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8

La ragazza italiana camminava per le vie di New York con grande curiosità, come l'ennesima turista.
Non che ci fosse molto di turistico in quel quartiere, ma si fa di necessità virtù e poi era un'ottima copertura.
Si era anche comprata una di quelle simpatiche magliette con scritto "I love NYC", la aveva sempre desiderata anche se era un gran cliché.
"Mi scusi, signorina, saprebbe dirmi dove si trova il museo PS1 del MOMA?" Chiese a una sconosciuta, seduta su una panchina a leggere nel parco.
"Si è persa." Affermò con tono apatico.
"Oh no, ho trovato esattamente ciò che cercavo, signorina Jones." Replicò l'altra, bloccandola con un semplice incantesimo.
"Mi lasci, non avrà nulla da me e siamo in un luogo pubblico." Minacciò.
"Hai ragione, ma non volevo tirarti dentro a un vicolo. New York è pericolosa, essere amica di Spiderman, poi, ti mette ancora più in pericolo...sai, non volevo spaventarti." Spiegò, addolcendo il tono.
"Perché bloccarmi nel parco è tranquillizzante." Sbuffò MJ.
"Io non sono una spia, io medito e preparo te! Abbiate un po' di comprensione." Borbottò la castana, facendo accigliare la sconosciuta.
"Quindi mi lascerai andare?" Tentò la ragazza.
"Oh no, devi venire con me, ma non vederlo come un rapimento...è più un favore a un amico." Disse Claudia.
"Quale amico potrebbe volermi rapire?" Domandò la vittima, fatta alzare in piedi e guidata, sempre sotto l'influenza della stregona, verso un luogo più appartato.
"Ho già ammesso di aver sbagliato l'approccio, ok? Devo ancora abituarmi a queste cose sotto copertura." Ribadì l'italiana.
"Chi ti ha detto di prendermi?" Insistette MJ.
"Nessuno, si chiama iniziativa. Ora stai buona, devo creare un portale e mi servono entrambe le mani." Ordinò alla ragazza, bloccandola al muro con delle funi di energia.
"Potrei urlare, qualcuno interverrà e sarai denunciata." Minacciò la ragazza, mentre l'altra apriva il varco verso la casa sicura.
"Se lo volessi fare, lo avresti già fatto. Inoltre ti spedirei in Alaska! Non esiste che mi fai affrontare tutto il maledetto SHIELD solo perché mi lascio intenerire da una cotta adolescenziale." Replicò, mentre la finestra sul soggiorno era già formata.
"SHIELD? Conosci Spiderman? Peter non c'entra nulla con lui, dove lo avete portato? È innocente!" Cercò di difenderlo, mentre veniva spinta oltre la sogli del portale.
"Lo so, ora calmati." Affermò liberandola, quando il portale si chiuse.
Inaspettatamente, la giovane si allontanò con la sua borsa e ne tirò fuori una pistola, puntata verso la stregona.
"MJ!" Si intromise Ned, già presente nella stanza.
"Vacci piano bella! Quella non è uno scherzo" la biasimò Claudia.
"Ned! Che ci fai qui? Questa pazza ha rapito anche te? Stai bene?" Domandò l'amica armata.
"Bro, sto bene, non ci ha rapiti. Lei è una dei buoni, lavora con Pete. Tu perché hai una pistola piuttosto?" Ribattè il ragazzo.
"A Londra siamo quasi morti, non giro più indifesa!" Esclamò.
"Beh, ora la puoi abbassare? Lui ha confermato che sono buona" Chiese l'italiana.
MJ la guardò senza esprimersi, scambiandosi occhiate d'intesa anche con l'amico, finché non si sentì abbastanza sicura da abbassare la guardia.
"Bene, ora seguitemi...sono le nove, Peter sarà in palestra a quest'ora." Li esortò, facendo strada nel corridoio.
"Non dirmi che la seguiamo." Supplicò la ragazza verso l'amico.
Lui fece spallucce e raggiunse la sconosciuta.
Sentendosi in dovere, anche la terza si aggregò agli altri, a suo malgrado.
Senza bussare, Claudia spalancò la porta della stanza, chiamando Peter a gran voce.
Vedendo il suo riflesso nello specchio, l'eroe interruppe la sua sequenza sulla panca e si tolse le cuffie.
"Ehy Clauds, come stai?" Chiese alzandosi e andando a prendere l'asciugamano.
"Peter!" Urlò MJ, appena sentì la voce della sua cotta.
"Michelle..." Sussurrò lui, mentre l'italiana cercava di dire che aveva portato delle sorprese.
I due amici la spinsero dallo stipite della porta e si fecero strada verso il ricciolo.
"Bro! Mi sei mancato!" Esultò Ned strizzandolo in un abbraccio, malgrado fosse sudato e senza maglietta.
"Ragazzi! Che bello vedervi!" Ricambiò lui, quasi commosso dal poterli riavere.
"Peter..." mormorò la ragazza, quando Ned lo lasciò.
"Ciao MJ" la salutò a sua volta lui, visibilmente nervoso.
"Non ti ho più visto dal..." iniziò la frase, che fu completata da lui: "dall'annuncio in piazza, lo so. È stato un periodo folle..." Cercò di dire.
"Sei sparito da un po'" Constatò lei.
"Mi- mi hanno messo in panchina, ecco..." Rispose lui.
"Ora non sei più Mr Sicurezza eh? E lei che poco fa mi puntava contro una pistola! Pff!" Asserì Claudia, facendo ridere solo Ned.
"Bro, vestiti un po' e vai a lavarti, noi ti aspettiamo qui." Disse l'hawaiano, cercando di incoraggiare Peter.
"Aspetta, che pistola?" Lo ignorò.
"Non è niente, ve lo spiego dopo." Sviò MJ.
"I-Io devo lavarmi, ok? Clauds, te li affido. Zia May è nel suo ufficio, al telefono con Happy." Concluse Spiderman, sfoggiando un gran sorriso prima di filare via.
"Beh, avete fame? Le cucine di posti come questo sono sempre super ben fornite." Propose la castana, alzandosi e tornando verso il salotto.
"Tu chi sei, quindi? Sei un super eroe? Una vigilante? Un agente?" Iniziò a domandare Ned, che prima aveva avuto poco tempo solo con la New entry.
"Sono una stregona, come il dottor Strange. Faccio solo da insegnate o consulente, non sono tagliata per la vita da eroe." Spiegò, deludendo visibilmente l'uomo sulla sedia.
"E cosa insegni?" Proseguì MJ.
"Meditazione, autocontrollo, espansione della sensibilità...cose del genere." Rispose.
"Perché dovrebbero servire a Spiderman?" Chiese Ned confuso.
"Non sono per Spiderman, sono per Peter." Affermò lei con non-chalance.
"New Age" Constatò la mora.
"Si, una roba del genere, Calamity Jane." Ricambiò l'italiana.
"A proposito, da dove cavolo arriva la pistola?" Domandò l'hawaiano.
"Mio zio è poliziotto, dopo la gita in Europa ha deciso di insegnarmi a sparare per difendermi in scenari apocalittici." Spiegò.
"Non mi sembra molto sicuro dare un'arma a una diciassettenne." Obiettò Claudia.
"Peter ha avuto i poteri a quindici anni" Intervenne Ned.
"Beh, Peter è stato morso, non glieli ha conferiti qualcuno." Continuò la castana.
"Hanno scritto proprio tutto su di me in quel file." Asserì il giovane, facendo il suo ingresso nella stanza.
"Già, stato preso dagli archivi di Stark, quindi lo possiamo ritenere accurato." Rispose lei.
"Il signor Stark aveva un file su Spiderman? Troppo forte! Cosa c'era dentro?" Esclamò il braccio destro dell'eroe, mentre lui e l'amico facevano meccanicamente la loro stretta di mano.
"Solo quello che la signora Potts mi ha permesso di vedere. Un rapporto sui suoi poteri, allenamento, QI, tutte informazioni utili alle lezioni." Raccontò Claudia.
"Posso leggerlo?" Domandò lo stesso Peter, con un luccichio negli occhi.
"Non tramite me, chiedi alla Hill." Rispose l'altra, alzando le mani.
Il ragazzo sbuffò.
"Beh, come va la vita?" Gli chiese poi Ned.
"Sono recluso qui con zia May e mi alleno per sbloccare i miei chakra. Intanto cerco di capire come gestire la storia della rivelazione d'identità. Voi come state? Siete al sicuro?" Disse il ricciolo.
"Mia mamma ha fatto molte domande su di te e il mio cellulare stava per esplodere con tutti i messaggi che ho ricevuto. Sei sulle bocche di tutti, amico. Di buono c'è che a parte il rapimento di oggi, non mi è successo nulla di pericoloso." Raccontò l'hawaiano.
"Rapimento?" Ripetè, lanciando un'occhiataccia a Claudia.
"Ho improvvisato, ok?" Sbuffò ella.
"Mi hai immobilizzata con un incantesimo." Sottolineò MJ.
"Pistola!" Replicò l'italiana indicandola, mentre si accucciava sul divano.
"Già, che pistola?" Proseguì Peter confuso.
"La mia pistola, è per autodifesa: non posso certo girare con una mazza chiodata presa dalla torre di Londra." Gli Rispose.
Il ricciolo fece una smorfia, ma alla fine annuì.
"Ma come fai ad avere il porto d'armi?" Domandò Ned.
MJ affinò lo sguardo ed esalò un ambiguo: "Boh", facendo sorridere teneramente Peter.
"Ma come Boh? Sei minorenne!" Intervenne Claudia dal salotto, guadagnandosi un'occhiataccia dal suo allievo.
"È una cosa nostra, lascia perdere." Le Rispose l'eroe, volgendo un tenero sorriso alla sua quasi-ragazza.

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