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Il commesso del reparto telefonia, sembrava un ragazzino poco più che ventenne, una gomma da masticare che faceva roteare dentro la bocca e giocava a fare palloncini per poi scoppiarli con le labbra. Masticava a bocca aperta, si scaccolava le narici, si ripuliva le dita sotto il bancone, aveva un'aria annoiata e poco professionale, nel negozio sembrava esserci solo lui e Roberto più volte era stato tentato di lasciar perdere ma non poteva più attendere oltre, troppi segreti sembravano nascosti dentro quel dannato I'Phone. Si avvicinò e spiegò la situazione, il ragazzino scocciato prese in mano il telefono, digitò qualcosa e poi chiese:

Ah bella zio, te devo rimettere la Password?

Roberto si limitò a scuotere la testa in senso di negazione, non si sentiva in vena d'intavolare un discorso con il commesso poco incline alle buone maniere, secondo il suo parere.

Roberto riprese in mano l'IPhone, tremava al pensiero di cosa ci avrebbe trovato. Stava veramente violando la privacy della sua moglie defunta. Il timore era tanto, si diresse al parco e si sedette in una panchina. Valutava i pro e i contro, era un vaso di Pandora, se avesse aperto quel telefono la situazione sarebbe cambiata oppure lo avrebbe sollevato e nulla avrebbe scalfito l'immagine che aveva della moglie, la sua reputazione. L'IPhone vibrava e sulle anticipazioni messaggi comparve la scritta:

Mi manchi...

Roberto fece un respiro profondo e il dito scivolò sulla schermata nera.

Il mondo nascosto di Lucia apparve, sullo schermo molte icone, Roberto non conosceva l'esistenza di quelle app. lampeggiavano sullo sfondo principale, di lei con lui su una spiaggia.

La ricordava bene quella vacanza a Honolulu, Lucia risplendeva di luce propria, abbronzata la sua nota pelle bianca e le lentiggini, dal sole, ben evidenziate.

Un paradiso solo per loro due, lontano dai figli, lontano dalle responsabilità del lavoro.

Roberto guarda icona per icona, indeciso su quale aprire per prima, mentre il cellulare non smette di vibrare.

La galleria è la scelta più sensata e più facile. Troppa paura per aprire le altre app, a parte Facebook e Whatsapp, che utilizzavano spesso insieme, non le conosceva. Roberto non riusciva a capire quando la moglie aveva avuto il tempo di essere così socialmente impegnata.

Le foto della galleria erano catalogate in cartelle con soprannomi:

mentapeperita, scrittricepassion, vanigliamenta, per ultima famiglia.

La cartella famiglia, ritraeva la loro vita in comune.

Roberto non si era mai accorto di questa sua passione verso la fotografia. Soggetto principale: lui assorto nella lettura di qualche buon libro sulla spiaggia di Honolulu, oppure mentre entrava al manicomio, dove esercitava durante la settimana come psichiatra.

Si vide attraverso gli occhi di sua moglie, l'aria stanca, gli occhi cerchiati da borse e l'immancabile ventiquattrore nella mano sinistra. Era una foto di un paio di settimana prima della morte di Lucia. Evidenziato dalla data nell'angolo destro della foto.

Altre ritraevano i figli da lontano. Da quando aveva tagliato i ponti con loro, Lucia aveva proibito a Roberto di avvicinarvisi. Non avrebbe mai sospettato che lei li pedinava.

Erano felici mentre portavano i loro figli a scuola o entravano in chiesa.

Cosa voleva fare Lucia?

Roberto pensava.

Il cuore di mamma forse non le aveva permesso di essere così crudele con se stessa e perciò aveva deciso di pedinare i suoi ragazzi nella loro vita familiare? Voleva mantenere la sua posizione, ciò nonostante l'aveva spinta di essere un'ombra nella loro vita?

Molte domande rincorrevano nella mente di Roberto eppure dopo trent'anni di matrimonio, sua moglie era un mistero irrisolto.

Whatsapp fu la seguente, non era sicuro di trovarci qualcosa, e non sapeva nemmeno cosa cercare.

Discorsi infiniti con i figli, che cercavano in tutti i modi di convertirla alla loro religione. Roberto si ritrovò a ridere, quella era la Lucia che conosceva. Aveva da sempre negato una vita religiosa ai figli e loro appena avevano lasciato la casa genitoriale si erano sposati in chiesa ed erano assidui frequentatori.

I figli avevano scelto d'imporsi ad una regole base di famiglia e il rapporto con la madre s'incrinò per sempre.

Lucia era stata categorica, non avrebbe presenziato a nessun rito e siccome non era religiosa per lei non esistevano le feste comandate, festeggiava solo capodanno. Unica festa dove permetteva alla famiglia di radunarsi nella villa genitoriale.

Le domeniche erano per lavorare più degli altri giorni e si concedevano delle uscite con Roberto durante la settimana.

Alla luce delle foto che scorrevano sotto i suoi occhi, Roberto si chiedeva se era così che trascorreva le domeniche.

Che Lucia si fosse pentita delle sue scelte? Cosa l'aveva mai spinta a cambiare idea?

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