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O la va o la spacca


La menzogna è un filo sottile,
tra la verità è la finzione.
(Mia cit.)



Riprendo il controllo di me torno nel mio presente. Ancora non-so cosa fare con Driù e Ashoka. Però adesso devo pensare alla missione.

C'è silenzio. Troppo. Tutti mi scrutano, fissano.
Sono in piedi al centro della stanza, non so che fare. Non sono abituato ad attendere. Cioè attendo solo mio padre e i maestri. Questa attesa, mi strazia. Mi guardo intorno: ci troviamo in una delle quattro guglie del palazzo. La stanza ha una forma circolare, dalle vetrate alternate si vede una buona parte della città. Il pavimento marmoreo segue anch'esso il movimento circolare della stanza. La pavimentazione è abbellita da decorazioni concentriche nella prima sezione marmorea è un colore rossiccio, nella seconda sezione marmorea, troviamo presenti delle foglie stilizzate su sfondo dorato, nella terza parte il cerchio più piccolo, è in porfido rosso decorato, con motivi vegetali stilizzati. Dopo l'attenta osservazione del luogo, non so più che fare.

Decido di infischiarmene delle regole prendo e mi siedo sul pavimento freddo incrociando le gambe. C'è chi alza un sopracciglio. Chi tossisce, il Jedi con la barba curata e rossiccia mi scruta è divertito.

Niente, nemmeno questo interrompe il silenzio. Io ho sempre odiato il silenzio, nel silenzio sembra come se la gente ti possa leggere dentro. Leggerti nel profondo dell'anima, fino ai meandri più oscuri e non voglio che qualcuno mi legga dentro.
Ho delle maschere da difendere! In senso lato e figurativo anche direi!

Alla fine faccio l'unica cosa che so fare bene: parlare. Sono logorroico, parlo persino con me stesso alle volte.
- Alloora, ehm salve sono Anakin Skywalker e voi siete Jedi giusto? Che ci faccio qui? -. Ho scelto di presentarmi con il cognome di Shmi, quella schiava che mi ha fatto da madre e si è sempre presa cura di me. Quella donna che amo e rispetto ancora a oggi anche se non c'è più. Quella donna, che morente mi disse di essere mia madre. Una rivelazione a cui non ho mai avuto conferme o risposte.

Comunque nessuno dei Jedi sta rispondendo alla mia domanda pertanto indispettito sbuffo
L lo- Allora, siete tutti sordi? - Ok ammetto odio attendere. Tutti possono attendere se ha farli attendere sono io. Però nessuno può farmi aspettare. Uno schiocco di dita e ciò che desidero viene subito eseguito alla perfezione.
- Tu, ragazzo, pazienza non hai. -
- Ehm, si. Tu, invece verde e piccolo sei. Come ti chiami? Sei un toporago? - Ok, lo so che è Yoda, ma la faccia dei maestri è imparagonabile. Era una vita che sognavo di fargli il verso e dirgli con garbo che è verde. Loro sono sconvolti, io trattengo a stento le risate.

- Chiedi scusa, lui è il maestro Yoda il più anziano e potente Jedi. È la nostra guida.- Passo dal pelato a quell'essere verde con faccia sorpresa, dispiaciuta.
- Ahh, mi scusi Yoda. Ehm, tu invece pelato come ti chiami? - 
Al pelato prende un colpo, mentre il Jedi che detesto quasi si strozza trattenendo a stento una risata, comunque si ricompone velocemente.
- Lui giovane indisciplinato è il maestro Mace Windu, io prima che tu lo chieda sono Obi-wan Kenobi.-
- Qui per questo non siamo, tempo, per presentarci avremo. La tua storia narrare ci devi. La forza potente scorre in te.- continua Yoda.

Mi sarei dovuto nascondere meglio, ma come diavolo fa? Ormai è andata. Fa lo stupido, il perplesso, d'accordo Ani? Ok, sto parlando di nuovo con me stesso. Respira, respira.

- Sono di Tatooine, mia madre Shimi Skywalker è morta molti anni fa. Mamma in punto di morte mi rivelò che l'uomo che ho sempre chiamato padre e che mi sfruttava non era veramente chi credevo. Disse che sono nato e basta. Che vuol dire non l'ho mai capito. Dopo la sua morte sono fuggito da casa. È stato all'ora che ho cominciato a girare nella galassia. Ho fatto gare di sgusci illegali, vincendo sempre. Sapete sono il miglior pilota della galassia.- Quando termino di parlare resto stupido della facilità con cui ho chiamato Shmi mamma. È stato un atto naturale, spontaneo. Con Shiva, non ho mai provato la stessa cosa.

Riprendo fiato, voglio capire se mi credono. Forse, devo impegnarmi maggiormente. Magari se metto in scena una storia strappa lacrime mi crederanno di più.

- Poi, mi hanno assoldato dei mercenari, mi sono detto: Ani, non potrebbe essere peggio di come ti ha sempre tratto tuo padre. E niente, invece era peggio. Volevano vendermi come schiavo su Kadavo, ma sono scappato. Non mi fidavo di loro, dall'inizio intendo. Però quando non hai dove andare e sei solo, beh, tutto è meglio che la strada. -
Troppo triste? Mi guardano attenti.
-Tuo padre addestrato alle armi ti ha?- Mi chiede Yoda.

Disastro, ma questo che ha al posto della mente?
- Mio padre o almeno l'uomo che ritenevo tale da piccolo si rese conto che possedevo delle qualità. Così mi sfruttò. Mi fece allenare nella sua palestra, voleva sfruttarmi nei combattimenti. Per soldi. Resistetti un po' poi fuggii.
Li guardo, mi sa che li ho fregati.

- In questi anni sono passato da una Gilda di cacciatori a un'altra, sono arrivato su Coruscant. Per un lavoro, ma anche perché speravo, be... -
Ecco la mia arma segreta. Spero così di conquistarli.

- Speravo di incrociare una persona che ho conosciuto otto anni fa su Tatooine. Lei somiglia tanto a un angelo. Insieme alla ragazza quel giorno su Tatooine c'erano due Jedi. Uno, era più vecchio e aveva lunghi capelli. Poi un ragazzo. Li ho aiutai a trovare dei pezzi di ricambio la loro astronave sì era danneggiata. Mi sembra lei si chiamasse Padmé, ma il cognome non lo ricordo.-

Cala il silenzio.
- Tu, sei il bambino che ci aiutò su Tatooine? - chiede Obi-wan.
- Si, quindi tu sei il ragazzo immagino. Hai detto di chiamarti Obi-wan giusto?-
- Si, te l'ho detto prima il mio nome. Non ascolti molto ragazzo. -

- Noi, riflettiamo. Nella sua stanza il maestro Obi-wan ti condurrà.- conclude Yoda.
E ti pareva!
- No, aspetta! Quale decisione? -
- Forte la forza scorre in te, ma grande per iniziare l'addestramento tu sei. Paura si cela in te, sento che tutta la verità tu detto non hai. Una menzogna nel tuo cuore si cela. Potente il lato oscuro in te è, ma una luce in te io vedo. Desiderio di essere accolto, paura di essere respinto, ma la tua lealtà divisa è.- Le parole di Yoda mi fanno temere un loro rifiuto.

Resto in silenzio, abbasso lo sguardo sui miei piedi, sono diventati interessantissimi.
- Il maestro Obi-wan seguire devi. Il consiglio una decisione presto prenderà.- Incita Yoda.

Mi alzo e sto per andarmene poi mi fermo. Non so se sia la paura di essere rifiutato e delle conseguenze che mi attenderebbero o se una parte di me lo desideri, ma la mia bocca parla come incantata e ciò che pronuncio stupisce perfino me.

- Vi prego è tutta la vita che cerco una famiglia. Tutta la vita che sogno di capire chi sono, forse, voi potete aiutarmi? Non sbarazzatevi di me. Io voglio solo capire chi sono.-

E quelle parole, non potevano essere più vere di così.

Usciamo dalla stanza e distrattamente poggio la schiena sulla parete bianca e chiudo gli occhi. Sono esausto. Stanco, di questa vita. Continuo a muovermi spinto da un vento che non è il mio vento. Il dolore che provo, la paura di cui ha parlato Yoda è tutto vero. Quella luce, la luce, che Shmi ha faticato tanto per accendere. La dannata luce, che ho impiegato anni per soffocare, perché mi rendeva diverso, sbagliato agli occhi di papà. A venti anni ho provato, visto e fatto cose orribili. Per sopravvivere, mi sono staccato dalla realtà spegnendo ogni passione. Ho intrapreso la strada che papà ha scelto per me. Dimenticandomi di me, dei miei sogni e dei miei desideri. Ho imparato che dal dolore si può rinascere. Ho impiegato anni per imparare e adesso, adesso papà mi manda dai Jedi, dove tutto ciò che sono diventato è sbagliato, dove, dovrò costruire un altro me. Come posso fare? Posso ricostruirmi? Posso tornare a essere ciò che ero?


Salve!!! Mi farebbe molto piacere, sapere cosa pensate della storia. Mi sto impegnando molto, è la mia prima fan fiction e spero vi piaccia. Fatemi sapere, cosa ne pensate.

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