Giorno 3, 12 Settembre 1987
Caro Diario
Sigh, le cose non vanno per nulla bene in questi giorni. Con te come unica compagnia, credo che la mia sanità mentale scenda di più ogni giorno. In questa piccola, buia e fetente stanza la solitudine si fa sentire. Anche se... ho come la sensazione che qualcuno o qualcosa mi stia osservando, nell'oscurità più profonda... Che mi giudichi... Ma forse il mio cervello mi sta solo giocando brutti scherzi. Insomma, ciò che rimane di esso. Oggi le ferite hanno iniziato ad infettarsi, facendomi contorcere dal dolore per diverse ore. Mi sento più robot che umano, in questo momento. Se non fossi io a vivere questa esperienza in prima persona, stenterei a crederci anche se lo vedessi, con i miei stessi occhi. Come ieri, la mia mente é stata invasa da pezzi di ricordi. Mi trovavo nella vecchia pizzeria, solo, nel profondo della notte. Un'ascia, Mangle, pezzi meccanici ovunque... il tutto reso ancora più realistico, da un suono terrificante che proveniva da dentro di me. Il suono di una radio rotta...
Oggi non ho nemmeno provato a muovermi, a dire la verità non ci ho nemmeno pensato, sto soffrendo troppo. Non posso nemmeno mettere fine alla mia vita, perché tecnicamente é già finita...
Bene, caro e unico amico, se ne avrò voglia, domani ti aggiornerò sul mio stato.
Grazie di tutto.
William
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