Partenza per Naboo
"La propria destinazione non è mai un luogo,
ma un nuovo modo di vedere le cose"
Henry Miller
È mattina presto io e Ahsoka ci siamo svegliati molto prima dell'alba per mettere apposto e finire di sistemare le ultime cose. L'anticamera con il grande salone sono immacolate adesso.
Finalmente possiamo rientrare nelle nostre stanze per farci una doccia, quando però entro nella mia stanza noto l'enorme disordine che mi accoglie il maestro ha ragione sono davvero molto disordinato.
Cerco di mettere in ordine il più possibile, non voglio che Lord Vader si arrabbi. Mentre sto sistemando delle carte e dei documenti sparsi a terra un po' ovunque sento dei movimenti alle mie spalle.
- Dimmi Ahsoka. -
- Niente, passavo a vedere come te la stavi cavando, sembra sia esplosa una bomba in questa camera. Sei un vero Bakatonto, se mettessi apposto regolarmente non ridurresti la camera in queste condizioni. - Ride tappandosi il naso e sollevando una maglietta sporca e messa in una gola da chi sa quanti giorni, senza il maestro e le sue visite di routine nel nostro appartamento ammetto che mi sono lasciato andare. Schifata mi tira la maglia, ha ragione puzza, però non lo ammetterò mai le faccio la linguaccia. Senza che io le chieda niente iniziai ad aiutarmi in due si fa prima.
Sono appena le otto e siamo riusciti a sistemare ogni cosa. Esausti, ci gettiamo sul letto matrimoniale. La zona su cui si trova il letto, è rialzata rispetto all'altra parte della stanza una piattaforma in parquet scuro al cui interno è racchiuso il letto.
La spalliera è in ferro ed è sapientemente lavorata la mia camera l'adoro il maestro ha fatto scegliere sia a me che ad Ahsoka come arredarle.
Al muro ci sono appesi tantissimi quadri e poster. Mappe stellari e di mondi sopra le mensole centinaia di modellini spaziali: Navi commercio, caccia, star distroyer, incrociatori spaziali e via dicendo in realtà su questo lato il maestro è stato sempre comprensivo con noi. Non si è mai imposto, le sue stanze invece sono così tristi, non un quadro o immagine, non vi sono giochi della sua infanzia, niente che possa indicare un qualcosa di lui.
- A che pensi? - Ahsoka si sposta su un fianco per guardarmi negli occhi.
- A niente. -
- Non ti credo - Ricevo anche una cuscinata che serve a sottolineare le sue parole.
Finiamo così ad arrotolarci sul letto il suo sorriso è bellissimo se lei è con me posso sopportare ogni cosa.
Temo solo il giorno in cui arriverà quel dannato esame.
- Sconfitta! - Le dico imprigionandole le mani sopra la testa. Adesso lei è sotto di me ci fissiamo mi avvicino alla sua faccia vedo che le sue guance diventano rosse.
- Driù, aspetta io... Noi - Cerca di dirmi qualcosa. Pensa che la voglio baciare non si sbaglia, però ieri ha detto che non se la sentiva quindi...
Inizio a farle il solletico.
- Sei un idiota! - A un certo punto a forza di muoverci ruzzoliamo giù dal letto. Guardandoci scoppiamo a ridere.
È bello quando Driù è così allegro. Vorrei sempre che si sentisse così felice e rilassato.
Io con lui sono felice, insieme siamo felici però ho troppa paura di illudermi, Siamo Sith e nessuno ci impedisce di amare, il problema è che secondo le nostre tradizioni dovremo affrontarci presto o tardi è questa la cosa che mi fa paura, che mi spaventa.
- Mi vado a vestire, dovresti fare lo stesso te. -Con quelle parole esco dalla sua camera per dirigermi nella mia. Quando il maestro arriverà dobbiamo essere pronti. Prima andremo da Lord Sidius a chiedere il permesso poi, partiremo sono emozionata, non è da molto che il maestro non organizza un allenamento all'esterno, sopratutto stavolta sicuramente porta anche Driù le ultime volte, non gli ha concesso di venire per minuscoli errori, una cosa davvero assurda.
Mentre mi sto vestendo sento la porta aprirsi nuovamente, a quel punto senza voltarmi per dare l'impressione di non essermi accorto del suo ingresso, prendo un cuscino e lo tiro colpendo in pieno Ahsoka.
- Sono mezzo nudo Ahoka, so che sono un bel vedere però... -
- Non sono Ahsoka. - Quando sento la voce autoritaria e secca del maestro, ogni parte di me si congela sul posto, chi sa se anche lui, prova lo stesso con i suoi maestri.
Adesso che faccio? Sta camminando verso di me, e io non riesco a muovermi, continuo a dargli le spalle.
-Vedo che hai messo apposto.- Non rispondo, la sua è solo un affermazione.
Sento la sua mano carezzarmi la schiena. Non indossa il guanto.
- Perché i maestri ti hanno punito? - Sento il suo sguardo su di me.
- Maestro... Scusa non volevo, credevo fossi Ahsoka e ... - Continuo a restare di spalle, ma con la testa inclinata verso il basso non oso sottrarmi al suo sguardo indagatore che sta esaminando il mio corpo: so di avere ancora dei lividi, dopo l'ultimo castigo e ieri e so che forse a breve ne avrò di nuovi.
- Lo so, tranquillo. Girati Driù e rispondi alla domanda. - La sua voce metallica che ultimamente è sempre stata così dura, mi sembra più dolce anche se resta autoritaria e inflessibile.
Lentamente mi giro, stando attento a tenere la testa bassa, la sua mano si sposta sulla spalla destra stringendola lievemente. Esito ancora un po' troppo spaventato, ma sento la presa aumentare e così alla fine mi decido a parlare.
- Sono stato disattento nell'ultima missione. Mi dispiace i tuoi maestri avevano detto che te ne avrebbero parlato e che saresti stato tu, a occupartene ulteriormente ho abbandonato la mia posizione e senza pensare, sono corso ad aiutare Ahsoka e ho fatto un casino - Pronuncio quelle frasi tutto d'un fiato, ho timore che se mi fermo per prendere fiato, non avrò il coraggio di continuare il discorso. Il maestro non reagisce resta muto a fissarmi, l'ansia che ho accumulato sta aumentando secondo dopo secondo. Quando parla dice tutto, meno ciò che mi aspettavo di udire.
- Hai bisogno di mettere del bacta su questi ematomi così gonfi e scuri. - Lo vedo aprire con meticolosa lentezza un barattolo che solamente adesso mi accorgo stringe tra le mani e poi prendere una piccola quantità del contenuto. Per un trattino mi sembra di tornare bambino nelle poche occasioni in cui si prendeva cura di me. La sua mano sempre dura adesso mi sfiora con delicatezza. È incredibile che il maestro possa essere così diverso. Poi riprende a parlare -Sapevo della missione, sono stato informato, mi domandavo unicamente quando, tu me lo avresti detto.- Ora ha un tono di voce leggermente più duro.
Sentendo le sue parole sbianco, una delle prime regole è quella di non mentirgli mai, di informarlo di tutto: errori inclusi sempre. Ricordo chiaramente quando con Ahsoka provammo a nascondergli un danno che facemmo in una missione, andò su tutte le furie. Fui costretto a un riposo forzato per due giorni tanto mi fece male. Sto per inginocchiarmi, quando sento le sue mani afferrarmi saldamente e tenermi in piedi. Chiudo gli occhi d'istinto e il mio corpo si indurisce, pronto a ricevere il castigo. -Non era mia intenzione mentirti, non sapevo quando dirtelo. Come dirtelo, è che... Ho avuto timore.- Ammetto sperando in un suo perdono anche se, il maestro non perdona mai, sospira e involontariamente il corpo tenta di sottrarsi dalla sua stretta, che si fa ancora più ferrea. Comunque riesco a divincolarmi e indietreggio fino a ritrovarmi all'angolo con le spalle al muro, lui viene verso di me -Non ti devi mai e poi mai scansare da me Driù!- mi sgrida con severità. Ho appena commesso due errori in pocchissimo tempo, penso di essermi appena giocato il viaggio di addestramento. Non so cosa dire o fare è così prima che lo dica il maestro, lo dico con un filo di voce -Disfo lo zaino signore.- Esordisco con una constatazione, mi dispiace perdermi l'ennesima avventura, ma ho sbagliato e so che mi punirà e mi metterà in castigo sicuramente. Come al solito andranno solamente lui e Ahsoka. Me la sono cercata, la colpa è mia. Un altro sospiro e sta volta ammutolisco con il cuore che martella all'impazzata nel petto, quasi sembra voglia uscire. Cado in ginocchio completamente indifeso e terrorizzato da lui. Il maestro si abbassa alla mia altezza rialzandomi con lui.
- Non fa niente Driù, l'importante è che tu stia bene. Sono stato io a dirti di vegliare sempre su Ahsoka, quindi la colpa è la mia ti ho dato fin troppe responsabilità e ho preteso fin troppo, senza accorgermene ti ho riempito di compiti e doveri pretendendo che tu li svolgessi sempre e solo al massimo senza sbagliare ciò che conta è che tu stia bene.- Si gira fa qualche passo e poi si volta di nuovo verso di me e sento l'aria venire meno - Però, non mentirmi mai più è chiaro?- Mi lascia e mi becco uno schiaffo in pieno viso -Si, signore.- -Muoviti dobbiamo andare.- Subito mi da le spalle -Quindi, vengo lo stesso con voi?- Si blocca e si volta nuovamente a guardarmi -Si, sbrigati prima che cambi idea.- Sorrido entusiasta per la prima volta dopo un sacco di tempo andrò con loro ad allenarmi.
Con Ahsoka e Driù al mio fianco percorriamo un breve tragitto che ci conduce agli ascensori. Arrivati all'ultimo piano del palazzo nero, ci ritroviamo difronte a un immensa stanza in penombra e con numerose guardie imperiali disposte hai lati.
Mio padre e i miei maestri sono impegnati a discutere insieme a Grivus e Duku quando ci vedono arrivare la loro attenzione si focalizza su di noi.
- Duku, Grivus potete andare. - Ordina mio padre.
Quando i due Sith passano vicino a me fanno un leggero inchino, però io li ignoro completamente. Faccio ancora qualche passo, poi mi fermo e mi inginocchio difronte a mio padre, dietro di me i miei apprendisti fanno lo stesso.
- Dimmi figlio posso fare qualcosa per te? - La sua voce è sempre così insopportabile.
- Padre, volevo chiederti l'autorizzazione di poter andare due giorni su Jedha. Vorrei far seguire un allenamento speciale hai miei apprendisti, vista la loro inconcludente missione di qualche giorno fa. - Resto immobile e in silenzio sento che si avvicina a me insieme ai maestri.
- A proposito di quella missione figlio, spero tu abbia risolto il problema. -
- In realtà padre, la colpa è solamente mia, come dice il maestro Amor se avessi addestrato meglio Driù a ubbidire a oggi non creerebbe così tanti problemi. Se ci concederai di andare su Jedha, al mio ritorno molte cose cambieranno.-
- L'addestramento mi sembra una buona idea. Per il resto hai ragione. Vader sei stato un in competente e uno sciocco hai concesso hai tuoi apprendisti troppe libertà. Andate adesso.-
Alle sue parole mi alzo, chino la testa e seguito da Driù e Ahsoka mi dirigo all'ascensore.
Per tutto il tragitto che dal palazzo conduce all'hangar, resto in silenzio e mantengo un andatura spedita, voglio andare via da qui il più velocemente possibile, sento l'ansia di Driù e il nervoso di Ahsoka, hanno creduto a tutte le mie parole e ora non sanno cosa aspettarsi, quando vedranno la regione dei laghi di Naboo saranno entusiasti.
Appena siamo nella mia navicella spaziale, accendo i propulsori e parto di gran velocità.
- R2D2 siamo pronti per il salto nell'iperspazio?... Bene avvio salto nell'iperspazio allora. - impostata la rotta e il pilota automatico esco dalla cabina di pilotaggio per raggiungere i miei ansiosi e turbati apprendisti li trovo nella parte anteriore seduti sul comodo divano a L a fissare le loro mani silenzio di tomba, il che è davvero strano. Appena appaio si alzano e la prima a parlare è Ashoka
- Maestro, davvero è tutta colpa mia Driù non c'entra niente e non volevamo causarti questi problemi, né metterti nei guai con tuo padre o i tuoi maestri, ci dispiace davvero tanto. Per favore non picchiarlo... È colpa mia. - Dice Ahsoka guardando Driù e sedendosi sconfitta sul divano. Li guardo, ma non do spiegazioni a nessuno dei due, do loro le spalle rintanandomi nella cabina del pilota.
Il viaggio è relativamente breve, ma a me sembra interminabile, mi spostato nuovamente nella cabina di pilotaggio.
Fisso una scatolina di piccole dimensioni che tengo tra le mani, all'improvviso sento bussare alla porta.
- Un attimo. -Infilo il casco.
- Vieni. - Appena do lui il permesso la porta scorrevole si apre e lui si fa avanti.
- Dimmi. -
- Ahsoka, mi ha detto di portarti del cibo. - Con molta attenzione mi porge il vassoio che rifiuto.
- Grazie, poggialo lì. - indico lui un sedile libero su cui poggiare il vassoio. Sento Driù eseguire l'ordine e voltarsi per andarsene.
- Aspetta! Vieni, siediti qui con me hai quattordici anni e penso sia ora che impari le basi per pilotare, almeno per atterrare. - Spero di fare centro, come me Driù è appassionato di astronavi.
- Davvero? Posso? Tu mi insegnerai? Io credevo che... Devo chiamare anche Ahsoka? - É pieno di entusiasmo.
- No, non serve. Sta volta questa è una cosa nostra poi sinceramente vorrei tenerla lontana ancora per un po'. Visto cosa ha fatto all'hangar e alla mia bambina. - Sento Driù ridere.
- Maestro chiami la tua astronave bambina? - Continua a ridere prendendosi gioco di me.
- Siediti. - Lo vedo sedersi nel posto accanto al mio, appena si siede gli do uno schiaffo sulla nuca. - Non ridere più della mia bambina per lei posso uccidere. - Mi guarda sconvolto, come a voler dire ma davvero? Spero tu stia scherzando, però non fiata evita di porre domande che potrebbero rovinare questo momento, mi sorride sornione e basta.
Nel frattempo avviso Ahsoka con un messaggio telepatico che stiamo facendo lezione di guida e che preferirei lei non venisse, Ahsoka comprende al volo, il mio desiderio di provare a riavvicinarmi a Driù.
Per la restante mezz'ora spiego a Driù dove sono i comandi e a cosa serve ogni pulsante impara tutto e in fretta forse anche per la paura di una qualche ripercussione.
Quando stiamo per uscire dall'iperspazio imposto la rotta, Padmé per evitare problemi ha affittato un piccolo cottage in mezzo hai laghi in una vallata, distante anche da casa sua.
- Maestro questa non è Jedha! - Urla Driù sconvolto.
- Maestroooo, hai sbagliato rotta. - L'uragano Ahsoka irrompe nella cabina del pilota urlando e di corsa.
- No, non ho sbagliato è questa la nostra meta, ho ingannato voi e mio padre. Non ci saranno allenamenti solo una piccola vacanza. Voglio che vi divertiate un po' e magari possiamo provare a sistemare qualcosa. - Fisso prima Ahsoka e poi Driù.
Con il mio aiuto anche se un po' titubante è abbastanza spaventato di commettere qualche errore o di rovinare la navicella, Driù riesce a farla atterrare discretamente.
- Possiamo migliorare però sei stato bravo. - Passo un mio braccio intorno alle sue spalle sorridendogli, anche lui mi sorride felice è da molto che Driù non è così sereno in mia presenza in realtà è tanto anche che non sorride in questo modo così spontaneo, almeno con me.
-Scendiamo forza.-
Cosa conterrà la scatolina che Anakin tiene tra le mani??? Idee?
Ricordatevi di farmi sapere cosa pensate del libro e se vi piace.
Grazie a tutti vi adorooo.
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