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Cap 9


Cuoriciniiiiii 💛ecco anche questo aggiornamento, però vi dico subito che 

Il Punitore & La Sua Bella non riesco ad aggiornarla oggi perché non ci sono.

Se non torno tardi aggiorno dopo, sennò domani, mi dispiace.

Spero che il capitolo vi piacerà.💛

Grazie di cuore per tutti ci commenti, le stelline e la messa nell'elenco lettura.💛

GRAZIE DI CUORE INFINITAMENTE, SIETE SPECIALI!

💛💛💛

Vi mando un abbraccio grandissimo pieno della felicità che mi donante, buona giornata e buona serata per stasera.💛

Un bacio💛


Quel giorno i nostri amati coniugi Dragomir si trovavano a pranzo dalla famiglia Moldova,

per passare una giornata in famiglia, perché si per Adam, Andrew e la sua famiglia erano una famiglia per loro.

E no i suoi genitori.

Che ne sapevano loro, del vero significato di una famiglia.

La famiglia può essere composta anche da non legami di sangue, proprio come la loro.

Andrew è stato il primo di cui si è fidato cecamente, lo aveva sempre spalleggiato, rimanendo sempre al suo fianco, come un vero fratello, ed era l'unico che poteva permettersi di chiamarlo per nome e parlargli come voleva.

Gli altri che erano solamente i suoi uomini e suoi seguaci se si permettevano od osavano solo pensarlo di parlargli in un certo modo, avrebbero assaggiato da molto vicino la sua calibro 38.

In quel momento le nostre coppie si trovavano sul divano a parlare in totale relax dopo un buon pranzetto, mentre Arianna era sul tappeto seduta che giocava con Ramon che l'adorava.

Era la sua zietta preferita.

Arianna e Jasmine erano diventate subito amiche la prima volta che si erano conosciute, si erano talmente legate da sentirsi come due sorelle.

Jasmine glielo diceva sempre, lei è sempre stata la sorella che avrebbe voluto avere, e in un certo senso il suo desiderio si era realizzato.

Anche se non lo erano di sangue, il loro rapporto di amicizia era così puro, da sembrare che lo fossero, sorelle di sangue.

Sembrava che si conoscessero da una vita, bastava uno sguardo per capirsi, proprio come delle sorelle.

D'altro canto per Adam e Andrew non potevano che esserne felici di tutto questo.

-Sembra di vedere due bambini giocare!- Disse Andrew prendendo in giro Arianna, sotto il sorrisetto divertito di Adam.

-Ma io adoro i bambini, specialmente questo bambino qui!- Disse Arianna, acchiappando il piccolo Ramon di due anni, riempendolo di bacini sulle sue morbi guanciotte, sotto le risate divertite e tenere del piccolo.

-Piccola, non dovevamo dire qualcosa noi?- Disse Adam, sorridendo maliziosamente, sotto lo sguardo incuriosito del suo migliore amico.

-Jasmine già lo sa, vero tesoro?-

-Assolutamente si, solo mio marito non lo sa!- Disse prendendolo in giro, ridendo di gusto mentre sorseggiava il caffè.

-Che succede?- Chiese Andrew incuriosito.

-Amico, Arianna è incinta.- Disse Adam, con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra.

-E il nostro caro Adam non perde un colpo!- Disse Andrew, dandogli una botta giocosa sulla spalla ridendo.

-Puoi dirlo forte!- Disse, ghignando maliziosamente.

Sotto lo sguardo fintamente esasperato delle ragazze, mentre spostavano lo sguardo fra di loro, ridendo imbarazzate e divertite allo stesso tempo.

Il resto della giornata passò in allegria, per l'ottima compagnia in cui si trovavano.

Verso sera decisero che era il momento di andare, mettendo fine a una giornata passata totalmente in stile "normalità."

Adam

-Sufletul meu..- (Anima mia..)

La chiamai mentre mettevo in moto la macchina, vedendo il suo bellissimo viso, girarsi verso di me, con quel suo sorrisino dolce.

-Dimmi amore.-

-Vuoi andare a casa o preferisci passare da qualche parte prima? Dato che sono le sei- Chiesi, mentre mi immettevo sulla strada.

-Per me possiamo andare a casa, e stare sul divano a farci le coccole- La sentii dire, sorridendomi timidamente.

-Oppure potremmo scopa..-

-Adam!- Disse arrossandosi timidamente sulle guance, deliziosa.

Mi girai un attimo verso di lei, sorridendo maliziosamente gustandomi con piacere il suo rossore.

-Cosa c'è piccola? Qualcosa ti ha imbarazzato?-

La vidi imbronciarsi come una bambina, facendomi ghignare divertito ancora di più.

-Mi avvallo della facoltà di non rispondere.- Disse continuando a tenere il suo broncio da bimba.

Ghignai maliziosamente, mentre svoltavo verso casa nostra fino a parcheggiarmi.

Spensi la macchina, e senza dire nulla scesi rapidamente dalla macchina per poi dirigermi verso il suo sportello, intenta ad aprirlo per uscire.

Mi piazzai di fronte a lei..

-Ah si?- Dissi con un tono canzonatorio, abbassandomi verso di lei, prendendola in braccio, caricandomela su una spalla, mentre chiudevo la macchina.

-Adam! Mettimi giù!- La sentii dire, mentre cercava di muoversi ma con scarsi risultati.

-Non ci penso minimamente bambolina.-

Dissi dandole uno sculaccione sul sedere, a malapena coperto dalla gonna corta, che aveva indosso.

Mi guardai intorno per vedere se qualcuno osava vedere la mia donna ed entrai dentro casa.

-Ehi!- Disse, per la sorpresa dello sculaccione.

Ghignai maliziosamente, entrando nel salone sotto lo sguardo sconcertato e divertito di Amelina, che si stava dirigendo in cucina.

Mi avvicinai al divano, facendola scendere dal mio corpo, beccandomi uno schiaffetto sul braccio.

-Che modi!- Disse, scalciando le sue decolté sedendosi sul divano.

Alzai un sopracciglio con fare ironico -Fammi capire bene, bambina. Hai osato schiaffeggiarmi sul braccio?-Dissi con finto tono duro, allungandomi verso di lei, facendola sdraiare automaticamente sul divano, mentre io mi facevo spazio fra le sue gambe, sdraiandomi su di lei.

Le afferrai entrambi i polsi portandoli sopra la sua testa bloccandoglieli con una mano, mentre con l'altra presi ad accarezzarle la coscia nuda coperta solo dalle calze.

La sentii sospirare di piacere, mentre chiudeva gli occhi lasciandosi andare come sempre a me.

La mia piccola ninfa, dispettosa.

-Allora?- Dissi incitandola a rispondermi, mentre la mia mano vagava indisturbata adesso nell'entro coscia.

La vidi aprire gli occhi da ninfa, che mi fanno impazzire, vedendola arrossire timidamente.

Cazzo piccola, che mi scateni!

-Si! Perché fai il vichingo!-

Mi leccai il labbro inferiore, notando come guardava ammaliata la mia lingua, arrossandosi ancora di più, facendomi sorridere maliziosamente.

-Oh piccola, ormai dovresti sapere come sono fatto.- Dissi con voce suadente, avvicinandomi al suo orecchio, mentre spingevo la mia erezione, coperta dai miei jeans, nel suo punto caldo e morbido.

La sentii gemere di sorpresa e di piacere, facendomi godere a pieno del potere che scatenavo sul suo piccolo corpo.

Il mio corpo è nato per dominarla, come il suo è nato per essere sottomesso al mio.

Presi a baciarle sensualmente il collo, mentre cercava di muoversi sotto di me, ma con scarsi risultati essendo bloccata dal mio corpo possente.

Schiacciai di più, la mia sofferente erezione, sulle sue mutandine bagnate dei suoi deliziosi umori.

Amando il fatto che indossasse, delle parigine e mai delle calze normali.

Così mi bastava soltanto che gli spostavo gli slip e il gioco era fatto.

-Adam..- La sentii gemere di piacere, mentre presi a muovere il mio povero cazzo sofferente stretto nei jeans e i boxer, verso il suo monte di venere, coperto dalle mutandine, simulando l'atto di scopare, muovendomi sempre più forte e frenetico sulle sue mutandine, mentre continuavo a bearmi dei suoi gemiti strozzati e della sua pelle morbida e profumata del suo collo, che deliziavo con leccatine e morsetti, lasciandole il segno del mio passaggio, mentre lei cercava di mantenersi, per non farsi sentire dalla servitù che sarebbe andata via solo dopo le otto di sera.

Continuavo a muovere il mio bacino verso il suo.

-Ti prego.. Amore non qui..-

-Sh!- Dissi in modo secco, continuando la mia opera, fino a sentirla tremare fra le mie braccia, aumentando le spinte, di quella simulazione, fino a farla raggiungere l apice del suo piacere e il mio a mia volta, venendo nei boxer.

-Cazzo!- Sussurrai, rimanendo con il viso nascosto nel collo morbido e caldo della mia donna.

Cavolo se è stato eccitante.

-Questo non era niente bambina, dopo ti scopo, con il mio cazzo affondato dentro di te.-

Dissi con voce dominante e roca, completamente perso, dal desiderio cocente che, mi invadeva il corpo.

Ero un folle.

Folle di desiderio, per questa piccola ninfa.

Spostai il mio viso dal suo collo, arrivando di fronte al suo, mentre liberavo i suoi polsi dalla mia stretta, baciandola come un assettato che si trovava nel deserto, da giorni.

Facendo intrecciare le nostre lingue, in una danza sensuale senza fine.

Mi spostai per mancanza di ossigeno.

-Credo che debba farmi una doccia, sono venuto nei pantaloni come un fottuto ragazzino in preda a gli ormoni.- Dissi sorridendo maliziosamente, mentre mi tiravo su.

Avvertii il mio iPhone squillare.

Mi misi in piedi, gustandomi della vista di mia moglie, ancora sconvolta per il piacere da poco raggiunto, facendomi eccitare di nuovo.

-"Dovevo andarmene di sopra, prima di fare qualche pazzia e prenderla lì sul divano, seduta stante."-

Pensai mentre afferravo il mio telefono dalla tasca posteriore dei jeans e risposi, mentre uscivo dal salone, dirigendomi al terzo piano per farmi una doccia rinfrescante!

Continua

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