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L'ultima battaglia.

Tutto è nelle mani di Kala e della sua apprendista. Se il nostro piano funzionerà o meno dipenderà solo e unicamente dalle loro capacità.
Siamo a pochi minuti di viaggio da Coruscant a breve dovremo uscire dall'iperspazio. Se per quando saremo lì Poll non avrà disattivato lo scudo planetario saremo nei guai, guai seri.

C'è tensione tra le mie truppe e anche tra le truppe ribelli. Fisso i volti di ognuno di loro, veterani esperti, uomini versati alle intemperie e alle battaglie, oggi è il giorno della verità. Abbiamo distrutto la morte nera, l'unico baluardo del potere di mio padre ancora intatto è Coruscant. Distrutto il palazzo, avremo finalmente vinto.

Dalla mia postazione scruto l'executor là sopra si trova Anakin insieme ai suoi due apprendisti. Ho una brutta sensazione, è stato detto lui di non essere precipitoso che una volta a terra sarebbe dovuto restare con le truppe e dare manforte a chi stava sbarcando.
Tuttavia sento che non lo farà, sono sicuro, che non lo farà.
Per questo quando Dodonna mi ha assegnato il comando sul incrociatore Yellow per un attimo ho avuto il desiderio di rifiutare il compito e seguire Anakin, ma non ho potuto rifiutare. Dovrei essere con il mio padawan adesso. Invece sono bloccato qui con le squadre speciali imperiali Alpha e Felix. Insieme alla squadra di Antilles.
In tutto abbiamo spostato trenta incrociatori, migliaia di caccia e ancor più uomini. Tutta la nostra potenza spaziale è qui.

Se il piano riuscirà o meno dipende dalle capacità di Kala e dalla sua apprendista. Se non saranno in grado di portare a termine la loro missione tutto finirà ancora prima di cominciare.
L'impero ha una potenza di fuoco quattro volte la nostra, l'unica speranza è la sorpresa. Solo con quella, abbiamo la possibilità di sconfiggerli, con quella, e l'aiuto del popolo.

Ancora una volta, sono stata costretta nelle retrovie insieme a Dodonna, Beili Organa e Mon Mothma, siamo stati disposti su un incrociatore lontano dal pericolo. Il nostro compito è dare e riferire gli ordini. Monitorare la situazione, gestire i plotoni in campo. Lo so che i leader di un esercito fanno questo, però avrei preferito essere al fianco di Anakin, Driù e Ashoka.

Quando usciamo dall'iperspazio davanti a noi vedo uno schieramento impressionante di Star Distroyer. D'istinto stringo la collana di Ani. Guardo gli altri comandanti. Anakin aveva ragione: suo padre si è barricato su Coruscant, si aspettava questa sua mossa. Come da piano l'executor con la sua prua in titanio rafforzato, si posiziona davanti a tutti i nostri incrociatori, è grande quattro volte ognuno di loro. La sua mole è impressionante.

Poi gli altri incrociatori prendo posizione. L'ammiraglio Rey si posiziona a destra, gli ammiragli Bent e Fengh sempre a destra, solo spostati di qualche metro rispetto a Rey. A sinistra, si mettono Obi-Wan, Ian e Lando Clarissan.
Poco dietro a formare un blocco i generali Tholl, Urlik, Asthol, Dert e Carlais. Seguiti da Hera e Kanan che per la prima volta sono separati.
Inseguito altri incrociatori si posizionano intorno a noi come protezione, questi sono guidati dai tre soldati imperiali che fuggirono con noi da Mustafar: Jak, Ell e Thaison.

Le truppe aeree comandate da Antilles, Jun stato, Anakin, Driù, Ashoka, Bloond, Cassian, Pam, Lia, Windu e Ploo sono in attesa dei nostri ordini.
La mia mano trema, il maestro Yoda se ne accorge e la carezza delicatamente sorridendomi. Il suo gesto mi tranquillizza. L'executor ancora una volta è guidato dal miglior Ammiraglio della galassia: Ackbar Gial.

Ma la domanda che mi ripeto ormai da giorni che mi toglie il sonno e l'appetito è sempre la stessa: siamo pronti a questo ultimo scontro?

POV Poll.

Percorro con disinvoltura gli ultimi metri che dalle strade di Coruscant in grande fermento e agitazione, mi condurrà all'interno della postazione di comando dello scudo planetario. Dovrebbero esserci non più di trenta guardie. Per una Sith come me, dovrebbe essere uno scherzo eliminarle.

Svolto l'angolo e un alto palazzo in vetro con soldati di guardia si presenta davanti ai miei occhi. Appena mi vedono fanno il saluto militare e mi lasciano entrare.
La mia maestra ha avvisato di un mio possibile sopralluogo.
Mi guardo intorno l'ambiente dentro è tutto in acciaio rinforzato i vetri antiproiettile. I soldati in divisa verde sono tutti indaffarati, corrono senza tregua da una parte all'altra. Sono così presi a diramare ordini che nemmeno si accorgono della mia presenza. Centinaia di schermi trasmettono in tempo reale informazioni, ordini e dati super segreti. Stanno esportando via dati sensibili. Un altro schermo centrale mostra l'arrivo dell'executor. Adesso comprendo tutto questo loro fermento. Anakin è arrivato. L'esercito ribelle è qui.

Ogni soldato imperiale sa che Vader è meglio come amico che come nemico. Vader è come un cane, quando decide di frantumare un osso, non lo lascia finché non c'è riuscito. Insomma è quel genere di persona che non devi mai far arrabbiare o sfidare.
Eppure, nonostante questo ha dimostrato di avere un grande cuore e lo ha fatto molte volte. Mettendo anche la sua vita in pericolo pur di salvare i suoi uomini. È un buon comandate.

Un soldato mi viene addosso. Facendo rovinare a terra un sacco di hardisc e fogli scritti.
Spaventata si scusa. Nemmeno gli rispondo la guardo schifata e procedo oltre. Il mio obbiettivo è chiaro. Per prima cosa mi dirigo al piccolo pannello di controllo lo apro con disinvoltura e vi inserisco la piccola chiave elettronica con il virus. Un virus appositamente realizzato da me. L'informatica è sempre stata la mia passione.

- Che state facendo signora?- Chiede una voce di uomo apprensiva. Voltandomi comprendo subito che è un soldato semplice. Niente di più facile.
- Pensi che io un membro dell'inquisitorio, sia interessata a dare spiegazioni a te un mero soldato semplice?- Davanti alla mia voce altezzoso e spocchiosa il soldato tentenna. I suoi trent'anni si tramutano in sessanta.
- No...No, signora.... Certo, che no. Mi perdoni.- Fa il saluto e se ne va con la coda tra le gambe. Una piccola risata involontaria esce dalle mie labbra sono però svelta a farla tacere.

Adesso arriva la parte più difficile: bloccare le porto di acceso prima che si accorgano del virus e distruggere i sistemi di comunicazione.

Prendo aria, faccio un respiro profondo. Anni di addestramento, di lealtà e obbedienza, di sacrifici, privazioni, anni passati ad attendere, per entrare ufficialmente nel Inquisitorio, trascorsi ad allenarmi giorno e notte per essere notata e adesso con una sola mossa sbagliata potrei porre fine persino alla mia vita e a tutte quelle dei ribelli che contano su di me. Persino a quella della mia maestra Kala. Kala, la donna che mi ha allenata, cresciuta e protetta fin da piccola. Non è mai stata cattiva con me. Mi ha sempre guidato con severità e giustizia. Devo farcela, lo devo a lei, ad Ashoka e Driù. I miei amici, i miei migliori amici.

Fingo di andare verso le porte, poi con la spada laser mando in corto il circuito di apertura e chiusura delle porte. I soldati allora si voltano verso di me.
Stanno per parlare, ma con un gesto fulminino tramite la forza scaglio cinque di loro contro i monitor con tale potenza da rompere loro l'osso del collo.
Molti alzano i blaster, altri disperati tentano la fuga. Per nessuno di loro ci sarà scampo. Li elimino uno per uno. Distruggo i comunicatori, poi, all'improvviso dalla stanza del capitano vedo comparire un uomo avvolto da una divisa nera attillata. Un cappello rotondo in testa, volto paffuto e grigiastro. Lui, davvero non me lo aspettavo. Kilion. Le sue due spade laser sguainate. Un sorriso beffardo sul volto.
- Ben trovata Pool, te lo avevo detto presto o tardi ti avrei uccisa.-

POV Kala.

Maledizione, perché Poll ci impiega così tanto, non è possibile. Sto spostando truppe a destra e a sinistra cerco di rallentare l'inizio dell'attacco. Se Amor se ne dovesse accorgere comprenderebbe che c'è qualcosa che non va.

Non posso tergiversare ancora a lungo. Nello spazio nel frattempo la battaglia ha avuto inizio. Degli uomini fidati sono in attesa di ricevere ordini da me. Il popolo è stato avvisato. Quando i ribelli arriveranno, donne, anziani e bambini dovranno essere già al sicuro. Mentre tutti coloro in grado di combattere dovranno farlo.

Il tempo passa e non ho ancora notizie da Poll.
I soldati hanno finito di preparare le difese terrestri. Alcuni di loro mi guardano dubbiosi Poll doveva essere tornata da molto.

Amor giunge sul campo nella sua solita uniforme da comandante dell'esercito imperiale, dopo tutto ha preso il posto di Anakin. Un onore che da sempre avrebbe voluto. È un uomo severo, con il pugno di ferro. Dispensa morte e punizioni come fossero acqua e vino.

La battaglia nello spazio imperversa. I caccia Tie imperiali ci schiacciano uno a quattro. Sono davvero troppi. Se Poll non si sbriga sarà stato tutto inutile. Cerco in tutti i modi di proteggere la mia squadriglia. Lo stesso fanno gli altri Jedi. In un modo o nell'altro c'è la faremo. Però la ritirata non è ammessa. Se ci ritiriamo non avremo un altra possibilità. Tutte le nostre truppe sono qua.

La situazione non è delle migliori, un altro caccia dei nostri esplode in mille pezzi. Poi Driù ne abbatte due imperiali dai comunicatori si sente l'esaltazione dei soldati.
La battaglia imperversa. L'ammiraglio Ackbar sta spostando l'executor, forse è il momento che la nostra arma migliore entri in azione.

Tutti i suoi cannoni sono pronti a sparare. Un solo ordine e tutta la potenza della nave si concentra sul grande sbarramento dello scudo spaziale. Quella maledetta base spaziale a semi luna protetta da scudi che sembrano indistruttibili. E quel maledetto scudo che non vuole cedere.

La nave spara ancora e ancora, poi vedo il caccia advance di Anakin superare numerosi nemici, maledizione! Come al solito fa di testa sua e io sono bloccato qui, su questo maledetto incrociatore.
Nessuno riesce a stargli dietro, nessuno tranne Ian con il suo millenium falcon.

Li vedo roteare tra frammenti e rottami. Evitare caccia, spari e distruggere dei nemici. Tutti siamo senza fiato, in attesa di ciò che accadrà.

POV Ammiraglio Rey

Guardo la scena come tutti. L'azione che sta facendo Anakin è pericolosa e disperata.
Però è l'unica possibilità che abbiamo.
Un altro dei nostri è stato abbattuto. Perdiamo più uomini di quelli che abbattiamo. Oppure, sono talmente tanti che non fa differenza. Un tempo non era un problema, io ero dalla parte dell'esercito con più uomini. Adesso, i numeri contano e anche tanto.

Inoltre, se non riusciamo a distruggere quel danno scudo, finiremo come topi fritti.

Stringo forte, fortissimo la collana che mi ha dato Anakin. Trattengo il respiro ogni volta che lo vedo schivare proiettili. Ian, si è dovuto fermare per dare manforte agli altri. Anakin come tutti i Jedi grazie ai suoi sensi non ha problemi, schiava raggi laser con estrema facilità. Il mio cuore trema. Lo vedo gettarsi con la sua navicella proprio nel punto da cui escono tutti i caccia, l'unico posto privo di scudi. Nell'ammiraglia c'è silenzio ed esitazione, tutti non respiriamo.

Quel ragazzo è un folle. Altri caccia dei nostri crollano ed esplodano, poco lontano un incrociatore è crollato. Anche un mezzo imperiale ha subito ingenti e seri danni. Ackbar ha dovuto sospendere l'attacco alla base per via di Anakin. Adesso si sta concentrando sugli incrociatori, il fuoco dell'executor è potente dovrebbe dar loro filo da torcere.

POV Poll

Eccolo Kilion, alto almeno venti centimetri più di me, sguardo cupo e crudele, occhi neri con l'iride rosso. Sul viso, diverse cicatrice e un marchio nero che deturpa ulteriormente il suo viso.
È come un tatuaggio che dal viso scende al collo fino al petto. Il costo per aver ceduto al lato oscuro.

Mi guarda nei miei occhi non ancora mutati. È inquietante e possente. Siamo stati sempre rivali, sin dall'inizio del nostro addestramento.

È un osso duro. Da quando abbiamo iniziato la battaglia non mi ha mai dato tregua, se non in questi pochi attimi, in cui mi osserva divertito. Stiamo giocando al gatto e al topo: Io, sono il topo. Detesto questa sensazione.

Schivo con facilità le sue mosse poi blocco per un soffio la sua seconda spada laser più corta. C'è la posso fare.

Ho paura, tremo. No! C'è la poso fare. Continuo a combattere senza sosta. Poi all'improvviso Kilion si sposta di lato. La sua spada laser trafigge il mio corpo. Un colpo netto, preciso, emetto un urlo di dolore. Lui sorride soddisfatto.

Sorrido anche io...

Sono dentro, apro il boccaporto dell'astronave con un salto sono fuori nell'hangar i piloti pronti alla partenza si bloccano.
Hanno riconosciuto il mio caccia, adesso sanno chi sono. Sanno di avere davanti Lord Vader.

Sguaino la spada laser, il suo colore rosso riflette sui pavimenti bianchi.
Dei soldati i più audaci si fanno avanti. La loro audacia dura meno di un minuto. Li sollevo tutti insieme e con la forza li soffoco. Li vedo contorcersi in preda agli spasmi. Le armature si accartocciano su loro stesse grida soffocate giungono dai poveracci a cui sto infliggendo questa orribile morte, poi si ammutoliscono. Il loro tempo su questo mondo è scaduto.

Un semplice gesto per far comprendere a tutti che chiunque proverà a fermarmi troverà unicamente la morte. I soldati si guardano tra di loro incerti sul da farsi. Non sanno cosa fare il messaggio lo hanno recepito chiaramente.
- Avete due scelte: uno, potete fuggire e lasciarci distruggere la base e lo scudo, e salvarvi la vita. Due restare e farvi ammazzare tutti. Per quanto mi riguarda, preferirei la prima opzione. Se fosse possibile mi fareste risparmiare del tempo, ma altrimenti possiamo procedere con le buone maniere. Ditemi solo dove è l'ammiraglio Thrawn-

- Sono qui, Vader. Siete più giovane di ciò che pensavo. - La sua odiosa voce, spocchiosa e irritante non vedo l'ora di zittirlo per l'eternità. Stringo le dita intorno all'elsa della spada.
- Lei invece ammiraglio è così tronfiò di se stesso da essere repellente. - Con passo svelto mi dirigo verso di lui.

Prova a schivare i miei attacchi e a reagire, ma tutto è inutile. Nessun soldato interviene,  in poche mosse la mia spada laser lo passa da parte a parte. Nello stesso momento in cui il corpo terreno di Thrawn smette di essere nel mondo dei vivi, lo scudo spaziale viene meno, l'antenna terrestre è stata disattivata. L'unica cosa che manca è distruggere la base spaziale.

- Direi, che adesso avete una scelta: Fuggire!- I soldati mi fissano spersi e spaventati. Sono pronto a tranciare le loro vite come spighe di grano mature pronte a essere arate. Loro lo sanno e sanno che lo scudo è venuto meno e che presto entreremo nell'atmosfera.
Titubante si fa avanti un generale aviatore i suoi uomini e compagni di battaglia lo guardano dalla sua decisione dipenderanno le loro vite.
-Signore, è questo il vostro ordine? Se desiderate ci uniremo a voi. - È un uomo sulla quarantina capelli un po' brizzolati. La sua è una scelta saggia.

- Fate esplodere questa baracca, poi con me!- Più uomini abbiamo, meglio è. Non aspetto una loro risposta mi volto dandogli le spalle con il mantello che svolazza a ogni mio movimento: lo adoro!
- Dodonna, sono Anakin-
- Sappiamo chi sei, un incosciente!- Esplode il mio maestro
- Godetevi lo spettacolo Obi-Wan! Non sparare hai caccia, sono con noi. -

Il tempo di decollare e la base spaziale esplode dietro di noi. Uno spettacolo meraviglioso, ma agghiacciante al tempo stesso.
Gli incrociatori imperiali cercano di battere in ritirato, ma crollano sotto il fuoco dell'executor e del nuovo fuoco amico. A mano a mano, facciamo piazza pulita.

Vedo le truppe esultare, i soldati imperiali, salutano i loro vecchi compagni.
- Ani, ti amo. - La voce di Padmé arriva chiara alle mie orecchie come a quella di tutti gli altri.
- Anche io, ma questo è il modo migliore per imbarazzarmi. Devo andare.- detto quello avvio i motori alla massima velocità.

- Anakin! Fermati! Aspettaci dobbiamo riorganizzarci!- Mi urla Obi-Wan dal comunicatore.
- Signore ha ragione, il Jedi. - Conferma Rey.
- Da qui, pensateci voi. Avete Dodonna, Ackbar e tutti gli altri generali. Nuove truppe che da quello che vedo sono già state inserite nei canali di comunicazione. Potete cavarvela senza di me. Devo andare.- Finito disattivo la comunicazione e corro via. Questa cosa riguarda me e papà.

POV Poll.

Contemporaneamente, la mia spada laser è affondata nel petto di Kilion. Sto morendo, lo sento. Il sangue non esce perché è stato fermato dal laser della spada. Guardo dagli schermi la base spaziale esplodere. C'è l'ho fatta!

Piano la mia mano sfiora i tavoli di freddo acciaio. Crollo stanca in ginocchio. Un attimo solo e mi rivedo da bambina in un campo devastato dalla guerra. Rivedo Kala portarmi via. Strapparmi, dalle braccia di mio fratello morente e poi il buio.
Adesso davanti a me c'è la luce. Un campo verde, un albero alto e fiorito. Mio fratello è sdraiato hai suoi piedi e mi saluta.

Finalmente sono a casa.
Una lacrima scende sul mio volto. Non avevo mai pensato di morire così: Sola. Ho paura.
Guardo di nuovo gli schermi. Navi ribelli stanno entrando nell'atmosfera. Non vivrò per vedere il nuovo mondo. Però se nascerà, sarà anche grazie a me. Per la libertà, per la pace, quante vite si perdono ogni giorno?

La verità è che non esiste una guerra onorevole e senza vittime. La cosa brutta che a rimetterci sono sempre i giovani. Le famiglie. Non esistono armi pacifiste o buone non esistono bombe intelligenti che non fanno morti.
La verità è che in una guerra non possono esserci vincitori perché tutti perdono.
La strada per la libertà, per la pace, per l'equilibrio è costella di morti, ha il colore, il sapore e la puzza del  sangue. Sa di morte, freddo e buio.
Lo stesso buio che sta avvolgendo me. Così cala il mio sipario.

Siamo ormai agli sgoccioli di questa storia che mi ha davvero fatta scervellare. Avrò cambiato idea cento volte e cento volte l'ho rimaneggiata. Inoltre, mentre scrivevo la storia questa prendeva una forma diversa da come l'avevo immaginata e così spesso ho dovuto sistemare altri pezzi. Per farla breve anche voi cambiate in corso d'opera la storia almeno centinaia di volte? 😂😂

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