VIII. Quel Bar
«non si dovrebbe mai mangiare troppo quando si ha l'anima sottosopra. perché causa vertigini romantiche, slanci macabri, disperazioni liriche.»
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in questo periodo tutto quello che scrivo non mi piace lmao
non ho riletto il capitolo, ma lo farò
buona lettura
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«Munson!»
Eddie lanciò un buffo seccato, le mani tra i capelli mentre lì manteneva stretto tra le dita.
Era un tormento.
Quella donna voleva dargli il tormento.
La O'Donnell era la peggiore professoressa della storia e lo credeva davvero, sembrava farlo soltanto per la paga mensile e non per passione.
«Si?»
La sua risposta annoiata e per nulla contenta fece innervosire ancora di più la donna, la punta della penna che batteva su una pagina del suo diario.
«È più interessante guardare la finestra, signor Munson?»
La gamba di Eddie era un continuo saltare, sentiva di aver un tic alle gambe. Perché quando era nervoso nulla riusciva a fermarlo.
Era passata una settimana.
Una.
E da allora non l'aveva più cercata, neanche per chiedere alla ragazza se il suo polso andava bene o se ancora fratturato.
Lo odiava.
Era molto preoccupato per lei ma l'orgoglio lo tratteneva come una morsa.
«Stavo ascoltando.»
Era l'unica cosa che riusciva a dire, anche se in verità non stava ascoltando nulla.
Poco male, perché ora quella stronza stava diventando la sua croce.
Sì divertiva a prenderlo per il culo davanti a tutta la classe.
«Di cosa stiamo parlando, Munson?»
Il rossetto che portava era messo in maniera davvero brutta, tutto sbavato e lucido.
La sua penna che sbatteva con più forza sul quaderno, era sul punto di esplodere.
«Medioevo...»
Sentì una voce dietro di lui che mormorava il quesito che le aveva posto la professoressa.
Sally era la sua salvezza.
Doveva davvero ringraziarla.
Cominciò a ripetere la risposta che la ragazza aveva suggerito, e la donna cominciò a scrivere qualcosa sul suo quadernino.
La tortura non finì subito, perché prontamente la professoressa ricominciò a riempirlo di domande.
«Sai dirmi quando inizia l'Alto Medioevo?»
Eddie poteva parlare della peste, quello era un argomento che occupava molto il suo tempo.
La danza macabra, ma mai aveva capito la differenza tra alto medioevo e basso.
Sally era disposta ad aiutarlo e gli sussurrò la risposta cercando di non farsi scoprire.
«Nel 476 dopo Cristo, con la caduta dell'impero romano d'Occidente.»
Come era successo prima il corvino cominciò a ripetere la risposta, la O'Donnell sembrava molto stupita e come aveva fatto prima ricominciò a scrivere.
«Sally, ti ringrazio del tuo aiuto.»
Tuonò improvvisamente la donna, Eddie che diventava sempre più piccolo e insicuro.
«Non mi aspettavo nulla da te Munson, ma queste... sono cose basilari.»
Parlava e scriveva contemporaneamente marcando la penna sulla pagina, arrabbiata. «Per domani voglio dieci pagine dove parli di questo argomento. Parti dall'Alto Medioevo e introduci anche la peste. Sei fortunato che non aggiungo a questo compito anche il Rinascimento!»
Decisamente la sua vita stava andando a rotoli.
•
Eddie Munson non amava particolarmente la lettura. Insomma era appassionato del genere fantasy, e il suo libro preferito era la saga del Signore degli Anelli, ma non sì poteva di certo definire un topo di biblioteca.
Era il primo che non portava mai al completo le ricerche assegnate dalle professoresse, e questo portava brutti voti sulla sua condotta.
A lui non importava molto, ma quest'anno era diverso. Voleva andare via.
Dalla O'Donnell, da quella scuola di psicopatici e soprattutto da Hawkins.
Specialmente da Hawkins.
Ed era per questo esatto motivo che era finito in biblioteca.
Lui
La vecchia bibliotecaria scorbutica sedeva sulla sua poltrona, Eddie storse il naso vedendo quella donna che sembrava in fase di decomposizione.
Strinse la bretella del suo zaino, doveva trovare dei libri. Era questo l'importante.
Libri per quella stupida ricerca, anche se non la voleva proprio fare.
Entrò in un corridoio molto stretto cercando di trovare i titoli per la sua ricerca così importante, non voleva essere lì.
Ringraziò però la pace di quel posto, senza nessuno alle sue spalle pronto ad insultarlo.
Dieci pagine sul medioevo
Era praticamente impossibile completarlo e poi anche entro domani, come poteva sperare di concluderlo e di prendere anche una A.
Cercò di leggere i titoli sul dorso dei libri, ma nessuno aveva il titolo di Medioevo oppure Peste.
Rivoluzione Industriale
Aveva decisamente sbagliato reparto, ma il tempo scorreva e doveva trovare un libro entro la fine di quell'ora, se voleva mettersi a lavoro.
Come una luce venuta da lontano, Eddie sentì una voce così bella che poteva di certo commuoversi.
Peccato che quella voce non proveniva dal paradiso, e non apparteneva neanche ad un angelo.
Quella era Chrissy Cunningham, con le mani incrociate e un maglioncino di color rosa antico.
La ragazza l'aveva chiamato un po' intimorita dalla sua reazione, ma di risposta Eddie sì era girato con ancora il dito sul dorso di quel libro impolverato.
«Posso parlarti?»
Eddie non l'aveva mai vista con i capelli sciolti, ma poteva dire per certo che quella era una figura bellissima per i suoi occhi.
Poteva vedere dei riflessi color oro tra i suoi capelli che cadevano sulle spalle, scosse la testa come per smetterla con quei pensieri.
«Chrissy, scusami, ma sono impegnato.»
Era la prima volta che la chiamava per nome, e sì stupì anche lui, di solito la chiamava per cognome oppure utilizzava dei nomignoli strani alla quale la bionda arrossiva.
Chrissy strinse più forte le mani, sapeva che la stava evitando da quel giorno. Ma, davvero, nonostante il breve imbarazzo non le importava molto.
Anche se quella donna l'aveva un po' traumatizzata e lasciata con qualcosa di grande sullo stomaco.
Eddie sì rigirò di nuovo, eliminando completamente il loro contatto visivo, e diede tutta la sua attenzione ai libri dietro di loro.
Chrissy non voleva, e poteva arrendersi, e se questo significava aiutarlo in qualsiasi cosa... la bionda l'avrebbe fatto.
«Cosa stai cercando?»
Eddie non stava dando proprio importanza a quella ricerca adesso, era troppo preso dalla ragazza ancora dietro di lui.
E cosa poteva fare?
Doveva soltanto assecondarla e rompere il ghiaccio.
«Devo fare una ricerca.»
Aveva detto secco, come per rispondere a tutti i suoi punti interrogativi, e sperava che ora Chrissy sarebbe andata via perché l'aria stava diventando ristretta.
«Oh... su cosa?»
Era ancora girato di spalle e Chrissy poteva notare il suo disappunto per quella strana conversazione, ma voleva tanto parlargli che nessuno l'avrebbe smossa da lì.
«Medioevo, ti basta?»
Crudo.
Cattivo.
L'aveva pronunciato in maniera acida, prendendo tra le mani un libro con su scritto «Medioevo: l'epoca buia», Chrissy arretrò di un passo ma non voleva arrendersi. Anche se Eddie stava diventando abbastanza nervoso.
Come se niente era successo, Chrissy continuò la conversazione. Adesso, però, intimidita da una sua possibile reazione.
«Posso aiutarti in qualche modo? Il Medioev...»
Eddie sì girò di scatto, velocemente, facendo spostare i suoi capelli lunghi che quella mattina non avevano intenzione di essere a posto.
«Vuoi aiutarmi, Chrissy? O vuoi semplicemente parlare di quello che è successo settimana scorsa?»
Il colorito sul viso di Chrissy peggiorò, cominciando a pensare delle frasi di senso compiuto. In realtà se aveva bisogno d'aiuto poteva certamente dare una mano.
Lo sguardo di Eddie sì fermò sul suo viso arrossato, per poi scendere fino al suo polso rotto che era diventato più chiaro rispetto a una settimana prima.
Era successo tutto così velocemente, quella notte, che il corvino non riusciva a spiegarlo.
«Io... mi dispiace! Per il polso, per averti messo nei guai con Jason e per aver frugato nella tua roba. Ed hai ragione! Cazzo, tantissimo! Perché anche io avrei dato di matto... » indicò se stessa dopo l'ultima frase, voleva davvero chiarire.
«Farei qualsiasi cosa, posso davvero aiutarti in questa ricerca. Ti sto pregando di perdonarmi, Eddie.»
Il corvino era sbalordito, per non dire sorpreso, non aveva mai visto Chrissy così.
«Chrissy...»
«Silenzio!»
Cercò di parlare, ma la bibliotecaria lì fermò. Una pila di libri tra le mani mentre andava a posarli in un altro reparto.
«Vedi tu questi ragazzini.»
Continuò l'anziana che sembrava molto innervosita dal loro chiacchierare.
Entrambi i ragazzi non parlarono fin quando la bionda iniziò a ridere lievemente seguita da Eddie.
Non aveva senso: un attimo prima sì urlavano contro e ora ridevano per colpa di quella donna che borbottava ancora.
Eddie sì concetrò sul suo viso, alle piccole rughe e gli occhi che sì chiudevano sempre per il sorriso ampio.
«Quindi?» aveva chiesto, dopo la breve risata. Un po' intimorita per la sua risposta negativa.
«È successo quello che è successo, Cunningham.»
Il libro stretto tra le mani e Chrissy che tormentava il suo maglione.
«Vuoi aiutarmi?»
domandò ancora il ragazzo, Chrissy annuì di risposta.
«Sì! Come dicevo prima amo molto il periodo Medioevale. Uhm, insomma, non per la peste. Quell'argomento è davvero orribile!»
Eddie sorrise alla sua esclamazione. Non pensava mai di chiarire con lei, ma ora eccoli lì a parlare di argomenti macabri e ridere della bibliotecaria.
«Casa mia?»
No, la ragazza non voleva vedere la sua casa per molto tempo.
«No, ti prego!»
Eddie alzò lo sguardo e ricominciarono a ridere di nuovo, questa volta fermati dalla bibliotecaria che lì rimproverava di nuovo.
•
«Per iniziare puoi introdurre in maniera generale il periodo storico...»
Eddie non stava seguendo nulla di quello che stava dicendo Chrissy, l'unica cosa che riusciva a percepire era la sua figura così vicina a lui.
E lo ammaliava, completamente.
Le sue dita curate che indicavano il centro del foglio, i capelli sciolti e la voce dolce.
Era stregato, dalla sua gentilezza mentre spiegava ad Eddie come concepire il compito per domani.
Entrambi erano seduti vicini, in un bar non molto affollato. Solo un paio di vecchietti che bevevano una cioccolata calda e di tanto in tanto davano sguardi ai due ragazzi che ridevano e parlavano animamente.
Eddie aveva in mano un bicchiere d'acqua, e ogni volta doveva sentire Chrissy che lo avvertiva di non far cadere il liquido sul foglio nuovo.
«Cerco qualcosa sul libro, tu comincia a scrivere il titolo.»
Eddie passò il libro alla ragazza e di malincuore diede attenzione al foglio lasciando stare la figura della bionda che girava le pagine con attenzione.
Sottolineava e scriveva qualcosa con la matita, era come presa da quelle pagine e da quelle parole.
Chrissy amava studiare, forse l'unico modo per sfuggire dal mondo e da tutte le sue conseguenze.
La ragazza in quel momento non era tanto attenta a quello che stava facendo, forse per gli occhi attenti del ragazzo che non smettevano neanche per un secondo di fissarla.
Voleva davvero aiutarlo. Ma ora era tutto altro che tranquilla e rilassata.
Per alleggerire la situazione passò ad Eddie il libro pieno di appunti aggiuntivi che aveva scritto la ragazza.
Il corvino sì meravigliò ancora della sua premura, nessuno l'avrebbe mai fatto per lui.
Chrissy osservò Eddie mentre scrutava i suoi appunti e la sua scrittura, interessato di quello che aveva scritto.
«Puoi copiarli, non mi offendo.»
L'aveva scritti proprio per lui.
Le mani sotto al tavolo che diventavano con il tempo sempre più umide e sudate, le loro gambe che sì toccavano.
«Grazie, Chrissy.»
La ragazza sorrise, un sorriso timido, nato solo per quel piccolo complimento che aveva ricevuto dal ragazzo. La fossetta sul suo viso era comparsa mentre riprendeva la penna in mano, e Chrissy pensò di morire.
Scriveva i suoi appunti sul foglio e sembrava così preso da quello che non sì accorse dello sguardo, quasi disperato, della ragazza.
Aveva notato quella mattina che i suoi capelli erano più disordinati del solito, e che oggi non indossava la sua giacca di pelle.
La mano piena di anelli era impegnata a impugnare la penna, i suoi occhi fissi sul foglio.
Era veloce a scrivere e la sua calligrafia le faceva venire mal di testa.
I capelli davanti al viso come una tenda e le mani di Chrissy che ora sì erano avvicinate a lui.
Era successo tutto così velocemente, e senza un motivo ben preciso. Semplicemente le sua mano che aveva sposato una ciocca di capelli color pece dietro il suo orecchio.
Eddie sì era bloccato, anche la sua mano con ancora la penna tra le dita.
La mano di Chrissy tra i suoi capelli aveva fatto cambiata drasticamente l'umore di Eddie.
Ansioso.
Mai lo era stato.
Girò la testa trovando la bionda che già lo stava guardando da molto tempo, la mano posata sul tavolo e lo sguardo che implorava il suo perdono.
Non lo aveva fatto di proposito, era stato un gesto spontaneo. I suoi capelli davanti al viso che lei aveva spostato per liberare di più la sua visuale.
Lo sguardò di Eddie interessato al suo volto, non voleva una spiegazione. Certi comportamenti non sì potevano spiegare, accadevano e fine.
«Scusami...» aveva detto sottovoce, girando lo sguardo verso il bancone.
Sì cacciava nei guai e poi sì ritirava, con Eddie aveva fatto sempre così. Ormai non riusciva neanche più a controllarsi.
Eddie sorrise e per evitare altro imbarazzo ricominciò a scrivere sul foglio pieno per metà, lasciò la ciocca dietro l'orecchio per far capire alla ragazza che nulla era successo.
Che i piccoli gesti che faceva per lui andavano bene e che non provava nessun fastidio.
«Come va il polso?» domandò curioso mentre scriveva sul foglio gli appunti di Chrissy.
La bionda aveva dato un veloce sorso alla sua aranciata e si asciugò la bocca delicatamente con il dorso della mano.
Utilizzava regolamente quella crema, la massaggiava ogni sera nel suo bagno dopo una bella doccia calda.
E il bruciore passava, ma da quella notte era rimasta molto scossa.
Aveva evitato Jason per l'intera settimana, troppa paura per affrontarlo.
«Va molto meglio.»
Continuò a bere la sua aranciata disinvolta e lontana, Eddie aveva posato la penna e ora la guardava.
A vederli insieme sembravano quasi una coppia, e non di quelle smielate che non riescono a stare distaccate. Ma di quelle che sì fanno bastare i piccoli momenti e semplici sguardi ricolmi d'affetto.
Erano così diversi ma in certi punti così simili.
Entrambi troppo timidi per fare qualsiasi cosa o semplicemente parlare, soprattutto per Eddie, che ora stare seduto vicino a Chrissy gli sembrava davvero un miracolo venuto da lontano.
Sì osservavano e basta. Chrissy che guardava i suoi occhi quasi neri e lui i suoi color oceano.
Medioevo o non, la compagnia di Eddie la faceva davvero distrarre da tutto il resto.
Anche della sua vita, ne era molto grata.
A vedere Chrissy così vicino a lui un'idea strana gli viaggiò in testa, e forse era proprio lei a spronarlo a parlare.
Occhi contro occhi, che cosa aveva da perdere? Forse un suo rifiuto.
Ormai non importava, in qualche modo erano legati con un filo invisibile e non poteva essere di certo tagliato.
La domanda sulla punta delle lingua, e il volto di Chrissy più luminoso che mai.
«Continua a scrivere, ti prego, non volevo disturbarti.»
Eddie ammiccò un sorriso triste, Chrissy non riusciva a reggere mai il contatto per così tanto tempo.
Diventava rossa e abbassava lo sguardo e per rassicurarla il corvino posizionò la sua mano sulla sua.
«Chrissy...»
La ragazza guardava il libro, come se la mano di Eddie non fosse sulla sua.
In verità poteva davvero sentirsi male per quello che stava succedendo, e della velocità del corvino di avvicinarsi maggiormente a lei.
«Eddie?»
Adesso oppure mai.
«Sei libera venerdì?»
Chrissy alzò lo sguardo, la sua reazione avventata e sconvolta. Ma in positivo, non come era successo con Jason.
Non se lo aspettava proprio e per qualche ragione pensò di essere vittima soltanto di un brutto scherzo.
Poco male, perché Eddie era serio.
Come mai lo era stato, i suoi occhi parlavano per lui.
«Cosa!?»
Credeva di aver capito molto male, come erano arrivati a parlare di appuntamenti se poco prima erano impegnati entrambi di non arrossire ai piccoli movimenti.
Il corvino cominciò a massaggiare il dorso della mano della ragazza, non aveva bisogno di un sì.
La loro vicinanza era aumentata e Chrissy osservò le sua labbra carnose.
«Devi ancora scusarti, Chrissy. E voglio uscire con te, sei libera venerdì?»
spazio autrice
capitolo di passaggio, davvero brutto.
spero vi piaccia ugualmente, comunque ci tenevo a dire che oggi aggiornerò anche l'altra storia su eddie ( o almeno spero, visto che devo ancora rileggere e sistemare il capitolo)
ci vediamo alla prossima
mars <3
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