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Prima missione parte II



Non c'è differenza tra uccidere personalmente e
prendere decisioni che inviteranno altri ad uccidere.
È esattamente la stessa cosa.
(Cit Golda Maier)

Sistema Kadavo





Le truppe sono state schierate lungo il perimetro, l'incrociatore è in orbita e in posizione i caccia pronti all'azione.

Tutti aspettano solo il mio segnale.

- Tall, Cody, Wolf, siete in posizione? -

- Si, maestro -

- Sì, generale Obiwan. -

- Allora via -. Al mio segnale le truppe cominciano ad avanzare, facendosi largo tra le guardie schiaviste, non lasceremo questo popolo nelle mani di gente tanto avida e priva di scrupoli.

L'attacco a tenaglia che ho pensato con Cody, ci permette di avanzare rapidamente.


Sono comodo all'interno della mia corvetta corelliana CR90, Lord Sidius mi contatta dal comlink.

- Vader, i repubblicani hanno scoperto dove sono tenuti gli schiavi, intervieni. Non devono assolutamente vincere. -

- Si, mio ​​signore -. Poco dopo le coordinate arrivano sul monitor dell'astronave, i miei uomini mi guardano sono perplessi come me non sappiamo nemmeno quanti sono. Tiro su con le spalle, dopo tutto è un ordine è sempre meglio non farsi troppe domande e ubbidire. Il problema è che ho un brutto presentimento sento che sarà un salto nel vuoto.

Quando arriviamo al punto che il segnalatore ci ha indicato. Io ei soldati, intravediamo almeno un centinaio di cloni, trenta caccia e un incrociatore della repubblica. Papà è fuori di testa, se pensa che noi sette possiamo fermarli. Lo richiamai immediatamente con il comlink.

- Padre, la repubblica ha inviato diversi squadroni di cloni e sono presenti anche i caccia non penso di poter resistere a lungo. Ansi, credo che il nostro intervento sia inutile ci faremmo solo ammazzare. -

- Vader, non dobbiamo e non possiamo permettere, che i Jedi distruggano questo luogo di mercato schiavista chiaro? Farete tutto il possibile, per evitare che questo avvenga!

- Si,padre...-

- Non fallire, figlio mio, non deludermi -.

Chiude la trasmissione non fallire, ma perché poi non vuole inviarmi delle truppe.


Nel frattempo a Coruscant

- Cancelliere, con chi stava parlando? - Alzo la testa e vedo la senatrice Padmè Amidala, fare il suo ingresso seguita da alcuni maestri jedi. Questa volta ho rischiato davvero molto;metto su il sorriso più bonario e falso che riesco a trovare.

- Nessuno, senatrice Amidala, mi dica spero abbia con sé buone notizie. Mi creda se le dico, che sono profondamente preoccupato per il popolo Troguta. - Imposto un timbro di voce dolce e rilassato penoso e preoccupato.

- Il maestro Obi-Wan sta procedendo con l'attacco e tutto sta andando come si deve. Non ci sono sith o droidi in arrivo, forse i nostri timori di un possibile intruso nel senato erano infondati. -

- Lo spero, lo spero davvero molto senatrice-

Kadavo.

- Sono troppi persino per te, cosa possiamo fare? - mi chiede Echo, un altro dei soldati della mia stretta cerchia di guardie.

- Un'idea ce l'avrei, - Guardo Echo occhi castani, capelli neri non rasati, postura fiera e corporatura muscolosa, tiene stretto tra le braccia il suo fucile, dal quale non si separa mai.

- Rex, l'idea c'è ma è avventata e pericolosa ma potrebbe funzionare. -

La piccola schiava in lontananza vede il suo popolo, e comincia a piangere. - Non fategli male, loro sono la mia gente ti prego libera anche loro - mi chiede tra le lacrime. Ottimo! Ora, devo sorbirmi anche i capricci isterici della bambina ma cosa mi è saltato in mente.

Cosa faccio adesso? Semplice, la ignoro.

- Rex, tu e gli altri restate sulla navicella e aprite il fuoco al mio comando, io.... Diciamo ho due Jedi a cui pensare. -

Sto per scendere sotto lo sguardo contrariato dei miei uomini, quando una piccola manina mi blocca. - Ti prego, salvali. - piagnucola tenendomi stretto.

I suoi occhi mi spezzano il cuore resto immobile per un attimo, poi scosto la sua mano pronto a gettarmi nella mischia, ma i suoi occhi mi bloccano, maledizione!

In un attimo rivedo me a sedici anni, davanti ad una scelta, rivedo un capanno in fuoco e Shmi morta tra le mie braccia. Un altro crack, ricordi che ho seppellito da anni, tornano alla luce quella volta ho permesso che tutto accadesse, che lei morisse, loro sono schiavi, lei era una schiava. Ognuno di loro, è lei. Rivedo i suoi sorrisi, sento la sua risata e poi solo il silenzio di un corpo gelido, Sospiro.

- Cambio di piano Rex, sparate al reattore, fate esplodere la zona. Aspettate, che tutti siano in salvo sugli incrociatori della repubblica.-

- Dobbiamo aiutare la repubblica? - mi chiedono in coro Rex, Echo, Tech, Ther, Fives e Trooper. I loro volti sono sconvolti e sorpresi.

Prendo un respiro, non posso credere alle mie parole, rivolgo uno sguardo alla piccola ai suoi occhi pieni di lacrime. Un bel respiro e - Si! Dobbiamo. - la mia voce è incerta, ma l'ordine ormai è stato dato.

- Va bene signore-. Rispondono all'unisono i sei soldati.

Salto giù dalla navicella e comincio subito a farmi notare. Non, che la mia armatura sia poco appariscente. Dopo tutto, basterebbe un'insegna al neon, con una freccia gialla che dica: Ehi! Il sith è qui, prego attaccare! E l'opera sarebbe completa. Ok, Sto tergiversando, davvero alle volte mi domando come certi pensieri possano affollare la mia mente.

-Maestro Obi-Wan-

- lo vedo, andiamo Tall. -

Intorno a me rumore di spari e combattimenti vari, qualcuno ha liberato tutti gli schiavi, le guardie zagaryane sono in inferiorità numerica. Eccoli arrivano i Jedi. - Ci siamo posizionati, sotto al reattore. -

- Bene Rex. Attendi -.

Il padawan mi raggiunge prima del suo maestro schivare i suoi attacchi è un gioco da ragazzi, stufo di giocare con lui affondo senza esitazione la lama nel suo petto.
Vedo il maestro accorrere dal suo apprendista e poi voltarsi verso di me.
Sguainiamo entrambi le spade, ma il nostro combattimento dovrà attendere, il mio comlink squilla.
- Dimmi-Rispondo.

- Siamo pronti, te? -Domanda Tech. Il mitico Tech, fissato con i sistemi informatici e operativi, se qualcosa non va chiama Tech e lui lo sistemerà indossa sempre i suoi occhialoni, fronte larga, volto un po' scavato, capelli neri che stanno, via via lasciando spazio a una calvizie molto strana e inconsueta per i cloni. Comunque, in realtà non sono pronto il jedi mi sta rendendo la vita difficile nonostante questo...

- Si certo, però dovrete prendermi al volo prendo la rincorsa e mi lancio nel vuoto.

- Che cosa? Non ci pensa...- Urla furioso Fives, già ha capito la mia folle idea, ma è tardi per tornare indietro. Fives, stessa altezza di tutti, tranne che di Troopper. Sul volto ha una cicatrice che si dirama dal lobo sinistro e compie una piccola flessione sulla guancia fin quasi alla bocca.

- Rex, sei qui sotto giusto? Rex? - Chiamo al comunicatore. Sto volando sospeso nel vuoto, quando una mano mi afferra. Tirandomi all'interno dell'angar dell'astronave.

-Preso! Tu sei pazzo -. Dice Trooper sorridendomi. Come tutti i cloni ha capelli neri solo che lui li tiene molto corti a filo di pelle ha occhi castani tuttavia è leggermente più alto rispetto agli altri, ha un corpo possente e muscoloso, una cicatrice che dal sopracciglio sinistro si estende sotto al suo occhio ormai bianco. Lo guardo e sotto al casco sorrido, so di aver fatto perdere cento anni di vita a ognuno di loro.

Solitamente avrei tolto il casco, però c'è la nuova arrivata e quindi lo devo tenere. Se vede chi sono la legge di mio padre è chiara devo ucciderla.

-Devo dirti una cosa-

- Dimmi Rex -

- la piccola, ha dato segni di possedere la forza.-

- Cosa? Veramente? - Sono sconvolto.

- Mentre ci stavamo dirigendo al reattore Fives, ha effettuato una manovra improvvisa, stavo per cadere, ma non sono caduto la piccola ha fermato la mia caduta inavvertitamente - Silenzio.

- Bene, meglio così, adesso ho una scusa per tenerla con me. Voleva che io prendessi un apprendista, da oggi c'è l'ho. -

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