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V.

Nella stessa sera del ricevimento a casa del signor Bathory, per le strade di Londra, due shinigami svolgevano le loro mansioni di dei della morte.

<<Will>> si lagnò l'uomo dai lunghi capelli rossi:<<Voglio tornare a casa!>> batté a terra i tacchi dello stesso colore dei vestiti.

<<Silenzio Sutcliff e non chiamarmi così. Se pensi che a me piacciano gli straordinari, specialmente quelli in tua compagnia, allora sei totalmente fuori strada>> rispose aggiustandosi gli occhiali.

Grell gonfiò le guance battendo di nuovo le scarpe a terra.

Stizzito dal comportamento del compagno si allontanò da lui.

Le strade di White Chapel erano la parte peggiore di Londra.

A terra, buttati contro i muri, numerosi erano i corpi di persone morte o in fin di vita.

Più volte Grell si era imbattuto in bambini denutriti e con problemi respiratori, bambini che aspettavano solo la morte.

Con un groppo alla gola, lo shinigami, ogni volta, era costretto a girarsi dall'altra parte, continuando a camminare.

Tutto ciò che poteva fare per quei ragazzi era aspettare il momento della loro morte e poi raccogliere le loro anime.

Passando tra vicoli bui e sporchi, al rosso dio della morte venne da vomitare.

Il terreno era pieno di sterco di ratto, vomito di ubriachi, escrementi in generale e...sperma.

Continuando a camminare con i brividi alla schiena vide una prostituta e il suo cliente farlo per un vicolo.

Scosse la testa puntando lo sguardo altrove.

Will era un cretino e un insensibile.

Lo trattava sempre male, dimostrando di non apprezzare la sua compagnia.

Grell si arrabbiò al ricordo di come lo avesse trattato poco prima.

William T.Spears era una persona importante per il rosso, più di quanto volesse dimostrare.

Il perché non lo sapeva neanche lui ma Will era in grado di fargli provare una miriade di sensazioni diverse contemporaneamente.

Ma Will lo odiava, o perlomeno non lo sopportava.

Che fosse questo il motivo per cui gli era così indispensabile la sua compagnia?

Che il suo respingerlo continuamente fosse il motivo per cui Grell lo amava così tanto?

Si mise le mani nelle tasche del rosso cappotto, sculattando per le strade degradate di White Chapel.

Ad accompagnarlo solo il ticchettio dei suoi tacchi contro il terreno.

Stupido, stupido Will!

Soma e Agni camminavano svogliatamente in cerca di una qualsiasi indicazione stradale.

<<Ci siamo persi>> si lagnò il principe cercando supporto nel suo servo.

<<No-non si preoccupi sono sicuro che->> Agni non riuscì a finire la frase, spaventato a morte dallo squittio di un ratto.

Soma, impaurito quanto lui, deglutì, prendendo coraggio.

Avvicinando la mano tremante al serrato pugno di Agni, iniziò ad accarezzare il dorso della mano del maggiordomo, come invitandolo ad aprirla.

Agni, arrossendo, eseguì l'ordine del suo padrone, stringendo due dita di Soma.

Il ragazzino, coprendosi le guance con la sciarpa, intrecciò alla fine le loro mani.

Quel rapporto non ben definito, indispensabile per entrambi, stava diventando sempre più esplicito da quando erano arrivati a Londra.

Il signorino cercava la vicinanza di Agni e il servo, ovviamente, era ben felice di concedergliela.

Più volte le loro mani si erano strette senza bisogno di una richiesta formale, fatta di inutili parole.

Agni non aveva dubbi, il suo padrone era il suo dio, la persona per lui più importante.

Spesso sentiva la necessità di stringerlo.

Soma, d'altro canto, spesso desiderava essere stretto da quelle braccia.

Era amore il loro?

Non lo sapevano, non volevano saperlo.

<<Aaaaahh!>> un grido di terrore squarciò l'aria.

Grell scattò sull'attenti prendendo la sua motosega.

Soma e Agni cercarono di capire la provenienza di quella voce.

<<Aiuto! Aiuto!>>il rosso vide una donna in lacrime correre per una parallela.

La inseguì per capire da cosa stesse fuggendo.

<<Aiuto! Qualcuno mi aiuti!>> La ragazza scivolò battendo il viso a terra.

Guardando indietro si rialzò riprendendo a correre.

Sangue usciva dal suo naso e lacrime dai suoi occhi.

Soma e Agni arrivarono in una via maestra, ora deserta, trovando finalmente la donna.

Grell le si parò davanti:<<Oh Buon Dio! La prego mi aiuti! Mi sta inseguendo!>> la donna iniziò a scuotere le spalle del rosso:<<La prego mi aiut->> non riuscì a terminare la frase che una specie di artiglio andò a trafiggere il suo collo, attraversandolo da parte a parte.

La donna sputò sangue sporcando il viso di Grell.

Agni coprì gli occhi di Soma, per salvarlo da quello spettacolo raccapricciante.

L'artiglio uscì dal suo collo e la donna cadde all'indietro sul terreno sporco e freddo.

Il sangue iniziò ad uscire a fiotti mentre dinnanzi a Grell si stagliava ora una figura alta due metri.

La faccia coperta da una maschera con un sorriso sinistro dipintovi sopra; un cappotto nero ad avvolgere il corpo magro della creatura; degli altissimi tacchi a molla ai piedi; un cilindro sul capo e una spada alla mano.

Grell cercò di raccogliere l'anima della povera sventurata ma il mostro glielo impedì, scagliandosi contro di lui.

Il rosso parò un fendente diretto al suo petto con la motosega.

Si sentirono due metalli stridere per le strade.

Jack saltò e la sua figura nera entrò in contrasto con la sagoma bianca della luna.

Buttandosi contro lo shinigami mise in bella mostra gli artigli al posto delle sue mani.

Grell schivò il colpo saltando sopra il tetto di una casa semidistrutta.

Il mostro saltò di nuovo e il soffitto crollò mentre i lunghi capelli del dio della morte venivano tagliati dagli artigli di Jack.

Il rosso finì a terra su un pavimento polveroso e sporco.

Un fendente quasi lo colpì in pieno viso mentre lui rotolava su un fianco.

Iniziando a lanciare colpi a destra e a manca riuscì a colpire Jack con una trave di legno che rischiava di cadere.

Salito di nuovo sul tetto prese il via una lotta all'ultimo colpo.

Gli doleva ammetterlo ma Jack era in vantaggio; numerosi fendenti gli avevano colpito la pelle candida e ora il sangue usciva da quei tagli poco profondi.

Con i tacchi camminò lungo una passerella di legno marcio e il mostro lo seguì.

Facendo una scivolata passò tra le gambe dell'assassino tirando poi il suo mantello e facendolo cadere.

Grell saltò, sotto gli occhi stupefatti di Agni, e colpi Jack in pieno petto, facendolo precipitare per due piani e affondando il tacco nel suo petto.

Lo seguì impugnando fiero la sua motosega e si preparò a colpire.

Con sguardo sadico e perverso si preparò a calare la sua lama su di lui ma Jack lo anticipò, trafiggendolo con la sua spada.

Grell cadde e Jack lo prese per i capelli trascinandolo fuori.

Il rosso gridava e si dimenava mentre Soma cercava di trattenere le lacrime.

Venne sbattuto con forza contro il terreno umido e polveroso, affianco al cadavere della donna.

Jack si preparò a colpire ma un calcio lo scaraventò lontano.

Soma aiutò Grell ad alzarsi mentre Agni si metteva in posizione, pronto a parare il prossimo colpo, tremando come una foglia.

Aveva paura ma proteggere Soma era più importante.

Con non poca fatica Grell iniziò a camminare appoggiandosi al principe indiano.

Cercarono di fuggire ma Jack li raggiunse colpendoli al fianco con un calcio.

Finirono di nuovo a terra con Agni che cercava disperatamente di proteggerli.

Un colpo, un taglio, una lacrima del ragazzo che lo aveva aiutato a rialzarsi.

Grell strinse i pugni e serrò i denti, afferrando la sua fidata motosega.

<<Voi scappate, io lo fermerò>> aveva detto con un sorriso falso in viso.

La verità era che molto probabilmente aveva delle costole rotte.

Prese un respiro profondo e si lanciò contro Jack spingendo indietro Agni che finì tra le braccia di Soma, ancora inginocchiato per terra.

La motosega andò a segno, infilzando Jack in piano petto.

Grell sentì il mostro sorridere in modo inquietante sotto la maschera.

Si ritrovò di nuovo a terra, con qualche vertebra rotta, ne era sicuro, tenuto fermo dagli artigli dell'assassino stretti attorno al suo collo.

Con le mani inguantate cercò di liberarsi senza successo.

<<Dannazione! Così mi rovini...il vestito!>>

Fissò il demone negli occhi, unica cosa non celata dalla maschera.

Sentì come se qualcosa lo stesse prosciugando, svuotando, e al viso del demone si sostituì quello di una donna.

Una donna dai lunghi capelli rossi.

<<Grell>>

Un senso di terrore misto a rabbia si fece largo in lui:<<Will!>> gridò in preda alla disperazione.

Lo shinigami, lontano dal luogo in cui si stava svolgendo la battaglia, iniziò a correre verso la voce del collega.

<<Dannazione Sutcliff>> ringhiò tra i denti, cercando di nascondere la preoccupazione a se stesso.

Finché era convinto che Grell per lui valesse poco, poteva continuare a combattere senza la costante ansia di perderlo, questo si ripeteva da tempo.

Jack strinse ancora di più e la vista del rosso iniziò ad affoscursi.

Soma strinse con forza le spalle di Agni, deglutendo.

Si alzò senza preavviso e iniziò a dare dei pugni a Jack.

Lui lo guardò con le sue gemme preziose e Soma iniziò a tremare ancor più di prima.

Dinnanzi ai suoi occhi ora si trovava una donna dai capelli marroni e la pelle scura.

Gli sfiorò la pelle delicata con il suo ferro, rischiando di graffiarlo e a Soma sembrò di essere toccato dalle mani gentili della ragazza.

Il principe si pietrificò, con le membra che si infiammavano e tremavano.

Jack scese fino al suo collo tracciando una linea invisibile.

<<Oh, Soma>>

Soma non resse, svenendo e cadendo per terra, nella pozza di sangue lasciata dalla donna di poco prima.

Agni si mise vicino al suo padrone, proteggendolo come un animale con i suoi cuccioli.

Dalle ferite di Grell, intanto, usciva del liquido carminio a fiotti.

Jack si preparò a colpire e lo shinigami chiuse gli occhi, spaventato.

La presa sul suo collo mancò mentre Jack finiva a terra, senza testa.

Una figura coperta da un mantello nero, con in mano una spada da cui colava del sangue, si avvicinò a Grell.

La coda di Jack, fino ad allora passata inosservata, si avvicinò al cadavere della donna, prendendolo e trascinandolo via.

Jack fuggì, inseguito dalla figura misteriosa e benevola che li aveva appena salvati.

Saltando di tetto in tetto i due si persero tra i comignoli di Londra.

Grell e Agni tirarono un sospiro di sollievo.

<<Grell!>> Will si precipitò sul corpo del compagno, disteso a terra e ferito.

Fece per abbracciarlo ma si bloccò, sistemandosi nervosamente gli occhiali.

<<Come stai Sutcliff?>> gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi.

Grell ignorò la domanda, alzandosi dolorante e cercando di saltargli addosso:<<Oh Will, ti sei preoccupato per me?>> fece appena in tempo a finire la frase che il ricordo della donna dai capelli rossi lo fece iniziare a tremare.

Poi, per la troppa tensione, sia lui che Agni svenirono.

Grell stava finendo faccia a terra quando Spears gli afferrò un braccio.

Fissò il viso del rosso, contratto in una smorfia di dolore, e lo prese in braccio, felice di accoglierlo sul suo petto, anche se lo negò con se stesso.

**Spazio pazzoidi in libertà (vigilata)**
E niente...spero vi piaccia :D
E i commenti sono sempre ben accetti.

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