La libertà si compra a caro prezzo parte III
"In guerra gli eventi importanti
sono il risultato di cause banali."
Cit Giulio Cesare.
Spazio Aereo Corellia
La situazione nello spazio aereo di Corellia, sta vacillando, i caccia imperiali, stanno schiacciando quelli dei ribelli. La squadra di Antillese, la Rogue One, è stata richiamata nell'atmosfera, nel tentativo di osare manforte alle truppe aeree. Lasciando così scoperte le truppe terrestri.
-Arrivanooo! Al riparo!- la voce indistinta di un soldato ribelle, avvertenze tutti noi, dell'arrivo dei carri armati imperiali. Mezzi enormi che camminano sollevati di qualche centimetro dal suolo. Hanno una forma ovale al disotto, una torretta circolare risale verso l'alto lì è situata il boccaporto e due canne da cui fuoriescono i laser. C'è ne saranno almeno una decisione.
Senza copertura aerea siamo messi male. Abbiamo le bombe a elettroni, con la loro energia diversificata possono mettere fuori uso i meccanismi dei cannoni spegnendoli. Il problema è che dobbiamo avvicinarci quel tanto che basta per far scivolare la piccola bomba rotonda e metallica, al disotto del cannone è non è una cosa facile. Contando, che siamo sotto tiro.
Il fuoco è incessante. Siamo bloccati qui da due giorni. È una battaglia logorante, nessuno dei due battaglioni riesce ad avanzare di un passo, bloccati nelle trincee realizzate con rottami e macerie. È un incubo. Di tanto in tanto scuoto Pam, scruta con apprensione unita al dolore i corpi privi di vita dei nostri alleati. La vedo ogni tanto tentennare di fronte all'ennesimo amico che cade o conoscente che non vede un'altra alba.
Il nostro battaglione è composto dal popolo, ribelli e da ex soldati imperiali. Le nostre divise e abiti sono laceri, sporchi, macchiati del nostro e altrui sangue. C'è puzza, puzza di sudore, morte, paura, fumo e disperazione. Due giorni, che dormiamo tra i morti. Due giorni, che proviamo ad avanzare senza un vero risultato. I capitani ei comandanti si sono adesso riuniti dietro un grande palazzo in frantumi stanno decidendo le mosse.
Lascio il mio posto a una sentinella. Scuoto Pam e mi dirigo con lei nel punto in cui si sono riuniti i capitani.
All'appello ci sono Lando Clarissan, Hera Sindulla con Kanan, Cody un clone imperiale con anni di esperienza alle spalle, al centro dello spazio, l'ologramma riproduce l'ammiraglio Ackbar, il maestro Yoda e Mace Windu con Plo. Con il nostro arrivo il cerchio si chiude.
-Le truppe ribelli ci hanno circondato a nord, sud, est e ovest. Temo, sospettassero una nostra possibile incursione. Per adesso riusciamo a mantenere la posizione, ma senza l'appoggio aereo non so, per quanto tempo sarà possibile resistere ancora. Abbiamo bisogno di aiuto. Queste sono le parole di Lando Clarissan, stringono a sé le braccia, mentre cammina avanti e indietro irrequieto.
-Temo, che fino a domani, resisterete voi dovrete. Il prima possibile, arriveremo.- Aggiunge Yoda, la sua voce è amareggiata.
-Lo stesso vale per noi su Felucia. Stiamo ultimando le difese. Prima dell'alba non saremo da voi.- Aggiunge Plo, guardando tutti i presenti a quella riunione. I loro corpi appaiono nella loro interezza attraverso l'ologramma rimandato dal comlink. Anche i loro abiti sono stralciati e sporchi. Deve essere stata una dura battaglia.
-Cassiano, Pam. Spetta a voi, come Jedi, proteggete le truppe.-
-Si, maestro Windu. Faremo del nostro meglio.- Rispondo al maestro. Pam, annuisce in sostegno delle mie parole. Sulla guancia ha un taglio. Un po' di sangue sta calando di lato.
-Attenzione, però fare devi.- Aggiunge Yoda.
Annuiamo in silenzio. Si preoccupa sempre per i suoi Padawan.
-Se posso...- E' Cody ha chiesto la parola, capelli neri a pennello, precisi e tagliati perfettamente. La sua divisa bianca è sporca e annerita dalle fiamme. Sul volto un paio di cicatrici.
-Parlare tu puoi capitano Cody. Un piacere rivederla è.-
-Grazie, signore. Ecco, stavo pensando: più a nord rispetto a dove siamo, c'è un valico.- Cody apre la riproduzione oleografica della città e mostra il porto, il punto in cui siamo noi e poi un valico poco più a nord, che si dirama nella poca vegetazione rimasta. Aggirando quel piccolo, rimasuglio di verde, si giunge alle spalle del porto e quindi della città. Se prendessimo questa strada anche solo con un piccolo battaglione, potremo prendere di spalle le truppe imperiali. E liberarci di queste maledette ferraglie. In questo modo, avremo un attimo di respiro. E potremo, riorganizzare per lo meno le truppe in attesa del vostro arrivo. Signore.- la voce del capitano Cody si interrompe di botto. In attesa di istruzione da parte dei suoi superiori.
-Cody, Obi-Wan ha sempre avuto ragione su di te. Mi sembra una buona idea.- Il maestro Windu, sempre così posato e attento si è appena sbottonato. Oggi piove! Se fa piovere, lo uccido. Così diventa più difficile combattere. Di tanti giorni, momenti e attimi, proprio oggi, che siamo in guerra doveva sbottonarsi? Guarda te!
-D'accordo con Windu io sono.- Aggiunge Yoda.
-Così, faremo.- Si pronuncia l'ammiraglio Ackbar.
-Va bene. Maestro Yoda faremo così, ma sbrigatevi ad arrivare per favore.- Aggiunge Kanan, aprendo la sua spada laser. Dei colpi di blaster si sono avvicinati. Anche io e Pam sguainiamo le nostre spade laser e ci allontaniamo di corsa.
-Dovete resistere un giorno stringete i denti. Capitano Cody, prendete i vostri uomini e che la forza sia con voi.- Questa è l'ultima cosa che sento prima di perdere del tutto di vista la loro comunicazione.
Truppe Imperiali terrestri Fondor.
Siamo finalmente riusciti ad atterrare su questo maledetto pianeta. I ribelli, ci stanno dando del filo da torcere. La presenza dell'esecutore rende più difficili i nostri attacchi aerei. È una maledetta trappola mortale.
Osservo Darth Levian mentre impartisce degli ordini hai comandanti. Il suo compito è trovare Vader e riportarlo a casa, vivo sarebbe meglio, ma anche morto andrà bene. Il mio unico desiderio è vedere crepare a terra tra enormi sofferenze. È uno sporco traditore e tutto ciò che si merita è la morte.
Cammino con passo sicuro, avvolto nella mia splendente divisa bianca, braccia dietro alla schiena a stringere le mani. Colonne fluttuanti di fumo nero, si innalzano in diverse zone di Fondor. In questo momento però ce un grande silenzio. Le truppe sono state ritirate per darci il tempo di riorganizzare la situazione e fare il quadro generale. Credo che anche i ribelli stiano facendo la stessa cosa. Sono convinto che Vader abbia percepito già da tempo la nostra presenza.
Vedo Darth Levian con il suo passo felpato e allo stesso tempo autoritario e arrogante incamminarsi nella mia direzione. Un sorriso beffardo appare sul mio volto. Anche lei, come tutti, necessità di me. Son davvero una risorsa insostituibile. I suoi capelli neri e viola svolazzano al vento incorniciando il suo gelido volto.
-I riconoscitori hanno individuato tre diversi gruppi di ribelli. Sembra vogliano chiuderci in una morsa. Eppure, Lord Vader avrebbe creato un diversivo per portarci dove vuole lui. Mi sembra troppo facile.- Annuncia Darth Levian.
-Forse, non ha truppe sufficienti per un attacco del genere, mia signora. Dopo tutto, hanno subito ingenti perdite. Suggerisco lei, con molta calma.
-Potrebbe essere così, anche se...- si blocca. La nostra attenzione, viene attirata da un ronzio che si trova proprio sopra le nostre teste.
Alziamo lo sguardo come i soldati. L'unica cosa che vediamo sono corpi di incursori scendere dal cielo. Calarsi dagli alti edifici intorno a noi. Altri escono allo scoperto un po' ovunque.
Come hanno superato le difese? Deve esserci una spia. Atterrano al centro sparando addosso a tutto ciò che hanno sotto tiro. Il maestro Jedi Kenoby, anche se ferito sguaina la sua spada laser. Attacca senza tregua. Levian, si getta lui addosso pronto alla sfida. Dove è Lord Vader? Perché non è ancora arrivato?
Un'esplosione alle mie spalle. Per esattezza tre esplosioni, in tre diverse zone, mi costringono a concentrarmi in un'altra direzione. Altre truppe ribelli si stanno muovendo verso di noi. Altri soldati sbucano dai percorsi di scolo dell'acqua piovana. Non ci avevo pensato.
La nostra pausa, ha dato loro modo di organizzarsi per attaccarci nel cuore delle nostre difese.
-Thrawn!- La sento quella voce, una voce che è sempre stata metallica. Anche i soldati accanto a me si voltano, riconoscono la sua autorità: è lui, con la sua armatura e la spada laser punta verso di me. I soldati nel vedere si bloccano.
-Attaccato! Non siate sciocchi, attaccate!- Ordino loro. Alcuni eseguono l'ordine e finiscono scagliati al suolo. Altri depositano le armi, arrendendosi.
Vader, avanza minaccioso verso di me. Prendo la pistola e cominciando a sparare a ripetizione, per ogni colpo, uno si rivolta contro di me e trapassa la mia spalla. Intorno a me, i miei uomini sono alla disfatta.
Vader continua ad avanzare, provo allora con il corpo a copro, ma con l'uso dei suoi poteri mi solleva da terra e l'aria viene meno nei miei polmoni.
Mi lascia cadere al suolo. Io striscio in un angolo con le mani davanti alla faccia.
-Ci arrendiamo! Ci arrend...- Non termina la frase con le ultime forse che ho mi volto, e vedo Darth Levian sussurrare un "sporco codardo" mentre la sua lama affonda nelle mie carni.
Guardo il grande ammiraglio accasciarsi su sé stesso. Levian lo ha ucciso.
-Maestra, è un piacere rivederti-
-Tuo padre si è stufato del tuo gioco, torna a casa, adesso! È un ordine.-
-Questo, maestra non è un gioco. Io non tornerò a casa. Sei rimasta solo te. I tuoi uomini si sono arresi.- Dico lei, mostrandole i sopravvissuti in ginocchio e con le braccia poste dietro la testa e già legato. Guardo e vedo Obi-Wan a terra è messo male. La ferita causata dall'esplosione è davvero grave. Avrei dovuto essere più prudente, non si sarebbe ferito per proteggermi.
-Io, non mi arrendo. Se non vuoi tornare da vivo, lo farai da morto.- La sua voce risuona crudele, acida. In un secondo si scaglia contro di me. Gli affoni sono precisi e cadenzati. I ribelli si sono spostati insieme ai prigionieri. È un duello a cui non ero pronto. Levian è molto più potente di Skar o Vers, è quasi alla pari di Amor.
Inoltre non è stanca o affaticata da due giorni di continua lotta. Non ha ferite o il sonno arretrato che invece accompagna tutti noi da due giorni.
Schivo i suoi colpi, faccio un giro su me stesso e riesco così a parare un affondo diretto alla mia schiena. Attacco, lei para. La colpisco con una gomitata e provo a farla cadere con uno sgambetto, ma lei salta evita il mio sgambetto e mi colpisce in faccia con il manico della spada.
Del sangue comincia a colare dallo zigomo destro. Urlando l'attacco di nuovo. Non posso perdere. La sconfitta non è ammessa.
Con la forza mi scaglia addosso le macerie che trova in giro. Le paro con l'uso della forza gettandole lontane da tutti noi. Quando Levian si rende conto che sto cercando di evitare che i massi cadano addosso ai soldati ribelli e non, concentra tutte le sue forze e solleva tantissime macerie: Pietre, pezzi di carri armati, rottami di camminatori, tutto ciò che è ha portata. Quando si reputa soddisfatta, scaglia il tutto con un colpo addosso a me. Chiudo gli occhi e mi concentro nell'esatto momento in cui arriveranno a un palmo dal mio naso.
Attendo e quando è il momento, apro gli occhi, prendendo un respiro e bloccando ogni singolo oggetto volante o pietra. Alcuni li ho fermati a solo qualche centimetro dal viso dei soldati. Porto indietro le braccia e poi in avanti rigettando al mittente tutto. Levian, schiva ciò che le vola incontro, però non mi fermo, a differenza di lei continuo a scagliarle addosso tutto ciò che posso.
La vedo indietreggiare e arrancare. Quando la distanza tra me e lei si è ormai assottigliata, faccio cadere i massi e prendo di nuovo la spada laser. Alzo la spada per colpirla, però lei riesce a parare. Si rialza anche se con fatica, riprendiamo a combattere, però adesso è lenta. Da un braccio e da una gamba perde sangue. Sicuramente, una lastra di ferro deve averla colpita di striscio. Schivo un pugno e una gomitata. Salto evitando il taglio netto della spada laser diretto al mio stomaco. Atterro dietro di lei assestandole un pugno sulla schiena. Poi con il pomo della spada la colpisco in testa e lei cade al suolo. Prova a rispondere con la spada laser, ma le schiaccio la mano e sposto lontano la sua spada.
-E' finita, hai perso maestra.- Le dico. Un misto di soddisfazione sadica, si fa largo in me. Vorrei ucciderla, toglierle la vita, ma Obi-Wan dice che questa, non è la via del Jedi.
-Tutta vostra, Blond!- Le volto le spalle nella speranza che lei, faccia esattamente ciò che mi aspetto e desidero.
Il mio desiderio si realizza ancora prima di poterlo realmente pensare nella mia mente. Levian richiama a sé la spada laser e si scaglia contro di me approfittando delle spalle. Non chiedevo altro che questa sua mossa. Mi volto e con semplicità blocco con la forza la sua spada e il trafiggo con la mia passandola da parte a parte.
-Speravo che tu lo facessi. Grazie.- La sento rantolare. Le esce del sangue dalla bocca. Un fremito di piacere e trionfo percorri la mia schiena. Un sorriso sadico e crudele si dipinge sul mio volto. Non sarò mai, solamente un Jedi.
Poter dare o togliere la vita, è una sensazione inebriante, un qualcosa che mi fa sentire come un Dio.
Lascio che il suo cadavere si sistemi al suolo. Vicino alle suole delle mie scarpe. Proprio dove deve stare.
Lentamente mi dirigo verso Obi-Wan.
-Come stai?-
-Meglio, di lei. Anakin, ho visto...-
-Obi-Wan, non sarò mai solo un Jedi.- Lui mi guarda e sorride di fronte alle mie parole, anche il maestro sa che questa è la verità.
-Che facciamo di loro signore?- Guardo i soldati superstiti imperiali. -Spediscili a mio padre. Che decida lui.- So che ucciderà i comandanti.
-Signore, signore, la prego, ci permetta di servirla. Di...-
A parlare è un generale sulla quarantina occhi castani, fisico asciutto, corporatura forte e capelli brizzolati. Lo riconoscono, è sempre stato fedele al grande ammiraglio.
-Di lei, generale Heven, non mi fiderò mai. Non mi piaceva prima, non mi piace adesso.- rispondo lui con serenità, con un solo gesto della mano grazie all'uso della forza, spezzo il suo collo. Sento la contrarietà di Obi-Wan, ma non mi interessa.
-Blond uccidete tutti gli alti grado leali al grande ammiraglio, se tra i soldati ci sono tuoi amici, cloni o non che vogliono passare con noi, fa pure, ma tutti gli uomini fedeli a Thrawn eliminali. È un ordine.-
-Si, signore.- Vedo Blond scattare per trasmettere gli ordini ai soldati.
Da lontano vedo arrivare degli astronauti, è l'alba. Sono arrivati i nostri rinforzi. Driù e Ashoka ci hanno messo più del previsto, ho un brutto presentimento.
Vedo Driù scendere dall'astronave, corre verso di me. È ridotto abbastanza maschio. Non vedo Ashoka. Aiuto Obi-Wan ad alzarsi. Non senza dolore per lui e per me che ho la mia buona dose di ferite e ossa ammaccate.
-Maestro! Maestro!-
-Driù calmo, cosa ti prende. Calmati.- La mia voce è tra il serio e lo scherzoso. Vedo Driù abbassa lo sguardo.
-Maestro, Ashoka è in infermeria è stata ferita. Dicono che si riprenderà però...-
-Cosa? È sulla Venator? Driù dove è rispondi!- Lo scuoto con fin troppa energia.
-Si, è lì.-
Lascio il maestro a Driù e corro sulla nave devo vedere Ashoka.
I ribelli, hanno riportato vittorie schiaccianti su Fondor, Felucia, Bespin e Cristhopsis. L'unico ostacolo è ancora su Corellia. Lì sono dirette le truppe del maestro Yoda e dei maestri Plo e Mace Windu. Nel tentativo di dare manforte alle altre truppe.
Ormai l'alba è sorta da un pezzo. Il valico che abbiamo raggiunto con Cody ci ha permesso di aggirare le truppe e di sbarazzarci dei carri armati che tanto ci stavano dando del filo da torcere. Il problema è che dopo una prima fase di sorpresa da parte degli imperiali in cui abbiamo avuto un attimo di ripresa e respiro, tutto è tornato come all'inizio. Solo che adesso siamo anche divisi. Abbiamo aperto più fronti per loro, ma anche per noi e con le scarse risorse di cui disponiamo e senza la copertura aerea è ancora più difficile mantenere la posizione e non finire schiacciati.
Una bomba vola sopra le nostre teste. Frammenti di piccole pietre volano sul mio volto benché coperto, la polvere entra nei polmoni bruciandoli e provocando una tosse isterica.
Le truppe imperiali sono all'assalto. Non possiamo fare altro che rispondere. Nella mischia tutto si confonde. C'è chi spara, chi tira pungi, chi calci, si cerca in tutti i modi di poter sopravvivere. Alcuni usano i fucili come spade. Chi cede viene travolto dai suoi nemici e anche dai suoi amici, finendo schiacciato.
Da lontano vediamo i camminatori, indietreggiamo ancora e ancora, finché non siamo con le spalle al muro. È finita. Ma proprio in quell'istante arriva la cavalleria, tornano le truppe aeree. Vedo il caccia di Mace e di Plo. Si! Urlo soddisfatta anche gli altri soldati urlano. Dal cielo scendono i nostri rinforzi. Rincuorati combattiamo con rinnovata energia e con più forza. Adesso combattiamo ad armi pare.
Coruscant Capital City imperiale
Sento bussare alla porta. Vedo entrare un tremolante e nervoso generale. È pallido e spaventato.
È immobile sulla porta, come fosse pronto a una fuga istantanea. -Parli!- Non ho tempo da perdere. Sono due giorni che non dormo. Da quando si è scatenato questo maledetto caos non nè ho più avuto modo.
-Mio signore... Il grande ammiraglio non ha fatto ritorno insieme alle sue truppe. Abbiamo perso Felucia, Bespin, Corellia, Fondor e Cristhopsis. Darth Levian è stata uccisa da Lord Vader e...-
-Siete degli incompetenti!- Urlo, mentre vedo il suo viso contorcersi insieme alle sue gambe alla disperata ricerca di aria, solo quando la vita non è più presente in lui lo lascio andare. La rabbia travolge i miei pensieri.
Anakin, ti ho davvero sottovalutato. Sento un brivido di paura percorri la mia schiena. Avevo un pianoforte, un pianoforte preciso e infallibile. Invece ha fallito. E adesso, comincio ad avere paura, paura che il mio stesso piano, la mia stessa arma, possa essere la mia fine.
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