell'iperguida, -Salta!-

Ritrovata la pace, i vecchi tornano nella stanza accanto permettendoci di restare nuovamente soli.

-Sei in gamba a guidare, te la cavi molto bene. Cosa stavi per dirmi?-

-È questo gioiellino a essere perfetto, veloce al punto giusto. Stavo per rivelarti la mia vera identità Padmè metto la mia vita nelle tue mani.- Le prendo le mani e la fissa negli occhi non sono mai stato così serio in tutti questi mesi. -Padmè, difronte a te hai un uomo innamorato che ha deciso di rischiare tutto per non perderti. Io sono...-

-Ragazzi va tutto bene?- Obi-Wan è entrato per controllare la situazione, lo guardiamo con degli occhi assassini. -Momento inappropriato? Ho capito, tolgo il disturbo.- Quando Padmè sta per parlare nuovamente, arriva Mon Mothma per accertarsi che tutto vada bene. Giuro, un'altra interruzione e tutti sapranno che sono Lord Vader.

-Insomma, mio ​​padre è Lord Sidius e... E io... Io sono Vader.- Chiudo gli occhi, spaventato dalla sua reazione, timoroso di leggerci dentro l'odio, il disgusto e la rabbia. Sento la sua mano sfiorarmi la guancia, lentamente apro gli occhi, mi accolgono le iridi nocciola di Padmé, niente, non leggo niente, solo stupore e dolore. Non parla silenziosamente si alza. La blocco, ho paura di perderla.

- Va! Corri a dirlo a loro. È giusto così. Però ti prego, credimi se ti dico che ti amo. Ti amo dal primo giorno che ti ho vista su Tatooine e ti amo oggi che forse ti ho persa per sempre. Ho fatto cose orribili, cose che non avrei voluto fare e altre che ho voluto fare. Non chiedo il tuo perdono. Non lo merito. Nessuno potrà mai perdonarmi. Però, se tu mi concederai la tua fiducia io proverò a spiegarti il ​​perché. Proverò a mostrarti la parte di me che nessuno ha mai visto e voluto vedere. Lo so che ciò che chiedo è molto. Mi sono smascherato e ho rischiato tutto solo per te. Adesso, scegli tu cosa fare. - Le dico, ho consegnato la mia vita nelle sue mani.

La vedo alzarsi e uscire. Non la seguo, qualsiasi cosa accadrà, sono pronto a pagarne il prezzo.
Passa un ora e arriviamo su Aargau. Niente, non ha detto niente ai maestri e continua a non rivolgermi parola.

Camminiamo scortati da una delegazione fino alla struttura ovale, che solo qualche mese prima mi aveva visto li nelle vesti di Vader.
Quando siamo dentro, prima di entrare nelle stanze di San Hill e Yul Ren afferro Padmé per un braccio.
- Senatrice le devo parlare. -Il maestro Jedi e Organa mi guardano un attimo di sbieco non capendo. Padmé invece sembra comprendere.
- Certo. Penso li andrà bene. Vi raggiungiamo subito. - Dice Padmé indicando un posto isolato. Il maestro e Organa proseguono senza di noi.

La porta si è situata in un angolo isolato tra il muro e delle piante.
- Ascoltami. Yul Renè un burattino, tiene in pugno San Hill. Sono stato io mesi fa a metterlo al posto del vicedirettore del clan bancario, lo scopo era di far cessare lentamente l'arrivo di fondi alla repubblica. Interrogalo, e avrai le risposte che ti servono. Oggi avevo l'ordine di impedirvi di scoprire questo e di fare in modo che tutto filasse liscio. Però... Però so quanto tieni al tuo popolo e quindi, con queste informazioni potrai risolvere il problema dei fondi della repubblica. Forse anche perdonarmi- La guardo speranzoso e con occhi da cucciolo bastonato.
- Ani, io... Il perdono nel mio cuore c'è già. Non chiedermi come o perché, però sento di amare. Siamo due mondi divisi e diversi. Eppure ci siamo incontrati e amati. Le tue parole sono sincere e vere, lo sento. Rimedierò agli errori di Vader e quindi hai i tuoi. So, che un giorno volerai da tuo padre. Però non ti scordare di me. Non di nuovo, quello, non potrei perdonartelo. Mi aspetto da te molte risposte. Non ti chiedo di tradire tuo padre ei suoi piani. Come io non parlerò con te mai più di piani politici. Però voglio sapere la verità sulla tua vera vita, quando sarai pronto. - Mi dice baciandomi.

-Ti amo. Lo farò ti racconterò di me. - Le dico baciandola. Insieme entriamo nella stanza con il tavolo ovale, che già conosco. Seduti intorno al tavolo si trovano Yun Ren insieme a San Hill, Obi-Wan, il senatore Organa e Mon Mothma. Padmé anche prende posto e io resto in piedi. Come si sono rivoltate le cose.

Solo sei mesi fa ero seduto al capotavola di questa tavola ovale e guardavo tutti con sufficienza. Adesso sono in piedi in silenzio ad ascoltare gli altri decidere le sorti della repubblica galattica. Qualcosa dentro di me è davvero cambiato o sta cambiando.





Un capitolo un po' lunghetto, ma necessario!

Allora mi è cari lettori, avete mai avuto un segreto? Qualcosa che hai sempre nascosto? Ma che alla fine per necessità o solo desiderio vi siete trovati a svelare? Come vi ha fatto sentire? Se vi va, raccontatemelo....

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