Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Contro voglie

Dopo aver pensato a tutte le ragazze con la quale passo l'intervallo, arrivai ad una conclusione: io sto solo con la Lucy all'intervallo, diamine, e lei è una ragazza. A meno che non mi nasconda qualcosa....

Poi mi ricordai quello che le raccontai al primo intervallo, quando ci siamo ritrovati un po' stretti in mezzo al corridoio. Feci cadere la testa con un sospiro.

-Ieri sono andata a correre per due ore e ho fatto un'ora di esercizi. Questo è stato troppo duro. Poi, mi sono fatta la doccia e mi era piaciuto.

-Ah...

Brutto pallone gonfiato.

-Idiota...- Sussurrai tra me e me.

D'un tratto si sentì suonare il campanello. Bussarono alla porta un paio di volte. Con gli occhi spalancati, mi tirai via di dosso Marc, mi misi un vestito trovato sulla sedia, uno di quelli da stirare, e andai ad aprire la porta. Non l'aprii del tutto per non far vedere Marc nudo sul mio divano, e feci intravedere solo la mia testa.

-Sì?

-Mary, come stai?- Mi chiese il signore pelato sulla cinquantina, proprietario dell'appartamento. Era un signore dallo sguardo penetrante e molto riservato.

-Bene... credo... E lei?

-Si tira avanti. Sono venuto a chiederti una cosa. Hai sentito anche tu delle grida?

Spalancai gli occhi ed incominciai a sudare. Vorresti dire, quelle che ho fatto io?

-Delle... grida?

Sì, stupida, delle grida. Urla, baiti, voci ad alto volume...

-Sì. Ho incominciato a preoccuparmi perchè non cessavano. Ho incominciato a pensare al peggio.

-Io, veramente...- Non ebbi il tempo di trovare una giustificazione che dietro di me qualcuno spalancò la porta. Marc passò per uscire, mentre si abbottonava i pantaloni.

Ma che cazz...

-Mi scusi -Disse al mio vicino. Quest'ultimo guardò il ragazzo, poi passò lo sguardo sul mio corpo, coperto da un vestito bianco a fiori stropicciatissimo, scalza e con i capelli tutti scombinati. Arrossii mortificata e sentendomi presa sotto accusa- Ci vediamo domani piccola- Una sua mano si chiuse sulla mia mandibola, mi baciò e se ne andò.

Certo che ci vediamo domani! Attento, però, io verrò con un paio di forbici!

Rimanemmo un attimo in silenzio, fino a quando non si sentì il portone del palazzo chiudersi.

-Non lo dica a mia madre, la prego!- Gli supplicai. Forse avrebbe dovuto dirglielo. Mi avrebbe comprato le pillole.

Mi guardò con uno sguardo pieno di disapprovazione.

-Dovresti vergognarti. Ci sono dei bambini che abitano in questo appartamento.

-Ma i bambini arrivano alle 16 e 30, se tutto va bene! Per favore... credo anche di aver rispettato il coprifuoco...

Che cavolo stai dicendo?

Lui spalancò gli occhi sorpreso. Poi scoppiò a ridere. Ne rimasi scioccata.

Che cazzo ridi!??!

Certo che si è messo a ridere. Non potevi dire cosa più stupida di quella. E poi l'idiota sarebbe Marc....

Feci una piccola risatina anche io.

-Le va un caffè? Ovviamente, prima mi laverò le mani.

Lui rise ancora una volta. Ma perchè non stai mai zitta? Si vede che hai la bocca per parlare e non solo per fare qualcos'altro....

-No, grazie, sono a posto così. Stai tranquilla, anche io sono stato giovane. Buona giornata.

-Anche a lei- Risposi cordialmente.

Lui se ne andò ed io chiusi la porta....


Mi misi a ridere con il fiatone e Marc se ne accorse. Le sue dita fermarono la loro tortura dentro di me. Mi aggrappai più forte al lavandino e feci un piccolo gemito alla lenta perdita dell'orgasmo.

-Perchè ridi, piccola?

I nostri occhi si incontrarono nello specchio di fronte a noi.

-Niente, stavo pensando. Non importa. Finisci, cazzo, o ci faremo scoprire- Sussurrai. Fece entrare un terzo dito in me e cercò di entrare più a fondo, ma lo bloccò un mio gemito di disperazione. Appoggiai le mani accanto alle manopole del lavandino.

-Le tue dita non andavano molto a fondo. Sei più stretta qui in alto- Disse, ed enfatizzò l'affermazione muovendo i polpastrelli dentro di me. Che cazzo, perché deve parlare in questo modo? Che porco... 

Sta zitta, cagna, che a te piace quando fa il porco.

Spinsi il mio sedere contro di lui per farlo muovere.

-Agli ordini- Sussurrò, e ricominciò a muoversi. Pian piano aumentò la velocità e il piacere diventò quasi insopportabile. Mi morsi il labbro per non gemere -gridare-, poi sentii il colletto della mia maglia abbassarsi e i denti di Marc stringere la mia pelle.

-Marc, cazzo!- Esclamai. Coprì la mia bocca con una mano ed esplosi con grida soffocate.

-Hai un odore così buono- Sussurrò sospirando contro il mio collo. Il mio cuore, ancora una volta, s'ingrandì un po'. Ma perché? In fondo, era solo buon, buon sesso.

È che sto così bene con lui...

-Ok, dai, andiamo che sarà già suonata- Mi riferivo alla campanella della fine dell'intervallo. Lui fece scivolare le dita fuori da me e me le mostrò. Erano fradice.

-Non so se te ne rendi conto. Sei incredibile -Arrossii per l'imbarazzo e mi tirai su i pantaloni- Non sai quanta voglia ho di scoparti quando diventi così timida- Disse appoggiandosi su di me per farmi sentire la sua erezione contro il ventre. Lo spinsi via, poi mi guardai allo specchio per sistemarmi il colletto. Mentre lui si lavava le mani, io mi asciugai gli occhi, un po' bagnati dalle lacrime, e andammo alla porta. Uscii prima io per accertarmi che non ci fosse nessuno, -inutilmente, visto che nessun professore andava mai al bagno del piano terra- poi uscì anche Marc.

-Ci vediamo alla fermata del bus per andare in clinica?- Mi chiese con le mani in tasca, mentre camminavamo. Ancora una volta il mio cuore si espanse per provare quella bella sensazione. Solo lui e la Lucy sapevano del mio problema.

-Ok.


Non riuscivo a trattenermi, e a volte mi odiavo per questo. Eravamo in sala d'attesa ed io ero a cavalcioni su Marc che, seduto su una delle larghe e comode sedie, mi accarezzava la schiena.

Devi smetterla, Mary, non è rispettoso ed educato. Fermati, cagna! Controllati!

Oh, Dio, SCOPAMI, MARC, SCOPAMI, SFONDAMELA, CRIBBIO!

-Non dovremmo farlo -Dissi col fiatone, staccandomi un attimo- Mi fai sempre fare brutte figure.

Vi ha beccati in situazioni peggiori.

-La tua psicologa capirà.

Riprese a baciarmi e fece scendere la mano fino al mio sedere. Ero già bagnata.

-Mary, tocca a te- Sentii dire da Cathy.

Cathy era la psicologa che si occupava delle persone con disturbi sessuali. Effettivamente, quella, era una clinica per persone con disturbi mentali.

-Sicuro che non vuoi andartene?- Chiesi a Marc. Avremmo potuto metterci un po'.

-No, voglio aspettarti.

-Grazie- Risposi con un piccolo sorriso.

Quel giorno, Cathy mi fece le solite domande. Quante volte al giorno faccio sesso, quante volte riesco a contenermi, quante volte al giorno lo penso, se lo sogno ancora la notte, se mi crea disagio in certi momenti, se utilizzo ancora oggetti per compiacermi e quali, se faccio uso di materiale pornografico, etc.

Mi fece vedere tre video di coppie che facevano sesso -uno dolce, uno più spinto e uno violento- per poi scrivere sul suo quaderno le mie reazioni. Me li fece anche spiegare e dovetti dirle le sensazioni che mi provocavano.

Ero una delle pazienti con il più alto grado di disturbo, quando avevo incominciato ad andare alla clinica. Pian piano, riuscii a dare una calmata ai miei ormoni. Pensare continuamente al sesso è un'enorme fatica. Prima non potevo nemmeno farlo. Almeno adesso ho qualcuno con cui sfogarmi, anche se ho sempre paura di andarmene in altre direzioni... Ora che sono "più lucida" mi rendo conto che, magari, anche a me sarebbe piaciuto fare l'amore alla mia prima volta. Perchè alla fine si tratta di accettarsi per come si è e accettare colui che sceglie di fare questo passo con te. A volte vorrei parlarne con Marc, ma ho paura che la prenda a male e non mi parli più...

-Spogliati- Mi disse Cathy, distogliendomi dai miei pensieri. Mentre si metteva i guanti, feci ciò che mi chiese. Mi guardò dappertutto per vedere tutti i lividi e i graffi che avevo in corpo. Il resto furono avvertenze sull'anale, i succhiotti e la violenza.

-... So che ti piace il dolore, ma prova qualcosa di diverso. Che ne dici? O devo dire io a Marc di andarci piano?

Fece una risatina, sistemandosi gli occhiali. I suoi occhi color nocciola brillarono un po'.

-No, no. Ci penso io- Risposi ridendo.

Proprio. In un futuro lontano!

-Ok. Dai, vestiti e fa entrare Marc.

Mi morsi il labbro, nervosa.

Ora gli guarderà il busto e la schiena che TU gli hai rovinato. Brava. BRAVA. BRAVISSIMA!

-Spero che tua madre non ti guardi mai senza maglia. Penserà che ti è saltato addosso un animale.

-Non è molto lontano dalla realtà, Cathy- Disse ricoprendosi tutti quei morsi, quei graffi e quei succhiotti. A volte mi dispiaceva. Altre, mi eccitava troppo vederlo così. Mi circondò le spalle con un braccio, salutammo e ce ne andammo.

Avevo una voglia matta di fare sesso con Marc. Ma non lo avrei fatto.

Oh, sì invece... NO!

Con lui, avrei fatto l'amore.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro