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Claudia uscì in terrazza e si beò, finalmente, di quel vento naturale, tutto il contrario della gelida e secca aria condizionata.
"Giuro che non capirò mai come fate a non ammalarvi con tutta questa aria condizionata, per non parlare del fatto che costa tantissimo." Esclamò la castana, sedendosi accanto alla bionda.
"Claudia, io sono russa." Le ricordò la donna.
"Giusto...ma tecnicamente ora risiedi in America." Rispose l'altra.
"So uccidere un esercito e strappare confessioni, non aprire portali dimensionali." Sbuffò.
"Ognuno ha i suoi talenti." Constatò Claudia, facendo spallucce.
"Boho, hai dimenticato le patatine." Sbuffò la soldatessa, guardando ciò che aveva portato l'amica.
"Ehy! Eravamo d'accordo che non mi avresti più chiamata così." La riprese la castana, aprendo un piccolo portale e prendendo un pacchetto di tortilla.
La bionda lo afferrò, ne aprì un estremità e cominciò a mangiarle avidamente.
"Come vanno i nostri cadetti?" Chiese intanto la castana.
"Sono patetici! Mi viene voglia di usare le care, vecchie, buone maniere." Sbraitò.
"Ma cosa dici, sono bravi: elementi ben selezionati in tutto l'esercito dello SHIELD." Replicò Claudia.
"Se avessi fatto così la pappamolla con Nat, lei mi avrebbe sotterrata." Borbottò ottusamente.
"Yelena, stai parlando della vedova nera! Lei è una leggenda! Un'Avenger!" Esclamò teatralmente l'italiana.
"E la squadra che stiamo formando dovrebbe essere di supporto ai nuovi Avengers! Non possono essere da meno." Disse la bionda.
"Saranno pronti." Promise l'amica.
Tacquero per qualche secondo, mangiando le patatine croccanti e riflettendo su quello a cui si erano preparate dalla morte di Tony Stark e la disgregazione dei Vendicatori originali.
"Tu? Come sta Spider-Man?" Chiese.
"È turbato...ma sereno considerata la situazione in cui si trova. Devo dire che non mi aspettavo uno spirito così forte e resiliente." Ammise la castana.
"Clau, pensi che abbiamo tempo? Ho la sensazione che Quentin Beck sia solo la punta dell'iceberg, gli eroi sono sparsi per il multiverso e sembra quasi che noi siamo persi." Asserì Yelena, con una sincerità che quasi non di addiceva al suo personaggio.
"Noi siamo persi, Lena. Come lo siamo stati cinque anni fa dopo la guerra infinita...ma è una cosa sana: siamo come la terra che cerca di ritrovare il proprio equilibrio dopo un terremoto, si tratta di scosse di assestamento." Spiegò Claudia.
"Siamo vulnerabili e deboli." Replicò la soldatessa.
"Forse...o forse la realtà - iniziò creando delle immagini nello spazio - non è quello che sembra." Concluse, facendole ruotare di centottanta gradi e mostrandone la distanza.
"Ma la sicurezza del mondo non è un trucco di magia, Boho." Ribattè la bionda.
"Se uno scarafaggio può sopravvivere a un attacco nucleare...noi saremo gli scarafaggi del multiverso." Affermò la castana, facendo scoppiare a ridere l'amica.
"Però seriamente, fai tornare Spiderman in se...in fretta...o ci penserò io. Se è l'erede di Ironman, abbiamo bisogno di lui più che mai." Esclamò la vedova nera.
"Ehy, i vini migliori rimangono nelle cantine per anni, quindi non mi stressare." La additò l'amica.
"Peter Parker ha letteralmente in mano l'eredità degli Avengers...e tu hai in mano la sua preparazione, questa è una grande responsabilità Claudia." Sottolineò Yelena.
Allora la castana si infuriò e in due gesti la intrappolò in delle funi, legandola come un salame.
"Peter Parker è una persona, una creatura che fa parte di un ecosistema più grande, che cresce, si adatta ed evolve. Io rispetterò la sua natura!" Tuonò furiosamente contro lo sguardo duro dell'amica, che sputò davanti ai suoi piedi.
"Sei la sua insegnante, forzarlo è il tuo compito. Se non lo spingi oltre ai suoi limiti, chi lo farà? Il prossimo mostro? слабый" sibilò severamente.
Le funi la strinsero ancora di più, fino a non permetterle di respirare...come un serpente che soffoca la sua preda in lenta agonia.
"Ti senti forte? Potente? Tanto non ne hai il coraggio." Continuò a provocarla, con un ghigno sadico e la voce soffiata.
Claudia si alzò in piedi, sposto il tavolino che le separava, poi prese un respiro profondo e le approggiò il polpastrello del pollice al centro della fronte, perpendicolare al terzo occhio, lanciandola il suo corpo astrale attraverso il multiverso.
Dimensioni speculari, parallele, irregolari, caleidoscopiche, nebulose, cristallizzate...realtà coloratissime e inimmaginabili.
Quando il corpo astrale di Yelena riprecipitò nel suo corpo fisico, l'italiana si staccò e appoggiò dove era seduta prima, respirando a fatica.
La soldatessa, invece, tentò di alzarsi, ma cadde per le forti vertigini.
"Non farlo mai più." Esclamò sotto shock.
"Non sfidarmi mai più." Ricambiò la ragazza affaticata.
"Блядь! Ho la nausea..."brontolò la bionda, scatenando un sorriso vittorioso sul viso dell'amica.
"Perché non combatti se sei forte come il dottor Strange?" Domandò poi la russa.
"Quando apri la tua mente al multiverso e alle arti della manipolazione dimensionale, conoscere è dovere...ma combattere è una scelta." Rispose la castana.
"Proteggere cos'è? Una scelta?" Chiese la soldatessa.
"Una necessità." Affermò Claudia alzandosi e porgendole la mano per aiutarla.
"Allora fa come credi." Concluse Yelena, prendendole la mano.
La castana sorrise e, contro il volere della vedova nera, la abbracciò calorosamente.
"Scollati!" Lamentò trattenendosi dallo stenderla.
"Antipatica." Sbuffò l'italiana, gettandosi sul divanetto e ricominciando a pescare dal sacchetto di tortillas.
"Domani ti alleni con me? Vorrei un po' di concorrenza sovrannaturale." Domandò poi la bionda.
"Penso che andrò da Peter, in realtà: vorrei affrontare il tema della creatività, prima di passare ad equilibrio, sensibilità, controllo ed estensione." Spiegò la ragazza.
"In bocca al lupo allora." Borbottò Yelena.
"Vuoi allenarci ora?" Propose la castana.
"No, credo di avere il corpo astrale un po' fuori posto ancora..." declinò lei, facendole scoppiare a ridere.
"Gia...mi ricordo la mia prima volta. È abbastanza pesantino." Confermò Claudia.
"Mi sento come se gli organi fossero nella posizione sbagliata." Ammise a fatica la russa.
"Prendi un buscofen." Le consigliò l'altra, scatenando ulteriori risa.
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